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L'odore di verbena e strozzalupo stava diventando più leggera. Inibiva i loro sensi in ogni caso, ma entrambi sapevano fosse l'unico momento in cui avrebbero potuto provare a mettere in atto il loro piano. Non vi era in realtà nulla di certo in esso, le loro erano pure teorie. Sapevano benissimo di aver poco tempo. Il cacciatore sapeva perfettamente quando fosse il momento di cambiare le erbe, in modo che i due non recuperassero i loro pieni poteri.

<<Youngjae>> arrancò Jaebum muovendosi lentamente <<Devi farlo ora>> lo incitò.

<<Ma se non facessi in tempo?>> si lamentò preoccupato il vampiro, aggrappandosi alla maglia del più grande <<Se lui arrivasse prima che io->>

<<È un rischio che doppiamo correre>> gli rispose velocemente l'altro, prendendogli il viso fra le mani <<Se non lo facciamo ora non sappiamo quando avremo una nuova possibilità>>

Youngjae sapeva che il lupo avesse ragione. Avevano passato giorni interni ad aspettare quel momento, e la loro agitazione era palpabile. Tutto era nelle mani del più piccolo, l'unico in grado di uscire da quel posto e liberare l'altro. Doveva però riuscire a trasformarsi, nonostante la verbena in circolo nel suo corpo. Doveva riuscire a trovare una via di fuga e raggiungere la porta dall'esterno, e solo allora avrebbe potuto liberare l'altro. Doveva però essere veloce.

Il castano guardò l'altro alzarsi e raggiungere il piccolo condotto d'aviazione presente in quella stanza, stretto persino per un pipistrello, e lo vide applicare forza fino a smontare la grata in ferro che ne ostruiva il passaggio. Youngjae si avvicinò a lui, che si era voltato a guardarlo in attesa, e abbassò lo sguardo.

<<Mi fido di te Youngjae>> gli disse dolcemente, lasciandogli un bacio sulle labbra senza staccarsi prima di aver assaporato abbastanza di quel sapore che ormai amava <<Ora va>>

Youngjae ebbe bisogno di qualche secondo per riuscire a concentrarsi al meglio e prendere la sua forma di pipistrello. Con non poca difficoltà s'infilò nel condotto, e guardò il ragazzo dietro si lui che immediatamente richiuse il condotto.

<<Promettimi solo che se lui arriverà prima di te non farai cose avventate>> disse ancora Jaebum, prima di allontanarsi e prendere il suo solito posto, seduto sul pavimento con lo sguardo fisso verso quel condotto.

Al minore sentire quelle parole provocò un dolore pari all'aver un paletto di legno conficcato nel cuore. Velocemente, chiamando a raccolta tutte le sue forze cominciò a strisciare aggrappandosi con le unghie e scivolando il più possibile fra quei condotti, seguendo l'odore di aria fresca. Più l'odore di verbena diventava più leggero più Youngjae capiva di essere lontano da quella che fino a quel momento era stata la sua prigione, ma anche lontano da Jaebum. Al pensiero del ragazzo cominciò a spingersi ancora più forte, disperato, fino a quando senza quasi accorgersene venne quasi spinto fuori da quei condotti.

L'aria pulita e l'odore della foresta lo colpirono con violenza ma lui ispirò profondamente, riempiendo i suoi polmoni. Sentì le sue forze cominciar lentamente a tornare, non aveva però molto tempo. Portò lo sguardo in basso e lo spostò freneticamente, doveva riuscire a capire dove l'altro fosse nascosto. Vi erano vari magazzini sotto di lui, ma Youngjae non aveva il tempo per controllarli tutti. Cercò di fare mente locale, anche un minimo dettaglio avrebbe potuto aiutarlo. Poi ricordò, un flash. Quella notte quando uscì per attaccare gli altri vampiri la prima cosa che si ritrovò davanti fu un murales rappresentate una luna rossa, e un dragone nero che l'avvolgeva. Cominciò a volare a bassa quota, studiando il più velocemente possibile tutte le pareti fino a quando non trovò ciò che cercava, si voltò poi dal lato opposto dove trovò un cunicolo buio che portava al di sotto di uno dei magazzini. Si trasformò velocemente, riprendendo la sua forma umana, e cominciò a correre. Si mosse affidandosi ai suoi sensi per via della poca luce, ma non appena questi cominciarono a vacillare capì di essere vicino. Superò varie impalcature arrugginite, il cui odore fastidioso gli stuzzicò il naso, travi in legno e teli lacerati quando una grande porta in ferro gli si parò davanti. Aumentò la velocità dei suoi passi e si lanciò contro afferrando la maniglia. Istintivamente scattò all'indietro, lamentandosi dal dolore. L'intera porta e la maniglia era ricoperta di verbena, e dall'odore riuscì a riconoscere anche lo strozzalupo. Youngjae ringhiò frustrato, era arrivato così lontano e non avrebbe mollato in quel preciso istante. Posò nuovamente le mani sulla maniglia, urlando nel momento in cui la verbena cominciò a bruciargli la pelle, e cominciò a tirare il più forte possibile fino a quando non la stacco del tutto dalla porta e questa cadde all'indietro, costringendolo a spostarsi.

