16
Tutti i vampiri, e San, erano rientrati in casa con espressioni tranquille. San era l'unico che, secondo gli altri lupi, sembrava strano. Seoho gli aveva chiesto se qualcosa non andasse ma il ragazzo si era limitato a dire andasse tutto bene e il capobranco non aveva insistito oltre, se avesse avuto il bisogno di parlare sarebbe stato il minore ad andare da lui. Ognuno aveva ripreso a fare ciò che avevano lasciato in sospeso prima di uscire e Seoho, che per primo aveva concluso il suo lavoro, si mise ad osservare il cielo fuori dalla finestra. Sospirò diverse volte, perso fra i suoi pensieri fino a quando qualcuno non catturò la sua attenzione.
<<Si può sapere che problemi hai?>> domandò Vernon voltandosi verso di lui, confuso dal comportamento del maggiore, portando anche gli altri a guardarlo.
<<Scusate, stavo pensando>> scosse la testa Seoho <<È solo che è strano che quel cacciatore non si sia fatto ancora vedere dopo quell'attacco>>
<<Vuoi così tanto morire?>> domandò Haechan inarcando un sopracciglio.
<<No ovviamente>> rispose il lupo <<Ma dover avere a che fare nuovamente con uno di loro non mi fa stare tranquillo>>
<<Nuovamente?>> domandò Leedo, confuso.
Seoho sentì immediatamente lo sguardo di tutti addosso. Non né aveva mai parlato prima, ma pensò che in fondo non ci sarebbe stato nulla di male nel fargli conoscere un po' del suo passato. Annuì lentamente alla domanda del vampiro, e sospirò nuovamente prima di cominciare a raccontare.
<<Vivevo in un villaggio che il mio bisnonno aveva creato, in un bosco nei pressi di alcune montagne. Erano pochi gli umani che passavano da quelle parti quindi noi potevamo muoverci senza doverci preoccupare di nulla. La mia famiglia aveva sempre guidato il branco in modo giusto quindi non c'erano mai state lotte al suo interno. Vivevamo in pace. Una volta a settimana ci riunivamo intorno al fuoco ad ascoltare i racconti degli anziani sulle leggende del branco>> iniziò a raccontare il ragazzo mentre tutti gli altri, abbandonato ciò che li aveva impegnati fino a quel momento si avvicinarono un po' di più interessati dal racconto <<Quella notte avevano parlato dell'imprinting, e soli allora capì la forza di quel legame>> parlò, lanciando un veloce sguardo a Leedo, che rimase immobile al suo posto, mantenendo però quello sguardo.
<<Quella notte decisi che mi sarei scusato con mia sorella perché da poco aveva trovato il suo compagno, ma io ero troppo piccolo per capire quindi l'avevo tormentata poiché lui non mi piaceva>> spiegò, con un sorriso amaro <<Andai a dormire con l'intenzione di svegliarmi presto e preparare qualcosa per scusarmi con entrambi, ma durante la notte un forte rumore mi svegliò e quando guardai fuori dalla finestra l'intero villaggio era in fiamme. Sentivo le urla di chi era rimasto intrappolato nelle case e provai ad uscire per dare il mio aiuto, ma mia sorella mi afferrò e mi trascinò dentro. Lei mi immobilizzò mentre il suo compagno mi obbligò ad ingerire quella che doveva essere una pozione che mi avrebbe fatto sembrare morto. Ricordo solo che il compagno di mia sorella mi graffiò un paio di volte, chiedendomi al contempo scusa, per far sembrare più veritiera la mia morte. Sentì la porta aprirsi e vidi i cadaveri dei miei genitori ver lanciati all'interno, un uomo entrare e lanciarsi contro mia sorella e il suo compagno, un cacciatore. Li vidi morire davanti ai miei occhi mentre io ero impossibilitato a muovere un muscolo. Quell'uomo mi guardò per qualche secondo e dovette pensare davvero che fossi morto perché uscì di casa. Solo allora svenni. Quando mi risvegliai il mattino dopo, scoprì di essere l'unico sopravvissuto. Poi il resto lo sapete, ho vagato per il po' da solo prima di incontrare voi>> aggiunse. Il ragazzo era riuscito a mantenere la sua voce ferma per tutto il racconto, dentro di sé però si sentì come se stesse rivivendo quei momenti in quel preciso istante. Sentì un brivido passargli lungo la schiena e istintivamente si fece più vicino a Leedo, che sorprendendolo lo lasciò fare senza muoversi di un millimetro. Il vampiro sentì l'altro tremare leggermente contro il suo corpo, quel ricordo doveva averlo provato più di quanto lasciasse vedere.
