FINE!

💖Capitolo finale!💖

Lorenzo si spostò i capelli mossi dalla fronte con un movimento rapido, poi sollevò il capo e mi lanciò addosso i suoi occhi leggermente assonnati.
Nonostante fossero le tre di notte, io mi sentivo incredibilmente sveglia. E impaziente. Ero decisamente impaziente di vederlo, e quando finalmente si fermò con lo scooter davanti al bungalow, gli corsi incontro senza pensarci. Lanciai un'occhiata timida a Lorenzo che per un attimo mi parve imbarazzato nel vedermi, anche se probabilmente non lo era quanto lo ero io.
Saltai in sella e rimasi in silenzio per tutta la durata del viaggio.
Le nostre parole, quelle dette e quelle non dette, non sembravano importare mentre mi stringevo contro la sua schiena.
L'aria si fece più intensa e fresca sui miei zigomi, così capii immediatamente che stavamo andando verso il mare.
Dopo qualche minuto di strada parcheggiammo lo scooter e lui mi aiutò a scendere dal sellino.

- Mi sei venuto a prendere davvero..Sei stato di parola.-

Il mio sussurro si perse tra i rami fitti, lo vidi prendere una grossa boccata d'aria, mentre ci incamminavamo verso la spiaggia.

- Quando ne vale la pena, so esserlo.-

Lorenzo disse solamente questa frase, poi si tolse la felpa e mi fece strada verso la pineta che si diradava finendo nel mare.
Un blu notte molto intenso colorava il cielo limpido sulle nostre teste, era tessuto da uno sciame di stelle luminose e si adagiava nell'aria estiva che frizzava sulle mie labbra e nella mia pancia.

- Quella cosa sarebbe?- domandai arricciando il naso, quando vidi Lorenzo stringere tra le mani una grossa coperta di lana.
La stese sulla sabbia umida, sistemandola al meglio.

- Sarà il nostro materasso per stanotte.- fece poi, sedendocisi sopra.

Si passò le dita sulle maniche della maglietta nera, come per levare quelle grinzette che si erano formate sui bicipiti, poi mi guardò in attesa, così mi sedetti accanto a lui.
Lorenzo restò stranamente in silenzio a guardare le onde scure che si infrangevano sul bagnasciuga, io mi strinsi nelle spalle, ma alla fine mi decisi a parlare.

- Volevo chiederti scusa. Ti tratto sempre come un deficiente.-

Trattenne una risata per la mia esternazione troppo diretta.

- Beh qualche volta me lo sono meritato. E sottolineo "qualche volta", Ferrari.-

Sorrisi poi incrociai le gambe, quando Lorenzo si voltò verso di me con sguardo serioso.

-Sofia...mi dispiace se non ti ho detto di Alba quella volta..-

"Alba!?" rabbrividii nel pensiero. Lorenzo mi vide tremare, così decise di coprirmi le spalle con la sua felpa morbida.

-Non devi chiedermi scusa. Non ce n'è motivo.- replicai.

-Non ci siano neanche baciati. Non ho più baciato nessuna..come ho baciato te.- mormorò sistemandomi l'indumento sulle scapole infreddolite.

Sollevai lo sguardo dalla sabbia scura.

-Perché me lo dici?- chiesi, inalando il respiro salato del mare che si faceva più dolce nell'incontrare il profumo di Lorenzo.

-Perché avrei preferito stare a baciare te per tutta la sera..piuttosto che passare due minuti con una ragazza di cui non mi importava niente.-

Restai incantata ad osservare le labbra carnose di Lorenzo. Mi sembrava quasi impossibile potesse per davvero pronunciare una frase del genere.

- Tu? Davvero??- domandai incredula, quasi per stuzzicarlo.

Da un lato sapevo che era impossibile credergli per davvero, insomma...era sempre Lorenzo Gherbini..ma d'altro canto, mi resi conto che non l'avevo mai visto così sincero.

-Che ti devo dire Ferrari..Non so perché, ma non mi basta più. Cambiare ragazza ogni sera non è più qualcosa che mi interessa. Sto cambiando. - frenò un sospiro nel petto -Ed è grazie a te.- aggiunse.

L'orgoglio e mille altri sentimenti contrastanti presero a ballarmi nello stomaco.

-Ma no...Non devi ringraziarmi.- sussurrai con un filo di voce.

-E invece devo.- asserì deciso.

La mano di Lorenzo sfregava sul ginocchio con fare nervoso.
Sembrava decisamente teso nel dirmi quelle cose.

"E se non le avesse mai dette a nessuna?"

Presi ad attorcigliarmi una ciocca intorno all'indice.

- Quando hai detto che sono una che ha paura...-

Lorenzo mi interruppe all'instante.

- Ti sei arrabbiata perché è vero.- continuò.

Era strano che ci confessassimo pensieri così intimi, pur stando a debita distanza.
Io ero troppo impacciata per avvicinarmi a lui, e stranamente anche Lorenzo non era da meno.

- Sì. Avevi ragione tu.- gli dissi voltandomi per cercare i suoi occhi nel buio.

