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-Matti non ti sento!- urlò Alice tappandosi un orecchio, mentre l'altro ce l'aveva appiccicato al cellulare.
- Sofi devo rispondere a Mattia!Esco perché qui non sento un accidenti! Miraccomando!-
-Mi raccomando che!?- strillai per farmi sentire dalla mia amica che usciva dal locale affollato.
- A Salvetti!- la sentii dire indicando qualcosa dietro alla mia schiena.
Persi Alice di vista quando due mani mi si posarono sulle spalle.
- Eccoti! Non ti trovavo più!- fece lui, risistemandosi gli occhiali sul naso. Le lenti spesse rimpicciolivano i suoi occhi neri in due palline minuscole.
Tra il casino della musica assordante sentii la voce di Salvetti che mi chiese di ballare.
Non ero affatto dell'umore, ma dopo qualche "ma no dai, non mi va" mi convinsi a lasciarmi andare. Sapevo di piacergli ma sapevo anche che lui non piaceva a me, e che sarei stata pronta a rifiutarlo non appena ci avesse provato.
- Sofia sei indubbiamente la più bella ragazza qui dentro.- disse con tono solenne e imbarazzato.
Lo guardai di traverso.
- Cosa!?- chiesi distrattamente, senza dar troppo peso a quelle parole.
Lui mi scrutò a lungo prima di parlare.
- Ma cerchi qualcuno? Perché ti guardi intorno?!-
Salvetti si fece più curioso e io più indecisa.
- Ah..io..ehm..-
Come glielo dicevo a Salvetti che il mio malumore era causato da Gherbini che mi stava facendo sentire un pezzo di straccio da giorni? Non finivamo mai per capirci, ogni volta che parlavamo. Eppure non riuscivo a provare rabbia o disprezzo per lui.
"Neanche ora" mi dissi, vedendo Lorenzo ballare con una ragazza dal vestito osceno.
- Il "bevici su" vale sempre Sofia!- aggiunse Salvetti, fecendomi tornare al pianeta terra.
Notai che io e lui non stavamo neanche ballando, io come al solito ero una specie di tronchetto di legno, non riuscivo mai a scatenarmi in pista.
- Non scherzare Salvetti. Io ho chiuso con quella robaccia.- mi lasciai andare ad un tono di disprezzo.
- Ma le ragazze responsabili come te non le fanno più vero?-
Il tono snob di Salvetti mi fece ridere, poi ci abbracciamo.
Aveva un buon profumo, probabilmente di quelli costosi, ma non sentii affetto o calore in quell'abbraccio..solo un po' di solitudine farsi strada dentro di me.
"Non sono al posto giusto in questo momento."
Sciolsi rapidamente quell'abbraccio, poi mi voltai in direzione del bancone del bar.
Lorenzo Gherbini.
"E se fossi io a fare un passo per una volta?"
L'orgoglio ringhiò per il brutto colpo che gli aveva appena dato il mio sguardo, posato languidamente sul viso di Lorenzo.
Stava intento a reggersi il mento, annoiato, con occhi particolarmente tristi.
"Strano che sia solo" pensai.
Dopo aver salutato Salvetti mi diressi da lui e ci volle poco che una voce rauca e ubriaca mi si gettò addosso.
-Perché stai con lui, Ferrari? Ti obbliga!?-
Osservai Lorenzo con sguardo diffidente, ma non riuscii a trattenere la lingua.
- Oddio..sei patetico.- mormorai, ritrovando immediatamente il mio tono lamentoso.
- Non starci con lui.- biascicò scompigliandosi i capelli castani.
"Ho sentito bene? Mi sta dicendo che non posso stare con un altro ragazzo?!"
-Lorenzo..-
-Dai sul serio..non ci vuoi stare con lui, tu.- insistette, guardandomi negli occhi stavolta.
-Lorenzo smettila davvero. Lo so che..-
-Cosa?-
- Mi stai prendendo in giro.- asserii a testa alta.
Quei due smeraldi verdi si accesero tutt'ad un tratto.
- Lo credi davvero Ferrari?-
- Avanti...Lorenzo! Ammettilo! Sin dal primo giorno! Perché sennò ti saresti avvicinato a me? Non mi hai mai calcolata a scuola! Mi hai sempre trattato da schifo! Perché dovrei credere che ora ti importi davvero di me?-
Mi torturai il labbro come per fermare il mio flusso di coscienza, ma fu tutto invano.
- Sofia..-
Non riuscii a fermarmi, gli riversai addosso tutti i miei dubbi.
- Scommetto che era un gioco. Vedere quanto ci avresti messo a venire a letto con me!-
- Stai scherzando? Perché la pensi così??- si accigliò, confondendo anche me con quella reazione.
