Quarto aesthetic per il contest di sailor-viv

Il tema era la nostra dipendenza ed è stato facile individuare la mia (purtroppo?).

Sono una workaholic: dipendo dal lavoro, e più in generale dall'idea di "dovere". È il metro con cui mi definisco e mi do valore — a livelli da manuale di psicologia clinica — ed è il pendolo che scandisce le mie giornate da quando mi alzo a quando vado a dormire. Anche il riposo è organizzato, scalettato e riempito di impegni, altrimenti vengo divorata dai sensi di colpa, che sono un po' la cifra della mia esistenza 😂
Tutto ciò è rappresentato dalle tre immagini più grandi.

Le citazioni, invece, spiegano le ragioni dietro questa dipendenza (o almeno, quelle che sono riuscita a individuare): da un lato c'è, banalmente, la paura del fallimento, che mi spinge a dare sempre il massimo, pena la catastrofe e la delusione di chi mi sta attorno (che poi è solo la mia delusione, proiettata sugli altri). 
E dall'altro lato c'è la mia ambizione: non posso negare di essere molto ambiziosa e di avere standard altissimi. Ma è difficile capire se sono io a inseguire i miei obiettivi o se invece sono loro a perseguitare me.

È un po' un cane che si morde la coda: più ottengo, più si alza l'asticella dello standard e si rinforza la paura; e più mi stresso, più mi butto a pesce nel lavoro. Ma sotto la calma efficienza con cui mi dedico a ciò che devo fare, c'è una marea di emozioni intrappolata sotto la superficie (immagine in basso a destra). E quando strabocca — perché ogni tanto succede — brucio in poche ore l'impegno di settimane.

Appunto perché sono oberata di lavoro (*rumore di sessione intensifies*) l'aesthetic è fatto un po' al volo, ma mi sono divertita a sperimentare con un formato che di solito non uso.

Enjoy. ❤️

  Crilu