-Secondo te io non ho paura, Sofia?
Secondo te ho mai detto a qualcuno quello che provo?-

Lorenzo strinse la mandibola, potei scorgere il suo viso arrossato sotto ai fasci di luce emanati dalle stelle che brillavano in quella notte estiva.

-Dovresti provarci.- mormorai, avvicinandomi al suo petto.

Come al solito aveva un profumo di fresco al quale facevo fatica a resistere. Abbandonai la testa contro il suo torace, lasciando che i miei capelli gli solleticassero il collo.

-Sì certo. Dovrei provarci...così poi sarai tu a prendere in giro a me.- borbottò insinuando le dita tra le mie ciocche ribelli.

-Perché dovrei prenderti in giro scusa!?-

Sorrisi e subito chiusi gli occhi contro il suo petto.
Il cuore di Lorenzo sembrava in rivolta.

-Beh metti che..-

Lo sentii esitare.

-Cosa, Lorenzo?-

-Che per caso..-

Si schiarì la voce imbarazzato, quindi mi staccai dal suo petto per poterlo guardare negli occhi.

-Metti che per puro caso...io ti amo...ma tu te ne fotti altamente di me..e poi mi prendi in giro per avertelo detto..e..-

Prese a gesticolare nervosamente con le mani, lasciandomi totalmente interdetta per quelle parole.

-Hai usato tutti i tempi sbagliati, non ha senso quello che hai appena detto!!- lo presi in giro sorridendo.

-Beh, per me ce l'ha eccome un senso.-

Lorenzo sussurrò un respiro delicato sulle mie labbra, prima di prenderle tra le sue e regalarmi un bacio incantevole. Come incantevole era il movimento della sua bocca, perfettamente sincronizzata con la mia. Ci baciammo a lungo, finché non posò le mani sulle mie guance e mi obbligò a discostarmi da lui per guardarmi.
In quel esatto momento mi immersi nei suoi occhi e mi sorpresi di ciò che realizzai.
Quegli occhi verdi non erano solo capaci di farmi tremare le braccia, ma muovevano con disinvoltura tutti quei meccanismi che regolavano il battito del mio cuore.

-Dormi con me ancora una volta, Sofia.- disse ansimante.

Ero così elettrizzata che non riuscii a rispondere, se non annuendo.
Così ci stendemmo, uniti in un abbraccio indissolubile.
Certo, al posto della sabbia umida che formava uno strato duro e poco confortevole, sarebbe stato meglio un prato soffice...ma il petto di Lorenzo era così rassicurante sotto di me, che mi dimenticai in fretta dell'umidità e della scomodità di dormire sulla spiaggia.

-Mi mancherai un po'- disse sistemando al meglio la felpa su di me, per coprirmi, prima di tornare a cingermi forte.

-Un po'!? Mappercortesia Gherbini!- scherzai, stringendomi tra le sue braccia.

-Porca merda, Ferrari! Sempre la solita guastafeste!-

Scoppiai a ridere e, con il sorriso ancora sulle labbra, mi addormentai felice.

❤️

Le prime luci dell'alba mi fecero sobbalzare. Non sapevo di preciso che ore fossero, ma quando il sole spuntò in cielo, mi svegliai anch'io.
Mi stiracchiai prima ancora di aprire gli occhi, e quando allungai le braccia a lato, sentii che Lorenzo non era più lì con me.
Con le dita stropicciai insistentemente le palpebre, poi mi accorsi di essere tutta sola.
O quasi.
Proprio dove la sera prima c'era il corpo di Lorenzo, trovai un foglio scarabocchiato a matita.
Notai il ritratto di una ragazza addormentata.
Ci misi poco a riconoscerla.
La proporzione del viso, la forma delle sopracciglia e la curvatura delle labbra, mi fecero capire immediatamente che ero proprio io quella ritratta lì sopra.
Girai il foglio e scorsi una calligrafia nervosa.

"L'ho fatto alle prime luci dell'alba. Ti ho guadato dormire e....porca merda, Ferrari!
Mi sa che ti amo per davvero..."

Sbattei le palpebre, poi rilessi.

"...ti amo per davvero.."

Avevo quasi voglia di darmi un pizzicotto, come per assicurarmi che quello non fosse un sogno.
E quando realizzai che era tutto vero, all'improvviso mi scoppiò un mondo dentro.
Sentii il bisogno di razionalizzare ciò che era appena successo, ma decisi che stavolta non c'era tempo.
Controllai l'ora sul telefono.
Le otto. "Devo muovermi!" mi dissi prima di indossare la sua felpa e fuggire via.

❤️

Quando giunsi al bungalow di Lorenzo, con il cuore ancora a mille, sorpresi alcune signore delle pulizie occuparsi della sua camera.

- Cerchi qualcuno?- chiese una di queste, con voce rauca.

- Lorenzo! È già andato via..?-

Le due si guardarono con aria interrogativa, poi ad una di queste venne un lampo di genio.