- Perché ti vedo sempre con una diversa! Perché tu sei così! Inaffidabile! Magari ero pure parte di una scommessa fatta con i tuoi amici idioti!-
-Sofia..-
Lorenzo si staccò dal bancone e, nonostante fossimo in mezzo alla folla, mi prese la mano. La mia testa cominciò a vorticare come quella sera in cui mi ero ubriacata. Solo che ora ero totalmente sobria. Ma dannatamente confusa.
"Quale assurdo incantesimo mi aveva fatto quel ragazzo?
Di cosa era capace Lorenzo Gherbini?"
-Sofia tutto ok? Torni da noi?-
Salvetti venne a recuperarmi con un sorriso.
- Vedi di tenere a posto quelle mani!- mugugnò Lorenzo, allontanando il mio amico con uno spintone.
- So difendermi da sola, Gherbini!- sbraitai dinnanzi al suo atteggiamento da cavernicolo.
Le nostre mani si persero nel buio.
- Sofia eddai..-
Salvetti mi afferrò il braccio, quindi Lorenzo perse le staffe.
- E non la toccare!- lo sentii ammonire Salvetti con un'occhiataccia.
Li guardai pietrificata.
- E chi sei tu per dirlo?- lo stuzzicò l'altro.
- Sono Lorenzo Gherbini! Ti basta?-
Lorenzo allargò il petto e le spalle,
Salvetti gli scoppio a ridere in faccia.
- Davvero Gherbini!? Pensi che uno come te abbia possibilità con Sofia?-
Le luci della discoteca viravano al verde e al blu, ma lo vidi quel rossore impossessarsi delle guance di Lorenzo.
- Salvetti sparisci dal mio camping prima che ti ci sbatto fuori a calci in culo!-
Lorenzo gli indicò l'uscita e questo, dopo aver scrollato il capo, se ne andò.
- Ma sei cretino!?- saltai su.
-Ti sei messa con lui???- esclamò esterrefatto, con occhi lucidi.
-Senti mi hai rotto! Non sono un oggetto!-
Me ne andai arrabbiata e profondamente delusa dal comportamento di Lorenzo.
Uscii dalla discoteca e con il fiato corto mi appoggiai ad una ringhiera.
Lui però mi seguì.
-Dimmi se ti sei messa con lui! Perché io non ce la posso fare!-
-A fare cosa?- sbraitai, affondando i miei occhi in quelli suoi, più cristallini.
-A vederti con un altro!-
Sentii la sua voce spezzarsi in gola, ma io scossi la testa contrariata.
-Ma cosa stai dicendo Lorenzo...-
-Cioè a vederti con sto stronzo. Non mi va.-
-Beh abituati.- feci io incrociando le braccia al petto, soddisfatta nel vedere il suo sguardo per nulla allegro.
Lorenzo non sorrideva affatto, le sue labbra si avvolgevano in un'insolita curva verso il basso. Sembrava davvero dispiaciuto.
- Non dici sul serio, Sofia.-
- Certo che non dico sul serio. Perché io a differenza tua..non mi getto tra le braccia del primo che passa!- strepitai.
- Che vuoi dire..- fece lui tirando fuori una sigaretta dalle tasche.
- Stai sempre con una diversa ogni sera! Pure stasera, nonostante quello che mi hai detto prima! Dopo quello che è successo tra noi!-
Mi accartocciai su una panchina.
Lui fece una pausa insolita.
- Ti rendo triste Sofia?-
I suoi occhi si incupirono repentinamente.
- No.- risposi di getto.
- Hai... - Il suo tono di voce si fece più dolce quando si sedette di fianco a me.
- hai paura che uno come me ti faccia soffrire?-
Sentii una forte stretta nella pancia, un'inspiegabile paura.
Così una lacrima prese a rigarmi il viso.
L'espressione di Lorenzo? Quella fu stranissima.
- Però non piangere. Non volevo farti piangere..- balbettò indeciso, prima di sfiorarmi nuovamente la mano. Tenne la sigaretta in bocca, mentre con le dita accarezzò la mia mano destra.
Non riuscii ad impedire le lacrime a quel punto.
- Senti Sofia..ehm..non pensavo potesse essere così complicato.- aggiunse confuso.
- Mi stai tenendo la mano in pubblico.- lo provocai, ricordando le parole amare che mi aveva detto qualche giorno prima.
Lorenzo abbassò il capo poi mollò la presa. Fu questo a darmi la forza di scappare via.
💟
Non volevo che Lorenzo mi vedesse piangere, sopratutto non volevo mi vedesse piangere per lui, quindi rientrai nel locale.
- Sofi che è successo?-
Alice mi prese dal polso prima di abbracciarmi.
- Ho solo...niente.-
Non le dissi di Lorenzo, mi sedetti con i miei amici e dopo poco uscimmo da quella discoteca afosa.
- Andiamo a bere qualcosa da me?- propose Salvetti.
Tutti si guardarono dubbiosi, ma quando aggiunse - Offro io!- dei cori di approvazione si sollevarono.
