29. Previsioni

Abbiamo notizie di veri e propri corpi di bassa pressione sopra tutto in continente. La pioggia non si è fermata in Texas per oltre 12 ore mentre gli stati del nord si stanno lentamente trasformando in una landa innevata. La protezione civile sta facendo gli straordinari. Si raccomanda di non uscire in macchina per alcun motivo che non sia urgente, accendete i riscaldamenti e copritevi adeguatamente. Sono già  stati cancellati centinaia di voli. si hanno notizie su quando questo pandemonio finirà? Hank Dawson, dall'istituto di meteorologia. 

La voce che parlava alla televisione gracchiò un attimo e l'immagine si scompose prima di tornare tutta intera. Hank Dawson era lievemente sovrappeso e sudava sotto le luci dello studio televisivo ma ciò che sembrava davvero preoccuparlo era qualcosa d'altro.

Grazie Troy. L'inaspettato arrivo di questo corpo nuvoloso non è un fenomeno che interessa solo gli Stati Uniti. Abbiamo notizie di rovesciamenti, nevicate e venti freddi in tutto l'emisfero boreale dove, stando a quello che ne sappiamo, dovrebbe essere estate. I nostri modelli non sono fatti per prevedere il comportamento di questo tipo di perturbazioni ma, sicuramente, non sarà passeggera. Per la prossima settimana si prevedono abbondanti nevicate sopra i 600 metri. Fortunatamente le temperature non dovrebbero abbassarsi più di quanto non abbiano già fatto. Sono stati attivate delle linee di emergenza per rispondere all'allerta per cui non esitate a contattare i soccorsi in caso di pericolo.

Due numeri rossi su sfondo bianco comparvero in sovraimpressione sullo schermo e MyKayla li ripeté a memoria tra sé e sé. Erano tre giorni che l'inverno aveva deciso di trasferirsi dall'emisfero australe a quello boreale senza aspettare dicembre. Certo, era stato emozionante vedere la neve a luglio, ma anche preoccupante. Le città erano andate in tilt, compresa Olympia che, per essere la capitale del glorioso stato di Washington, se la stava passando male. 

Per i primi due giorni le strade erano state completamente bloccate poi, all'improvviso, i cittadini avevano riportato a galla nella loro memoria la coscienza di abitare in uno stato che confina con il Canada, che è nord. Erano ricomparsi i piumini, gli spalaneve avevano liberato le strade e il sale aveva popolato i marciapiedi del centro. 

La città aveva cambiato faccia, trasformandosi da meta di turisti canadesi confusi a paradiso di natale in 2 giorni. MyKayla un po' di aveva sofferto, aspettando in fissa davanti al computer, con la linea che andava e veniva, ad aspettare la conferma della partenza del pullman dalla stazione. Aveva aspettato tutto l'anno per quel momento e ora, con sua mamma se ne stava dentro alla sala d'attesa della stazione a fissare il commentatore televisivo che dava notizie sul clima. Parte della sua natura semidivina le diceva che tutto questo nevicare puzzava di scontenti divini, dall'altra parte la sua metà umana le comunicava che un'occasione del genere non le sarebbe mai più capitata.

Uno dei college più importanti dello stato aveva indetto una settimana di lezioni di prova gratis per incentivare le future nuove iscrizioni e lei era stata estratta tra i fortunati vincitori del suo liceo. Aveva aspettato un anno studiando i programmi offerti dall'Union College, tutti i corsi extra e le attività sportive tra cui si poteva scegliere per prendere una borsa di studio. Tra queste c'era anche il cheerleading. Poteva già vedersi indossare una sgargiante tenuta con un fiocco bellissimo tra i capelli tra centinaia di altre cheerleader come lei ai campionati internazionali. 

Il freddo avrebbe certamente apportato qualche necessaria modifica ai suoi piani ma niente l'avrebbe fermata dal guadagnarsi un posto là. Il college di Nuova Roma era fantastico, cosa più che vera, ma MyKayla voleva la possibilità di una vita fuori, fuori nel fuori vero. Dove avrebbe potuto andare a trovare sua mamma di tanto in tanto senza attraversare metà nazione, e poi, solo poi, una volta preso il diploma si sarebbe finalmente trasferita nella comunità semidivina di Campo Giove. Prima, però, voleva un sorso di vita. Il fatto di trovarsela ghiacciata nel bicchiere era di secondaria importanza.

"Etciù!" starnutì sua madre affondando la faccia nell'ennesimo fazzoletto. "Sicura che arriverà? Cosa diceva la mail?"

