Ethan Dolan

Elisa stava correndo per le strette stradine di una piccola città vicino Los Angeles, le piaceva molto la corsa la teneva in forma ed era un modo per scaricare la tensione o per riflettere.
Mentre pensava alla sua relazione con il suo attuale ragazzo qualcuno le venne addosso, facendole perdere l'equilibrio e per poco non cadde, se non fosse stato per delle braccia che la sorressero da dietro.
A pochi centimetri dal suo volto c'era un ragazzo dagli occhi che variavano tra il verde e il marroncino, i suoi capelli erano castani scuri se non fosse stato per uno strano ciuffo bianco, non biondo, ma proprio bianco.
Il ragazzo la stava osservando a sua volta quando si svegliò dal suo stato di trance e parlò.

-Stai comoda?- ridacchiò e lei subito scattò in piedi come una molla. Lui la squadrò da capo a piedi soffermandosi un po' troppo su alcune curve. Lei infatti alzò gli occhi al cielo, sapendo di aver incontrato l'ennesimo cretino che si preoccupa solo di certe cose.

-Vuoi una foto? Sai... Dura di più e poi non mi consumo.- lo derise la castana, mentre lui sorrideva imbarazzato essendo stato scoperto con le mani nel sacco.

-Comunque piacere Ethan.- disse porgendole la mano. Lei sembrò rifletterci sù, prima di stringerla a sua volta e dirgli il suo nome. Non era molto simpatica con gli estranei.

-Allora Elisa... Come posso ben notare ti piace correre, non è che ti posso offrire una bevanda rinfrescante per scusarmi dello scontro?- disse Ethan sorridendo sbieco. Elisa conosceva quella tattica, ci stava provando con lei e per quanto potesse essere carino non poteva accettare, primo perché era fidanzata e secondo perché sapeva che se l'avesse invitata ad un ipotetico appuntamento si conosceva abbastanza bene da sapere che non avrebbe rifiutato, era troppo carino.

-Mi piacerebbe molto, ma... Devo... Continuare la mia corsa, sai la prossima settimana ho una gara, non posso permettermi distrazioni.- disse inventandosi la prima balla che le balenò in testa. Il moro sembrò leggermente deluso, ma non si arrese davanti al primo no della ragazza.

-Ma potresti rischiare di sentirti male se non bevi qualcosa. Non ci sarò io a prenderti quando cadrai...- disse ridacchiando, mostrando i suoi denti bianchi. Davanti alla sua insistenza Elisa si trovò costretta ad accettare. Camminarono verso il bar più vicino ed appena entrati ordinarono una limonata e un frullato di banana e cioccolato.

-Quindi... Dove si svolgerà questa gara?- domandò il moro incuriosito. Elisa sorrise e iniziò a pensare a quale altra cavolata potesse dirgli, non esisteva nessuna gara, almeno che lei sapesse.

-Non ricordo bene... Ma dovrebbe essere vicino LA.- disse iniziando a bere la sua limonata. In effetti si sentì molto meglio, fuori faceva molto caldo, probabilmente la temperatura toccava i trenta gradi, quindi questa era un vero toccasana per lei. Ethan annuì poco convinto.

-Voglio partecipare anch'io... Come faccio ad iscrivermi?- domandò nascondendo un sorriso sotto i baffi. Ancora una volta si trovò in difficolta, non sapendo cosa rispondergli.

-Ci sono dei moduli da compilare... Te lo invio se vuoi.- disse essendo in imbarazzo, ma lei non era così, lei era la ragazza sfrontata e senza paura e stava odiando questo ruolo che aveva preso.

-Quindi ti consiglio di darmi il tuo numero.- disse ritornando in sé. Il moro era piacevolmente sorpreso, gli piacevano le ragazze che sapevano quello che volevano e facevano il possibile per ottenerlo. Iniziò a dettarle in numero e dopo averlo fatto squillare se lo salvò anche lui.

-Allora ti scrivo presto... Per la gara.- disse alzandosi dalla sedia e facendogli l'occhiolino prima di dirigersi verso l'uscita del bar, dove si voltò verso il moro e notò che si stava mordendo il labbro inferiore sorridendo leggermente.

...

To: Ethan
Hey, non riesco a trovare i moduli da compilare. Mi spiace molto...