Jaebum lo attendeva proprio in piedi dietro di essa, e gli sorrise non appena lo vide. Youngjae sentì il cuore riempirglisi di così tanta emozione che per qualche secondo pensò che potesse tornare a battere ed esplodere.

<<Sei ferito?>> chiese allarmato Jaebum, vedendo le mani dell'altro tremanti e ferite.

<<Sto bene>> tagliò corto il minore, ansioso di voler uscire da quel posto <<Ora andiamo ti prego>> piagnucolò.

Jaebum annuì e dopo averlo afferrato per il polso se lo trascinò dietro cominciando a correre fuori da quella gabbia, lontani da quel posto.

***

Tutti i ragazzi erano andati si erano rifugiati nelle loro stanze dopo quella serata, che si era rivelata così sorprendentemente intensa. Haechan era comodamente steso sul letto, gli occhi chiusi in modo rilassato. I suoi sensi bastarono per fargli capire ogni minimo movimento di Mark. Avrebbe potuto tranquillamente immaginarlo uscire dal bagno e strofinare i capelli ancora umidi con l'asciugamano. Lo immagino muoversi tranquillamente, nonostante le luci spente, verso l'armadio e raccogliere una maglia e dei pantaloncini. Sentì poi il materasso al suo fianco abbassarsi e una leggera ondata di calore raggiungerlo. Mark era caldo, il suo completo opposto. Il minore rimare immobile al suo posto, in attesa di sentire l'altro addormentarsi per primo, come ogni sera da quando avevano cominciato a dividere quel letto. Quella sera però andò diversamente.

<<Non credevo che ti saresti aperto con noi>>

Haechan aprì gli occhi e voltò la testa di lato per vedere l'altro guardarlo con uno strano sorrisetto compiaciuto.

<<Lo hanno fatto anche tutti gli altri, non capisco cosa ci sia da sorridere>> rispose con il suo solito tono disinteressato, prendendo a guardare verso il soffitto.

Mark rimase in silenzio per qualche secondo prima di sospirare e parlare nuovamente, con voce più decisa.

<<Tu però hai detto qualcosa che gli altri non hanno detto>> fece notare continuando a guardare l'altro, voltandosi su un fianco posandosi poi sul gomito la testa per avere una visuale migliore del suo viso, in quel momento illuminato dalla luna <<Hai detto che i tuoi genitori ti facevano utilizzare il tuo potere nonostante le conseguenze. Cosa intendevi?>>

Haechan si voltò nuovamente a guardarlo e sbuffò un sorriso di scherno.

<<Dammi un motivo per cui dovrei dirtelo?>> domandò.

<<Perché te lo sto chiedendo gentilmente?>> ironizzò Mark, che non ottenne alcuna risposta in cambio se non un sopracciglio alzato <<Sono serio Haechan>> riprovò il lupo tornando serio.

<<Perché ti interessa della mia vita?>> rispose, con un tono di confusione il vampiro. Nessuno, in tanti anni, si era interessato a lui tanto da chiedergli qualcosa di così...privato.

Mark gli sorrise, dolcemente. Un sorriso che colse di sorpresa il minore e che per qualche secondo lo imbarazzò, costringendolo a spostare lo sguardo dal suo volto.

<<Vedi non posso farci a meno>> rispose il maggiore tranquillo <<Voglio sapere più cose di te>>

Il vampiro sospirò prima di riuscire a tornare con lo sguardo sul ragazzo, voltandosi anche lui di lato.

<<Non c'è nulla di interessante da sapere su di me>> rispose il minore <<Specialmente sul mio passato>>

<<Non importa se non vuoi dirmelo ora>> scosse la testa il lupo <<Aspetterò tutto il tempo necessario>> aggiunse poi.

Haechan non poté negare di rimaner colpito da quelle parole. Erano passati così tanti anni da quando qualcuno gli aveva mostrato dell'affetto, anche se si trattava di affetto fraterno, che sentì qualcosa di strano nello stomaco e un leggero brivido percorrergli la schiena. Occupato a fissare gli occhi profondi e intensi dell'altro non si rese conto che questo si fosse avvicinato fino a far scontrare le loro labbra, facendogli sgranare gli occhi per la sorpresa.

