Perfetta
L'amore è bugiardo.
Questo pensa Caterina, quando solo pochi battiti del cuore la separano dall'entrata in scena... Da quello che sarà il suo trionfo o la sua completa rovina.
Sotto il trucco che la rende perfetta e irraggiungibile, i lividi non sono che ombre leggere che chiunque, dall'esterno, scambierebbe per uno scherzo della luce o una piega della sua espressione.
L'amore le ha sempre fatto male, fin da quando, ancora bambina, ha capito di amare gli altri più di quanto loro amassero lei.
E forse quell'attesa infinita e quella speranza che divora ogni altra emozione si sono riflesse nel suo aspetto, perché sembra ancora una bambina spaurita, magra e delicata.
Forse è per questo, è per la fame che le leggono negli occhi che gli uomini la scambiano per una bambola — un giocattolo tenero, qualcosa da dimenticare, poi, in una camera d'hotel o negli spogliatoi di una palestra.
Forse è per questo che i suoi genitori, che le debolezze non le hanno mai sopportate, non sono sugli spalti a fare il tifo per lei.
L'amore è bugiardo pure quando è lei a provarlo. Caterina si persuade e si rimprovera e nasconde la verità sotto uno strato di fondotinta, le abrasioni sotto il costume scintillante da ginnasta. Si convince che non sarà sempre così e che a furia di tentativi le riuscirà di amare qualcuno senza consumarsi; un po' come le acrobazie sulla sbarra, in cui il rischio di cadere e infortunarsi è il prezzo da pagare per la gloria.
Sacrificio e impegno, ecco la chiave del successo — nella vita quanto nella ginnastica artistica. Sacrificio e impegno ti portano dovunque, il suo allenatore glielo ripete sempre.
E ha ragione, perché tra tutte, alle Olimpiadi è arrivata proprio lei che non si è mai risparmiata, che non ha saltato mai un allenamento, che non si è lasciata fermare da nessun incidente, per quanto doloroso.
Il dolore, in fondo, è anch'esso parte dell'amore.
Caterina se lo ripete mentre prende posto sulla pedana, sentendo la pelle vibrare sotto i riflettori e il brusio degli spettatori.
Lei ama la disciplina a cui ha dedicato tutta la sua vita come non ha mai amato nessun uomo. La ginnastica ha maltrattato il suo fisico in maniera forse anche più brutale del suo ultimo fidanzato: l'ha temprata e plasmata nell'atleta perfetta.
Non ha paura di cadere.
Non ha paura di nulla.
Non può aver paura di nulla, perché non c'è nulla che non vada in lei, in quella palestra, nella sua relazione.
Chiamano il suo nome, Caterina si fa avanti sotto gli occhi di tutto il mondo. Inizia la prova come la professionista che è, aggraziata e potente, beandosi dell'agilità dei suoi muscoli.
Poi tutto s'incrina.
Perché l'amore è bugiardo e non le può dare la felicità promessa; perché deve necessariamente trasformarsi in rabbia, in odio, in fallimento.
E mentre cade senza grazia sul materassino, Caterina è stupita; in quella capriola non prevista che la fa atterrare male, di schiena, mozzandole il fiato, si ribalta tutto il suo mondo.
Rimane stesa a terra e non si cura delle voci che le sciamano attorno, delle luci, del corpo dolorante. Riflette, Caterina, e per la prima volta lascia che l'amore ossessivo che prova per tutti tranne che per sé stessa si stemperi in pianto.
(602 parole)
Ecco con 24 ore di ritardo (🙈) la shot per il telefono senza fili (ma con i cerchi) organizzato da PMillerEunaNotte
Temo di non essere riuscita a comprendere la canzone di partenza (mi sono fissata sulla parola "baby" ma non ne ho cavato un ragno dal buco 😭) e quindi la shot è ispirata in prevalenza dal disegno di secretmephoenix 🙈
Enjoy ❤️
Crilu
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