4. Demigod's Creed

"Potevi pure evitarla la testata." Commentò Win, che con le sue lunghe gambe da levriero aveva raggiunto la combriccola precipitata al suolo un petosecondo dopo che Jasper aveva elegantemente terminato Kelly.

"Ma rendeva bene." Si giustificò il giovane Sirius, stringendosi nelle spalle.

"Kelly, Kelly?" Implorava nel frattempo Dwayne, che aveva finalmente realizzato ciò che era successo alla sua povera cugina, la cui unica colpa era stata quella di essersi fidata di un bel paio di baffetti.

Winton si rese conto che Kelly era svenuta davvero e, unico tra tutti a ricordarsi delle istruzioni di Iris, cacciò lo Snaso di peluche nella tasca del cappotto, si piegò sulla ragazzina bionda e incosciente e la prese in braccio.

Fu come essere spettatori della scena clou di un film d'amore ambientato in una magica, distorta atmosfera. Soprattutto per le fatine indemoniate intente a ballare il tango della morte con Hermione Granger, ma più bionda.

"E ora andiamo." Ordinò sia a Dwayne, che era rimasto incantato a fissare la scena e si sarebbe pisciato addosso dall'emozione, sia a Jasper, che aveva passato un buon mezzo minuto a controllarsi l'unghia spezzata del pollice.

Brice gli diede un pizzicotto fantasma su una chiappa e anche il ragazzo Black si risvegliò un poco.

"Okay, okay." Sbuffò, afferrando per la collottola con poca grazia il giovane Hussain, che non era in realtà molto più basso di lui. "Ora di andare."

"Hey!" Tentò di ribellarsi lui, con un pigolio poco convinto. Jasper, come tutta risposta, lo ruzzò davanti a sé, lo spinse proprio, fino a quando il ragazzotto fu costretto in una mezza corsetta alle calcagna di Newt e della cugina svenuta.

"Di qui!" Esclamò, spalancando con un piede una delle grandi porte nella parete piede di vetro. Dwayne riuscì a passare appena in tempo, prima che il battente, praticamente invisibile, si scontrasse dritto dritto contro il naso di Sirius, che imprecò e sbottò il nome di Brice.

"Non avevo notato." Disse il fantasma, comparendo in un luccichio argentato, riaprendo la porta.

"Ti rispedisco al Campo degli Asfodeli per un mese intero."

"Quanto sei permaloso. Comunque ti conviene muoverti, sai. Penso che abbiamo nuova compagnia."

Jasper tirò un calcio alla porta, che tintinnò graziosamente facendo vibrare tutta la parete di vetro e fece appena in tempo a vedere un trittico di Goomba correre loro incontro. Seppur assurdi e anche un po' imbarazzanti, con quella loro mancanza di gambe, le piccole zanne e in generale la forma di una cacca di mucca, provocarono un brivido freddo lungo la colonna vertebrale di Jasper.

"Merda. Ci mancava solo l'ambientazione da videogioco degli anni '90." Si lamentò, optando per una corsa più sostenuta.

"Poteva andare peggio." Chiarì Fabrice, mentre lo seguiva senza toccare terra, trasportato come un soffione dal vento. "Poteva essere Bowser."

"Grazie al cazzo."

"Dirò a tua madre di sciacquarti la bocca col sapone, maleducato."

"Datevi una mossa!" Sbraitò Newt, che aveva appena sbattuto Kelly e un piagnucolante Dwayne nella carrozza. "Dobbiamo recuperare Iris!"

Iris, dal canto suo, invece, era un pelino occupata. Con un calcio ben assestato spedì una delle fatine (quella lilla) contro una delle piante decorative per poi abbassarsi di colpo per evitare un colpo da parte di un'altra. L'avevano attaccata non appena si era accorta della loro presenza e forse per un momento avevano anche sperato di farla franca, quattro contro una. Questo PRIMA di vederla saltare su uno degli stand promozionali e da lì raggiungere la schiena della prima e pugnalarla al collo in volo. Doremi era esplosa in una nube di polvere dorata. Da lì era iniziato il vero combattimento, quel tipo di lotta che Scarlett avrebbe seguito uggiolando di approvazione.

La bacchetta le fu strappata di mano ad un certo punto e Iris la vide cadere qualche passo più in là di loro, ma non aveva tempo di recuperarla. Colpi volavano ovunque. Anche Lullaby, quella che aveva avuto l'incontro troppo ravvicinato con la pianta ornamentale, si stava riprendendo. Si abbassò di nuovo e cercò di lanciare la sabbia dorata negli occhi delle due che la stavano fronteggiando in quel momento. Poi la sua mente pensò: Cosa farebbe Scarlett?

Afferrò decisa la testa di una delle sue avversarie e con quanta più decisione possibile se la sbatté contro il ginocchio alzato. Poté sentire le ossa di entrambe le contendenti crocchiare sospette, ma il suo obiettivo era un altro. Si gettò in avanti e riuscì a chiudere le dita attorno al manico della sua piccola ma efficiente arma, ad alzarsi e a lanciare lo stiletto, il quale si conficcò con un tonfo sordo e uno strappo di imbottitura bucata nel petto di Melody. Una seconda esplosione, seguita in fretta da una terza annunciò la vicina fine del combattimento. Ormai Simphony le fuggiva davanti ma Iris fu più rapida di lei e prendendo un arco e frecce dal vicino espositore di Hunger Games si attrezzò a porre fine alla sua fuga. Con l'elastico per capelli fissò la sua bacchetta. La freccia volò dritta e filata attraverso i pali e le insegne degli stand Fortuna che Iris era una figlia di Atena e fortuna che aveva mirato parecchi metri più avanti di dove di trovava il mostro, perché il colpo andò a segno. Un urlo dolorante e orrendo si levò parecchi metri più avanti.

"Conferma di lettura".

Da lontano vide i suoi due compagni di viaggio liberarsi dell'ultimo Goomba. Avrebbe dovuto essere una missione stealth, una missione silenziosa e indolore. Una missione perfetta. Eppure anche quella volta avevano fallito nel loro intento pur di riuscire nello scopo. Si asciugò il sudore che le colava sul naso e si accorse di avere il fiato corto e le braccia doloranti. Si piegò in due a riprendere fiato mentre qualche sguardo curioso occhieggiava dalle gallerie di sopra o da dietro ai tavoli. La foschia si sarebbe occupata di tutto, non era forse questo il credo principale di un semidio?

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