Dopo qualche minuto mi ritrovai in mezzo al suono delle cicale, in una verandina buia, mentre nel bungalow di Salvetti si teneva una piccola festicciola.
"Sofi vuoi?"
Avevo rifiutato alcool per tutta la sera. Persino le patatine, da quanto stavo con lo stomaco serrato dal nervoso.
E lo stesso nervoso che mi dava il pensiero di Gherbini, si mescolava alla tristezza.
"E ora che faccio?" Mi chiesi guadandomi intorno.
Dentro tutti si stavano divertendo, mentre io ero l'unica depressa della serata.
Ero sempre quella che alla fine se ne stava timidamente in disparte, quella che rinunciava a divertirsi per paura del giudizio altrui. Quella che non osava mai, per paura di restarci troppo male.
"Basta ora mi unisco ai miei amici" mi dissi, ma poi la mia mano scivolò veloce nelle tasche della giacca di jeans per prendere il cellulare.
"Ma se fossi più coraggiosa lo chiamerei."
Il pensiero mi diede da riflettere.
"Forse Lorenzo aveva ragione. Non mi butto mai. Non mi sbilancio mai. Non provo mai." La mia paura di fallire inibiva ogni tentativo di uscire dagli schemi.
"Lorenzo ci aveva visto giusto, posso girarci intorno quanto voglio, ma alla fine..su questo non ha torto".
Puntai il dito sul suo nome che appariva nello schermo.
- Sofia!-
Lorenzo rispose così rapidamente che mi stupii.
- Stai bene? Sono le tre di notte!- continuò con tono allarmato.
- sì...Sono qui...a..-
- Dove? Dove sei?-
-Da Salvetti.- dissi senza un motivo preciso, osservando il buio del pianerottolo del bungalow.
Ci fu un attimo di silenzio loquente.
-State per..Siete soli?-
"No" sarebbe stata la risposta giusta, ma la reazione di Lorenzo mi incuriosiva troppo, quindi restai in silenzio.
- Hai paura?- continuò lui.
-Ma no..io..-
Non so di preciso cosa avesse capito Lorenzo, di sicuro qualcosa che non corrispondeva alla realtà, eppure il pensiero che fosse geloso mi faceva guizzare qualcosa nel petto.
-Se stai con Salvetti..sappi che è solo uno stronzo fortunato. -
La voce assonnata di Lorenzo mi fece sorridere.
-Lorenzo...-
-Vuoi che vengo lì? Ci metto dieci minuti in scooter Sofia..-
-Ma tu..credi che..sì, insomma..Prima o poi incontrerò quello giusto?-
Non seppi il perché, ma sentivo di doverlo chiedere proprio a Lorenzo.
-Lui non ti merita. Nessuno ti merita, Sofia.- fece con voce sicura, prima di ammutolirsi.
-Sei silenzioso.- accennai.
-Domani torno a Roma.-
-Cosa?? E perché?- Scoppiai a ridere, credendo mi prendesse in giro.
-Mio fratello sta male. Non è niente di che..-
-Cosa!? O mio dio!-
Stavolta lo esclamai alzandomi in piedi con fare allarmato.
-È solo una appendicite ma voglio stargli ehm..vicino.-
-Quando parti?- lo incalzai.
-Domani mattina.-
-Quando torni?-
Non mi accorsi che gli stavo facendo una domanda dietro l'altra, nel vortice dell'apprensione più totale.
-Resto lì.-
Aprii la bocca, respirando a fatica.
Non ci potevo credere.
Grattai con la punta delle dita sulla ringhiera di legno.
-Magari ci vediamo a scuola. Tra un mese e mezzo.- abbozzò lui.
Sgranai gli occhi.
Perché l'eventualità di non vedere quello stronzo di Lorenzo per un mese, mi faceva rabbrividire?
E non erano quei brividi di piacere che mi davano i suoi baci, no. Stavolta era un freddo insopportabile che mi era penetrato nelle ossa e non voleva andare via.
- Sì..credo che..Forse è meglio se vieni a prendermi.- dissi di getto.
- Come hai detto? Sei seria??-
- Sì.- risposi risoluta.
-Porca merda....- lo sentii imprecare.
- Cosa, Gherbini!?-
- Non vedo l'ora di rivedere quella tua faccia da santarellina, Ferrari. Arrivo.- tagliò corto.
Poi Lorenzo mi chiuse il telefono in faccia, e mi lasciò a sorridere come una bambina durante la notte di Natale, nel buio del camping di Santa Marinella.
💟💟💟💟💟💟💟
AMORI LORO😁💖
Mi avete chiesto in molte se ci sarà il sequel..
Non posso ancora rispondere a questa domanda perché non so se potrò scriverlo o meno.
Nei prossimi giorni farò un annuncio importantissimo che non riguarderà solo Badlands ma tutte le mie storie, ovviamente è una cosa positiva! Ma vi anticipo che ci saranno dei cambiamenti ❤️😍
Alla prossima 💖💕
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