Brain Washing

-lacuin
Nome: Javier
Cognome: Zuaso
Età: 17
Nazionalità: Peruviano
Aspetto:

Tutto sommato ha un aspetto abbastanza "normale", se non per qualche piccolo particolare, come la sua altezza di ben 1,85 cm (che lo fa sembrare più grande della sua vera età) e i suoi occhi azzurro ghiaccio che sembrano quasi penetrarti l'anima, in netto contrasto con la pelle olivastra. Un altro dettaglio è anche la sua mascella pronunciata.
I capelli sono di un marrone scuro, sembrano infatti quasi neri, e li porta più corti ai lati, con un ciuffo un po' più lungo che cade leggermente sulla parte sinistra del suo volto. Il naso é leggermente all'insù e le labbra non sono né carnose ma neanche troppo sottili. Si tiene abbastanza in forma, ha un fisico ben allenato, ma non troppo e il suo peso è adatto alla sua corporatura slanciata.

Carattere: A causa della sua fobia che gli crea una costante paura verso le opinioni e le discussioni delle persone, è molto silenzioso, taciturno, pessimista e cinico. Vede il mondo come un enorme nemico, ricolmo di gente che non fa altro che giudicarti se non sei alla pari o migliore delle loro aspettative o degli standard imposti dalla società, sia nel lavoro, che nel campo scolastico, della famiglia...
A causa di ciò parla pochissimo, spesso usando monosillabi, cercando di chiudere le conversazioni al più presto per evitare una possibile discussione su qualche argomento. Se si ritrova in situazioni in cui è costretto a parlare con la gente, senza vie di fuga, cambia il suo atteggiamento in base a chi ha di fronte, sempre per fare in modo di non avere conversazioni troppo lunghe, finendo per poi scambiare le proprio opinioni. Fa credere all'altra persona di essere uguale a lei, con gli stessi pareri e pensieri, evitando così, discussioni varie e facendo una buona impressione (cosa che comunque teme, ma almeno è positiva, ed è più accettabile), a costo di essere incredibilmente falsa. Sa quindi, fingere di essere estroverso, eloquente, gentile, educato e riflessivo. Altre volte ancora sa sembrare addirittura simpatico, sicuro di sé, interessante, carismatico, quasi magnetico. È molto acuto, studia sempre le persone che deve incontrare o che conosce al momento, in modo tale da adattarsi ad ogni situazione, cercando di risultare sempre un po' noioso, e con le stesse idee ed opinione delle persone accanto, sempre per evitare conversazioni troppo "intricate". Vuole inoltre un costante ordine e perfezione ovunque intorno a sé, per dare come al solito, una bella impressione. In realtà è abbastanza confuso, smarrito e parecchio insicuro.
Cambiando così spesso la sua persona e avendo una paura costante delle opinioni altrui, ha finito per perdersi completamente non riuscendo più a capire chi è realmente, vivendo così in una perpetua finzione.

Curiosità:
- In quei pochi momenti in cui è realmente se stesso, gli capita spesso di balbettare, non sapendo bene cosa dire dato che non sa come approcciarsi alla gente senza la sua solita maschera.
- Gli piace molto la danza, specialmente quella classica, moderna e il vogue.
- Quando è nervoso, si scrocchia in continuazione le dita e quando non riesce più continua comunque un po' a giocarci oppure inizia a strapparsi le pellicine. Si mordicchia spesso anche le labbra.
- Adora il teatro, il cinema e i libri fantasy, ma anche la letteratura moderna.
- Sa altre quattro lingue, lo spagnolo (ovviamente), l'inglese, il tedesco, il polacco e il francese.

