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I ragazzi che riempivano la stanza rimasero quasi pietrificati da quelle parole. In tanti anni vissuti insieme mai avevano avuto dubbi riguardo alla natura del ragazzo. I vampiri originali erano rari, nati cioè da una famiglia di vampiri che solitamente è anche una di quelle più antiche perché mai altri vampiri si univano ad umani o neonati, così venivano chiamati coloro che venivano trasformati da altri vampiri. Questi acquisivano semplicemente tutte le abilità dei vampiri, la velocità, la forza, i sensi sovrasviluppati. I vampiri originali, al contrario, oltre alle classiche abilità vampiresche potevano nascere anche con dei poteri aggiuntivi. Seungkwan era in grado di controllare e creare la luce, come poteva quindi non essere un originale?
<<Non è il momento di scherzare>> disse Haechan, dalla sua voce trasparì però la sua insicurezza al riguardo.
Non era possibile che un neonato avesse dei poteri, oppure si?
Quella era la domanda che vagava nella mente dei vampiri in quel momento.
Mentre se per i lupi era più normale che chiunque di loro ereditasse un qualche tipo di potere da un antenato grazie alla connessione che univa tutti i lupi dello stesso branco, per i vampiri i poteri hanno sempre fatto parte di una ristretta elitè di antiche famiglie.
<<Ero un semplice ragazzo che si occupava di una locanda insieme alla sua famiglia>> iniziò a raccontare il ragazzo, gli occhi che vagavano su ognuno dei suoi compagni <<Il nostro era un piccolo villaggio, non contava più di una ventina di tetti. Il villaggio si trovava nei pressi di una strada molto trafficata dai mercanti e viaggiatori intenti a raggiungere le città più grandi, per questo motivo molte delle abitazioni furono trasformate in locande. In quel modo riuscimmo a creare un buon giro di affari che ci permise di vivere bene>>
La voce tremante del ragazzo e quel leggero sorriso amaro che gli adornava il viso erano il chiaro riflesso di quei vecchi ricordi a lui cari, ricordi che per anni aveva custodito così attentamente. Ognuno dei presenti era genuinamente interessato a quel racconto, perciò i presenti si sistemarono meglio ai loro posti, e rimasero in silenzio ad ascoltare.
<<Un giorno un viaggiatore solitario arrivò nella nostra locanda>> continuò, fermandosi poco dopo a prendere un profondo respiro prima di procedere. Rivivere quel momento non doveva essere facile per lui, e la sua presa che si strinse alle mani di Vernon si un chiaro segno per tutti loro.
Il lupo sobbalzò leggermente, nonostante entrambi fossero dotato di forza sovraumana Seungkwan strinse così forte che l'altro sentì un leggero dolore alla mano. L'altro dovette accorgersene perché si voltò subito a guardarlo con un'espressione dispiaciuta e allentò la presa. Vernon si avvicinò di più a lui e creò una piccola pressione nella loro presa mentre la mano libera andò a posarsi sulla sua schiena, dove prese a muoversi lentamente, come a volerlo incoraggiare ad andare avanti e a ricordargli che lui era lì al suo fianco.
<<Quella stessa notte quel viaggiatore, quel vampiro, attaccò il villaggio riuscendo a uccidere tutti coloro che si trovavano lì. Uccise e si saziò del sangue di tutti gli abitanti, della mia famiglia, e anche del mio>>
Il vampiro si prese qualche secondo, chiudendo gli occhi mentre i ricordi di quel giorno gli si presentavano nella mente come le scene di un film.