Mark, quando aveva deciso di chiedere di più sul conto della sua anima gemella, non avrebbe creduto che ci sarebbe stato un risvolto di quel tipo. Stava fissando la pelle nivea, perfetta del ragazzo steso al suo fianco. I capelli scompigliati sul cuscino. Fu un gesto istintivo, e per qualche istante si sentì pronto a ricevere qualsiasi tipo di attacco che l'altro avrebbe utilizzato contro di lui. Sarebbe probabilmente rimasto in silenzio a subire. Sorprendentemente, per entrambi, ciò non accadde. Il lupo prese il gesto come un permesso, e lentamente provò a muovere le labbra su quelle dell'altro. Il castano venne nuovamente sorpreso, così come il vampiro che ricambiò quel gesto.

Le loro labbra cominciarono a muoversi lentamente le une sulle altre, assaporandosi fin troppo dolcemente in contrasto con il carattere del minore. Il lupo sentì il cuore cominciare a battere così velocemente che gli rimbombò nelle orecchie. Il vampiro sentì avvolgersi da un calore che trovò stranamente piacevole. In un gesto istintivo Mark si porto su di lui, sistemando le ginocchia ai lati dei suoi fianchi e le mani accanto alla testa, evitando così di gravargli addosso e provò ad approfondire ancora di più quel contatto. Haechan acconsentì e, senza quasi rendersene conto, si ritrovò aggrappato alla maglia dell'altro.

I due andarono avanti così per diversi minuti, così tanti che persero il conto e sembrarono infiniti. Quando si separarono gli occhi di entrambi erano diventati di un rosso brillante. Rimasero immobili in quella posizione, sorpresi, confusi, ma senza alcun rimpianto.

Mark provò ad azzerare nuovamente la distanza fra loro, qualcosa però catturò la loro attenzione costringendoli a guardare fuori dalla finestra. Il lupo fu il primo a scattare dal letto e sporgersi leggermente e Haechan lo seguì subito dopo.

<<Chi è?>> domandò il vampiro, a nessuno in particolare.

<<Chiunque sia, non è stato invitato>> disse Mark serio.

I due si mossero velocemente per raggiungere il piano inferiore della casa, e quando furono nel salone scoprirono di non essere stati gli unici ad accorgersi degli intrusi nel loro territorio. Tutti i lupi erano schierati in riga sul fuori dal porticato, e Mark li raggiunse dopo aver intimato a Haechan di rimanere indietro. Nonostante quelle parole tutti i vampiri furono al fianco dei lupi, sull'attenti.

<<Questo è il nostro territorio>> disse Seoho guardando di sott'occhio Leedo <<Tocca a noi difenderlo>>

<<Più siamo più possibilità abbiamo di non fare la stessa fine dell'altra volta>> rispose prontamente il vampiro, e a quelle parole l'altro decise di non protestare.

Sentirono gli intrusi farsi sempre più vicini, alzando la loro guardia. Quando però Jaebum e Yougjae furono davanti a loro tutti, lupi e vampiri, si misero in posizione in modo che al minimo attacco potessero reagire.

<<Cosa volete?>> urlò Seoho, con torno serio.

<<Non siamo qui per attaccarvi>> disse velocemente Youngjae.

<<Si lo hai detto anche l'altra volta>> urlò Wooyoung <<E poi te la sei presa con la mia bellissima faccia>> si lamentò.

<<Ti sembra il momento?>> domandò Seungkwan frustrato.

<<Quella volta....>> parlò Youngjae abbassando lo sguardo, colpevole.

<<Non eravamo in noi. Noi non siamo come lui>> rispose velocemente Jaebum <<Vi spiegheremo tutto ciò che sappiamo, eravamo prigionieri>>

Lo sguardo di tutti si sposto sui capi dei due gruppi. Questi mantennero lo sguardo fisso sui nuovi arrivati per qualche secondo prima di passare a rassegna quello dei loro compagni, per poi guardarsi reciprocamente.

<<Va bene>> disse Seoho <<Ma vi terremo d'occhio>> aggiunse spostandosi per far cenno loro di entrare in casa.

I due annuirono velocemente, e con passi incerti si avvicinarono per raggiungere il gruppo. Non sapevano come quelli avrebbero reagito alla loro presenza, ma Jaebum e Youngjae erano decisi a provare. Si ritrovarono a sospirare in modo liberatorio nel vedere che fossero disposti a dar loro il beneficio del dubbio. I primi ad entrare in casa furono Seoho e Leedo, alcuni degli altri li seguirono, poi anche i nuovi arrivati, per ultimo toccò a Mark.

<<Mai che si possa avere una serata tranquilla in questo posto>> sbuffò il lupo contrariato, chiudendosi la porta alle spalle. 

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