"Hug me"

Dopo scuola vado al parchetto, come sempre. Amo gli alberi e la pace di quel posto magico.
Riguardo il disegno iniziato durante l'ora buca.
È Roger con un cappuccio nero, seduto su una normale panchina mentre fuma.
Sono assorta nel mio lavoro, e il cinguettare degli uccelli mi calma.

"Ciao" sento dire.
Nascondo il disegno tra libri e mi volto di scatto, eccolo che mi scruta attentamente come è suo solito
"Hey! Come mai qui Roger?" chiedo stranita ma anche preoccupata.
Avrá visto il disegno?
Sì? No?
"Mi piace stare qui a pensare..." dice sedendosi di fianco a me.
"Uhm... Com'è andata?" chiedo un po' impacciata.
"Babe sono il migliore vuoi che io possa sbagliare?" chiede guardandomi come superiore poi accarezzandomi la testa come se fossi un cagnolino.
"Te invece? Come va? Anche te da queste parti?."
"Si.... Mi piace stare qui" dico guardando un albero davanti a me.
Mi osserva con la bocca socchiusa e lo sguardo fisso.
Mi da ansia, mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio così presa dall'ansia raccolgo le mie cose e mi alzo.
"Ci vediamo!" gli dico salutadolo.
"Ti accompagno, non puoi stare sola per un tratto così lungo" dice alzandosi.
"No non c'è bisogno.... Devo... Andare da una mia zia che vive da queste parti ciao Rog" dico quasi scappando.

Sono per strada da sola.
Strano in realtá sono sempre con qualcuno, ma anche se Roger mi dá tutta la sicurezza del mondo io...
Mi sento a disagio con lui forse perchè ogni volta che è vicino a me il mondo si gira a guardarlo...

Cioè lui è Roger Taylor e io una ragazza che vive infondo alla via, sconosciuta... Non ha senso stare con lui ma mi sento così bene.
Ha un odore strano di... Non lo so.
Profuma. Profuma troppo.

"Hey mocciosa" è lui.
Il tipo della casa.
Siamo in affitto io e mia madre, e spesso non riusciamo a dargli l'affitto in tempo.
"I soldi o sai che ti aspetta" dice avvicinandosi a me e quasi strozzandomi.
È un uomo basso grasso, che vive di cose poco oneste, ha la barba e uno sguardo malefico.
"I-io"
"Ti ho detto di parlare?" dice afferrandomi anche un polso.
Scuoto la testa. Vorrei solo morire.
"CHE STA SUCCEDENDO?"
È venuto è venuto a salvarmi come un principe azzurro.
Ma molto piú arrabbiato.
"Oh, nulla Mr. Taylor" dice l'uomo con un pizzico di ironia.
Dovrebbe conoscerlo.
Se ne va spinto via da Roger che mi fissa impassibile.

"Chi era?" chiede fissandomi
"Ec..co i..io" balbetto piano. So che lo conosce perchè lo chiede?
"Ho detto CHI ERA!" urla.
"Mr... Mr Charles" dico con un'espressione spaventata
"Cosa voleva?" chiede con lo sguardo fisso.
Non rispondo.
"COSA VOLEVA?" dice alzando la voce.
"L'affitto" sospiro piano.
Ammorbidisce lo sguardo... Quello che piace a me.
"Vieni ti accompagno a casa" dice appoggiando un braccio dietro le mie spalle e sorridendo.
"Non c'è bisogno io..."
"Ti ho detto CHE VIENI CON ME" dice accarezzandomi la guancia.
Lo fisso anche io.
Ci avviciniamo, riesco a sentire il suo battito cardiaco e giuro su Dio che non capivo piú nulla.
Ho gli occhi piantati sui suoi sembrano fondersi.
"HEY HO COMPRATO PIZZA AL NUOVO RISTORANTEEEE ITALIANO! VOLETE?"
FREDDIE.
Ci stacchiamo subito, molto imbarazzata mi giro verso di Freddie che mi guarda molto soddisfatto e deluso dal mio outfit.
FREDDIE

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