Cap 6
Sette mesi dopo :
Nina aveva iniziato il travaglio.
Aveva svegliato la sua amica Annabelle per dirle che aveva le contrazioni e che il bambino stava per nascere.
Annabelle aveva avuto una promozione come supervisore in una fabbrica di cioccolato e aveva convinto Nina a trasferirsi con lei a Parigi.
La ragazza ne aveva parlato con i suoi genitori della sua scelta.
"Ma Nina come farai con il bambino?"
chiese sua madre
"Di questo non devi preoccuparti mamma, devo andare prima che si accorgono che sono incinta, sono già al quarto mese e tra poco si noterà che aspetto un bambino" le rispose dolcemente ed accarezzando il ventre
"Perché non mi dici chi è il padre? E poi non è una vergogna aspettare un bambino! Quante ragazze madri ci sono in giro? Tante!" le disse allargando le braccia
"Il nome del padre non te lo posso dire...." sospirò "Non posso restare qui, siamo solamente in quattro persone a saperlo, non voglio che la voce si sparga, mi spiace... Questa è l'occasione giusta per andarmene"
Suo padre le strinse le mani e sussurrò
"Fai quello che ti senti, nessuno ti obbliga a stare qui... Però promettimi una cosa, tienici al corrente di corrente di tutto ok?" e la strinse forte
"Certo papà, potete venire a trovarmi quando volete" le rispose con le lacrime agli occhi "e quando nascerà questo pargolo voglio che mi state vicino"
"Su questo non c'è dubbio!" dissero i suoi.
"Io e Nina partiremo tra dieci giorni, mi ha mandato le foto dell'appartamento, adesso ve lo faccio vedere" tirò fuori il cellulare, era un bellissimo appartamento molto soleggiato e si trovava vicino al fiume Senna.
"Ma è bellissimo!" disse sua madre.
"Adesso ti aiuto a preparare gli scatoloni" la accompagnò in camera sua,era una scusa per restare da sola con lei.
Una volta dentro, si rivolse alla figlia facendola sedere sul letto vicino a lei
"Ti volevo fare una domanda, il padre è Max?"
A quella domanda Nina sbiancò e abbassando gli occhi cominciò a piangere sommessamente, sua madre l'abbracciò
"Sì, mamma. Lui non sa niente"
"Perché non glielo hai detto? È un suo diritto..."
"È che eravamo ubriachi...." sospirò
"Quando ci siamo svegliati eravamo nudi,non ricordavamo niente di quello era che era successo, me ne sono accorta che doveva essere lui il padre, era tanto che non uscivo con nessuno"
Maria le asciugò le lacrime
"Per me dovresti dirglielo..."
"No, adesso sta uscendo con una sua collega e pare che il loro rapporto sia serio".
Era arrivato il momento del parto:
"Dai Nina spingi, dai forza..." le disse il suo ginecologo
"Aahhh, non ce la faccio più!!!"
"Dai Nina, ancora per poco e vedrai tuo figlio" Annabelle era vicino a lei e le teneva la mano
"Vedo la testa, sta uscendo! Un'altra bella spinta ed è fuori" la incitò il medico.
Si sentì il pianto, finalmente dopo tante ore di travaglio era nato.
"Nina è un bel maschio!" si emozionò la sua amica
"Me lo sentivo che era un maschio"
Nina non aveva voluto sapere il sesso.
Lo avvolsero in una coperta e lo misero sopra il suo petto
"Ciao amore della mamma, ma quanto sei bello" pianse dall'emozione "Non è un amore, vero?" rivolgendosi all'amica,
"Sì, è un amore" e la baciò sulla fronte
"Lo chiamerò Patrick"
"Come Patrick Swayze? Questa fissa dei nomi degli attori..." disse alzando gli occhi
"O Patrick o Dermot" la sfidò Nina
"No no, meglio Patrick..." rise.
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