Mark Thomas
Giulia non era mai stato il tipo di ragazza popolare, con vestiti firmati e atteggiamenti da figlia di papà, ma neanche la sfigata senza amici, che temeva anche di respirare un po' d'aria.
Aveva il suo gruppo di amici e ne andava fiera, la sua vita non era perfetta, ma di certo non se ne poteva lamentare. Eppure sentiva che mancava qualcosa dentro di lei, come se fosse incompleta, non aveva mai capito cosa avrebbe colmato quel vuoto, o meglio, chi. Finché un giorno, un ragazzo biondo, di un metro e settanta circa, non si era presentato davanti a lei, con la scusa più banale del mondo:'Sai dove si trova l'aula d'arte?'. Giulia, essendo gentile con tutti quelli che sembravano essere tali con lei, l'accompagnò, ma non sapeva che da quel giorno in poi sarebbe stata legata al nuovo arrivato della sua scuola.
Infatti i giorni passavano e i due consolidavano sempre di più la loro amicizia, Mark, che Giulia aveva scoperto chiedendoglielo che si chiama così, usava la scusa di non sapere dove si trovassero le classi, sebbene ormai fosse lì da tre mesi, per poter passare cinque minuti in più con la castana, che puntualmente non riusciva a dirgli di no. Poi un giorno accadde, pioveva a dirotto, era una giornata no per Giulia, dal momento che aveva preso tutta l'acqua che era caduta dal cielo quel giorno, aveva un compito di fisica ed aveva bisticciato con un suo professore per uno stupido ritardo di due minuti.
Stava camminando, con la sua maglia bagnata, per i corridoi gelidi della sua scuola, sapeva che si sarebbe presa una bella influenza l'indomani, ma non poteva farci nulla, quando una mano le prese il braccio, rischiando di farla cadere insieme a tutti i libri, ma per fortuna non succedette.
Venne trasportata dentro ad uno spogliatoio e prima che potesse urlare una mano le si posò sulla bocca, impedendole di parlare.
Ci mancava solo lo stupratore.
Pensò, mentre la persona che l'aveva 'rapita' la faceva voltare verso di sé.
-Mark! Sei un idiota! Mi hai spaventata a morte.- esclamò la castana mentre si sistemava una ciocca dei suoi corti capelli castani-rossi, dietro l'orecchio. Il biondo ridacchiò abbracciandola, era da tanto che non si abbracciavano per lui, cioè il giorno precedente. Giulia sospirò, affondando la testa nel suo petto, coperto da una maglia ed uno dei suoi felponi che stavano giganteschi anche a lui. Mark notando la maglia bagnata scosse il capo.
-Sei tutta bagnata, dai vieni qui che ti do la mia felpa, piccola Giuly.- la derise il biondo allontanandola, per poi afferrare i lembi del suo indumento e tirarlo sù. Prima che la castana potesse dire qualsiasi cosa, si era già privato della felpa e la maglia bianca che indossava sotto si era alzata insieme ad esso, mostrando il busto tonico di Mark. Giulia sapeva che l'amico non era il tipo più muscoloso del mondo, ma aveva un fisico tale da lasciarla a fissare il suo petto.
-Terra chiama Giulia, tieni. Se vuoi prendi il telefono e fammi una foto, così la puoi tenere in camera tua e fissarla tutto il tempo che vuoi.- rise Mark porgendole la felpa, mentre Giulia arrossiva come non mai e l'afferrava, di certo non l'avrebbe indossata sopra alla sua maglia fradicia, per questo guardò il biondo cercando di fargli capire le sue intenzioni, ed ovviamente non capì.
-Devo levarmi la maglia, quindi girati, razza di idiota.- disse dandogli un pugnetto sul braccio, che ovviamente non gli fece nulla se non farlo ridere. Mark annuì, sempre ridendo, girandosi. Stessa cosa fece lei, levandosi la sua maglia rossa, ed adagiandola su una panchina che si trovava nello spogliatoio.
-Mark, ti taglio gli occhi. Girati!- esclamò lei, avendo visto il biondo girarsi leggermente e silenziosamente verso di lei, e scorgendo la sua schiena nuda. Arrossì, essendo stata scoperto, per poi voltarsi di nuovo e sorridere.
Giulia indossò la grande felpa nera, che le arrivava poco sopra le ginocchia. Per poi girarsi verso di lui.
-Sei bellissima, come sempre.- disse lui accarezzandole una guancia, che prese fuoco davanti a quel complimento. Di solito non si scambiavano chissà quali complimenti, ma quando accadeva per Giulia era sempre insolito e si sentiva le farfalle nello stomaco.
-Ma poi me la dovrai ridare.- l'avvertì lui, mentre lei rideva. Era ovvio che quello non sarebbe mai accaduta, ma a nessuno dei due dispiaceva, Giulia amava annusare il profumo di Mark, era così buono e la metteva di buon umore. Molto spesso questi suoi atteggiamenti nei confronti del ragazzo venivano male interpretati dalle sue amiche, che le dicevano che era completamente ed irrimediabilmente cotta del biondo, ma lei smentiva tutto.
