Capitolo 4
Che ne dici se sabato andiamo al mare a Canvery island ?" domandò Annabelle alla sua amica
"Sarebbe una bella idea, sperando che non dia pioggia" disse alzando gli occhi al cielo
"Dai non portare sempre sfiga!" sbuffò "Ti odio certe volte, sei così stronza e..." smise di parlare guardando l'altro lato della strada
"Che c'è, ti sei morsa la lingua?" rise Nina
"Shhh, sto avendo una visione più bella della mia vita, cazzo ma è strafigo!"
"Ma chi?" si stava voltando anche lei nella stessa direzione, ma la sua amica la fermò
"Ti prego di non voltarti, sta venendo... qui"
"Fammi vedere, sono curiosa... E cerca di chiudere quella bocca sennò ti ci entrano le mosche!" rise ancora, Annabelle le strinse il polso
"Ahia, ma sei scema?! Mi stai facendo male!"
"Stai zitta!" sibillò a denti stretti.
Il ragazzo si stava avvicinando sempre di più, e si mise a sedere vicino a loro in un altro tavolo, aveva capelli castani con ciuffo laterale, occhi verdi, sguardo di ghiaccio e fisico perfetto e slanciato, indossava pantaloni aderenti che metteva in risalto il suo lato b e una camicia a quadri slacciata davanti e giacca di pelle nera. Si accese una sigaretta e la tenne tra le labbra carnose, guardò l'orologio e alzò la testa sulle spalle spirando il fumo, poi si girò verso di loro e guardò Annabelle e le fece un'occholino regalandole un sorriso mozzafiato, lei arrossí e si morse il labbro inferiore, si sentì fremere tutta.
"Cavolo, mi ha fatto l'occhiolino!" sussurrò "Quanto è bello! Hai visto che sorriso mozzafiato che ha?"
"Sì, è proprio un bel ragazzo" le rispose Nina
"Smettila di fissarlo, lo stai mangiando con gli occhi"
"Lo devo conoscere, cosa faccio?" domandò Annabelle.
"Cosa devi fare? Non capisco" rispose Nina.
"Aiutami a fare qualcosa!" le strinse nuovamente il polso "Non posso lasciarmelo scappare, devo escogitare qualcosa!"
"Ascoltami e smettila di farmi male, vai da lui e presentati" le consiglió Nina
"Tu vieni con me..."
"Io?! Cosa c'entro?"
"Dai ti prego!" la implorò Annabelle
Nina sospirò
"E va bene, hai vinto tu..."
"Yeah!"
Nel mentre si alzarono, videro il ragazzo che salutò un tipo che stava attraversando la strada e gli stava andando incontro, i due si abbracciarono dandosi delle pacche sulle spalle. Anche l'altro non era male, era di media statura , biondo con capelli corti sulla nuca con un ciuffo riccioluto sulla fronte, occhi di un verde smeraldo, bocca sottile e naso dritto , fisico mingherlino. Indossava jeans neri con stivali tipo cowboy neri e giacca marrone di pelle. Parlavano fitto tra di loro, ridendo e scherzando, ad un certo punto il primo si avvicinò all'altro sussurandogli qualcosa all'orecchio e guardarono le ragazze, si avvicinarono.
"Ciao!" disse il primo ragazzo
"Ciao!" salutò per prima Annabelle diventando rossa come un peperone, Nina gli sorrise timidamente abbassando lo sguardo.
"Io sono Alejandro e il mio amico è Ruben, voi come vi chiamate?"
"Io Annabelle e lei Nina " rispose la ragazza
"Piacere di conoscervi!" sorrise Alejandro mostrando dei denti bianchi.
"Ci possiamo sedere insieme a voi o state aspettando qualcuno? " domandò Ruben
"Certo, nessun problema! " esclamó Annabelle.
Nina la guardò torva, i due ragazzi si sedettero mettendosi di fronte a loro
"Io dovrei andare..." balbettò per la vergogna Nina, era piuttosto timida verso le persone appena conosciute e si malediceva per questo, invece Annabelle era molto estroversa. Annabelle la zittì
"Quanti anni avete?" domandò il biondino
"Sedici ..."
"Noi ne abbiamo venti." sorrise Ruben grattandosi la nuca, era evidente che fosse in imbarazzo.
"Siamo qui da poco tempo, ci siamo trasferiti da Madrid..." non fece in tempo a finire la frase che la mora esclamò
"Siete spagnoli?! Ho sempre adorato la Spagna! "
"Davvero?!" chiese Alejandro guardandola con un certo interesse e quando il loro sguardo s'incontrò qualcosa scattò in loro. Quella scintilla si accendeva ad ogni sguardo che incrociavano.
"Stasera suoneremo in un Pub, al The Dublin Castle, volete venire a guardarci?" chiese speranzoso Alejandro
"Sarà un problema per Nina, ma per me no..." fece spallucce
"Ecco io... Esco solo al sabato sera..." deglutí la ragazza, strofinando il lembo della maglietta, si sentiva a disagio, le sarebbe piaciuto molto vedere i due ragazzi suonare.
"Idea! Lo chiediamo a Max, con lui i tuoi ti farebbero uscire"
"Non so, è molto impegnato con lo studio e..."
Annabelle sbuffò alzando gli occhi al cielo, con Nina era inutile convincere, pazienza sarebbe andata da sola
"Io ci sarò ragazzi! Purtroppo la mia amica ha delle regole in casa e deve rispettarle"
Passarono il pomeriggio al Bishop's Park, divertendosi.
"Potevi evitare di farmi fare delle figure di merda" l'ammoní Nina mentre si avviavano alla fermata del bus per tornare a casa.
"Dai, è vero quello che ho detto, non ti danno la libertà di uscire la sera se non c'è Max, sembra un tuo cane da guardia, sempre intorno alle palle".
"Ohhh, vacci piano con le parole!"
"Ma è la verità..."
"Ti ho detto di smetterla!" alzò la voce
" Ma che c...." sgranó gli occhi l'altra ragazza.
"Lasciami in pace, certe volte sei meschina!". Nina se ne andò piangendo, lasciando Annabelle a bocca aperta.
"Ehi guarda che scherzavo, dai non prenderla, Ninaaa ti vuoi fermare un attimo?!" le corse dietro e quando la raggiunse la prese per la manica della giacca e la strattonò, vide le lacrime copiose che le rigavano il viso e il naso arrossato e singhiozzava ininterrottamente
"Lasciami in pace, ti ho detto! Non capisci quando TI DICO DI LASCIARMI IN PACE!" esclamò scandendo le parole e le dette uno schiaffo in pieno viso lasciandola interdetta. Era la prima volta che la vedeva così arrabbiata, Nina era sempre stata contraria alla violenza, era così dolce e sensibile. Che cavolo le era preso?
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