Capitolo 15
Il buio che mi stava circondando viene interrotto da uno spiraglio di luce. Riesco ad alzare leggermente le palpebre e delle figure sfocate si presentano davanti a me e torno a sentire dei suoni ovattati. All'improvviso qualcuno mi abbraccia e cercando di mettere a fuoco la mia vista riconosco mia sorella minore.
"Ti sei svegliata finalmente!" mi sussurra all'orecchio con una voce strozzata dal pianto, ricambio l'abbraccio.
"Cosa è successo?" non ricordo nulla di tutto quello che sia successo, l'ultime immagini impresse nella memoria sono il mio arrivo e le mie chiacchiere scambiate con Giorgio e poi Vittorio.
"Non ti ricordi nulla?" Ha un tono preoccupato e si stacca dal nostro contatto per fissarmi negli occhi. Li ha arrossati e con intuito penso sia per il pianto. Io faccio un cenno di no con la testa, non capisco cosa possa essere successo di così grave. Perché mia sorella stava piangendo così tanto? Come mai ha esultato dicendo che finalmente mi sono svegliata? Un gran mal di testa prende il sopravvento sulle mie numerose domande. Mi maledico pensando che abbia alzato fin troppo il gomito e abbia rischiato per colpa dell'alcol. Ma poi mi sento pesante, come se gli abiti che porto pesassero un chilo. Abbasso lo sguardo e noto che sono zuppi come i miei capelli.
"Perché sono tutta bagnata?" non voglio immaginare le mie condizioni, spero che il make up di Alessandra sia waterproof e non sia messa così male. Chissà cosa penseranno di me i miei nuovi amici? Una ragazzina che si ubriaca così tanto da farsi un bagno in piscina e poi svenire, senza ricordarsi nulla. Quanto sono patetica!
"Hai litigato con Giulia" si ferma per prendere fiato "non so bene cosa sia successo, io sono arrivata poco prima che cadeste in acqua" una lacrima le percorre il viso "lei è riemersa subito, mentre te" non finisce la frase che l'abbraccio, la voce le tremava e non volevo che scoppiasse a piangere davanti a me.
"Shh tranquilla, sono qua." le accarezzo la nuca per tranquillizzarla "Sono accanto a te, viva e vegeta, non ti abbandonerò facilmente rompipalle" rido dopo l'ultima frase e le lascio un bacio tra i capelli, anche lei sorride e si toglie le lacrime dal viso.
"Giorgio?" le chiedo, mi giro attorno e non lo trovo. Mi sto preoccupando, a lui è successo qualcosa?
"Pensavo che mi chiedessi prima di Vittorio che del fratello" ride "comunque sono entrambi dentro, Giulia è andata via dopo che le ho tirato qualche sberla, le ha ricevute senza fiatare. Forse ha capito che rischio stava correndo" racconta fiera e non posso fare che sorridere. La sua felicità contagia.
"Non parlo con Vittorio da quel giorno in camera, lo dovresti sapere anche te"
"Questa sera sembrava proprio il contrario" scoppia in una risata e io mi sento in imbarazzo. Alcuni flash mi tornano in mente, ricordo delle mie pazzie dettate dall'alcol, dal primo bacio sulla sdraio, sia dopo il beer pong, che in camera di Massimo. Arrossisco subito.
"Ti sei ricordata eh" mi fa l'occhiolino "mentre con Giorgio non è andato altrettanto bene" Le sto per chiedere cosa sia successo ma poi dei piccoli frammenti mi compaiono davanti. Lui insieme a Giulia che si davano alla pazza gioia davanti a tutti.
"Non posso aver litigato con Giulia per quello!" esclamo, anche se avessi bevuto chissà cosa mi ricordo ancora delle farfalle che mi sono venute mentre io e Vittorio ci baciavamo.
"Forse lo so, l'ultima cosa che ti avevo detto era stata che quella vipera ci voleva provare con Vittorio ed era sicura che sarebbe riuscita a farselo davanti ai tuoi occhi come ha fatto con Giorgio" e come un fulmine mi sintonizzo in un altro canale ed ecco la loro immagine davanti ai miei occhi ed ora mi ricordavo la maggior parte delle cose.
"Mi ha usata" dico con un filo di voce.
"Io mi aspetto di più che sia stata lei a baciarlo con la forza che lui si sia fatto toccare senza problemi da quella"
"Non li hai visti! La stava baciando e toccando come aveva fatto con me!"
"Ma gli piaci tu! Glielo si legge in faccia!"
"Non è così Ale, ve l'ho sempre detto che non poteva essere" una lacrima mi scorre sul viso.
Stupida che sono stata, mi sono fatta imbambolare come una dodicenne alle sue prime prese con i ragazzi, mi sono illusa che potevo significare qualcosa di più a qualcun altro. Mi sono aggrappata a quelle menzogne che dicono tutti, scema io che ci ho creduto.