<<Credevo sarei morto insieme a loro, ma due giorni dopo mi risvegliai in quella che era una vecchia villa che non avevo mai visto prima. Un uomo che lavorava lì mi raccontò che quel vecchio vampiro mi aveva preso con sé perché stupito dalle mie capacità. Sarei dovuto morire per via di tutto il sangue perso, al contrario non solo ero sopravvissuto, diventando un vampiro, ma avevo ricevuto parte dei suoi poteri anche se non ero pienamente in grado di utilizzarli. Sarei dovuto morire quel giorno insieme alla mia famiglia eppure...immagino una parte di me non volesse morire. Mi sono odiato ogni giorno sin da quando mi sono risvegliato>>
I presenti non seppero come reagire a quelle parole. Ognuno di loro aveva visto la propria famiglia venire uccisa da qualcuno, da un cacciatore, e su di lui avevano riversato tutto il loro odio e la sete di vendetta provata insieme alla realizzazione di essere rimasti soli al mondo.
Per Seungkwan la situazione era però diversa. Non solo aveva visto la sua famiglia morire davanti a lui, ma era anche diventato uguale a colui che era artefice della loro morte.
<<Per il resto vi ho detto la verità>> riprese il ragazzo <<Ho vissuto con lui fino a quando non è arrivato il cacciatore solo che il vecchio aveva ben pensato di barattare la mia vita per la sua, perciò ho agito in modo da vendicare anche il mio villaggio, la mia famiglia. Non si aspettava che reagissi, perciò l'ho ucciso per primo, e con quello ho in qualche modo acquisito totalmente il suo potere>>
I ragazzi erano sorpresi e in parte sconvolti da quella storia. I loro occhi erano puntati sul ragazzo che aveva finalmente rialzato lo sguardo per puntarlo su di loro. In esso videro un particolare timore che mai avevano visto nei suoi occhi. Seungkwan era sempre stato il più allegro fra loro, a volte diretto e tagliente, ma sempre con il sorriso sulle labbra pronto a risollevare il loro morale nei momenti più difficili. Dietro quella maschera però vi era tutta quella sofferenza, odio verso sé stesso, forse...anche del senso di colpa per essere ancora in vita.
<<Uccidere un originale e impossessarsi del suo potere>> disse Wonwoo, come se stesse valutando attentamente una teoria <<È davvero possibile?>> domandò poi a Leedo.
Il biondo era il più anziano fra loro, discendente di una delle famiglie più antiche e forti del mondo della notte perciò credevano che con le sue conoscenze avrebbe potuto dare loro una risposta. Il ragazzo però lo guardo come se anche lui stentasse a credere a ciò che aveva appena ascoltato.
<<Non ho mai sentito nulla del genere prima>> rispose il biondo <<Ma immagino che Seungkwan debba essere particolare a modo suo>> aggiunse, non sapendo lui stesso che aggettivo utilizzare per descrivere il ragazzo <<In fondo, anche tu hai detto che un qualsiasi vampiro sarebbe morto dopo un attacco come quello che ha ricevuto giusto?>> chiese poi a Haechan.
Il vampiro più giovane abbassò per qualche secondo lo sguardo, diretto nel nulla, e si prese il mento fra le dita. Rimase in silenzio per qualche secondo, prendendosi del tempo per valutare la situazione, poi riportò lo sguardo sul biondo.
<<Sì>> rispose certo <<Qualunque cosa lo abbia fatto vivere dopo l'attacco del vampiro, qualsiasi cosa gli abbia permesso di appropriarsi del potere di un originale deve averlo anche aiutato a riprendersi velocemente da queste ferite>>
Lo sguardo dei ragazzi tornò su Seungkwan, ma un'altra domanda aleggiava nella mente dei vampiri, e non ci volle molto che uno di loro le desse voce.
<<Perché non ce lo hai mai detto?>> domandò Wooyoung.
Attimi di silenzio seguirono quella domanda. Il vampiro spostò i suoi occhi su tutti i presenti. Sembrava incerto su come rispondere, come se non sapesse quale parole utilizzare o temesse la reazione dei suoi compagni.
<<Avevo paura>> rispose di getto <<Quando vi ho conosciuti ho subito capito foste tutti originali perciò quando avete dato per scontato che lo fossi anche io non ho ritenuto necessario correggervi, credevo al contrario che fosse la cosa migliore una volta accettato l'invito di Leedo a restare con voi. Poi, più il tempo passava e più mi sono legato a voi ed ho cominciato a temere che mi avreste allontanato>>
<<Non lo avremmo mai fatto>> tuonò Leedo, facendo sobbalzare alcuni di loro.
