Riflessi nello specchio

Penelope comprese dai suoi occhi di avere acconsentito a ben più di un bacio. Non era sicura di cosa avesse fatto cambiare idea a Colin, ma non importava veramente. La baciò appassionatamente, adagiandola sul letto, coprendo il suo corpo con il proprio. Penelope ricambiò quelle effusioni con tutto il sentimento che aveva nel cuore. Per anni aveva nutrito un amore profondo per quell'uomo, e dove la sua mancanza di esperienza si faceva sentire, il suo fervore era la compensazione perfetta. Stavolta non erano in una carrozza o nel salottino di sua madre. Non dovevano preoccuparsi di essere scoperti o di doversi rendere presentabili nel giro di pochi minuti. Quella notte poteva mostrargli tutto ciò che provava per lui. Alla fine, Colin avrebbe saputo che lo amava.

"Quando ho cominciato ad avere tanto bisogno di te?" sussurrò Colin, allontanando appena il volto dal suo. Adesso le punte dei loro nasi si sfioravano e Penelope vide i suoi occhi cupi nella luce fioca della candela che la fissavano con intensità. Il suo respiro era eccitato, il suo sguardo le bruciava la pelle. Le sue dita tirarono il corpetto, muovendosi con sicurezza e sbottonandolo con avidità. Le sfiorava il seno, solleticandolo leggermente con le unghie e un brivido di piacere scosse il suo essere: si sentiva meravigliosa. Colin si tolse convulsamente la giacca e il panciotto, quindi si limitò a fissarla per un momento con un sorriso malizioso vedendola fremere sotto il suo sguardo.

Scivolò dietro di lei fino a tenerla stretta tra le sue braccia, le liberò la nuca dai ricci e cominciò a baciarla in quel punto che faceva fremere Penelope come una corda del violino in un'aria perfetta. "Guardati" sussultò Colin alzando gli occhi verso lo specchio a pochi passi da loro. Non si era mi soffermata più di tanto a fissarsi e certamente non senza vesti, ma c'era qualcosa di terribilmente evocativo in quell'immagine, vedeva i corpi di due giovani stravolti dalla passione, trasfigurati in un momento eterno in cui i loro occhi si cercavano bisognosi.

Colin si abbassò sul suo seno, schiudendo le labbra attorno al capezzolo mentre lei sobbalzava, sorpresa. Quindi la stese sul cuscino scivolando con la sua mano libera sotto la gonna. Penelope trasalì al suo tocco leggero che risaliva dalla caviglia verso l'alto.

"Aiutami" la guidò nel liberarsi delle vesti.

Penelope si ritrovò, infine, davanti a lui con addosso soltanto le leggerissime calze. A quel punto Colin sorrise, godendo per un attimo della vista, poi gliele sfilò. Vedendola rabbrividire nell'aria notturna, le si stese accanto, premendosi contro il suo corpo, infondendole il proprio calore mentre assaporava la delicatezza della sua pelle. Il suo desiderio per lei era così travolgente che gli costava fatica trattenersi, ma quell'esigenza riguardava entrambi e sentirla fremere di piacere sotto le sue dita era una sensazione magnifica. Desiderava che apprezzasse ogni istante, che l'amasse completamente, e nel momento in cui si sarebbero stretti l'uno all'altra, Penelope avrebbe sentito di appartenergli.

Colin le prese il volto tra le mani chiedendosi cosa avesse fatto per meritarsi una donna che si fidasse al punto da lasciarsi inerme tra le sue braccia, stava per baciarla quando Penelope sussurrò, "Ti amo" lasciandolo senza fiato, "Ti ho sempre amato."

Ora che la conosceva bene, si rese conto di averlo sempre saputo, ma per qualche motivo si era convinto che fosse una innocente infatuazione di una giovane fanciulla, che col tempo sarebbe passata e Penelope avrebbe finito per sposarsi e dimenticarsi di lui, ma ora il solo pensiero lo faceva fremere. Non poteva nemmeno immaginarla tra le braccia di un altro uomo. Penelope riprese a baciarlo, quasi non si aspettasse nemmeno una risposta, ma quelle poche parole erano già lì nel suo cuore.

"Anche io" aggiunse prima di approfondire il bacio.

