33.
⚠️MORTE, SANGUE, SCENE ESPLICITE DI GUERRA ⚠️
LA LAMA COLPÌ FULMINEA IL RE E il drago che era all'interno della Fossa abbandonò il luogo, uscendo dal tetto di essa come aveva fatto quello del principe, ancora in combattimento con un esercito che non dava segni di cedimento, nonostante i cadaveri intorno alle due fazioni continuassero ad aumentare di numero.
L'enorme bestia appena uscita dal luogo ruggi e fece scivolare le sue fiamme azzurre sui lati delle porte della Fossa.
Lyseris si gettò su Viserya, cercando di slegare come poteva le corde che le tenevano uniti i polsi.
-Che diamine fai, sorella? Scappa! Mettiti in salvo! - gridò la ragazza legata, ma la più giovane l'aveva già liberata e,prontamente, si buttò insieme a lei sul lato,cercando di scappare al fuoco.
Vehearys, intanto, stava riprendendo la lama che gli era caduta di mano, pronto a colpire le due ragazze.
Fece per attaccare, ma fiamme dorate si misero in mezzo, facendolo indietreggiare e voltare il suo sguardo verso il cavaliere nero che si stava avvicinando sempre di più a lui, pronto a colpire.
Viserya approfittò della distrazione per spingere la sorella.
-Corri! Va via di qui!-
Disse, urlando.
-No! Non ti lascio!-
Rispose la sorella, rimettendosi in piedi e prendendo Viserya sotto il braccio per aiutarla a camminare.
Intanto, Vehearys e Rhaegar combattevano acciaio contro acciaio, il primo sostenuto anche dalle sue guardie rimanenti che, con le loro cappe logore di cenere, sembravano più un presagio di sconfitta che di vittorie.
Le due sorelle, si spinsero fino a quelle che un tempo erano le sale da ballo del palazzo, ora completamente mancanti di muro e tetto.
-Vise, forza, dobbiamo arrivare alle scuderie!-
Viserya rise.
Veramente sua sorella pensava di scappare dai draghi in groppa ad un cavallo?
Non fece in tempo a chiederlo, che due guardie furono loro addosso.
Lyseris impugnò il pugnale cercando di difendere sia lei che la sorella gravemente dolorante.
Viserya però, non le permise di proteggerla oltre, disarmando, non con poca fatica dopo averla buttata a terra con tutto il suo peso, una giovane guardia e avventandosi sull'altra.
La più piccola rimase per un attimo stupita dall'evento ma partì subito alla carica per aiutare sua sorella a sopraffare il nemico.
Non si aspettava affatto il calcio nelle costole che ricevette in pieno.
Uno schiavo utilizzato negli eventi come intrattenimento, stava dando man forte alle due guardie.
Grande il doppio delle due giovani, si avventò sulla più piccola, senza che nessuno delle due avesse il tempo di reagire.
Lyseris rotolò contro una parete, coprendosi di polvere e tossendo una goccia di sangue.
Viserya incise con un taglio profondo la spalla della guardia per poi passare subito al collo di essa.
-Lyse! Resisti!-
Disse mentre si girava su se stessa per affrontare quel gigante straniero.
Quest'ultimo non si fece cogliere impreparato e, prontamente, prese Viserya per la gola, mentre Lyseris si rimetteva lentamente in piedi.
La maggiore cercò disperatamente di respire ma la vista le si stava annebbiando sempre più, mentre si dimenava per sfuggire alla presa.
-Viserya!-
La voce di sua sorella cercava di riportarla alla realtà ma fu di qualcun altro, la mano che colpì alla testa il quasi assassino della principessa.
Vexen.
Viserya cadde a terra con un tonfo, portandosi la mano alla gola.
L'uomo fece alzare la sorella minore, per poi fare lo stesso con lei, mentre in cielo, Rhaexe si era unito alla battaglia, dando del filo da torcere al drago del fratello mentre la bestia dorata combatteva con il drago di Vehearys.
-Credo stia per scoppiare un putiferio.-
Disse con ironia Vexen.
-Vi conviene muovere quel vostro culo regale, ragazze mie.-
Disse, proprio mentre uno dei draghi stava cadendo dal cielo.
Rhaexe, ferito ad un'ala, aveva avuto la meglio su Jaeras ma il drago del principe, ora senza più un cavaliere, lo aveva attaccato in preda ad una furia cieca, facendolo precipitare.
Il suo corpo finì con un tonfo in una nuvola di terra.
Ferito, ricominciò comunque a far uscire fiamme argentee verso il drago del principe, che si apprestava ad attaccare di nuovo.
Viserya rimase impietrita dalla scena.
Tutto quello a cui riusciva a pensare era Rhaexe.
Il suo Rhaexe.
-Rhaexe!-
Il suo grido ruppe l'aria mentre le sue gambe cominciarono a muoversi nella direzione della battaglia.
Poco importava delle voci che la chiamavano, implorandola di fermarsi, di voltare lo sguardo altrove, verso la vita.
Le sue ali di libertà erano lì, ferite.
Probabilmente, anche in punto di morte.
Se Rhaexe moriva, moriva anche lei.