Inviò Elisa, mentre il suo ragazzo, Tristan, le parlava della sua ennesima partita a calcio, che non le interessava per niente.

-Eli... Mi stai ascoltando?!- esclamò spazientito. La castana, sentendosi chiamata in causa, alzò lo sguardo verso il biondo che la guardava con sguardo scocciato.

-Certo.- rispose sorridendogli, ma non sembrò bastargli. Infatti le domandò di cosa stesse parlando e dal momento che Elisa non seppe rispondergli, sbuffando le spiegò da capo tutto.

-Pensavo di organizzare una cenetta romantica per il nostro primo mese insieme.- disse sorridendo innamorato, per poco non si strozzò con l'acqua che aveva appena bevuto. Cenetta romantica? Non esisteva nel vocabolario di Elisa, odiava qualsiasi cosa fosse lontanamente romantico eppure Tristan non lo aveva ancora imparato.

-Senti Tristan, sei un ottimo ragazzo, ma non penso che siamo stati creati per stare insieme. Quindi mi dispiace, ma penso che la nostra relazione debba finire qui.- tagliò corto Elisa. Il ragazzo sbiancò di colpo e per poco non temette che le stesse per svenire davanti. Si passò una mano tra i folti capelli.

-Ma... Io pensavo che tu mi amassi, che saremmo stati per sempre insieme. Io ti amo, Eli!- urlò il biondo attirando l'attenzione di tutto il bar. La ragazza stanca della scenata da ragazzo isterico decise di allontanarsi da là ed uscire, anche se lui la seguì.

-Non mi lasciare!- disse rincorrendola. Più passava il tempo più si accorgeva che quel ragazzo era completamente gay, eppure ancora non se ne era accorto. Lei non gli rispose e prese il primo autobus che passava per di lì pur di non essere più seguita da quell'idiota del suo ex.

Non era un'amante dei mezzi pubblici, anzi, li odiava, ma in quel momento ne aveva proprio bisogno. Sul bus c'erano molte persone e l'aria che si respirava era puzzolente. Un motivo in più per non usare i mezzi. Inoltre ad ogni dosso veniva sballottata di qua e di là, come una palla di Natale.

Durante il tragitto per una qualche cittadina sconosciuta, qualcuno toccò la spalla di Elisa, che sperò con tutta se stessa che non fosse un qualche barbone che aveva intenzione di importunarla.

-A quanto pare ci si rivede, eh.- ridacchiò il tinto, la ragazza alla vista del ragazzo di pochi giorni prima. Qualcosa si mosse nel suo stomaco, una sensazione bellissima, tipo felicità, qualcosa che non aveva mai provato con Tristan o con nessun altro.

-Hey!- esclamò entusiasta, ma mentre il bus faceva una delle sue fermate una vecchietta attraversò la strada di getto, facendolo frenare bruscamente e lei andò addosso ad Ethan, ritrovandosi il suo volto a pochi centimetri, come era già successo.

-È destino che io ti debba salvare.- sorrise guardandola negli occhi. Anche ad Ethan stava succedendo qualcosa che non era mai accaduto prima, sentiva un qualcosa, tipo euforia, solleticargli il cuore e farlo vivere appieno ogni momento che passava con lei, come se avesse paura che fosse l'ultimo, ma Ethan odiava quando faceva quelle riflessioni dolci e romantiche, perché lui non era così.

-Che ne dici se un giorno di questo uscissimo?- le propose di getto. Elisa ne rimase piacevolmente sorpresa, non aspettava altro e sembrava come se Tristan non fosse mai esistito per lei, anche se poi alla fine non c'era mai stato niente di particolarmente profondo o indimenticabile.

-Perfetto! Cioè... Va bene... Quando?- domandò leggermente elettrizzata ed impacciata, non era così che di solito si comportava con i ragazzi. Era molto più disinvolta e meno ragazzina presa da una crisi ormonale. I due si diedero appuntamento per il giorno seguente, Ethan decise che la sarebbe andata a prendere alle 21 e lei accettò. Poi il tinto scese alla fermata, mentre lei ancora pensava a come tornare a casa.

