"F-Freddie?"


"Anche io."
Un sussurro arriva al mio orecchio facendomi sobbalzare.

Spalanco gli occhi e cerco di trovare il coraggio di girarmi.
Bloccato, guardando una porta non riesco a rielaborare le parole.

Volto la testa lentamente verso il letto e lascio un singhiozzo uscire dalla mia gola.
La sognavo, di notte, di giorno, sognavo i suoi occhi aperti e le sue labbra rosee.

"Gra-G-Grace?" domando con gli occhi lucidi e un nodo alla gola

Era solo da pochi giorni che sembrava un po' più presente.
I suoi occhi erano spesso semiaperti e sembrava capire perfettamente cosa noi dicessimo.

Le infermiere continuavano a dirmi che starle vicino, parlarle e farle ascoltare la musica le faceva bene.

Spesso sorrideva, accennava con il capo, faceva piccoli movimenti e diceva brevi parole.
Ma mai non aveva risposto così.

Riusciva persino a respirare da sola, così i tubi erano stati tolti.

Lascio uscire un lamento avvicinandomi a lei.

Vedere quei suoi occhi grandi e dolci mi fa dimenticare il "duro" che si nasconde in me.
Le accarezzo la guancia,  ho quasi paura di ferirla o di scoprire che è solo un sogno.

Un altro.

"T-tu chi s-sei?" mormora spaventata sgranando gli occhi.

Tu chi sei?
Nient'altro poteva ferirmi di piú.
Lascio schiudere le mie labbra tremanti in un espressione delusa e spaventata.

Lei mi aveva risposto prima, come era possibile?

Prendo fiato e mi siedo di fianco a lei sentendomi gli occhi terribilmente bollenti.
"Grace,amore mio, i-io sono Rog-Roger" mormoro stringendogli le mani.

Mi guarda confusa e trovo un po' di panico nella sua espressione.
"Sono il tuo Roggie..." dico con la voce spezzata e gli occhi che minacciano di far uscire lacrime.

Abbassa lo sguardo non capendo minimamente per poi rialzarlo guardandomi sofferente.

"Non... Non ti ricordi?" domando prendendo il suo viso tra le mie mani.

"N-no... Io" balbetta fermendosi improvvisamente.
Da fuori si sentono delle voci, probabilmente dei ragazzi.

Come, come glielo dovrei spiegare?

La porta si apre lentamente e il rumore di passi veloci e scattanti mi fanno girare velocemente.

Sui loro volti vedo solo gioia nel notare che Grace ha gli occhi aperti.

"Rog! Guarda che meraviglia!
È incredibile!" sorride Freddie dandomi una pacca sulla spalla.

"Ragazzi" sospiro"In realtá l-lei..."

"Freddie..." sussurra Grace con un sorriso stampato in faccia.

Freddie..
Come può ricordarsi di lui e non di me?
Perchè non ha degnato me di quel suo bellissimo sorriso ma lo ha regalato a Freddie?

"Tesoro, ci sei mancata!" dice poi il cantante cercando di abbracciarla.

Lascio che un singhiozzo rovini il momento, scappando subito dopo.

Freddie sì, io no.

Mi siedo sul divanetto fuori dalla porta lasciando le mie emozioni uscire allo scoperto.
Nelle mie lacrime c'è rabbia, delusione, gelosia ma anche gioia.

Gioia di sapere che non l'ho persa per sempre.

Sento una mano calda accarezzarmi la schiena in modo confortante.
Alzo gli occhi vedendo Brian.
"Rog, cosa c'è?"

Cosa non c'è Brian.

"Lasciami stare" borbotto nascondendo il viso tra le mani.

"Fatti vedere Rog." ordina cercando di spostare le mie dure mani.
"Roger lo so che non è facile ma..." mi rassicura poi mordendosi le labbra insicuro.

"T-tu c-come lo sai?" mormoro confuso alzando lo sguardo.

