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I commenti sono tornati 😅

Il mio 'Orgoglio e pregiudizio' era steso al sole da più di un giorno, l'avevo messo sul tavolino in veranda affinché si asciugasse in fretta.
Il mio orgoglio invece era sotto alle scarpe quando mi accorsi che non trovavo più 'Il piccolo principe'.

"Oh no, se l'è tenuto lui!"

Mi vergognavo e mi innervosivo al solo pensiero di doverlo rivedere, ma non c'era altro modo.
Dovevo andare da Lorenzo.

Per affrontare una missione suicida però, volevo avere qualcosa nello stomaco, quindi decisi di andare a mangiare una pizza al trancio con Alice e Mattia, al ristorante del campeggio.
I soldi iniziavano ad essere sempre meno, viste le varie uscite e le cene fuori che avevamo fatto nelle settimane precedenti, quindi sia io che Alice decidemmo di cominciare ad andare al risparmio.
Lorenzo era dietro al bancone quella sera.

-Vai tu ad ordinare, Matti?-

- Perché?- s'insospettì lui.

- Okay. Vado io.- sbottai alzandomi.

- Tre margherite.- dissi senza guardare l'idiota negli occhi.

- Ferrari?-

Mi richiamò. Fu soffice, suadente, con quel tono da diavolo tentatore, ma io non gli diedi retta.

- E tre acque naturali. Grazie.- feci io.

- ..Scusa per i messaggi di ieri sera.- mormorò lui, sottovoce attirando la mia attenzione.

-Eri ubriaco come una spugna immagino.-

Mi costrinsi a guardarlo negli occhi per pochi secondi.
Un secondo di più e avrei ceduto al suo musetto imbronciato.

Lorenzo portava una canottiera da basket gialla, ed un paio di pantaloni comodi. I capelli gli stavano leggermente più spettinati del solito e il suo viso mi sembrava più riposato del solito.

-Eh..sì un po'. Senti, Sofia..dopo..-

Mi rivolse uno sguardo strano, ma io presi le pizze e tornai al tavolo.
Non prima però di avergli rifilato un sonoro "no".

Non so cosa mi stesse per proporre, ma era appagante negargli la possibilità di trattarmi male, o al contrario, di fare la parte del bello e dannato.
Peccato però che il mio libro lo dovessi recuperare sul serio.
Erano le dieci e mezza quando dopo essermi messa un paio di pantaloncini della tuta ed una canottiera comoda, andai da Lorenzo.
"Solo il libro" mi ripetei a mente.

E quando arrivai e lo vidi seduto sui gradini con una ragazza, mi sentii terribilmente stupida.
"E io che credevo ci volesse riprovare."
Ebbi l'impulso di tornare indietro ma ormai ero troppo vicina e Lorenzo mi aveva vista.

-Il mio libro.- dissi fredda.

-Sei qui per questo?-

Spostai gli occhi sulla ragazza accanto a lui e notai che era Alba, che mi salutò con un sorriso.

-Sì certo che sono qui per questo. Solo per il libro.-

Mi sentivo una specie di robot nel parlare, ma era l'unico modo per mantenere la calma e non insultarlo.

-È dentro, Ferrari.-

Mi indicò la porta con un'arroganza indescrivibile.
Così rimasi ferma, aspettai un attimo, gli diedi una possibilità di poter aggiungere qualcosa, essere gentile, ma niente.
Rimase lì ad aspettare che me ne andassi, per tornare a fare ciò che voleva con Alba.
Mi indispettii così oltrepassai i gradini di fretta, corsi dentro e cercai il mio libro.

-Sofia!-

Sentii la sua voce, poi la porta si chiuse.

-Prendo solo questo e vado!- annunciai rapida.

-Quindi è finita davvero?-

Lorenzo mi bloccò con uno sguardo da cucciolo smarrito.

"Non guardarlo o ti farà cambiare idea ora!"

-Si.- risposi senza alzare la testa, mi mossi per raggiungere la porta ma lui mi si parò davanti con il suo corpo.

-Puoi dirmi il perché?-

Mi strinse le braccia, lo fece con delicatezza però mi trovai intrappolata tra le sue labbra ed il suo profumo.

Lo osservai deglutire, così risposi.

-Perché siamo diversi. Perché se io faccio uno sforzo per te, tu non riesci a staccarti dalle tue abitudini.-

-Sforzo?- mi chiese Lorenzo, con quegli occhioni verdi e incuriositi.

Presi fiato.
- Ho dormito con te tutte le volte che me l'hai chiesto, ho provato a lasciarmi andare come mi avevi detto... ma a quanto pare non sei in grado di ragionare con la testa tu.-

Non ero capace a mentire, come non ero capace a non essere diretta.
Ma lo dissi proprio quando Alba apparve alle spalle di Lorenzo.

-Ti riferisci ad Alba? Non me ne frega un cazzo di Alba. Non c'è niente tra me e lei.-

Ma lui non se ne accorse, notò la sua presenza solo quando Alba parlò.