...
Era pronta, stranamente lo era. Aveva deciso, dopo due ore passate su FaceTime con la sua migliore amica, di indossare qualcosa di elegante e casual, non sapendo quale fosse la meta.
Aveva scelto un tubino nero, lungo fino a poco prima la metà coscia, con uno strato di velo sul décolleté, e un leggero spacco sul petto che si prolungava fino a poco sopra l'ombelico. Ci aveva abbinato una borsetta nera, dei tacchi neri, alti 10 cm, chiusi.
Aveva scelto un trucco non troppo pesante, né troppo ragazza di campagna.

Mentre si specchiava suonarono al campanello e si affrettò, cercando di non cascare, ad aprire. Un Ethan non troppo elegante si presentò davanti alla sua porta, con una rosa nera in mano. Era un gesto dolce, ma non troppo da farle rivoltare lo stomaco, almeno non era rosa o rossa.

-Spero ti piaccia, l'ho strappata dal giardino di mia madre e mio fratello mi ha aiutata a pitturarla.- disse con tutta la sincerità del cuore. Elisa ridacchiò e la adagiò sul tavolo presente nel salotto. Poi uscì e chiuse la porta dietro di sé.

-Wow! Che splendore che abbiamo qui!- si complimentò accompagnandola alla sua macchina. Lei sorrise ringraziandolo e poi salirono per sfrecciare per le strade buie di Beverly Hills.
C'era silenzio in macchina, per questo Ethan accese la radio da cui partì 'Shape Of You'. La canzone descriveva in parte ciò che accadeva tra loro, c'era intesa ed anche attrazione sessuale fra i due.

Dopo poco l'auto si fermò davanti ad una discoteca. Elisa per poco non abbracciò il ragazzo, nonostante non si conoscessero molto non aveva fatto l'errore madornale del portarla in un luogo romantico, ma molto più alla lei. Scesero e iniziarono a sentire la musica, dopo qualche minuto di fila entrarono.
Elisa iniziava a sentirsi a casa, amava andare in discoteca, amava ballare ed infatti non ci volle molto prima che trascinò il suo accompagnatore in pista.

Si muovevano sulle note di canzoni latino americane, techno, pop. Qualsiasi genere. Ogni tanto Ethan si allontanava per prendere qualcosa da bere, vodka alla pesca, tequila, bourbon, vodka alla menta, qualsiasi alcolico. I due infatti si ritrovarono ubriachi dopo metà serata.

-Di questo passo sarò ubriaca marcia questa sera!- urlò scolandosi un altro bicchiere di vodka alla fragola. Lui non capii del tutto cosa avesse detto, ma
continuò a muoversi. Lei si avvicinava e si allontanava, come a dimostrargli quanto non fosse facile per niente. Ma lui non si arrendeva, continuava a sorriderle ed a cercarla di tenerla stretta a sé.

-Non ti facevo così bravo nel ballare.- gli disse la ragazza alzando leggermente la voce per riuscire a farsi sentire. Ethan ridacchiò bevendo tutto d'un colpo il bicchierino e poi prese per i fianchi Elisa e la trasportò al centro della pista. Quando il Dj mandò 'Shape Of You'. I due si scambiarono uno sguardo di intesa iniziando a scatenarsi come se non ci fosse un domani.
Elisa circondò il collo del tinto con le sue braccia, canticchiando la canzone. Tutti si erano spostati per loro due, ma non avevano smesso di ballare.

Quando dopo vari passi e movimenti, Ethan le fece fare una giravolta e la prese da sotto le cosce portandola in grembo ad un centimetro di distanza dai loro visi.
Poi la canzone finii e tutti tornarono a ballare come prima. Solo loro due si continuarono a fissare negli occhi, entrambi sudaticci, i capelli di Elisa ricadevano davanti il viso e le nascondevano parte del viso, ma non le impedirono di fissare Ethan che aveva ancora il fiato corto.
In pochi istanti si baciarono, attaccarono le loro labbra in un lungo bacio incessante.

Quando si staccarono risero insieme, essendo troppo ubriachi ed andarono avanti con la serata. Non furono abbastanza sobri da potersi ricordare, il giorno successivo, cosa fosse accaduto, ma neanche troppo superficiali da dimenticarsi l'uno dell'altra...

Spazio Me!
Dopo tanto tempo ecco il capitolo dedicato a ElisaSasso . Spero ti piaccia, nonostante il ritardo.
Byee

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