Un tuono la fece sobbalzare in avanti, andando a scontrarsi contro di lui.
-Aww, la piccola ha paura dei temporali.- disse accarezzandole la testa trattandola come una bambina, cosa che odiava profondamente, non era una bimba, e solo perché era otto mesi più piccina di lui non significava che lui fosse un adulto. Come risposta ricevette un altro pugno, ma questa volta sul petto, mentre si imbronciava.
-Inizia a correre, cara.- disse, lei spalancò gli occhi ed iniziò ad allontanarsi da lui, ma prima che potesse fuggire via, lui la prese e la mise come sacco di patate sulla spalla, inutile dire che Giulia iniziò a scalciare come se non ci fosse un domani, mentre Mark correva per lo spogliatoio vuoto. Nessuno dei due si preoccupava del fatto di star facendo tardi alla lezione, ed i libri di Giulia erano belli posti sulla panchina insieme alla sua maglia.
-Mark, fammi scendere ora!-esclamò lei per l'ennesima volta e sembrò funzionare dal momento che non si ritrovò più a testa in giù, ma semplicemente in braccio a lui. I loro visi erano molto vicini, più del solito, i loro respiri affannati sbattevano sul volto dell'altro, mentre i loro occhi si scontravano. Quelli scuri di Giulia con quelli chiari di Mark, sembravano stessero facendo una lotta tra loro.
-Sai Giuls... È da tanto che volevo dirti una cosa ed io non...- iniziò uno dei suoi lunghi ed interminabili discorsi Mark, ma prima che potesse proseguire un sussurro da parte della castano lo interruppe, sapeva che stava per rovinare il momento, ma non glielo avrebbe lasciato fare, non questa volta.
-Zitto e baciami, Mark.- sussurrò contro il viso candido del biondo, che non se lo fece ripetere due volte e si fiondò sulle labbra della castana. Forse non lo aveva mai ammesso, neanche a sé stessa, ma dentro di sé sapeva che non aveva atteso altro che quel bacio, tanto desiderato da entrambi. Sebbene fossero amici da tre mesi e mezzo avevano iniziato a nutrire l'uno per l'altra qualcosa oltre la semplice amicizia.
Mark strinse la presa sul corpo di Giulia, mentre quest'ultima allacciò le gambe intorno alla sua vita. Il bacio continuò per altri pochi secondi, poi si staccarono e continuarono a fissarsi negli occhi, sempre con i loro respiri affannati.
-Wow... Volevo farlo da tanto tempo.- sussurrò Mark attaccando le loro fronti, mentre sul volto della ragazza si allargava un sincero sorriso.
-Anch'io...- rispose allacciando le sue braccia al retro del suo collo, mentre Mark riattaccava le loro labbra e camminava verso una meta indefinita, Giulia giocherellava con i suoi capelli e il biondo faceva scorrere le sue mani dai suoi fianchi, al suo sedere per sostenerla meglio, mentre camminava. (Piccole menti pervertite, non pensate male.😌)
Mark la fece adagiare sul termosifone, per poterla baciare meglio, ma quello che non aveva considerato era il fatto che fosse accesso, quindi ben presto Giulia balzò sul proprio posto, aggrappandosi a Mark, sentendo il suo fondoschiena bruciare.
-Idiota!- disse per poi scendere dalle sue braccia e tornare finalmente in piedi, mentre il biondo rideva sguaiatamente.
-Smettila, non è affatto divertente!- esclamò incrociando le braccia e rimettendo il broncio di prima. Mark le depositò un dolce bacio sul naso, mentre Giulia cercava di lenire il dolore causato dall'eccessivo calore.
-Mi spiace, per farmi perdonare ho una proposta... Che ne dici di io, te e una serata al luna park?- le propose sedendosi su una panchina, Giulia sembrò pensarci, sebbene sapesse che non poteva rifiutare una proposta del genere, amava il luna park e Mark lo sapeva bene. Quindi annuì saltellando eccitata, cosa che fece ridere Mark. Poi si avvicinò, accucciandosi abbracciò il biondo, che la fece cadere su di lui, facendola mettere a cavalcioni per poterla abbracciare meglio.
-È un appuntamento, quindi?- gli chiese giocherellando col ciuffo di capelli biondi, Mark arrossì annuendo imbarazzato.
-Aaw... Un Mark Thomas che arrossisce! Sei adorabile!- lo derise strizzandogli le guance, mentre Mark si sentiva ancor di più imbarazzato.
-Zitta e baciami.- disse attaccando subito dopo le loro labbra, ancora un'altra volta. Forse era stata una fortuna che quella volta le avesse chiesto delle informazioni, forse era stata una fortuna che fossero diventati amici, forse era stata una fortuna che quel giorno avesse piovuto così forte, forse era stata una fortuna che Mark l'avesse invitata ad uscire, perché da quel giorno in poi furono inseparabili...
Spazio Me!
Hi! Fa schifo e mi spiace, spero che almeno ti piaccia, skathanmontgomery .
Btw... Stellinate e ditemi cosa ne pensate.
Byee
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