L'aura di nervoso che galleggiava intorno al ragazzo si poteva percepire da piú di un metro di distanza. Grazie a quella, per tutto il tragitto percorso prima d'arrivare nel luogo dell'incontro, era stato centro di occhiattine e spostamenti, questo in un certo senso aiutava la sua impresa, ma purtroppo non cambiava che non toccasse a lui quella consegna. Insomma andava bene tutto, ma era il suo giorno libero, cioè più o meno libero, ma di certo più libero di altri. Solo perché quello stronzo aveva cercato di scappare toccava a lui prendere le sue consegne, anche se si divertiva a pensare a come lo stessero sgozzando mentre lui spaventava i compratori, abbastanza drogati da cagarsi in mano, dicendogli che era finito in ospedale per la droga, tanto alla fine la compravano lo stesso. Guardò l'orologio mezzo rotto al suo polso: in ritardo di cinque minuti. Dove cazzo era? Voleva andare a casa a dormire, o a bere per locali, di solito erano sempre prima di lui o giusti in tempo, essendo che avevano bisogno della droga. Decise di aspettare ancora, dato che pareva un cliente abituale e soprattutto che comprava abbastanza da farlo aspettare, più o meno.

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