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Io e Nash parlammo a lungo quella sera. Lui mi raccontò di come funzionavano le scuole negli Stati Uniti e io ascoltai con interesse, aiutandolo a colmare le sue lacune linguistiche con le parole mancanti.
Stavamo seduti sulle seggiole del bar e tra un estathè alla pesca e una coca-cola, mi disse una cosa.

- I like you.-

Guardai i suoi occhioni azzurri e capii che se fossi stata meno focalizzata a trattenermi e a cercare di essere sempre così distaccata da tutti, lui avrebbe potuto persino piacermi.

- Me too.- dissi imbarazzata, succhiando rumorosamente dalla cannuccia, nella lattina ormai vuota.

- C'è l'hai un boyfriend?-

- No.- ammisi facendo spallucce.

A scuola alcuni ragazzi erano stati interessati a me, ma io non avevo mai avuto alcun interesse nel conoscerli.

- Lorenzo?- fece lui con sguardo stralunato.

-Lorenzo!??!!- sbraitai incredula sputacchiando estathè sulla sua maglietta.

"Ma che cazzo dice??"
Nash era carino, ma questa non doveva dirla.

- Sorry!- disse gentilmente, non appena vide la mia reazione di ira e sdegno, manco mi avessero detto che Harry Styles fosse uno stupratore seriale.

- It's okay..- replicai tentando di non sembrare troppo acida come al mio solito.
Parlare di Gherbini, di quell'idiota dal ghigno facile, tirava davvero fuori il peggio da me.

Poi inaspettatamente successe una cosa che mi fece dimenticare che gli avevo appena sputacchiato addosso: Nash sbatté le ciglia lunghe e appoggiò una mano sulla mia spalla ancora ustionata.
Io provai a esclamare un "Ahia!", ma lui mi baciò.

Mi ero sempre figurata il mio secondo bacio come qualcosa di estremamente romantico e passionale, di quelli che si vedono solamente nei film.
E mi dicevo "se non sarà così, dovrà quantomeno accadere di nuovo con Gianluca."
E invece, nel bel mezzo di un camping di Santa Marinella, baciai Nash l'americano, dopo aver sporcato la sua maglietta di estathe. E la cosa buffa è che lo feci subito dopo aver parlato di Lorenzo, quell'imbecille che voleva rimanere nel mio bungalow ad ascoltarmi leggere un saggio su Colazione da Tiffany.
Questo creò un inevitabile subbuglio nella mia mente, tant'è che mi figurai davanti le iridi accese di Lorenzo.

"Dannazione!" pensai aprendo gli occhi, notando che Nash li aveva chiusi mentre spingeva la lingua contro la mia.
Aveva un sapore di anguria e qualcos'altro di dolciastro che non mi stava proprio facendo impazzire.

Quella sera tornai a casa con lo stomaco sottosopra.
Nash era carino, ma di certo non mi batteva il cuore per lui.
"Sta tranquilla, non c'è niente di male nel baciare uno di cui non sei innamorata" mi dissi.
Era pieno di ragazze che si divertivano intorno a me.
Era così a scuola ed era così persino qui al mare. "Pensa ad Alice!" mi dissi.
Era una brava ragazza, non andava a limonarsi uno diverso ogni sera, eppure lì in vacanza aveva trovato un ragazzo con cui passare del tempo. Quella mia con Nash poteva essere solo un'avventura estiva.
Ma io non ero una da avventure quindi...mi sentii strana.

Tornai al mio lettino, ma l'odore di doposole mescolato a qualcosa che non conoscevo, mi faceva sentire strana. Tornai al mio libro, ma persino quello iniziava a farmi sentire strana.

🍉

Il giorno dopo Lisa venne a bussare al nostro bungalow.
Sì, proprio lei.
La Lisa di Gianluca, quella che dimostrò il suo amore per il ragazzo che mi piaceva, facendosi quell'idiota di Gherbini.

-Chi cazzo rompe le palle a quest'ora?? - chiese Alice schiacciandosi il cuscino sulla nuca.

-Ali sono le undici e mezza! -
Esclamai.
Mi ero svegliata da già un ora avevo fatto una nuotata, colazione e una doccia.
Ma poi Lisa venne a bussare.

-Sei Sofia Ferrari?- chiese quando aprii la porta.

-Eh.-

-Sbaglio o nessuno ti conosce?-

Fece una smorfia antipatica con quelle sue labbra fini, lanciandosi una ciocca color giallo limone dietro alle spalle bianche.

-E quindi?- chiesi piatta.

Dannazione, non le sopportavo propio quelle come Lisa.
Era alta, bionda, con occhi sgargianti.
Nonostante io non fossi propriamente brutta, i miei capelli sembravano reduci da uno scontro all'ultimo sangue tra il cioccolato e la crema pasticciera.
Aggrovigliati, né mossi ne lisci.
I suoi invece erano fini, lucenti.
Senza parlare del suo fisico magro e slanciato.

-Perché sei andata dal mio ragazzo a raccontargli i cazzi miei quando neanche so chi sei!??-

- Devi aver sbagliato persona...-

Tentai di scacciare dalla mente il pensiero che Lisa si riferisse a quella sera, ma fu invano.

- Oh, no carina! C'eri tu quella sera con Gianluca!-

Mise su una smorfia talmente odiosa che per un attimo mi parve una vecchia arcigna, quasi quanto la strega di Biancaneve.