<<So che vuol dire>> parlò San, e subito tutta l'attenzione fu su di lui. Gli altri non ebbero bisogno di parlare, i loro sguardi dicevano chiaramente che volessero conoscere la sua storia, e se il suo capobranco aveva deciso di aprirsi con loro lui avrebbe fatto lo stesso <<Vivevo in una cittadina tranquilla. Oltre alla mia famiglia ve ne erano altre composte da lupi, perciò ci unimmo e mio padre venne considerato l'alfa del branco. Ero solito correre in giro con i miei amici, e anche quel giorno eravamo nel bosco. Taehun, uno di loro, ci aveva chiesto dei consigli su come poter iniziare una conversazione con una ragazza che gli piaceva, perciò io avevo consigliato qualcosa del tipo "Bei pantaloni, posso testarne la cerniera?" o "Se tu fossi un panino di McDonald saresti Mcnifica">> ridacchiò il ragazzo, al ricordo.
<<Questa parte ce la potevi anche risparmiare>> lo ammonì Mark, roteando gli occhi.
<<Jieun, l'unica ragazza del branco disse che le dispiaceva per la persona con avrei avuto il mio imprinting>> scrollò le spalle, lanciando un piccolo sguardo verso Wooyoung che lo guardò esasperato <<Comunque, eravamo impegnati a scherzare fra noi quando notammo che Chanyeong, un altro dei nostri amici e compagno di Jieun, era scomparso. Sul momento pensai che si fosse distratto inseguendo qualche farfalla, capitava spesso. Sentimmo un colpo, uno sparo, e quando raggiungemmo in fretta la direzione da qui provenne trovammo il corpo inerme di Chanyoung. Jieun fu la prima, seguendo il suo istinto, a lanciarsi contro l'uomo che in piedi davanti a noi e con il viso coperto. Tutti la seguimmo. Non ricordo bene cosa successe ma mi ricordo che persi i sensi. Quando mi risvegliai ero ferito, ma vivo, a differenza di tutti i miei amici e il resto del mio branco>>
Nel raccontare il suo passato il tono tranquillo e malinconico, con cui aveva iniziato, di San divenne chiaramente doloroso. Il lupo, istintivamente andò a cercare la mano del ragazzo al suo fianco, e Wooyoung colpito da quel racconto non trovò alcun motivo per negargliela, al contrario ricambiò quella stretta cercando di supportarlo nel rivivere quel momento, preparandosi per fare lo stesso.
<<Anche io ho avuto un trascorso con un cacciatore>> iniziò il ragazzo <<Io e la mia famiglia vivevamo in una piccola cittadina, di quelle con pochi abitati e lontane dalle grandi metropoli. Vivevamo tranquilli perché su di noi non poteva esserci alcun sospetto riguardo la nostra vera natura, e prestavamo attenzione nel cacciare lontano dalla città. Un giorno, al mercato del paese rimasi indietro con mio fratello maggiore. Sentimmo le urla di nostra madre e quando la raggiungemmo vedemmo un uomo di spalle, reggere la testa di mia mamma ormai staccata dal corpo. L'aveva uccisa, e stava raccontando ai popolani che mio padre, mio fratello ed io fossimo dei vampiri. La maggior parte dei cittadini erano anziani scaramantici, spaventati da leggende oscure. Cominciarono ad attaccarci e mentre mio padre provò ad uccidere quel cacciatore mio fratello mi trascinò via, mi spinse verso la foresta e mi ordinò di scappare dicendomi che mi avrebbe raggiunto il prima possibile insieme a mio padre. Non rividi più nessuno dei due>> concluse e solo allora si rese conto di quanta forza avesse aggiunto nello stringere la mano di San. Il lupo era fortunato ad avere una forza sovraumana, o probabilmente si sarebbe ritrovato con una mano rotta.
