Capitolo 2

15 Novembre – Mercoledì

(Ore 09:10)

" 'giorno..."

"Ciao, Stiles. Sei caduto dal letto?"

"Oh, Derek. No, non mi sento benissimo. Hai visto Tracy?"

"Sì, era con Cloe che piangeva, credo sia ingiardino. Vuoi che la chiamo?"

"Nah, mi butto su questa sedia e muoio."

"Che drammatico. Cos'hai?"

"Non ho chiuso occhio..."

"Per? Hai la febbre?"

"No, o almeno non credo. Ho...mal di pancia"

"Oh. C'è un'infermeria? Qualcuno che possa darti delle medicine?"

"di solito è Tracy che chiama il dottore, mi scoccia andare dalla signora Green, si allarma subito. Aspetto lei"

"Aspetta... No, non hai la fronte calda. Cos'hai mangiato ieri sera?"

"Uno schifo di pesce bollito, era il turno in cucina di Scott"

"Scott?"

"Mh. Un ragazzo della mia età che ogni tanto sta qui dopo scuola perché vuole comprarsi la moto. In realtà èil mio migliore amico, viene qui da quando avevamo cinque anni, perché sua madre è infermiera e ci aiuta spesso, soprattutto nei periodi di influenza"

"Allora spero di non trovarmi mai qui quando gli tocca cucinare. Hai mangiato solo quello?"

"Ehm...Scott mi ha portato delle caramelle...e delle cioccolate...e anche...no, nulla"

"Stiles"

"Pensavo ci fosse altro e invece mi ero confuso"

"Dai, non lo dico a nessuno"

"E perché dovrei fidarmi?"

"Perché ti dico che non lo farò?"

"Non è una buona risposta, non ti conosco nemmeno"

"Diciamo che anche io ho avuto diciassette anni poco fa e so cosa significa trovarsi per le mani qualcosa che non ci dovrebbe essere in quelle mani?"

"Uffa, solo una birra piccola"

"Che unita a tutto il resto non ti ha fatto dormire. Vedrai che tra qualche ora starai anche meglio"

"tu dici?"

"Dico. E non lo direi a Tracy, fossi in te"

"Hai ragione, grazie Derek"

"Quando vuoi. Ora ti conviene andare a prepararti e a sciacquarti almeno la faccia. Hai lezione alle dieci, no?"

"Sì, che pall-"

"STILES!"

"Scusa, scusa Tracy!"

"Non scapp- Ok, è scappato"

"Cloe sta meglio?"

"Sì, si è svegliata solo capricciosa, ora è con i nonni. Tu hai fatto colazione, Derek?"

"Sì, grazie. Cosa facciamo oggi?"

"Nessuno dei ragazzi lo sa, ma non faranno lezione!"

"E Cosa?"

"Giocheremo! Cioè è un gioco istruttivo, ma staremo tutti insieme. I più piccoli adorano quando stiamo tutti insieme"

"Oh, bene, di cosa si tratta?"

"Vieni, che te lo spiego quando arrivano tutti nella sala. E dovrai partecipare!"

"Certo"



(Ore 10:02)

"Bene, ci siamo tutt-"

"Manca Stiles, signora Green!"

"Robbie, non urla- eccolo, preciso alle dieci e due minuti. Siediti, Stiles"

"Qui? Perché siamo tutti qui?"

"Siediti e vi spiego. È una cosa a cui ha pensato Tracy, per stimolare dialogo, conoscenza e curiosità. Siamo tutti seduti in cerchio e ognuno farà una domanda a chi vuole, molto semplice"

"Le idee geniali di Tracy"

"Ti ho sentito, Stiles!"

"Non l'ho detto sottovoce!"

"Stiles! Non rivolgerti così a Tracy"

"Scusi, signora"

"Ben, cominciamo. Chi vuole fare la prima dom-"

"IO! IO! SIGNORA GREEN!"

"Prego, Robbie. A chi?"

"A Derek!"

"Dimmi pure"

"Allora...tu ce l'hai la mamma e il papà?"

"Ho la mamma, Robbie. Il mio papà vive lontano"

"Cloe, tocca a te"

"No..."

"Cloe, dai, basta nascondersi dietro Stiles. Non vuoi fare una domanda a qualcuno? Puoi farla anche a Stiles"

"Lui..."

"Vuoi chiedere qualcosa a Derek?"

"Tì. Però chiede 'Tiles"

"Tu la lingua l'hai persa?"