Sarebbero caduti insieme, così come insieme erano venuti al mondo.
Non poteva abbandonarlo.
Non poteva, perché sarebbe stato come abbandonare la sua stessa anima.
Poi, un sibilo ruppe l'aria e il ventre bianco del drago di Jaeras, cominciò a macchiarsi di rosso.
Un arpione si era conficcato al suo interno.
Daeron, aveva fatto la sua mossa,
e Rhaexe non aspettò un minimo secondo per avvolgere nelle fiamme il suo nemico.
I piedi di Viserya si bloccarono di colpo.
Rhaexe era in vita.
La sua libertà non era andata distrutta.
Il suo sguardo venne attirato dall'altro drago.
Precipitava mentre le fiamme danzavano vivide su di lui, tramutandolo in carne bruciatata.
Perfino i draghi bruciano nel fuoco.
Si voltò in preda alla confusione.
Intorno a lei, le macerie di quello che era stato il suo posto sicuro solo fino a poco tempo fa, sembravano osservarla.
Un dolore lancinante le prese l'occhio sinistro e le visioni cominciarono a danzare intorno a lei.
Questa volta, però, erano vivide.
Erano reali.
Una mano le strinse la spalla.
Braela, la seconda moglie del Re e madre naturale di Daeron, la guardava con un sorriso triste, nel viso macchiato di cenere e sangue.
-Vise, bambina mia....-
Esordì, gentilmente.
-...Cosa hai fatto, ragazzina....?
Le fece eco la voce di un pescivendolo.
Lo conosceva.
Lo conosceva da quando era bambina.
Quante risate, era riuscito a strapparle, quell'uomo.
-...hai...hai per caso visto la mamma? E... e ... mio fratello?-
Una bambina.
Teneva in mano una bambola di pezza.
Entrambe erano sporche di cenere.
I capelli della bambina avevano del sangue, sopra.
-... ecco cosa si ottiene, a disturbare i morti.-
L'aiutante del septon.
Il giovane ragazzo moro che, più di una volta, le aveva sorriso quando si recava al tempio.
- .... portano solo la distruzione... e altra morte...-
Continuò, con lo sguardo verde perso nel vuoto, davanti a sé.
-Non eri tu, la spada che doveva proteggerci?...-
Eccola lì, la voce del suo Maestro d'armi.
Una voce che aveva ragione.
Così come il resto di quei volti dagli occhi vuoti e sporchi di cenere.
Guardò Rhaegar piantare la sua spada nel petto di colui che era stato suo fratello.
Guardò il suo drago dorato lacerare con gli artigli l'ala del drago del Conciliatore.
Lei aveva permesso questo.
La morte e la distruzione che ora la circondavano erano anche opera sua.
Si era fidata di Rhaegar, di colui che avrebbe dovuto essere suo padre.
Aveva lasciato che la vendetta per la morte della sua famiglia fosse messa sopra ogni cosa, perfino sopra le vite di innocenti.
Lei, era il vero mostro.
-Viserya! Vise!-
La mano di sua sorella prese la sua.
I suoi occhi grigio le attirarono l'anima.
Viserya sorrise, accarezzando il volto della più piccola.
L'unica parte di lei che non era stata corrotta, che non era cambiata.
Fu felice, di pensare che almeno una cosa giusta l'aveva fatta.
Sua sorella sarebbe stata libera.
La sua anima avrebbe brillato di innocenza.
-Vise andiamo via!-
Sua sorella la strattonò ancora.
Viserya sorrise a quel gesto così piccolo ma anche così pieno di significato.
La sua sorellina voleva ancora salvarla.
Viserya scosse leggermente la testa.
Appoggiò la sua fronte a quella di Lyseris.
La sua Lyseris.
Le sue mani si posarono sulle guance pallide della ragazzina, che ora si stavano rigando di lacrime.
-No...no!-
Sussurrò la minore.
-Non osare...-
Continuò.
-C'è una cosa che devo fare, piccola draghetta mia...-
Esordì lei, cercando di trattenere il pianto.
Cercando di regalare un'ultima volta il sorriso che tanto Lyseris amava.
-Tu non puoi... non puoi lasciarmi!-
Viserya accarezzò la sua mano.
Le baciò delicatamente il dorso.
-Non ti lascerò mai sorella mia...-
Le sue dita scivolarono su quelle della sorella, dolcemente, fino a lasciare andare del tutto la sua mano.
Guardò la sua spada ed infine Rhaegar e la sua bestia dorata.
Erano entrambi in attesa.
Avevano capito le sue intenzioni.
Si rigirò verso sua sorella, mentre avanzava verso il suo obiettivo.
-Ricorda, Lyse.
Non ti abbandonerò mai...-
Noi siamo come il fuoco...
Costrette a bruciare insieme.
Uno scatto e Viserya fu addosso a Rhaegar.
La sua lama si conficcò nel cuore morto dell'uomo.
E le fiamme dorate avvolsero l'argento dei suoi capelli, mentre quel pozzo grigio del suo occhio dedicò un ultimo sguardo d'amore alla metà della sua anima.
Lyseris.
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