I ragazzi non credevano che, dal racconto di Seoho, persino i vampiri avessero cominciato a raccontare qualcosa riguardo alla loro vita. Non avevano immaginato che da un semplice racconto ne sarebbero seguiti tanti altri. In quel momento però si ritrovarono a guardarsi a vicenda, in attesa di scoprire chi sarebbe stato il prossimo.
<<Io non ricordo molto del mio passato>> parlò Mingyu rompendo il silenzio che si era creato <<O meglio, non ricordo il volto dei miei famigliari nel il luogo in cui vivevamo. Ricordo solo che avevo dei genitori e dei fratelli, e credo ci andassi d'accordo perché anche se non ricordo i loro volti posso ancora sentire il loro calore e le loro risate. Ricordo anche l'odore di erba fresca e foresta, quindi probabilmente anche il mio branco era collocato lontano dagli umani. Ricordo però che nel ripensare a quelli che credo siano momenti felici questi di colpo si interrompono, e tutto ciò che si insinua nella mia mente sono urla e una forte puzza di sangue. Oltre questo non ricordo altro, solo che un giorno al mio risveglio ero solo ed ho vagato da solo fino a quando mi sono unito al vostro branco>> concluse velocemente.
I ragazzi rimasero per qualche secondo confusi da quel racconto, ma una parte di loro pensò che probabilmente il ragazzo aveva rimosso i suoi ricordi come conseguenza di un trauma. Nessuno avrebbe attaccato un branco di lupi senza alcun motivo, nemmeno dei vampiri. Che fossero stati trovati da un cacciatore era l'unica spiegazione. Lo sguardo di Mark si mantenne fisso e intenso sul ragazzo per qualche secondo prima di sospirare pesantemente.
<<Anche io in realtà non ho molto da dire>> parlò quest'ultimo <<Se non due dei branchi in cui ho vissuto sono stati annientati da un cacciatore>>
<<Due branchi? Che vuol dire?>> chiese.
<<Quando ero piccolo vivevo in un villaggio con la mia famiglia. Vivevamo tranquilli e in pace fino a quando non fummo attaccati da un cacciatore. Mia madre fuggi con me e mi lasciò in un branco vicino prima di tornare indietro. Poco dopo scoprì che il mio intero branco era stato distrutto>> parlò, passandosi una mano fra i capelli frustrato <<Vissi per qualche anno con quel nuovo branco, fino a quando un cacciatore non decise di attaccarci e distruggere anche la mia seconda casa. Il cacciatore fece però un errore, mi ferì certo ma non abbastanza da uccidermi>> spiegò.
I ragazzi, che si ritrovavano ormai riuniti intorno al tavolo dove fino a poco tempo prima vi erano solo i due leader dei gruppi, si guardarono fra loro sempre più confusi. Ognuno di loro aveva una storia diversa, ma queste erano legate da un unico elemento. Un cacciatore.
<<Io non ricordo nulla dei miei genitori>> parlò Seungkwan << In realtà non credo nemmeno di averne. Sin da quando ho memoria ho vissuto con un'altro vampiro. Non so se fossimo legati in qualche modo, ma so che in qualche dipendevo da lui. Era molto più grande di me, centinaia di anni credo. Lo vedevo poco, spesso partiva e stava via per mesi o anni, poi tornava all'improvviso per poche settimane. Sinceramente non credo provassi affetto per lui, semplicemente tolleravo la sua presenza e ignoravo la sua assenza. Un giorno, uno di quei pochi giorni in cui lui era a casa, sentimmo chiaramente qualcuno avvicinarsi con intenti omicida. La sua sete di sangue si sentiva a distanza. Non avevo mai tremato davanti a nessuno, eppure ammetto che sentire quella bramosia di uccidere mi spaventò. Il vampiro con cui vivevo non provò a salvarmi, capì perfettamente che il suo unico interesse fosse salvare la sua vita, perciò io pensai alla mia>> raccontò scrollando le spalle.