Il ragazzo non aveva intenzione di alzare la voce, ma una parte di lui si sentì come pugnalata alle spalle con un paletto di legno alla sola idea che uno di quelli che lui considerava come suoi compagni lo ritenesse tanto superficiale. Che li ritenesse capaci di un gesto simile.
Se i lupi si sorpresero dallo scatto del biondo gli altri vampiri rimasero impassibili. I loro sguardi contrariati facevano capire che stessero tutti condividendo lo stesso sentimento. Seungkwan lo capì, e sbuffò un sorriso amaro.
<<Lo so, mi sento una persona orribile ora che lo sto dicendo a voce alta. Spero possiate perdonarmi per avervi mentito>> disse, come un rimprovero riservato a sé stesso <<Non voglio cercare di giustificarmi in alcun modo, ma sappiate che mi potrei affidarvi la mia stessa vita. Perché io mi fido di voi>>
Chinò nuovamente la testa, in un gesto di umili scuse, sperando che i suoi compagni fossero disponibili a passare sopra al suo errore. Seungkwan era agitato come mai lo era stato in vita sua, i suoi occhi erano stressi e i sensi così tanto amplificati confonderlo. Non era nemmeno in grado di capire che il fruscio che sentiva nelle sue orecchie fosse quello degli alberi su cui erano appollaiati i ragazzi, proprio fuori dalla finestra, o se qualcuno si stava muovendo nella stanza. Non riusciva a distinguere se ciò che sentiva fosse lo scorrere del sangue nel corpo dei lupi, o quello del ruscello nei pressi della montagna a Est. I suoi sensi erano confusi, proprio come lo era lui.
Un sospiro riempì la stanza, e quando il vampiro alzò finalmente lo sguardo notò che tutti i vampiri avevano un'espressione rassegnata mentre i lupi sorridevano leggermente.
<<Mi sento abbastanza offeso dal fatto che tu ci abbia ritenuti così superficiali>> parlò Haechan.
<<Ma nonostante questo>> s'intromise Leedo <<Siamo una famiglia, e le famiglie superano tutto insieme>>
Seungkwan sorrise veramente, per la prima volta dopo anni.
***
Leedo non aveva dimenticato quello di cui aveva parlato con Seoho, anche perché questo non aveva certo dimenticato di ricordarglielo. Il vampiro arrivò alla conclusione che l'altro l'avrebbe mandato fuori di testa in breve tempo, perciò si arrese a affrontò la situazione direttamente con gli altri. Aveva riunito tutti nel salone e aveva spiegato loro l'idea di andare a parlare con il branco ad Est. Attraverso il marchio sentiva Seoho fremere nella speranza che questo decidesse di aiutarli, e se una parte di lui sperava che ciò si avverasse per il piacere del proprio compagno un'altra parte sentiva che il branco sarebbe fuggito. Seoho doveva aver sentito il suo senso negativo di rassegnazione, perché ringhiò e Leedo sbuffò.
Quando ebbe finito di spiegare agli altri quell'idea non si sorprese nello scoprire che alcuni di loro la pensavano come lui, altri come Seoho. Era una situazione di stallo, perciò trovarono un punto d'incontro fra i loro pensieri. Qualcuno di loro sarebbe andato a parlare con il branco, se questo avesse voluto aiutare sarebbero stati più che lieti di accettare, al contrario non avrebbero insistito e sarebbero immediatamente tornati indietro per non restare separati dagli altri per troppo.
<<Quindi, resta da decidere chi andrà>> sospirò Leedo, con le braccia incrociate <<Vernon e Seungkwan sono esclusi a prescindere, dovete ancora rimettervi in forze>>
I due annuirono leggermente. Per quanto avessero voluto essere d'aiuto non erano sicuri di poter affrontare un viaggio in quelle condizioni.