Lei si allontanò da lui sorpresa: "Non devi dirlo per forza."

"Se mi conosci, sai che non potrei mai farlo" Colin cercò in sé il coraggio per aprirle il suo cuore. "Non so quando, non so come è accaduto. So solo che ti amo e mi odio per non aver visto com'eri in realtà per tutti questi anni."

"Colin, non importa."

"Sbagli, è importante. Io ti amo, Pen, dal profondo del mio cuore, per  tutto ciò che è stato, per quello che abbiamo ora e anche di più per quello che verrà, per i figli che avremo e per gli anni che trascorreremo insieme. Ti amo per ognuno dei miei sorrisi e ancora di più per ciascuno dei tuoi. Ti amo" ripeté Colin, sporgendosi in avanti per baciarla. "Lo sai, vero?" E stavolta lei non poté rispondere, perché la sua bocca venne catturata e rapita nella più favolosa delle perdizioni. Si abbandonò alla gioia pura di quel momento, alla fiamma del desiderio. Le sue mani erano ovunque. Sentiva le dita sulla pelle, la gamba che si insinuava fra le sue.

La abbracciò più forte. Si trovò supina e il suo peso la schiacciava sul materasso, togliendole l'aria dai polmoni. Le portò la bocca sull'orecchio, quindi sulla gola e Penelope si inarcò sotto di lui. Non aveva idea di cosa fare, ma sapeva che doveva muoversi. Non aveva alcuna intenzione di rimanere pietrificata sotto di lui come suggerito da sua madre nel raccapricciante discorso che aveva tenuto qualche giorno prima. Non voleva concedergli nulla, voleva condividere il piacere con lui. In quel momento Colin fece scivolare una mano pericolosamente vicina alla sua intimità e Penelope sussultò stupita sollevando i fianchi dal letto. La penetrò lentamente con un dito, facendola ansimare.

Penelope si sentì invadere, eppure le piacque. Per quanto la riguardava, avrebbe potuto farle qualsiasi cosa, toccarla in ogni modo. Bastava solo che non si fermasse. Voleva offrirsi completamente a lui.

"Non posso aspettare oltre, ho bisogno di te" sussurrò Colin.

"Anche io" riuscì soltanto a dire la giovane nell'estasi del momento. Si sentì vuota per un istante, ma poi una nuova pienezza la colmò dall'interno togliendole il respiro. Colin tremava sotto di lei cercando di essere delicato, muovendosi lentamente, un passo alla volta verso il paradiso, reggendosi sulle braccia in modo da non schiacciarla. Penelope a occhi chiusi serrò le labbra tra i denti cercando di respirare. "Pen, Ti prego, dimmi se ti piace."

Lei annuì, ma aggiunse: "mi serve solo un attimo."

Non appena la sentì rilassarsi, spinse ancora un po', finché non raggiunse l'innegabile prova della sua innocenza. "Fidati di me" le sussurrò prima di penetrarla fino in fondo.

Penelope gemette con un'espressione sbigottita.

"Ti senti bene?" Al suo assenso Colin cominciò a muoversi lentamente.

Penelope sussurrò il suo nome col fiato corto per l'eccitazione crescente che stava man mano cancellando il bruciore. Lei era assolutamente perfetta e, quando si rese conto che i suoi gemiti erano di piacere e non di dolore, si lasciò andare alla passione che lo aveva travolto come un'onda. Penelope ansimava, lo stringeva per le spalle e si contorceva sotto di lui in preda a una sorta di frenesia, finché un suono uscì dalle sue labbra, più dolce di qualsiasi altro Colin avesse mai udito. Sussultò sotto di lui sospirando il suo nome, seguita a breve dalla sua ultima spinta dopo di ché Colin si accasciò accanto a lei privo di forze.

Per un minuto intero rimasero abbracciati in silenzio nell'oscurità, respirando affannosamente per riprendere fiato, in attesa che la tremenda eccitazione dei loro corpi si trasformasse nella solleticante beatitudine che si prova fra le braccia della persona amata. Non si era mi sentito tanto coinvolto, ma in fondo non era più sorpreso. Quello era amore. E se lo sarebbe tenuto stretto con tutte le forze.

https://youtu.be/uME3eAdbKxM

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top