36. Riunioni, Ke$ha e canottiere
"Perché quando c'è qualche problema ci siete sempre di mezzo voi?" chiese Sue da dietro la scrivania fissando il gruppo di persone che le si era parato davanti una decina di minuti prima. La cosa più difficile era stata trovare abbastanza sedie per tutti dato che, come prevedibile, le muse non avevano voluto stare troppo vicine fra loro, per cui il divano era stato occupato da una Scarlett ghignante. Alla sua destra era rintanata una Sia abbastanza a disagio, mentre a sinistra Jasper era seduto sul bordo del cuscino e il mento puntellato sui pugni per vedere meglio le facce di tutti presenti.
Dopo la rissa sfiorata davanti alla casa grande dove Sue stava mettendo due a due i nuovi pacchi di guanti di lana che erano arrivati dal fornitore per quelli a cui ancora mancavano, era stata ritenuta necessaria una riunione d'emergenza.
"Allora? Volete stare tutte zitte guardandovi male tra di voi?"
La voce non sollevò reazioni. L'ennesimo buco nell'acqua. Sospirò, di nuovo, e guardò prima i fogli sulla scrivania di legno scuro, poi le sue sorelle, poi i fogli, poi Scarlett e poi di nuovo le sorelle. Erato con la sua chioma liscia e nera, Talia con il suo maglione oversize più di lei giallo senape, Calliope regina del biondo accanto a un'abbacchiatissima Urania. Dall'altro lato del piccolo soggiorno/studio si erano invece coalizzate Clio nostra signora dalle gambe infinite, Euterpe con i suoi occhiali da hipster rifinita, Melpomene e Polimnia, le gemelle dai capelli color rame e lo sguardo da chi avrebbe decisamente meglio da fare.
"Visto che nessuna di voi pare aver qualcosa da dire, inizio io - prese fiato - stando a quel che ho capito vi siete azzuffate, insultandovi, davanti ai miei studenti, impedendo a Urania di raccogliere le iscrizioni per i suoi corsi opzionali. È corretto?".
Aveva saputo fin dall'inizio, fin da quando Urania ne aveva parlato con lei, che sarebbero stati una mela della discordia degna di quella di Eris. Il progetto era molto buono e ci aveva messo la firma coprendo di complimenti la sorellina, dandole un solo compito in particolare: quello di imporsi sulle altre. Non perché fossero stupide o non capissero il valore del Campo Mezzosangue, il problema delle muse era proprio un altro. Le muse odiavano che una di loro avesse una posizione di rilievo, e per questo avevano cattivi sentimenti verso Sue. Tuttavia Nina aveva fallito.
"Ah, così adesso ti elevi a giudice" squittì Melpomene, o Mel come preferiva farsi chiamare quando gestiva i Drama Club delle scuole superiori.
"No, Mel. Sto cercando semplicemente di capire cosa diamine sia successo".
"Succede che se tu avessi aspettato la fine della firma copie ti avremmo lasciato tutto lo spazio necessario. O se tu ci avessi chiesto di partecipare!" ringhiò stizzita Euterpe guardandosi le unghie nel suo tipico atteggiamento passivo aggressivo, indirizzando ogni parola verso Urania.
"Non avevo bisogno di ragazze da copertina, ve l'ho già detto. Chi ha voluto dare l'adesione l'ha fatto" rispose imbronciata la diretta interessata. "E io non voglio che tutto il mio lavoro finisca nel gabinetto solo perché non ho avuto voi a fare le belle facce sullo sfondo". A queste parole seguì un silenzio scioccato. Sue tese i muscoli nel caso fosse necessario alzarsi e sventare la seconda rissa della giornata, ma non ce ne fu bisogno. Clio si alzò in piedi.
"Vi era stato chiesto se volevate gestire dei corsi e avete rifiutato. Non può essere sempre un o tutte o nessuna" sbraitò con la sua solita grazia.
"Invece sì! Ha sempre funzionato così!" rispose Erato alzandosi e fronteggiando la sorella. Erano straordinariamente simili, quanto a tratti del viso. Se non fosse che la musa della poesia d'amore aveva molto più trucco, molte più ciglia e molto più charme della sorella. "Vi abbiamo sempre coinvolte all'interno dei progetti miei e di Calliope. Quindi o noi siamo coinvolte o non se ne fa niente".
