Eccomi, con il mio diploma in mano e l'orgoglio nel cuore.
Mi sono diplomata ed un altro scalino di questa faticosa salita è superato.
Ora però inizia il peggio, l'università, difficile solo entrare in una di media importanza.
Io sono sempre stata una persona ambiziosa, difatti Harvard, è il mio sogno.
Vorrei studiare legge per diventare un grande avvocato.
Fiancheggerei la causa degli Afro-Americani, penso che nel '900 i neri siano una parte importante della socitetà e io li appoggio. Poi, per me, lauorearmi in Legge sarebbe una sfida, diciamo che di questi tempi le donne in carriera non sono per ninente viste bene dalla società.
Ho fatto oramai domanda a nomerevoli università, ma senza alcuna risposta. Penso che non mi risponderanno mai.
Mia madre è antica, spera che io mi sposi, faccia più figli di quanti me ne possa permettere, faccia la donna di casa e mi faccia tradire e maltrattare da mio marito.
Questo sarebbe il mio destino, però io sento che c'è qualcosa in più nelle donne.
Io voglio essere di più, voglio dimostrare di essere di più.
Domani controllerò per bene la cassetta della posta.
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Sono sbalordita, basita, mia madre mi ha nascosto per tutto questo tempo le risposte delle Università.
Molte mi avevano accettato, sono felicissima ed arrabbiata allo stesso tempo.
Basta oramai mia madre mi ha segnato la vita ed io non la perdonerò.
Inizio a prepararmi la valigia poichè ho deciso di andarmene da una mia amica, non metterò più piede qui.
Mia madre mi rincorre dicendo 《Ma aspetta, io l'ho fatto per il tuo bene, per il tuo futuro!》 io arrabbiata mi volto 《Sì ma non lo hai fatto per me, lo hai fatto perchè io seguissi la tua stessa strada, ma non succederà, io non diventerò mai come te!》
Disgustata me ne vado, non voglio più stare lì, la Legge è il mio sogno ed io ho intenzione di seguirlo