-Io non ho fatto un bel niente! Tu te ne vai in giro a tradire il tuo fidanzato e io che colpa ne ho???-

-Me l'ha detto Lorenzo.-

"Ecco l'idiota. E i problemi dell'idiota che si riversano su di me." Pensai immediatamente.

-Cosa ti ha detto?-

-Che sei innamorata di Gianluca. Lo sei sempre stata. E per ripicca gli hai detto della storia che avevo con Gherbini.-

-Ma che diavolo stai dicendo??-

Le chiusi la porta in faccia, evitandomi il mal di pancia di doverle strappare i capelli ad uno ad uno. Un quarto d'ora dopo ero già davanti a Lorenzo che se me stava spaparanzato in piscina.

-Levati. Il tuo vestito da suora è talmente lungo che mi fa ombra.-

Alzai gli occhi al cielo.

-Sai cosa credevo Gherbini? Che tu fossi l'emblema della stupidità! Che non esistesse qualcuno più stupido di te!-

Si tirò su a sedere, poi levandosi i rayban prese a ridacchiare.

-Hai parlato con Lisa eh?-

Rise ancora, e notai che quando lo faceva gli si contraeva appena il torace abbronzato e tutti quelle miriadi di muscoli che stavano là sotto.
"Possibile che siano così tanti?"mi chiesi confusa, ma poi tornai sull'argomento che mi premeva di più.

-Esatto, ho parlato con Lisa. A quanto pare te le scegli con il lanternino. Bravo. Ti senti più intelligente così?-

Lorenzo si lisciò la superficie del costume bianco che gli arrivava sopra al ginocchio come per togliere delle eventuali pieghette.

-Mhm. Devo ammettere che per quel poco che ci parlo... Sì. Devo dire di sì.-

Arrivarono Federico e quell'altro suo amico, e si misero nelle sdraio accanto alla sua, guadandomi incuriositi.

-Cos'è questa storia?- chiesi seria, incurante dell'arrivo degli altri membri della famiglia dei primati.

-Che storia Ferrari?- domandò Lorenzo, fingendo di non capire, mandandomi il nervoso alle stelle.

-Io che sono innamorata di Gianluca!!?-

Arrossii non appena mi accorsi di ciò che avevo appena detto ad alta voce.

-Boh non è la verità?- chiese alzando le spalle ormai dorate dal sole. Lo disse con fare distratto, guardando verso la piscina che si stagliava alle mie spalle.

-No!- feci io, inviperita dal suo menefreghismo.

Lui riportò i suoi occhi verdi su di me, aggrottando le sopracciglia chiare in maniera odiosa.

-Lo sanno tutti che te lo sei fatto due anni fa, con quella bocca da santarellina.
L'hai usata quella lingua almeno?-

La mia vista si appannò totalmente. Presi la bottiglia di birra che stava appoggiata sul tavolino accanto al suo sdraio e gliela versai sul petto senza pensarci due volte.

Ci fu un attimo di silenzio.
I suoi amici tacevano immobili. La birra gelida colava lungo il corpo di Lorenzo, che attonito si guardava lo stomaco.
Alcune ragazze che stavano a prendere il sole dall'altro lato della piscina si voltarono nella nostra direzione, sghignazzando vistosamente.
I suoi amici rimasero zitti finché poterono, poi uno di loro non ce la fece più a trattenersi e scoppiò in una risata breve, gli altri lo seguirono e alla fine si misero tutti a ridere a gran voce.
Lorenzo si alzò in piedi di scatto, i suoi occhi smeraldo mi apparvero per la prima volta furibondi.

-Che cazzo hai fatto Ferrari??!?-

Mi venne di fronte e da quanto era alto mi sentii impotente per una frazione di secondo, poi mi ricordai di come mi stava trattando.

-Smettila di parlarmi in quel modo volgare! Non sono una delle tue amichette!-

Mi si scagliò contro, non mi tocco', ma mi venne così vicino che mi bagnai il vestito con la birra che gli colava addosso.

-Oh no che non lo sei! A quest'ora non parleresti così tanto!-

Sentii la sua mascella serrarsi, poi quel profumo di doposole e qualcos'altro. Stavolta mescolato con la birra.

- Ti consiglio ti farti una doccia fredda, Gherbini.-

-Stai esagerando, Ferrari.-

-Non ho fatto niente che non ti meritassi.-

Lorenzo si passò lentamente una mano sul petto, accarezzandosi, io lo guardai confusa perché non capivo cosa diavolo gli passasse per la testa.
Con la mano si percorse il torace, per poi scendere verso gli addominali ancora bagnati.
Seguii il movimento millimetrico della sua mano finché inaspettatamente me la spalmò in faccia.
Sentii il gusto di birra e doposole sulle labbra.

- Ma che schifo!!!- sbraitai a gran voce.

-Ah sì Ferrari?-

L'odore di menta mescolata a qualcosa di muschiato, forse bosco.

-Si, idiota!- esclamai pulendomi il viso con il dorso della mano.

Nel suo viso serio si formò una crepa inquietante, creata dal movimento ricurvo delle sue labbra.

- Questa la pagherai molto cara, tesoro. -

-Uh che paura.- dissi poco prima di voltarmi.

Lorenzo fece in tempo a farmi un ghigno subdolo.
Non so perché, ma ebbi il presentimento che stavolta dicesse sul serio.

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OHOH!

Ahah! Ben gli sta allo stronzo! 😁

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