Fa spallucce triste.
"Non mi ha riconosciuto e... Anche quando le ho detto il tuo nome... Non-non ha capito"

Proprio in questo momento passa il dottore che, probabilmente, aveva come destinazione proprio la camera di Grace.
"Scusi" lo fermo

Mi guarda sorridendo leggermente.
"Allora, hai visto la ragazza?
Fatto progressi rispetto a ieri?" chiede.

Sento un groppo alla gola e il respiro
"Si è-è svegliata"

Sulle sue labbra si forma un sorriso.
"Molto bene ragazzo, notato qualcosa di strano o, diverso in lei?"

Cerco di trovare le parole ma dalla mia gola non esce assolutamente niente.

"Lei ha perso la memoria dottore, non completamente ma non si ricorda di noi" mi anticipa Brian cercando di rilassarmi.

"Era prevedibile in effetti..." borbotta tra sé e sé "Ha subito un trauma cranico considerevole"

Cerco di tenere gli occhi aperti e far tornare l'espressione dura sul mio volto ma gli occhi rossi non mi aiutano.

Il medico mi guarda togliendosi gli occhiali.
"Non devi avere queste reazioni, ragazzo.
Poteva rimanere in stato vegetativo tutta la vita.
Tu veramente avresti preferito che lei ti guardasse e cercasse di parlarti senza successo?" mi quasi rimprovera il dottore.

"Vado a visitarla.
Voi prendetevi una barretta energetica o qualcosa dalle macchinette, sembrate sul punto di svenire" conclude.

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"Perfetto, inspira un'altra volta... Bravissima"

Dopo tempo la vedo seduta sul letto che respira profondamente e sembra molto rilassata.

"Tutto regolare.
Come vi ho detto in precedenza, la ragazza non ha particolari fratture o dolori.
Se volete potete portarla a casa anche tra qualche giorno." sospira con un tono abbastanza allegro.

"Il problema è qui" si rivolge a me indicando la testa.

"Scusi, potrei chiederle... Perchè si è dimenticata di me ma non.... Del mio amico che... Ha conosciuto dopo di me?" sussurro quasi ringhiando.

"Il cervello umano è complesso.
Lo scoprirai col tempo.
Stalle vicino, parlale e tutto tornerá."mi rassicura"È una ragazza molto sveglia"

Lo so.
È per questo che la amo.

Ho solo altri 10 minuti e le visite per oggi sono finite.
Rimango in quella camera solo con lei e mi avvicino al letto.

"Hey... Grace, come va tesoro?"domando accarezzandole i capelli.

Dannazione, non si ricorda di me.
Penserá che io sia un maniaco.

"B-bene" mormora guardandomi dal basso.
"F-Freddie ha detto che tu s-sei il mio..." cerca di chiedere.
"È vero?"

Sorrido alla domanda.
Sembra così innocente, non posso veramente pensare a qualcosa di piú dolce.

"Sì, amore" rispondo accarezzandole una guancia.

Sorride leggermente cercando come di ricordarmi.
"Beh..." comincia spostandosi i capelli
"Devo avere veramente dei buoni gusti"

Sento le lacrime, gli urli,le notti insonni e la tristezza abbandonare il mio corpo e sentirmi una piuma.

"Non ti ricordi di me?" chiedo una seconda volta in maniera piú dolce.

"Ci siamo incontrati per la prima volta in una bellissima gelateria" mormoro circondando le sue spalle con il mio braccio.

È incantata, nei suoi occhi vedo il suo amore ma... Lei non lo vede, non lo ricorda, ma c'è.

Mi fissa con un'espressione rilassata.
"Ti avevo notata subito" sussurro al suo orecchio.
"Dal primo momento, avevo voglia di
sfiorarti, sapere che quel sorriso era solo mio"

Devo ricoquistarla, a piccoli passi, con il mio fascino, la mia incredibile personalità e la mia modestia.

Arrossisce leggermente appoggiandosi a me.

Le prendo dolcemente il viso tra le mie mani.

"Roggie" sussurra.






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