"Diceva di trovarsi alla stazione alle 11 con la partecipazione al camp stampata. Sono le 10.45 e abbiamo la partecipazione stampata, in triplice copia. Mamma, andrà tutto bene. Puoi anche andare a casa" le disse MyKayla con un misto di dolcezza e serietà nella voce. Sua mamma usciva da un periodaccio costellato dalle peggio sventure. Ora, come se non bastasse, il freddo pareva aver riattivato un vecchio problema polmonare latente. Meno stava fuori da casa meglio era. 

"E se poi non ti piace?".

"Se poi non mi piace e il cibo fa schifo chiedo a papà di mandarmi una nuvola speciale a portarmi via da lì. Loro non lo sanno ma mio padre possiamo dire lavori ai piani alti"

La signora Meadland rise a singhiozzo tra un tentativo di starnutire e l'altro, facendo ballare in modo simpatico il pompom bianco e rosa che stava appollaiato in cima al suo cappello.

"Poi appena arrivi mandami una mail e stai lontana dalla sala computer. Non vorrei mai che ti trovassero anche là" le rispose con tono di raccomandazione. 

Per quanto continuasse a trovarlo strano, la ragazza apprezzava con tutta se stessa il modo in cui sua madre parlava casualmente della natura semidivina di quello che lei chiamava  altrettanto casualmente "il suo ex" con cui aveva condiviso pochi fortunati momenti durante una vacanza alle Hawaii con le sue amiche. Era tornata a casa con un souvenir inaspettato, soprattutto per una promettente studentessa di fisica, ossia una gravidanza e dopo nove mesi una figlia con i capelli biondi e il pianto stridulo come l'urlo di un'aquila testa bianca. Era normale parlare di Aquilone come di suo padre anche se, come tutti gli dei di Roma, non li aveva mai visti. L'unico regalo ricevuto pareva essere la strana passione per i lunghi viaggi, fossero tra le montagne o sulle pianure infinite del Midwest. Ogni volta che doveva andare a San Francisco preferiva cambiare un pullman dopo l'altro piuttosto che imbarcarsi su un aereo. Giravano brutte storie sui mostri in aereo e non ci voleva un genio a capire che una fuga da un mezzo di terra fosse molto più facile da uno che vola, anche se sei la figlia del Dio dei venti. Il massimo che avrebbe potuto fare sarebbe stato urlare "ciao papà" mentre cadeva nell'immensità del blu verso terra.

Tuttavia di mostri non se ne erano visti. Né a natale. Né al giorno del ringraziamento. Nemmeno il 4 luglio. Dall'ultima volta che era stata attaccata era passato più di un anno ma la paura era ancora viva dentro di lei.

La paura doveva sempre essere viva dentro un semidio. Senza paura un figlio dell'olimpo muore. Senza paura un figlio dell'olimpo diventa incauto. Senza paura un figlio dell'olimpo non va da nessuna parte. Questa era una delle raccomandazioni che il console Wythword aveva fatto alle coorti durante il discorso per il suo commiato. Ora che i mostri erano andati sparendo, sempre più semidei erano vittima di quei pochi rimasti, colpevoli unicamente di aver abbassato la guardia.

La stazione era piena di gente e un mostro avrebbe potuto nascondersi ovunque senza essere visto da lei. Per questo aveva scelto le sue poltroncine lui vicine a ben due vie di fuga e stringeva saldamente il pomolo del pugnale d'oro nella giacca.

Il sordo rumore sferragliante di un vecchio pullman attirò l'attenzione sua e di buona parte dei ragazzi che c'erano alla stazione. Sulla fiancata del mezzo si leggeva sbiadito il logo dello Union College. I freni fischiarono protestando contro il freddo.

"eccolo! È quello!" tubò sua madre afferrando decisa la maniglia del borsone prima che MyKayla potesse anche solo pensare di lamentarsi. In fondo poteva capire come mai volesse accompagnarla fino all'ultimo centimetro utile... Era una specie di prova di quando se ne sarebbe andata definitivamente di casa per completare gli studi. Era una prova generale dell'addio.

"mi aspettavo qualcosa di un po' più moderno" commentò guardando la lamiera bozzata di uno dei parafanghi posteriori. I pneumatici sembravano aver visto giorni migliori, così come il resto del bus.
"È un college molto vecchio - precisò la ragazza facendo scorrere lo sguardo su ogni persona che si stava mettendo in fila con lei. - magari preferiscono spendere i propri fondi per potenziare i programmi piuttosto che per un bus nuovo". Ma in fondo era un'ipotesi e il bus non piaceva molto nemmeno a lei.
La porta si aprì sbuffando e dalla cabina scese uomo che somigliava molto al suo mezzo. Aveva la pelle chiazzata, gli occhi acquosi e un sudicio cappellino con la visiera blu calato in testa.

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