- Ah! Gherbini! Sì..era qui ma è corso via perché rischiava di perdere il pullman!-

"Il pullman!? Porca miseria!"
Fu il mio primo pensiero, nel constatare quanto fosse distante la fermata dell'autobus.

- Ti conviene cominciare a correre, ragazzetta.- fece una di queste, prima di rimettersi a lavare il pavimento del balcone.

La mia parte razionale scansò l'idea all'istante. "Dovrei correre dietro ad un ragazzo? Io!? Non esiste!"

Però c'era un'altra parte che non si era mai fatta viva prima di allora.
"Non stai parlando di un ragazzo a caso...stiamo parlando di Lorenzo Gherbini. L'unico che è riuscito a farti battere il cuore!"

Tirai fuori dalle tasche il foglio ormai leggermente stropicciato, dove i miei occhi leggevano solo una cosa

"ti amo"

La mia vista su annebbiava ogni volta che il mio sguardo si posava lì sopra, su quelle due paroline magiche ai miei occhi.
Non riuscivo ad essere obiettiva. La mia ragione era ampiamente offuscata da mille sentimenti contrastanti, ma una cosa l'avevo capita: dovevo seguire il mio istinto.
Anzi, volevo seguire il mio istinto.

Così cominciai a correre senza neanche avere una meta precisa.
Le mie gambe sembravano impazzite, non sapevo neanche di essere in grado di correre così veloce. Percorsi tutta la pineta in direzione dell'uscita del campeggio.
Sentivo il petto pesante e cominciavo ad essere in debito di ossigeno, quando udii nelle vicinanze un rombo di motori, quindi accelerai la corsa.

- Non stiamo ad aspettare te, datti una mossa!- sentii una voce adulta e sconosciuta.

- Sto finendo di fumare! Non lo vedi, vecchio!?-

-Lorenzo!-

Lo urlai a squarciagola quando oltrepassai il cancello.
Dapprima mi accorsi dell'autobus, poi vidi la sagoma di Lorenzo che vi stava appoggiata contro.
Gettò a terra la sigaretta poi alzò lo sguardo nella mia direzione.

-Sei impazzito!? Vuoi dare fuoco a tutta la macchia mediterranea!?- strepitai quando vidi la sigaretta ancora fumante sul terreno cosparso di foglie e rami.

Mi avvicinai e lui non perse tempo per infastidirmi, mi spinse giù il cappuccio della felpa fino agli occhi, poi avvicinò il naso al mio.

- Porca merda che lingua lunga! E poi quella boccaccia! Quand'è che la chiudi Ferrari?!-

Mi sollevai sulle punte per raggiungere al meglio il suo viso abbronzato.

-Volevo solo dirti ciao...- mormorai ad un soffio da quelle labbra irresistibili.

Percepii indistintamente l'aroma di dentifricio che si mescolava al fumo, come altrettanto indistintamente sentii il bisogno irrefrenabile di baciare quella bocca.

- Per dirmi "ciao"!? Non è che ti stai scordando di qualcosa, Ferrari?-

Lorenzo abbozzò un sorrisetto, quando con lo sguardo scese verso la mia mano destra che teneva stretto il foglio del suo ritratto.
Inalai un respiro profondo, prima di guardarlo negli occhi e parlare.

-Mi sa che ti amo anche io, Lorenzo.-

- Ma vi volete muovere!? Io adesso parto! Non sto più ad aspettare nessuno!!- strombazzò l'autista dell'autobus facendomi saltare dallo spavento.

- Senti vecchio, c'ho una cosa importante da fare prima di andarmene, quindi non rompere i coglioni!-
sbraitò Lorenzo prima di tornare con l'attenzione su di me.

Mi lasciò un bacio sulla punta del naso, poi fece un sorriso così brillante che mi fece sciogliere.

- Lo penso davvero.- disse.

- Cosa?- domandai con il cuore che spingeva nella trachea con forza.

- Che io ti amo, Ferrari.-

Le nostre labbra febbricitanti finalmente trovarono pace quando si scontrarono in un lungo bacio.
"Ma perché lo baci così!? Ora se ne andrà..."fece la mia parte razionale, impaurita.
Smisi di avere paura nel momento in cui sentii la lingua di Lorenzo giocare con ogni piccolo muscolo della mia bocca. Solleticò le mie labbra così come aveva solleticato ogni mio sentimento, da quando l'avevo conosciuto.

Dall'odio all'amore.

- Ti conviene andare, Gherbini. O ti tocca restare a Santa Marinella...-

Lorenzo si passò una mano tra i capelli arruffati e fece solo una cosa prima di salire su quel maledetto autobus: si voltò e mi sorrise, mostrandomi quel ghigno che tanto avevo provato ad odiare, ma che avevo finito per amare.

Era bastato quel singolo gesto: senza dire una parola si era preso il mio cuore e se l'era portato con sé, lasciandomi con il suo amore scritto su un foglio. Era sgualcito e stropicciato, ma l'avrei conservato gelosamente, come il miglior ricordo della mia estate.

❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️

THE END!

Che ne pensate?

😊

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top