Carnem Levare - OC

ARTIGIANO: maschio, da 45 anni in su. Artista rinomato, abile nella creazione e nel commercio di maschere di molteplici tipi. Riconosciuto in tutta la città per la creatività nelle sue creazioni, osservabili sia nella variopinta bottega che sui volti dei veneziani.

NOME: Marco, in onore del santo patrono di Venezia.

COGNOME: Ballarin, che vuol dire "ballerino". È però più comunemente chiamato Zanchetta ("zoppo") perché è rimasto zoppo da bambino (vedi sotto) e percepisce il proprio cognome come una presa in giro.

ETA': 56 anni.

RUOLO: Zanchetta ha sempre amato le maschere di Carnevale. Ha dovuto lottare prima contro i genitori e poi contro la spietata concorrenza per affermarsi come artigiano a Venezia. Proprio per questo è molto geloso della ricetta della sua cartalana, che aderisce allo stampo più in fretta e in maniera migliore di molte altre.
La sua arte è anche l'unico modo in cui può sfogare le sue frustrazioni e le maschere che costruisce, seppur spettacolari e molto ricercate, sono da molti ritenute un po' inquietanti.

ASPETTO FISICO:
Di corporatura robusta ma sgraziata, spesso paragonata a quella di un toro: ha un torace ampio e braccia nerborute, in contrasto con le gambe corte e magre. È di altezza media, ma dà l'impressione di essere basso perché la zoppia lo porta a curvarsi sulla gamba sana.
Ha un viso squadrato, con una bocca larga e carnosa e un naso lungo, rotto da giovane in una rissa; gli occhi sono piccoli e nascosti da un paio di occhialetti tondi. Nessuno sa dire con precisione di che colore siano, neppure sua moglie: alla luce delle candele della bottega sembrano neri, mentre sotto il sole assumono una gradevole sfumatura nocciola.
Le basette, una volta castane come i lunghi capelli che porta legati in un codino, si sono fatte grigie e rade da qualche anno a questa parte.


CARATTERE:
Zanchetta è un uomo ambiguo, capace di atti di grande generosità così come di dispetti meschini.
Lo scherno di cui è stato oggetto nel corso della sua vita – prima per la sua passione di trastullarsi con le maschere, poi per il difetto alla gamba e poi ancora per essere un parvenu tra gli artigiani di Venezia – ha esacerbato la sua permalosità, così che anche il più piccolo sgarbo nella sua immaginazione diventa un'offesa mortale.
È molto orgoglioso del suo negozio e delle sue opere, che tratta al pari dei figli che non ha avuto, e non farebbe mai nulla che possa danneggiarne la reputazione.
Allo stesso tempo, Zanchetta nasconde un'insospettabile sensibilità. Non è raro che aiuti, anche finanziariamente, chi sa trovarsi in difficoltà; tuttavia lo fa restando anonimo e negando ogni coinvolgimento. Lo spirito d'artista a volte lo spinge a improvvisarsi poeta, anzi, aedo: ha problemi a leggere e a scrivere (ma non a far di conto) e se ne vergogna, perciò declama i suoi versi a bassa voce mentre sta lavorando, oppure li manda a memoria.

STORIA:
Nato in una famiglia di contadini che mal sopportavano la sua frivola creatività, a dieci anni rimane schiacciato sotto l'aratro, perdendo quasi completamente l'uso della gamba destra.
È nel periodo di convalescenza che matura il sogno di diventare un artigiano di professione, perciò dopo qualche anno abbandona l'entroterra veneziano e si trasferisce in città per trovarsi un maestro.
Pur essendo molto portato per il mestiere che si è scelto, Zanchetta fatica a farsi un nome – anche a causa della sua permalosità e arroganza – e riesce ad aprire una bottega tutta sua solo al compimento dei quarant'anni.
In compenso, il successo è immediato e questo gli consente di vivere piuttosto agiatamente per un uomo della sua condizione sociale.

CURIOSITA':
Dato che camminare lo stanca in fretta, nelle rare volte in cui si allontana dal suo negozio si appoggia a un bastone; tra le quattro pareti della sua bottega, invece, ne fa a meno.
Ha una bizzarra predilezione per i gatti bianchi. Nutre diversi esemplari che si affollano davanti alla sua bottega e nel tempo libero si diverte a ritrarli con la creta e la vernice avanzate dalle maschere.

MASCHERA:
Gnaga bianca con decorazioni rosse e nere. Zanchetta interpreta bene la sua parte durante il Carnevale, parlando in falsetto e nascondendo il corpo deforme sotto abiti femminili: nessuno sospetterebbe mai che sotto la maschera si nasconda il robusto artigiano che non ha mai fatto mistero dei suoi appetiti sessuali.

COMPORTAMENTO DURANTE IL CARNEVALE:
Il Carnevale è il periodo dell'anno in cui Zanchetta dà libero sfogo ai lati nascosti del suo carattere – sia belli che brutti.
Protetto dalla maschera che ha modellato sul muso del suo randagio preferito, l'artigiano si dà allegramente al vino e alle donne. Molti avventori abituali del Caffè del Gatto Nero lo ricordano con simpatia come il vivace cantastorie che prende in giro potenti e popolani con versi sardonici composti lì per lì, ravvivando l'atmosfera del locale durante il Carnevale.
Quando esagera col bere non si fa scrupolo di seguire i suoi "nemici" per malmenarli, vendicando così i presunti torti ricevuti.