"Accompagnami da Vittorio!" Dico alzandomi ma la testa gira e non riesco a rimanere in piedi. Alessandra mi riprende e mi accompagna in una sdraio lì vicino, mi avvisa che lo avrebbe chiamato subito e infatti fa il suo ritorno con il ragazzo che mi ha mentito per tutto il tempo.
"Perché?" gli chiedo semplicemente.
"Hai frainteso tutto" si avvicina a me e mi prende una mano. "La stavo semplicemente togliendo da me, aveva iniziato a baciarmi il collo ma io non volevo. Ho cercato di allontanarla".
"Allora perché ha detto che mi hai messo le corna con lei?!" Mi sono alzata di scatto ma, come è successo poco prima, mi devo risedere subito dopo.
"Mi ha solo baciato il collo"
"Stai evitando la mia domanda"
"Per darti fastidio" Non ci posso credere.
Scoppio a piangere dallo stress, mi metto le mani sui capelli e avvicino le ginocchia al busto.
"Cosa le hai fatto? Perché piange?!" Sento urlare da Giorgio.
"Bro calmati, non ho fatto nulla io. Lasciami stare" alzo lo sguardo e noto Giorgio con una faccia arrabbiata e tiene per la scollatura della maglia il fratello. Solo dopo noto che è ha i capelli bagnati anche lui e ha qualche chiazza d'acqua per i vestiti, ma non gli do peso.
"Gio lascialo, non è colpa sua davvero" sussurro non avendo voce.
"Sam..." prova ad avvicinarsi a me ma mi scanso.
"Tra tutte non pensavo che questa sera ti facessi proprio lei" abbraccio le ginocchia per tenerle più vicino a me.
"Scusa" cerca di toccarmi un braccio ma mi scanso.
"Non mi devi chiedere scusa, non posso decidere io chi vi potete fare, ma lei proprio non mi va giù. Scusate per la mia reazione." sentenzio parlando ad entrambi i fratelli.
Giorgio prova a seguirmi ma lo blocco. "No davvero scusami, ho esagerato. Sei libero di scoparti chi cazzo ti pare. Chi sono io a dirti cosa e cosa non puoi fare. Non sono la tua ragazza quindi sei liberissimo. Ti voglio bene Gio ma lasciami passeggiare da sola". Rimane fermo dietro di me e io esco dal giardino della casa e attraverso la strada e vado verso il primo parco vicino che trovo, inizia a esserci un po' di luce, il sole sorgerà tra qualche ora.
"Ei" vedo una figura sedersi accanto a me. Mi giro di scatto impaurita e riconosco Vittorio, mi distanzio un pochino.
"Cosa vuoi?"
"Te l'ho già detto: non voglio che ti succeda nulla" questa volta non mi chiama piccola, continua a guardare avanti a sé e mi sento mancare qualcosa.
"Scusami per come ti ho trattato" dico semplicemente.
"Non mi devi chiedere scusa" allarga le braccia per accogliermi in un abbraccio e non glielo nego. Entrambi restiamo a guardare il cielo davanti a noi che si sta facendo sempre più luminoso e si intravedono dei raggi arancioni ma ancora lontani dall'alba.
Restiamo in silenzio per non so quanto tempo, sento solo il suo battito, il suo profumo e un po' la puzza di alcol che proviene da entrambi.
"Scusami se questa notte sono stata un po' diretta" rompo il silenzio alzandomi e arrossendo ai ricordi che avevo di noi.
"Non ti vergognare" mi prende una guancia "non sai da quanto volevo farlo" si avvicina alle mie labbra e dopo qualche secondo che mi sembrano ore mi bacia, poco dopo mi risiedo sopra di lui e approfondiamo il bacio. Sento di nuovo le sue mani scorrere su di me e io inizio a baciarlo sul collo e lo sento abbracciarmi più forte. Continuo a dargli baci a stampo intervallati da baci sul collo. Torniamo a baciarci ma poi mi ricompare in mente la scena di Giulia prima sopra Gio e poi sopra a Vittorio. Mi sposto subito e mi scuso.
"Ho solo rivisto Giulia, nella mia mente, sopra a te" dico balbettando.
"Piccola, solo perché era donna e non volevo farla male, se fossi arrivata due secondi dopo l'avrei buttata a terra" dice accarezzandomi la guancia. "Quello che non capisco che era salita all'improvviso, ho provato a spostarla e poco dopo è scesa senza fare troppi problemi, qualche minuto dopo mi si è di nuovo buttata sopra" continua.
"Quella troia" sussurro. Ripercorro tutti i miei ricordi, ho visto loro, sono tornata in casa in preda alla rabbia e ho finito la bottiglia di Tequila, l'ho buttata nel lavandino e poi sono tornata in giardino, l'ho ritrovata di nuovo su di lui. Aveva senso ciò che ha detto, lui la prima volta non mi aveva visto, non potrebbe aver mentito. Mi aveva visto solo Giulia, l'ha fatto solo per farmi ingelosire e farmi credere che si fosse fatta anche lui per darmi fastidio. Posso fidarmi di lui?