Sue si schiarì la voce un paio di volte rumorosamente. "In realtà è proprio per questo che continuiamo a litigare così. Ve l'ho detto miliardi di volte. Il fatto che siamo sorelle gemelle non implica che dobbiamo sempre fare tutto assieme. E poi se questa è l'aspirazione di Urania dovrebbe seguirla senza badare a quello che ne pensate voi, sempre che non faccia male a nessuno. Dei corsi di astronomia, di storia o di fisica hanno mai fatto male a nessuno?"
Di sicuro, fosse stata presente, Helen avrebbe risposto di sì, e avrebbe aggiunto che il fatto che nessuno fosse mai morto a causa loro non significava che fossero intrinsecamente innocui. Per fortuna, però, Helen non era presente e Sue poté ascoltare l'eco della sua stessa voce nel silenzio creatosi. "Lo prendo come un no. Ergo, dato che un corso non fa male a nessuno, se volete partecipare siete le benvenute, se no potete continuare con le attività che avevate previsto mentre io e chi di dovere procederemo a distribuire moduli d'iscrizione". Il silenzio rispose di nuovo ma questa volta Sue non parve molto soddisfatta.
"Scarlett, con chi di dovere intendevo te. E anche tutti quelle e quelli che vogliono dare una mano. Ritengo che coinvolgere i fratelli Collins o addirittura Marissa non sarebbe una malvagia idea. Potreste andare voi due, Jasper e Sia, a chiamarli. Mi fareste un grande favore". I due ragazzi si alzarono e, degnando gli schieramenti di una lunga occhiata panoramica, uscirono.
***
"Non ho ben chiaro perché io mi sia trovata in mezzo a quel gruppo di sciamannate con le unghie ricostruite".
Scarlett cercò di celare il suo sorrisetto divertito quando Jasper e Sia, che le camminavano davanti, si voltarono a lanciarle un'occhiata. Voleva che pensassero che fosse davvero dispiaciuta della situazione, che non la trovasse affatto tanto divertente quanto, in realtà, faceva.
"Vali tanto come una di loro al Campo" fece presente Jas, confermando la sua preferenza nei suoi confronti, piuttosto che in quelli delle nuove arrivate.
"Solo perché non mi avete mai sentito cantare, cuccioli" commentò Scarlett, smusando delicatamente la schiena di Sia, quando lei quasi perse l'equilibrio contro un sasso nascosto dalla neve.
"Perché, canti bene?".
"Come una delle vostre pop-star".
Jasper emise un fischio di incredulità tra i denti e Scarlett, sentendosi stranamente di ottimo umore - stranamente in fondo no, si trattava della neve: la neve le faceva qualcosa al cervello, accelerava tutti i processi, la faceva divenire iperattiva - non si offese ma ridacchiò.
"Beh, come una delle vostre pop-star dopo un bel giro di vino di Pramno".
"Ke$ha pelosa e avvinazzata" ridacchiò Jas.
"Sarei o no più simpatica di quel gruppetto di stronze? Capisco perché Sue non vada mai alle loro riunioni, sono delle scassa...".
"Scarlett" la interruppe Sia. La volpe drizzò le orecchie e tese il muso nella direzione del dito puntato dalla ragazza. Sia stava indicando la casa di Demetra, dove stavano andando a cercare Winton e Marissa.
Il sangue le gelò nelle vene quando si rese conto che avevano trovato uno dei due. Nella maniera meno normale possibile.
Memo era in canottiera.. una graziosa canottiera bianca, con un fiocchetto sul bordo che nascondeva uno stretto reggiseno giallo. In canottiera, in mezzo alla neve. Tossendo.
"Santo Padre divino" bisbigliò Scarlett.
"Ma che sta facendo?" mormorò Jasper, alzando sorpreso un sopracciglio. Memo dava loro le spalle e camminava nella neve, con addosso solo quel top e i pantaloni leggeri del pigiama.
"Andiamo a capirlo" tagliò corto la volpe, scattando. "Prima che mi muoia di polmonite".
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