RELAZIONI:
Zanchetta non è una persona amichevole, anzi. Tuttavia sa dimostrarsi amabile con i clienti o con chi riesce a guadagnarsi il suo favore.
Una volta che si è fatto una certa opinione di una persona, cambiarla è impossibile: si basa molto sulle prime impressioni, soppesa ogni parola detta e ha un'indole sospettosa, diffidente.
Ad esempio, detesta il suo apprendista: è invidioso della sua giovane età ed è convinto che voglia rubargli la ricetta della cartalana.
Nutre un tiepido affetto per la moglie, che ha sposato solo per ottenere dal suocero i soldi necessari ad aprire il negozio di maschere: ha degli improvvisi slanci di tenerezza nei suoi confronti, che si traducono in piccole gentilezze da nulla, ma la maggior parte del tempo è quasi dimentico della sua esistenza.

RAPPORTO CON VERONICA:
Zanchetta è attratto, come tutti, dalla bellezza della ragazza, ma anche dal suo buon cuore: Veronica lo ha sempre trattato con cortesia e dolcezza e l'uomo non l'ha mai udita sparlare alle sue spalle come tutti gli altri suoi clienti. Tanto è bastato affinché se ne innamorasse profondamente – ma dato che è vecchio, zoppo, sposato e pure parecchio burbero, non ha mai trovato il coraggio o il modo di dichiararsi.

DESIDERI:
In primis desidera Veronica e soprattutto vorrebbe che lei ricambi il suo amore (tant'è che, pur non vergognandosi di andare con qualche prostituta durante il Carnevale, non ha mai giaciuto con lei).
Più in generale, Zanchetta è ossessionato dal giudizio che gli altri hanno di lui: vorrebbe essere onorato e rispettato come crede di meritare e non preso in giro per il suo brutto carattere e per la sua zoppia.

SEGRETO:
Una notte durante il periodo di Carnevale ha seguito Veronica mentre tornava a casa e le ha declamato una poesia composta apposta per lei. La ragazza, però, si è spaventata e ha chiamato le guardie.

PAURE:
Da quel momento, Zanchetta vive nel timore che lei lo possa aver riconosciuto: sa che non sopporterebbe il dileggio a cui i clienti del caffè lo sottoporrebbero se la cosa divenisse di pubblico dominio.

PUNTI DEBOLI E PUNTI FORTI:
È un abile fisionomista: memorizza i dettagli salienti dei volti di tutte le persone che incontra, cosa che gli torna utile nel suo lavoro per creare maschere molto realistiche.
Ha una percezione distorta del mondo e delle persone che lo circondano: cova un malcelato risentimento nei loro confronti, tutti colpevoli, a suo parere, di averlo sempre ostacolato e relegato alla difficile condizione di genio incompreso.

RAPPORTO CON LA RELIGIONE:
Il rapporto di Zanchetta con la religione è puramente formale. Va a Messa tutte le domeniche e ripete le sue preghiere quotidiane, ma dedica loro la stessa attenzione che potrebbe dedicare a passare la ramazza sul pavimento del suo laboratorio: le considera un obbligo, un dovere che si compie senza troppi sacrifici ma anche senza troppe riflessioni.
Solo una volta si è interrogato su Dio: un suo collega e coetaneo con cui aveva trascorso gli anni di apprendistato era appena morto e nella sua bottega entrò un prelato alla ricerca di una maschera per il Carnevale. E nell'osservare il religioso curiosare tra le opere esposte, Zanchetta si era chiesto se era vero che Dio li osservava sempre e, nel caso, quale maschera avrebbe scelto per nascondersi tra gli uomini.

RAPPORTO CON IL CAFFE':
La sua bottega si trova proprio dall'altro lato della strada rispetto al caffè del Gatto Nero. Zanchetta non è un frequentatore abituale, ma conosce tutti quelli che lo sono, anche perché sono passati almeno una volta anche dal suo negozio.
Qualche volta inveisce contro la confusione che lo disturba mentre sta lavorando.

ORIENTAMENTO SESSUALE:
Etero, con una passione per le donne formose e procaci. Forse è per questo che non ha mai amato adempiere ai suoi obblighi coniugali, dato la moglie è una donnina esile e frigida.

PLAYLIST O CANZONE DESCRITTIVA:
L'avvelenata di Francesco Guccini è una canzone che Zanchetta potrebbe declamare durante il Carnevale, con qualche doveroso aggiustamento per adeguarla all'epoca dei fatti.

[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]


aelizs_
-eurydicae
-odissea

Mi sono imbarcata in una sfida diversa dal solito per creare questo OC per la storia Carnem Levare che trovate sul profilo di mmioirai
Vi consiglio di darci un'occhiata perché è un progetto davvero molto interessante 🤩

Crilu

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