Fino a quel momento Seungkwan fu l'unico che, raccontando il suo passato, non lasciò intravedere alcun sentimento nel ricordare quei giorni. Forse, l'unica emozione chiara fu la paura di quel cacciatore.
<<Io ricordo che ero nel bosco con la mia famiglia, a fare una di quelle cose che fanno le famiglie>> parlò Vernon.
<<Una scampagnata?>> disse ironico Wonwoo.
<<Picnic?>> domandò confuso Haechan.
<<Ecco quello>> disse Vernon, indicando il ragazzo <<Stavamo facendo un picninc quando di colpo sentì tensione fra i miei genitori. Mia madre mi afferrò e cominciò a correre per raggiungere quelli che consideravo i miei zii, un'altra famiglia di lupi, e mi lasciò da loro dicendo che sarebbe tornata indietro ad aiutare mio padre. Non tornò mai più, nemmeno mio padre. Perciò rimasi a vivere con i miei zii fino a che anche loro morirono lasciandomi solo>>
<<Beh, almeno voi avete un passato felice>> parlò Haechan, sistemandosi sulla sedia e lasciandosi andare sullo schienale della sedia << Provengo da un'antica famiglia di vampiri dove il potere della guarigione è ereditario. In famiglia eravamo io, mio padre, mia madre e mio fratello minore Chenle. In realtà non eravamo uniti come una vera famiglia, il mio unico affetto era mio fratello. I nostri genitori ci obbligarono sin da piccoli ad utilizzare il nostro potere e a subirne le conseguenze in silenzio. Agli occhi degli altri eravamo una famiglia di dottori in grado di curare ogni male>> ridacchiò amaramente nel pronunciare quelle parole, abbassando poi leggermente la testa in avanti.
<<In realtà eravamo solo degli sporchi assassini che uccidevano chiunque non gli andasse a genio o che non pagasse i propri debiti. In realtà non era così male come famiglia, ognuno pensava ai propri affari e non disturbava l'altro, l'unico momento in cui ci riunivamo era per uccidere. Una sera io e mio fratello eravamo in salotto mentre i nostri genitori stavano "discutendo" con un uomo che aveva provato a diffamare il nostro nome. Quando iniziammo a sentire delle urla capimmo che qualcosa non andasse, i nostri genitori avevano sempre ucciso in silenzio. Scendemmo giù in cantina e trovammo un uomo che puzzava di verbena, notai subito i corpi dei miei genitori per terra. Chenle era molto più affezionato a loro, li considerava membri della famiglia a tutti gli effetti, a differenza mia. Si lanciò contro l'uomo nonostante avessi provato a fermarlo, era chiaro che si trattasse di un cacciatore, ma non ci riuscì. Quell'uomo trafisse il corpo di Chenle con un paletto di legno bagnato con verbena, dai miei occhi uscirono le prime lacrime che versate in vita mia. Lele era l'unico che consideravo parte della mia famiglia, l'unico a qui volevo veramente bene. Con le poche forze che mi rimasero scappai da casa mia, il più lontano possibile da quell'uomo. Lo sentì inseguirmi, ma in qualche modo riuscì a seminarlo>>
Per i vampiri il racconto del ragazzo non fu una novità. Erano poche in realtà le famiglie di vampiri che andavano d'accordo. Storie come quella del ragazzo erano abbastanza comuni fra loro, nonostante non pensassero fossero giuste. I lupi al contrario rimasero visibilmente sconvolti da quel racconto. Erano abituati alla vita del branco, dove si andava d'accordo e tutto aveva un ordine naturale e perfetto, un mondo simile per i vampiri era quasi impossibile da conoscere.
