Strana storia di un mezzosangue e del suo sogno
Accendi un sogno e lascialo bruciare in te.
Mio padre mi ripeteva spesso questa frase da piccolo. E mentre sono qui che galleggio attorno al mio barattolo di latta, mi chiedo se non l'ho preso un po' troppo alla lettera.
Sono cresciuto nel Bronx, dove la caccia ai folletti è ancora uno sport nonostante le leggi per la protezione del Piccolo Popolo. Dove metà dei ragazzini progetta di fare un po' di grana vendendo sacche del proprio sangue ai vampiri e l'altra metà di mettersi al soldo degli orchi e tutti — tutti — sono mezzosangue.
Papà era umano, poveraccio, e la sua mente brillante non aveva potuto nulla contro le abilità di altre razze quando si era trattato di cercare un lavoro: c'è un motivo se solo gli elfi abitano a Manhattan, sapete? E no, non si tratta di "segregazione razziale" come vorrebbero farvi credere.
Mamma... Non ho mai ben capito cosa fosse. Sembrava una casalinga uscita dagli anni '50, ma si capiva che non le veniva naturale, soprattutto quando mi vedeva uscire con la bici la mattina e mi diceva, poco convinta, "prendi le tue pillole di proteine e indossa il casco".
Bei tempi. Quando ancora non ero un poliziotto e non rischiavo la vita una notte sì e l'altra pure. Essere un mezzosangue ti fa vivere una vita a metà in cui tutti ti chiedono da che parte stai, di chi sono le magliette che indossi*, se il sangue che ti scorre nelle vene è lo stesso che ti macchia le mani.
«Red? Ehi, Red, resta qui con me, bello!»
La voce di Mike mi arriva lontana, ovattata.
Che brutto modo di andarsene, però: colpito da un incantesimo bomba mentre stavo aprendo una lattina di Coca, in un diner da quattro soldi nella periferia di questa città da cui non sono mai riuscito a scappare. Non come la mamma, che da un giorno all'altro è sparita senza un addio.
Non come mio padre, che fuggiva in altri mondi attraverso i suoi libri, per ignorare lo schifo di realtà che gli stava attorno.
Avevo un sogno, papà. Volevo rendere questa città un posto migliore in cui vivere.
«Uomo a terra sulla sessantatreesima, ripeto, uomo a terra, mandate soccorsi!»
Ho fatto come mi hai detto, l'ho acceso e ho lasciato che bruciasse.
«Red...»
Ma alla fine ha bruciato solo me.
***
Sto fluttuando nello spazio in modo molto strano. Non ho peso, né vincoli, né memoria di ciò che è accaduto dopo aver perso i sensi sull'asfalto davanti al diner. Sospeso in questo vuoto intangibile e infinito, mi chiedo se sono ancora vivo.
«Maggiore Tom?»
È il mio nome quello che una voce sconosciuta sta chiamando. Una voce che mi trascina via dal vuoto e mi risbatte sulla terra con la forza di un uragano.
Sono in un ospedale, lo intuisco dalla luce lattiginosa che ferisce i miei occhi stanchi.
E sono decisamente vivo, il dolore che avverto al torace non lascia dubbi.
«Mi senti, Maggiore Tom?»
«Forte e chiaro, signore» mormoro, mettendo a fuoco il Colonnello, in piedi accanto al mio letto.
«Ma non sono un Maggiore, signore. Sono il Sergente Edward Tom, del trentacinquesimo distretto...»
«Beh, Maggiore Edward Tom, eliminare un pericoloso criminale che stava per far esplodere il palazzo in cui un senatore si stava intrattenendo con un'amica... Saltando pure eroicamente in aria al suo posto... Diciamo che fa scalare in fretta la gerarchia militare.»
Nonostante il tono gioviale appare combattuto e la cosa mi inquieta, perché non ho mai conosciuto una persona più decisa del Colonnello Patterson.
«Questa era la buona notizia, ragazzo» dice infatti subito dopo, in tono più dimesso. «Oltre al fatto che sei sopravvissuto, ovviamente. Hai idea del perché?»
«Fortuna, signore?»
«Temo sia qualcosa di diverso, Edward. Vedi, l'unico motivo per cui non sto facendo un discorso al tuo funerale in questo momento è che il sangue di ofiuco che ti scorre nelle vene ha assorbito parte dell'incantesimo.»
«Sangue di ofiuco...?»
"Mamma era un ofiuco? Cazzo, neanche un bambino potrebbe credere a una tale stronzata!"
È vero, gli ofiuchi (mostri metà serpente metà uomini) sono esistiti; ma sono anche stati cacciati e perseguitati fino all'estinzione — proprio per le proprietà curative del loro sangue. L'ultimo avvistamento di un ofiuco (morto) risalirà al secolo scorso o giù di lì.
La voce di Patterson mi riporta al presente:
«Sarò breve, ragazzo. Sul tuo modulo di adesione alle Forze Armate non hai dichiarato di essere per metà un ofiuco— chiudi quella bocca che sembri un pesce lesso, lo so che non lo sapevi. Nessuno lo avrebbe mai immaginato... Ma siccome sei qui, vivo e vegeto, tecnicamente hai mentito all'Alto Comando: scotti, Maggiore Tom, e questo è un ottimo pretesto per farti fuori — dopo averti dato il premio di consolazione, ovviamente.»
Patterson lancia un'occhiata circospetta alla porta della stanza.
«Non sei più un soldato, mi capisci? Quindi, quando tra pochi minuti verranno a prelevarti per portarti Dio solo sa dove e sottoporti a esperimenti del cazzo, io non potrò fare nulla. Ora, per come la vedo io hai due possibilità: o te ne stai buono ad aspettare il tuo destino, oppure inizi a correre, ragazzo. E dovrai correre molto veloce.»
Preme un bottone sul suo costoso orologio da polso:
«Inizia il conto alla rovescia... E che Dio ti assista.»
Non aspetto neanche che inizi a contare: mi strappo di dosso tutti i devices medici e con un balzo sono fuori, in corridoio. Intravedo degli uomini in nero — federali, sicuro — ma non mi fermo a osservarli meglio: corro fuori di lì con tutto il fiato che ho in corpo.
***
Il pianeta Terra è blu** e non c'è niente che io possa fare.
Adesso l'ho capito: quello che credevo un sogno era solo una volgare illusione.
Non disperare, papà: sono vivo, grazie al sangue maledetto della mamma e della sua gente. Sono anche braccato e in fuga, ma non sarà per sempre: presto i tavoli si ribalteranno e gli umani impareranno a temermi.
Ho acceso un nuovo sogno, sai, papà?
E quando attecchirà, brucerà il mondo intero.
***
Terzo scritto per La Fiera dei Cliché di magicartist2018 : un urban fantasy un po' cupo sui versi di Space Oddity (le frasi segnate in grassetto).
A questo proposito:
* quest'espressione in inglese può significare in senso più ampio "per chi tifi", "a quale schieramento appartieni"
** blue, in inglese, vuol dire anche malinconico, triste, abbandonato... Proprio come si sente Edward Red Tom dopo questa storia 😝
Forse il protagonista era un po' più ofiuco di quanto ci si aspettasse, ma tant'è 😂
Enjoy ❤️
Crilu
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top