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Wooyoung era terrorizzato. Aveva provato in ogni modo, con le parole, i gesti, la dolcezza, la fermezza, ma nulla era riuscito a far calmare Wonwoo. Il ragazzo aveva gli occhi spalancati, la fronte imperlata di sudore, il corpo tremante e, l'altro ne era sicuro, la gola bruciante per via di tutti quegli urli ripetuti. Wonwoo era cosciente, eppure sembrava non essere in quello stesso posto insieme a Wooyoung.
Il castano era rannicchiato in un angolo di quella stanza che faceva loro da cella e si stringeva la testa fra le mani. I suoi occhi erano fissi un punto indefinito, persi in qualcosa che l'altro non avrebbe potuto decifrare precisamente. Dalle parole che Wonwoo aveva cominciato a ripetere in modo sconnesso era riuscito a capire che riguardasse in qualche modo il suo passato, precisamente gli anni passati insieme a vecchi vampiri intenzionati a barattarlo per avere salva la vita.
La stanza in cui i due si trovavano era piena di scaffali in ferro arrugginito e casse in legno, i primi non erano un vero problema per loro quanto le seconde. In uno dei suoi scatti guidati dal terrore Wonwoo si era scontrato contro una pila di casse. Queste si riversarono rumorosamente sul pavimento e avrebbero anche colpito il ragazzo se Wooyoung non avesse fatto fronte a quel poco di forza che gli era rimasta. Riuscì, non senza sforzo, a creare una piccola folata di vento che cominciò a vorticare intorno al vampiro. In quel modo, dato che non gli permetteva di avvicinarglisi, avrebbe potuto proteggerlo da possibili ferite che in quella situazione non avrebbero certamente aiutato.
La testa di Wooyoung girò vertiginosamente e questo dovette lasciarsi cadere sulle ginocchia. La verbena che riempiva la stanza lo stordiva in parte, e il resto della sua lucidità veniva lentamente distrutto dalla preoccupazione per Wonwoo, le urla di dolore di Mark e quelle disperate di Haechan.
Voleva essere forte, per gli altri, per San, per sé stesso. Per qualche istante la sua mente saettò al lupo. Si domandò se fosse tornato dal branco, se fosse illeso e al sicuro. Cercò di autoconvincersi dicendo fosse così. San era sicuramente tornato dagli altri e insieme avrebbero provato il modo di salvarli. Nella sua mente si formò chiaramente il viso del lupo e il suo sorriso spensierato.
Non avrebbe lasciato che il cacciatore vincesse, non quando dopo così tanti anni era finalmente riuscito ad amare di nuovo, non quando aveva nuovamente cominciato ad affidarsi all'idea di poter nuovamente avere una famiglia felice. Una famiglia numerosa, vivace e accogliente.
Non poteva mollare. Doveva fare qualcosa.
Si fece forza sulle gambe e si rimise in piedi. Le urla dei suoi compagni riecheggiavano intorno a lui, accompagnate da quelle del cacciatore insieme alle sue continue domande su suo figlio.
<<Perché mai dovremmo sapere dov'è tuo figlio>> disse a denti stretti Wooyoung, trascinandosi verso Wonwoo.
Un nuovo urlo di Mark e lui strinse i pugni. Il lupo stava resistendo per tutti loro, stava lottando per loro.
Lui avrebbe fatto lo stesso.
Si avvicinò al vampiro tremante e rannicchiato su sé stesso e gli afferrò il polso. Dovette combattere contro di lui e i vari tentativi di liberarsi, e per la prima volta si trovò a ringraziare la verbena che indeboliva i loro poteri o sarebbe stato sicuramente scaraventato via. Wooyoung tentennò per qualche istante. Nonostante l'avesse fatto diverse volte nel corso degli anni non sapeva se quella volta ci sarebbe riuscito, per via della verbena in circolo, né era sicuro che il suo piano avrebbe in qualche modo funzionato.
Nonostante tutto, ci avrebbe provato.
Sollevò lentamente il polso dell'altro e lo guardò. Osservò attentamente le vene violacee e bluastre che dal polso si arrampicavano per il braccio.
Sospirò.
<<Dov'è Vernon>>
Quella richiesta urlata a pieni polmoni dal cacciatore fece scattare Wooyoung.
Vernon. Era lui il figlio del cacciatore, era lui che stava disperatamente cercando con sete di sangue.
Un padre che cerca così ardentemente un figlio...solo per ucciderlo.
<<Lurido pezzo di->>
Un nuovo fremito da parte di Wonwoo lo risvegliò dai suoi pensieri. Non era quello il momento per dar sfogo alla sua fantasia in ambito di imprecazioni.
Chiuse gli occhi e strinse la presa sul polso del vampiro, bloccandogli le gambe con le proprie per evitare che un qualsiasi tipo di movimento interrompesse il legame che avrebbe creato in quel momento.
Aprì le labbra, lasciando che i lunghi e affilati canini brillassero di un bianco puro, poi lentamente li fece scivolare nella pelle dell'altro lasciando che il suo sangue fluisse nella sua bocca.
***
Leedo, Seoho, Youngjae e Jaebum avevano lasciato la caverna per andare in città la mattina dopo. Avevano bisogno di recuperare del cibo se volevano restare in forze e liberare i loro compagni. Avrebbero avuto bisogno di sacche di sangue, ma senza Haechan sarebbe stato difficile per loro recuperarle, perciò la loro unica speranza era che ve ne fossero rimaste alcune nella casa dei lupi nella foresta.
Il piano era di recuperare del cibo per i lupi dai negozi in città e controllare la casa in cerca di sacche al ritorno. Avrebbero dovuto impiegare il meno tempo possibile, e non cambiare rotta per nessun motivo.
Accadde però qualcosa che li portò proprio a fare ciò che si erano detti di non fare.
Erano da poco usciti da uno dei negozi in cui avevano fatto i loro acquisti quando Seoho s'immobilizzò sul posto, costringendo gli altri a fermare i loro passi. Leedo sentì immediatamente l'angoscia passare dal suo corpo al proprio, e i brividi di terrore attraversargli la spina dorsale.
<<Che succede?>> domandò immediatamente il vampiro.
Seoho sbatté un paio di volte le palpebre prima di rispondere.
<<Il...il...>> arrancò, in cerca di fiato, che trovò dopo un profondo respiro <<Il cacciatore>>
Gli sguardi dei ragazzi saettarono seguendo quello del lupo fino a quando questo non si posarono su un uomo intento a raggiungere proprio lo stesso negozio dal quale si erano appena allontanati. L'uomo sembrava muoversi con totale tranquillità, ma per sicurezza i ragazzi si allontanarono di più, sistemandosi in un vicolo dal quale avrebbero potuto controllare l'uomo.
<<Ne sei sicuro?>> domandò Leedo.
Non capiva come l'altro potesse conoscere il viso del cacciatore. Anche quando li aveva attaccati non avevano visto altro che un'ombra nascosta tra il fumo violaceo di verbena e strozzalupo. Gli unici a conoscere il vero volto del cacciatore, fra tutti loro, erano solo Jaebum e Youngjae. Il biondo si voltò perso di loro, in cerca di conferma, e questi annuirono lentamente.
<<Sì>> rispose Seoho, stringendosi in sé stesso <<L'ho visto ogni notte nei miei sogni da quando ha distrutto il mio branco>> disse, con voce tremante, ricca di terrore ma alimentata da voglia di vendetta <<Non potrei mai dimenticarlo>>
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