STOP IT!

"Eccola qui la nostra piccola ribelle... Come va?" dice guardandomi con aria superiore e alzando un sopracciglio.

Non lo vedevo da mesi ormai...
Andava tutto così bene.

"Egregiamente,fino a 15 secondi fa.
Diciamo che vedere la tua brutta faccia non mi fa proprio bene,  vivrei molto meglio senza..." mormoro cercando di passare.

"Che peccato stellina... Stai ancora con Taylor? Si è affezionato alla puttana a quanto pare..." dice tra se e sè  vedendo Roger dall'altra parte.

Lo guardo con disprezzo tirandogli una bella manata in faccia.
È affollatissimo e c'è molto rumore, così nessuno nota nulla.

Ridacchia mettendo una mano sulla guancia colpita.

"Oh bellezza,mi hai colpito... Ti ricordi che cosa ti è successo l'ultima volta?" dice appoggiandosi al muro e guardandosi le unghie.

"Io..." dico piano.
Mi ricordo esattamente l'accaduto ma,  è stato così traumatico per me che...

"Io invece mi ricordo e anche bene...
Agosto 1973" inizia.

"Basta"  farfuglio stringendo i denti.

"Io ti volevo dare solo un innocente bacetto, ma tu...
Mi hai sbattuto la tua dolce manina su questo bellissimo viso."  continua sognante.

"Ti prego basta." dico cercando nuovamente di andare via.

"Io, allora,  ti ho semplicemente presa e...
Diciamo, che non erano esattamente bacini quelli" ghigna sistemandosi la giacca.


Si avvicina furtivo accarezzandomi una guancia e cercando subito le mie labbra.

Ho capito tutto.

Gli tiro uno schiaffo velocemente, spostandomi da lì e cercando di andare verso la porta.

La sua mano scattante mi prende il braccio, avvicinandomi a lui.

Ghigna accarezzando la mia pelle, nonostante i miei gridi in cerca d'aiuto.

Mi tappa la bocca con un pezzo di stoffa.
Gioca con la spallina della mia maglietta...

Dopo quel giorno, la mia vita era cambiata.
Non mangiavo, bevevo, ridevo.

Non parlavo.

Nulla.
Mia madre non sapendo l'accaduto mi portava da psicologi e dottori pur di farmi sputare il rospo.
Ma io non facevo nomi, non dicevo nulla.

Il ricordo di quei momenti ora è... È come se mi stessero uccidendo.

Gli occhi iniziano a diventarmi rossi, lacrime a scendere.

"Così piccola e fragile..." sussurra accarezzandomi il viso con un'espressione da finto dispiaciuto stampato in faccia.

Era da tempo che non ci pensavo piú, solo grazie a Roger.

"BASTA!" grido.

Si avvicina prendendomi per un polso e torcendolo dolorosamente.
Piango silenziosamente, respirando a fatica.

Indietreggio, e mi spinge a terra.

La testa.

Sento la testa toccare il pavimento duro, due braccia che mi prendono per le spalle e mi stringono, il profumo di Roger.

"Che cazzo vuoi?" ringhia  ancora attaccato a me.
"Niente... Avevamo un conto in sospeso... ." dice andandosene via correndo .

La sua fuga non è un problema per i ragazzi.
Sono tutti intorno a chiedendomi cose che non capisco.

Con addosso quegli occhi di cristallo che mi guardano sofferenti, perdo  conoscienza.

Roger Pov

Mi sviene tra le braccia.

"Porca puttana! Chiamate l'ambulanza!" urlo stringendola al petto.

"Non so il numero!" risponde Freddie nel panico.

"Non dire cazzate muoviti! Ti stacco le viscere a morsi se non ti sbrighi."

Freddie preme i tasti dei numeri che detta Brian.
È così difficile ricordarsi tre numeri?

Il cantante prende il telefono e inizia a parlare in modo poco chiaro, balbettando e dicendo cose strane.