<<Andrò io>> si propose San <<Sono il più veloce, non ci impiegherò troppo ad andare e a tornare>>
Leedo si voltò verso Seoho, come a chiedere una conferma che arrivò non appena il ragazzo annuì.
Wooyoung non prese bene la proposta, perché la sua mano si aggrappò possessivamente alla maglia del ragazzo. San si sorprese leggermente di quel gesto, ma posò la mano sulla sua e provò a rassicurarlo che sarebbe andato tutto bene. Il vampiro nonostante quelle parole non sembrava tranquillizzarsi.
<<Andrò con lui>> si proposero contemporaneamente Jaebum e Mingyu.
I due lupi erano grossi e robusti. Mingyu sarebbe stato in grado di teletrasportarsi in caso di necessità e Jaebum aveva chiaramente un potere che in un combattimento lo avrebbe messo in una posizione di vantaggio.
I tre sarebbero stati al sicuro.
<<D'accordo, allora andrete voi tre>> annuì Seoho.
Youngjae non reagì in modo evidente, ma nei suoi occhi gli altri poterono comunque notare un velo di preoccupazione. Wonwoo al contrario si avvicinò a Mingyu, e seppur non protestò si raccomandò di essere attento.
Meno di un'ora dopo i tre, sotto forma di lupi, si erano avviati verso il luogo in cui sapevano si fosse stabilito un branco di lupi. Erano un branco numeroso perciò difficile da spostare, speravano quindi che questi fossero ancora nel loro insediamento.
I ragazzi erano ancora sul porticato della casa quando videro qualcosa muoversi nel bosco, come una nuvola che arrivava da ovest. In pochi secondi riconobbero l'odore di verbena e strozzalupo.
Wooyoung riuscì ad agire velocemente, facendo fronte al suo potere riuscì ad innalzare una barriera di un vento perenne che avrebbe soffiato in circolo intorno alla casa, isolandola dal resto del bosco. Haechan si trasformò in pipistrello e sfruttando quella zona sicura che l'altro aveva creato volò in alto ad osservare la situazione. Si guardò attentamente attorno, poi dopo aver imprecato mentalmente tornò dagli altri per aggiornarli.
<<Il fumo sembra essere concentrato solo intorno alla casa>> li informò velocemente <<La barriera di Wooyoung ci terrà al sicuro, ma siamo fino a che questo fumo non svanirà siamo in trappola. L'unica via d'uscita potrebbe essere verso l'alto, ma non mi sorprenderei se il cacciatore avesse preparato qualcosa valutando questa ipotesi>>
<<Maledizione>> imprecò Leedo <<Ha agito prima del previsto>>
<<Gli altri?>> domandò immediatamente Youngjae, rivolgendosi ai lupi, sicuro che avrebbero potuto dargli una risposta.
<<Stanno bene>> rispose Mark <<Hanno superato il nostro territorio velocemente, perciò il veleno non può sicuramente averli raggiunti dato che non sembra muoversi da qui>> disse, osservando come quel fumo sembrasse rimanere immobile intorno alla barriera che aveva creato Wooyoung.
<<Perciò tutto ciò che possiamo fare è aspettare?>> chiese incredulo Wonwoo.
<<No>> rispose velocemente Leedo <<Dobbiamo restare in guardia>>
<<Leedo ha ragione>> si accodò Seoho <<Non credo che quel cacciatore sia soddisfatto con il solo tenerci in gabbia>>
I due avevano ragione, ormai era chiaro a tutto che l'intento di quell'uomo fosse quello di ucciderli. Non sapevano se avesse intenzione di farlo sul posto o dopo averli catturati, ma erano sicuri che la conclusione sarebbe comunque stata quella.
La preoccupazione si fece in strada in loro. Erano sempre stati forti, ma il nemico che in quel momento si trovavano a combattere era come un'ombra misteriosa. Non sapevano cosa fosse in grado di fare, non potevano perciò prevedere le sue mosse e ideare una strategia.
Tutto ciò che potevano fare era restare in guardia, aspettare una mossa dall'altro e agire di conseguenza.
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