Storia: Nato da una famiglia borghese, lui era il secondo di tre figli. All'età di 7 anni si trasferì via da Lima, capitale del Perù, a causa del lavoro dei genitori, andando prima in Germania, successivamente in Francia e infine stabilendosi in America a Boston. Ha avuto un'infanzia abbastanza normale, se non fosse per un piccolo problema. Il costante giudizio e le pressioni dei suoi genitori che imponevano ai loro figli. Fin da quando era bambino, essi cercavano sempre di renderli perfetti agli occhi degli altri, creandogli questa ossessione verso l'opinione altrui. Dovevano prendere sempre i voti più alti, essere sempre gentili e ben educati, non dovevano mai fare figuracce di alcun tipo e non dovevano mai andare contro il pensiero delle persone più "importanti" e "potenti di loro". Queste potevano essere i loro semplici insegnanti, i compagni più grandi, ai capi delle agenzie di lavoro, politici e così via. Lui non capiva perché doveva sempre seguire ciò che diceva la gente. Aveva dei pareri, dei pensieri, delle opinioni anche lui, perché doveva costantemente sopprimerle ed essere sottomesso a persone idiote, senza cervello, con una mentalità fun troppo chiusa? Dopotutto c'è la libertà di espressione giusto? Quindi perché non poteva farlo anche lui? Perché non poteva essere libero come gli altri? Iniziò a ribellarsi ai sui genitori, a parlare quando doveva farlo, a proteggere i suoi ideali e quelli degli altri, a condannare cose orribili come il razzismo, l'omofobia, la transfobia, il maschilismo e tanto altro. Stava crescendo ovviamente, non era più un semplice bambino, stava aprendo le mente a nuove idee e culture differenti, capendo i propri sbagli, e a difendere le persone più deboli in una società basata sulla religione, sul maschilismo, su un patriarcato dato da uomini bianchi etero e che ancora non riconosce la diversità di questo mondo, togliendo diritti base a persone come tutte noi, ma che magari hanno un colore di pelle più scura, vengono da culture differenti, amano qualcuno del loro stesso sesso, sono delle semplici donne...qualcosa che sembra così assurdo ma per cui ancora si combatte, in cerca di giustizia ed un'accettazione che non ci dovrebbe neanche essere, perché in fondo siamo tutti umani. Tutto questo molto spesso non viene visto di buon occhio, finendo così per essere schiacciato dalle opinioni e il giudizio altrui, dapprima dai suoi genitori, considerato come uno sciocco, scellerato, senza alcun ritegno, poi dai professori, dai suoi cosiddetti "amici", dai suoi idoli che credeva tali, dai politici, semplicemente dalle persone attorno a lui. Si è costretto così a chiudersi nella sua mente per paura di ciò che la gente possa dire sul mondo circostante o su di lui, paura che possano ancora deluderlo, togliendoli le poche speranze che ancora conserva nell'umanità, finendo in una spirale di timore costante delle opinioni, tanto che anche solo a sentirne il nome quasi trema, cercando qualcuno che lo aiuti a sbloccarsi di nuovo per renderlo libero di pensare e di parlare.

Perché la famiglia l'ha mandato al centro: In realtà i genitori non avevano intenzione di mandarlo. È stato tutto grazie al fratello più grande e alla sorellina che non riuscivano più a vederlo così distrutto, mentre si spegneva lentamente. Solo dopo varie discussioni e dopo che i loro stessi figli gli fecero aprire sugli sullo stato del ragazzo e sulla condizione disperata di questa fobia, capirono e finalmente decisero di mandarlo al centro, rendendosi conto di essere in parte loro stessi carnefici di averlo ridotto così. Sperando tutti quanti infine, di vederlo uscire finalmente sano e libero.

Orientamento sessuale: pansessuale

Fobia: Allodoxaphobia, dal greco antico ἄλλος (állos, "altro") + δόξα (dóxa, "opinione") + -φοβία (-fobia) è la paura delle opinioni. Le differenze e le opinioni sono molto importanti per la componente sociale. È una rara fobia sociale. I malati sperimentano questa fobia come una risposta al loro ambiente (cioè un dibattito online in cui si sentono arretrati o in cui la loro opinione non è spiegata o sembra non avere alcuna importanza). L'allodaxofobia è spesso vista negli individui quando sono coinvolti in alcune discussioni e un'altra persona inizia a esprimere le proprie opinioni, portandole alla fine a temere e prendere le distanze dal confronto e dalle discussioni. Chi soffre di allodoxaphobia eviterà di entrare in conversazioni e / o di non partecipare a nessuna attività, per evitare conflitti.
[Es. vale a dire "Hai sentito della sospensione di X? È stata enorme!" Questa conversazione non si sarebbe verificata con un malato di questa fobia.]

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