<<Non sei l'unico ad aver avuto un passato particolare>> parlò Wonwoo, guardando Haechan <<Ho vissuto felicemente con la mia famiglia fino a quando, non so in che modo, i paesani della cittadina in cui vivevo hanno scoperto la verità su di noi. Siamo stati attaccati e la mia famiglia sterminata. Per qualche strana coincidenza mi ritrovai a vivere con alcuni vampiri originali. Nonostante mi mancasse la mia famiglia mi ritrovai a pensare che, con delle persone come loro, avrei potuto vivere in modo tranquillo. Mi sbagliavo>> sbuffò, posando i gomiti sul tavolo e unendo le mani davanti al suo viso giocando nervosamente con esse prima che Mingyu ci posasse la sua sopra, riportandole sul piano del tavolo e unendole in una presa ferrea <<Questi vampiri scoprirono il mio potere. A quanto pare un vampiro con una forza superiore al normale anche per un normale vampiro, un potere presente dalla nascita, è un'importante gemma per i cacciatori. Molto più importanti di semplici originali in grado di usare solo incantesimi in modo limitato. Mi segregarono in delle cantine e mi legarono con corde alla verbena, nell'attesa di vendermi ad un cacciatore in cambio di salvare le loro vite. Quando il cacciatore arrivò però non si trovò d'accordo con lo scambio, il suo intento era quello di ucciderci tutti. Uno degli originali fu colpito per primo ed io riuscì a fruttare la distrazione degli altri per fuggire. Corsi per non so quanto tempo con ancora quelle corde addosso che dolevano ad ogni movimento. L'importate però fu che riuscì a rovinare i loro piani, salvando la mia vita in cambio della loro>>
<<Perché lo avrebbero fatto?>> domandò in un ringhiò Mingyu.
<<Molti vampiri originali non sono affatto brave persone>> parlò Wooyoung <<Tutti i vampiri presenti in questa stanza sono originali, eppure sono sicuro che nessuno di noi avrebbe mai venduto qualcuno della sua stessa specie in quel modo>>
<<Ovviamente nessuno di noi lo avrebbe fatto>> annuì Leedo <<Ma quelli in grado di usare la magia sono i peggiori nella nostra specie. Hanno usato molte volte altre specie, o stessi vampiri, per esercitarsi sui loro incantesimi>>
<<Queste persone non dovrebbero esistere>> ringhiò Seoho.
<<Molti sono stati uccisi>> rispose tranquillo Seungkwan <<Ne restano in vita ormai pochi>>
La stanza cadde nuovamente nel silenzio, solo una persona mancava all'appello. Gli sguardi di tutti si spostarono lentamente su Leedo, che sospirò piano prima di iniziare a raccontare il suo passato.
<<Ho sempre vissuto in Corea, con la mia famiglia a differenza di altri che preferivano cambiare anche stato oltre che città. Eravamo la classica famiglia, padre madre e 3 figli. Io ero il maggiore perciò spesso i miei genitori lasciavano che io mi prendessi cura degli altri>> iniziò tranquillo, cercando di non cedere sotto il peso di quei ricordi <<Negli ultimi periodi però cominciai ad avvertire della tensione tra i miei. Sembravano ansiosi di volersi trasferire nonostante lo avessimo fatto poco tempo prima. Io stesso cominciai a sentire una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse seguendo. Un giorno rientrando a casa trovai la mia famiglia senza vita. Mi accorsi che solo mio padre stesse ancora, difficilmente respirando, perciò mi avvicinai a lui. Lo sentì annaspare, cercando di dirmi qualcosa, ma morì prima di riuscirci. Che fosse stato un cacciatore fu chiaro nello stesso momento in cui vidi dei proiettili d'argento sul pavimento>>
<<Non pensate sia strano?>> domandò di colpo Mark, che sembrava aver aspettato la fine del racconto del vampiro per prendere la parola.
<<Cosa?>> domandò San.
<<Che ognuno di noi abbia già avuto a che fare con un cacciatore>> parlò ancora il ragazzo.
<<Effettivamente non ha tutti i torti>> fece notare Wonwoo <<Ci sono branchi e vampiri che vivono anni o secoli senza mai incontrarne uno>>
<<Questo è vero>> concordò Mingyu.
<<Per quanto possiamo saperne il cacciatore che si trova in città potrebbe essere lo stesso che ha ucciso una delle nostre famiglie>> ipotizzò Wooyoung.
<<O tutte>> aggiunse Vernon <<E magari ci stava cercando per finire il lavoro>>
<<Pensate un po'>> parlò Haechan <<Quanto siamo fortunati>>
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