"Dai, Tasy!"

"E va bene, dilla a Stiles e lui la chiede a Derek"

"Okay, Cloe vuole sapere se hai una fidanzata"

"Piccola e arrossisci per così poco? Comunque no, niente fidanzata"

"Bene, passiamo a- Cosa c'è, Cloe?"

"Vuole fare un'altra domanda a Derek, può?"

"Certo, la dici a Stiles?"

"Tì"

"Ehm...vuole sapere se può essere lei la tua fidanzata"

"Wow! Sarebbe un onore per me, principessa, ma magari quando diventi più grande? Cosa ne pensi, mh?"

"Ba bene!"

"Me lo dai un bacetto?"

"Nnnò!"

"Stiles, tocca a te"

"Mh...Cloe!"

"Timmi"

"Non dovevo essere io il tuo fidanzato?"

"Tu tei il mio pincipe!"

"Ooooh, scusa, scusa, allora ve bane!"

"Tocca a Derek, sei l'ultimo. Vuoi chiedere qualcosa a qualcuno?"

"Sì, a Stiles"

"Dimmi"

"Cosa vuoi studiare dopo il diploma?"

"Nulla"

"Nulla?"

"Esattamente. Nulla. Troverò un lavoro"

"Non troverai un buon lavoro, se non studierai"

"Non avrò soldi se non lavorerò e a diciotto anni sono fuori di qui. Scusate, ma devo andare in bagno"

"Stil- Bene, bambini, è l'ora della merenda, andate tutti in cucina con Tracy per la frutta"


"Ho fatto qualcosa di male, signora Green?"

"No, Derek, no. È solo un argomento delicato per Stiles. Sa che potrebbe retsare con noi, magari ci aiuterebbe e in cambio avrebbe vitto e alloggio, ma vuole la sua indipendenza, è sempre stato qui e non riesco nemmeno a contraddirlo troppo, forse agirei allo stesso modo. Hai solo toccato un nervo scoperto"

"Crede che posso chiedergli scusa? O comunque provare a parlargli? Mi dispiace..."

"Non devi dispiacerti, ma se proprio vuoi, provaci. È sicuramente sul terrazzo. Quando scappa va lì"




Terrazzo

"Stiles?"

"Sto bene, non sono arrabbiato, accetto le scuse e puoi andare"

"Non mi voglio scusare per averti fatto solo una semplice domanda. Ero venuto qui con quell'intento, ma ho cambiato idea. Penso che ti dirò che sei stupido"

"Oh, bene, uno sconosciuto ch emi da dello stupido. Mi si è rischiarata la giornata!"

"Sei stupido perché non accetti le buone opportunità"

"Quale? Quella di vivere per sempre qui?"

"Di vivere qui fino a quando non ti realizzerai"

"Non puoi capire"

"Spiegami"

"No, non parlo con gli sconosciuti. Lasciami in pace"

"Come vuoi, ma spero che cambierai idea. Va' a fare merenda"



22 novembre – Mercoledì

(Ore 13:09)

"Derek?"

"Dimmi, Tracy"

"Stavi andando via? Scusa, vai"

"No, dimmi, non ho nulla da fare a casa. Ti serve una mano con quel vassoio?"

"Non pesa, ma sì. In realtà è per Stiles, non vuole uscire dalla sua stanza da ieri mattina e non ha mangiato. Sono riuscita a fargli afferrare solo un pacco di biscotti da uno spiraglio della porta, ma l'ha richiusa senza darmi nemmeno il tempo di provare a spingerla"

"E perché lo chiedi a me?"

"Perché è una prova che puoi fare e, soprattutto, perché sei quello che è più vicino alla sua età. Liam e Kira sono troppo piccoli e ormai io sono diventata la sorella maggiore rompipalle"

"Scott? Mi hadetto che è il suo migliore amico"

"Purtroppo ha avuto un brutto voto e sua madre gli ha vietato di uscire per tutta la settimana. Per piacere, ci provi?"

"Sì, certo, dammi tutto"




"Stiles?"

"..."

"Stiles, sono Derek"

"..."

"Ho il pranzo, non hai fame?"

"..."

"Io la aprirei la porta per questo hamburger con patatine, sai?"

"Avevano finito le persone da mandarmi e hanno preso l'ultimo arrivato?"

"Sì, probabile. Pensa che stavo anche andando via"

"Va' allora"

"Non voglio scendere da Tracy con il vassoio pieno, aveva uno sguardo omicida"

"..."