"Posso farti una domanda?" Mi chiede all'improvviso e acconsento.
"Quando ha detto che tu e Gio avete scopato in mezzo a un campo, che intendeva?" Mi guarda serio.
"Qualche giorno dopo l'accaduto tutta scuola ci ha visto litigare fuori e poi ci siamo allontanati insieme." Faccio un respiro ricordandomi ciò che è successo. "Ci siamo allontanati dagli occhi indiscreti, lì ho ammesso la verità: la ragazza che tanto stava cercando, l'aveva davanti a sé" fisso davanti a me, ormai la luna è scomparsa e un cielo azzurro con qualche sfumatura di arancione domina il tutto. "Quando sono tornata a casa ho litigato con Giulia, li ho capito che la maggior parte delle persone pensava che avessimo scopato, dalla rabbia ho rotto tutto. Ma da ubriaca le ho detto che sono stata stuprata e tutta scuola il giorno dopo già lo sapeva." Concludo velocemente, guardando avanti, cercando di non realizzare ciò che sto dicendo per evitare che le lacrime e il vomito prendessero il sopravvento su di me.
"Lei sembra continuare ad essere convinta però" interviene.
"Non so perché, ma ti giuro che non è successo nulla, gli ho solo vomitato avanti", ma poco dopo che l'ho detto lo faccio di nuovo, penso di aver ingerito troppo alcol, mi sembrava strano di non aver ancora vomitato il tutto. Appena mi rialzo Vittorio mi porge una mentina come le altre volte durante la notte. "Scusami"
"Tranquilla, torni qua?" Dice facendo il labbruccio e aprendo le braccia.
"Che ore sono?" Chiedo
"Le sei passate, tra un po' dovremmo vedere il sole sorgere" dice accarezzandomi i capelli. Ci ritroviamo imbambolati dalla bellezza del cielo davanti a noi, per mio errore sposto il mio sguardo su di Vittorio e come se fossi una calamita rimango a osservarlo, non so quanto tempo passiamo di nuovo in silenzio ma all'improvviso abbassa il viso e mi scopre che lo stavo fissando. Vorrei sotterrarmi, ma lui scoppia a ridere.
"Piccola così mi consumi" mi lascia un bacio a stampo, ma io gliene do un altro subito dopo e mi ritrovo a cavalcioni di nuovo sopra a lui.
"Perché ti ha dato tanto fastidio quando ti ho detto che non lo volevo fare?" Capisco a cosa si riferisce e quasi che mi sbianco.
"Vuoi la verità?" e fa cenno di sì con la testa. "Ho pensavo che mi stessi vicino solo perché ti facevo pena, che non ti piacevo manco esteticamente per questo mi hai rifiutato. Ho pensato che magari fosse una scusa per non farmici rimanere male. Soprattutto dopo che Massi ha detto che non si aspettava che ti potessi fare qualcuno visto che parli sempre di lei. Mi sono fatta mille paranoie. Però non stiamo manco insieme, non avrebbe senso" mi prende il viso e inizia a darmi tanti baci a stampo.
Poi inizia dicendo: "prima cosa non mi fai pena, non sono fatto così. Seconda: sei bellissima, non so perché tu pensi che non lo sia. Terzo, ti ho detto la verità che non volevo perché eri ubriaca. Poi vuoi sapere di chi intendeva Massimo?"
"Si..." sussurro a un centimetro dalle sue labbra, mi lascia un altro bacio e continua: "di te cazzo! Non riesco a toglierti dalla mente, sei impressa lì e niente ti fa passare in secondo piano" inizia a baciarmi appassionamente, le farfalle hanno avuto un infarto e di istinto mi avvicino di più a lui, continuandolo a baciare.
"Sei lucida Sam?" Mi chiede, nel mentre sento la luce del sole dietro di me, il sole sta sorgendo, sono passate quasi due ore da quando stiamo qua, sembra essere passato solo qualche minuto.
"Mai stata più sobria" dico guardandolo negli occhi.
"Non posso continuare a fingere di non provare niente nei tuoi confronti. Impossibile non adorarti per come sei, con quel sorriso, i tuoi modi maldestri e le tue doppie vite: a scuola sei la ragazza a perfetta, fuori non vedi l'ora di divertirti. Sei una ragazza meravigliosa Sam, non posso continuare a nasconderlo." Mi serve qualche secondo per realizzare le sue parole.
* * *
Ciao!
Come va? Da me ha nevicato e sono felicissima, adoro stare alla finestra e passare le ore a guardare la neve. (Ogni tanto però anche a me piace tornare piccina e fare il pupazzo)
Voi come avete passato/passerete questo sabato? Io spero di tornare al prima possibile alla normalità. Non ne posso più di tutta questa emergenza.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e commentate facendomi sapere cosa pensate della storia.
Vi voglio bene,
Bblonde <3
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