Così glielo strappo di mano.

"MUOVETE QUEL CULO E USATE QUELLA CAZZO DI AMBULANZA PER  WALLEN STREET." urlo

"La finezza?" chiede Brian riprendendosi il telefono.

"La finezza si attacca" rispondo mettendo una mano sotto la testa di Grace.

Sembra quasi addormentata.
Cioè, sta dormendo ma...
Chissá.
"La bella addormentata nel bosco" puó essere svegliata dal bacio del suo principe azzurro?

Appoggio le mie labbra alle sue muovendole lentamente,  una mano sul suo  viso e lo accarezzo delicatamente.

Non reagisce.

Il cuore mi si frantuma in mille pezzi.
Cosa pensavo?
Che con uno stupido bacio potevo svegliarla?

"Sh... Devi stare tranquilla piccola, ora arriverá l'ambulanza e tutto andrá bene." sussurro.
"Amore della mia vita"  mormoro baciandogli la guancia.

"F-fa tanto mal-".
Sangue.

Troppo sangue.


"Ha perso molto sangue e ha sbattuto la testa.  Ha una ferita sul collo ed  è abbastanza profonda.
Sapete cos'è accaduto?" dice un dottore abbastanza anziano.

Continuo a battere la mano sulla mia coscia mordicchiandomi insistentemente l'interno labbro.

"No... Penso sia caduta... O non saprei" mento guardando la pianta davanti a me.
Caduta.

Il medico annuisce scrivendo su un foglio qualcosa.

"Mi scusi Mr. Brown abbiamo bisogno di lei" dice un'infermiera uscendo da quella saletta.

Se le è successo qualcosa io...

"Le infermiere si stanno occupando di lei, tra poco se volete potrete visitarla" termina lui entrando nuovamente in quella stanza.

Sorrido amaramente nascondendo il viso tra le mani.

"Perchè sono un coglione?" penso ad alta voce.

"Rog, non è colpa tua..." risponde Brian

"Sì cazzo! Se non fosse per me lei ora starebbe bene, merda!"

Dondolo sulle gambe, alzandomi velocemente e sbattendo la testa contro il muro.

Non trovo particolare sollievo.

Passano vari minuti e la tensione sale.

Sono sotto pressione.

"Lei è... Taylor?" chiede il dottore uscendo nuovamente e dirigendosi verso di me.

Annuisco velocemente.

"La ragazza..." comincia quasi preoccupato.

La ragazza...?

"È in coma."

È in coma. In coma. Coma.

Lo guardo con occhi spalancati, lasciando che la sua borsa, cada dalle mie mani.
Brian sembra capire la situazione e si avvicina, cercando di tenermi in piedi.

"COSA VUOL DIRE? FACCIA QUALCOSA, NO? È IL SUO LAVORO, PORCA-" sbraito affrontandolo.

"Lo scusi dottore, è scioccato, è grave la sua... Ferita?" mi interrompe il chitarrista accarezzandomi una spalla.

"Abbastanza, ma il suo respiro è costante e i battiti cardiaci sono leggermente instabili." risponde l'uomo capendo la mia situazione.

"Quanto?"

"Come scusi?"

"Per quanto tempo... Stará così?" termino la frase con la voce tremante.

"Non so... Forse giorni, oppure settimane, mesi.... Anni."

Freddie sbatte il pugno sul muro mormorando parole incomprensibili.

"Se volete potse... Vederla." mi rassicura.

Corro verso quella sala e mi fermo vedendola.
Quei tubi, quegli occhi chiusi.

Mi avvicino accarezzandogli la fronte e lasciandoci un piccolo bacio sopra.
"Amore? Amore mio? Mi senti?" sussurro al suo orecchio.

Non ci sono risposte.
Un silenzio che mi devasta.
Mi siedo sul pavimento con la testa appoggiata a quel letto.

"Grace" urlo.

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