"Dai, apri e lascia che te lo passi"



Clic

"Stiles? Posso entrare?"

"..."

"Okay, sto entrando...Dovresti accendere le luci"

"NO!"

"Okay, okay, cerco di appoggiare questo da qualche parte e vado via, cercando di non inciamp-come non detto!"

"Fa' presto"

"Dove sei?"

"..."

"Stiles, stai bene?"

"..."

"Dai, fatti vedere e poi giuro che vad davvero via. Mi dici in che direzione devo andare? Questo credo sia il lett- Oh, sei tu che mi hai afferrato la caviglia?"

"Mh"

"Perché sei nascosto sotto il letto? Sappi che è stata una scena da film horror, avrei potuto urlare"

"Si sta bene qui"

"Davvero? Non si sta stretti?"

"No"

"Allora...ecco, cerco di infilarmi anche io...Oh, scusa, mi sono sdraiato su qualcosa di tuo?"

"Braccio"

"Ecco, ora sono diritto. Perché te ne stai sdraiato sotto il letto? Anche il sopra è comodo, sai?"

"..."

"Stiles, cosa è successo?"

"..."

"Okay, sto per prendere il cellulare e fare luce, okay? Giuro che non ti acceco, illumino in basso"

"Come ti pare"

"Ecc- Sei ferito!"

"No! No! NO! LASCIAMI LE BRACCIA!"

"Scusa, scusa, non ti agitare, non ti tocco, ma usciamo di qui, okay? Piano piano strisciamo fuori. Qui sotto c'è sicuramente della polvere e potrebbe infettarti quei graffi"

"Mh"

"Ecco, posso accendere la luce del lampadario? Non chiamo nessuno, voglio solo vedere cosa ti sei fatto"

"Non è nulla"

"Lo so, ne sono sicuro, ma sono più tranquillo se lo vedo con i miei occhi, okay?"

"Va bene"

"Sono graffi, vero?"

"..."

"chi ti ha fatto del male?"

"Nessuno"

"Te li sei...fatti da solo?"

"..."

"Perché?"

"Non. Sono. Affari. Tuoi!"

"Hai ragione, ma è affare mio se qualcuno è ferito e non lo aiuto. Posso medicarti?"

"Non sanguino"

"In qualche punto si. Vado a prendere le garze"

"..."

"Mi prometti che mi riapri la porta quando torno?"

"..."

"Lo prendo per un si"

"Ecco. È stretto?"

"No"

"Credo sia inutile chiederti se ne vuoi parlare, vero?"

"..."

"Okay, va bene. Ma non mene vado se non mangi prima almeno mezzo hamburger"

"Non ho fame"

"Non ci credo, l'ho sentito il tuo stomaco brontolare. Su, io non mi muovo"

"E meno male che non avevi fame"

"L'appetito vien mangiando"

"No, l'appetito viene a star digiuni. Bevi anche un po' e poi vado via"

"Perché?"

"Perché l'acqua fa bene"

"No, perché lo fai?"

"Perché non dovrei?"

"Ti ho trattato male la settimana scorsa"

"Non mi lascio intimorire da un ragazzino in piena crisi adolescenziale"

"Ehi, ho quasi diciotto anni!"

"No, manca quasi un anno ai tuoi diciotto. E comunque io sono più grande"

"Sei vecchio"

"Non così grande!"

"Hai anche la barba"

"Quella l'avevo anche alla tua età, sei tu ad essere spelacchiato"

"Ognuno ha i suoi tempi!"

"Certo, certo. Posso andare? Sei al sicuro?"

"Mh mh"

"Aspetta, dammi una penna e della carta"

"Per cosa?"

"Ce l'hai?"

"...tieni"

"Ecco...questo è il mio numero. Mi chiami, se dovesse succedere di nuovo?"

"Anche se volessi farlo, non potrei, non posso usare il telefono"

"Davvero?"

"Mh. Cioè potrei, ma è quello nell'ufficio della direttrice"

"Oh. Okay, allora facciamo che passo domani sera per controllare che tutto vada bene?"

"Ma è giovedì, tu non lavori"

"Potrei dimenticare casualmente qualcosa qui"

"No, va bene se vieni venerdì, sto bene"

"Sicuro?"

"Mh mh"

"Farò finta di crederti. Passami il vassoio"

"Ecco...Gra-grazie"

"Di nulla! Ci vediamo, Stiles"

"Ciao...Derek?"

"No, non lo dirò a nessuno"

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