-Davvero? Niente, Lorenzo?-

-Non è successo niente! Che cazzo stai insinuando?-

Lorenzo si rivolse in maniera piuttosto maleducata ad Alba che gli lanciò una camicia bianca addosso.

- Tieni! Dato che dici che è successo niente! La prossima volta fattela da solo la sega! Stronzo!-

Lorenzo nascose la camicia dietro alla schiena, s'infastidì parecchio per la reazione di Alba e quando questa se ne andò tirò un sospiro di sollievo.

- Vedi di cosa ti parlavo! Non mi mollano un attimo!-

Provò la carta della vittima ma con me non funzionava.

-Dire che fai pena è dir poco, Gherbini.-

-Ti giuro Sofia se solo tu...-

Sgranai gli occhi, sconcertata.

-Se solo io cosa???? Se solo io te l'avessi lasciato fare?
È questo che vuoi dire?-

-No dico solo...-

Lorenzo gettò lo sguardo in giro, uno sguardo spaurito, confuso.
Non sapeva cosa dire, ma ci pensai io a parlare.

-Così avesti usato me invece che in altra? Dimmi una buona ragione perché dovrei credere che con me è diverso! Dimmela! -

Ormai stavo sbraitando. Mi faceva perdere le staffe l'arroganza innata di quel ragazzo.
Lui non era da meno, si agitò nel sentirmi così adirata.

-Ma qual è il tuo problema?? Non ti ho mai usata! Ne era mia intenzione farlo! Sono sempre stato chiaro con te!- replicò lui, risentito.

- Certo. "Teniamola per noi." Questo hai detto tu.-

Lo vidi aprire le braccia, mentre io le avevo incrociate al petto, eravamo incapace di trovare un punto di incontro.

-Eri d'accordo! E poi, sbaglio o sei stata tu a parlare di storia estiva, cara Sofia???-

- Perché volevo capire se era quello che volevi tu!- mi uscì un tono stridulo e nonostante dicessi una cosa che per me era ovvia, lui sgranò gli occhi con fare incredulo.

- Sicura che non fossi tu a volerlo? Perché fino a prova contraria mi hai sbaciucchiato finché ne hai avuto voglia e poi mi hai mandato a cagare!-

Restai di sasso.
Diceva sul serio?
Era una finta?
Che razza di pensieri c'erano nel cervello di Lorenzo Gherbini?

Mi diressi verso l'uscita, poi gli puntai il dito contro.

- Non ci posso credere. Ora è pure colpa mia!- ripensai ad Alba e alle sue parole, e gli insulti uscirono naturali - ..non sai trattenere i tuoi istinti! Sei un animale!-

Lorenzo protestò aprendo le braccia - Ma perché mi insulti ora??-

- Beh, tu con me lo fai sempre davanti ai tuoi amici! Mi insulti quando siamo con loro! Mi ferisci!-

Finalmente ero riuscita ad ammetterlo a voce alta. Lo dicevo a lui, ma sopratutto a me stessa.
Volevo fingere che non mi importasse, ma in realtà mi feriva molto quel suo atteggiamento.

Lorenzo indietreggiò verso il letto, poi ci si sedette sopra affondando le mani nella testa piena di capelli mossi.
Sembrava sconsolato.

- Dio mio, che cazzo di casino Ferrari!! Era nato tutto così. Per noia.-

- Ma che cosa!??- mi agitai ancora di più.

- Il fatto di prenderti per il culo. Era solo un gioco, ma guarda ora come sto messo!- scosse il capo guardando a terra, prima di continuare -A farmi mettere i puntini sulle i su ogni cosa che faccio quando io ti ho solo chiesto una cosa: di passare del tempo con me.-

Lo vidi portarsi le mani tra i capelli di nuovo.
Fui quasi gelosa per un attimo, delle sue mani.

- No tu volevi venire a letto con me, è diverso Gherbini.-

Mi guardò con un'occhiata di sfida.

- Dovrei vergognarmene. Eh?-

Si alzò in piedi.
Fu un attimo.
Lui curvò le labbra.
E io pensai a baciargliele.
Ma sollevai le spalle, come se non mi importasse di nulla.
Lorenzo riprese a parlare.

- Tu dovresti vergognarti Ferrari, dato che lo vuoi più di me, ma non lo ammetteresti mai!-

- Mappercortesia!!!Volevi una botta e via, come se fossi una di quelle del tuo campeggio che non rivedrai mai più, ma a scuola come la metti eh? Ti è andata male coglione!-

Sputai ad un soffio dalla sua bocca carnosa.

Lorenzo risucchiò un respiro alla menta e strinse gli occhi riducendoli a due fessure strette. Mi rivolse la sua tipica espressione da ragazzo stronzo.

-Non vuoi ammetterlo, ma sai come sei? Tu sei come tutte le altre. Anche tu mi vuoi solo per il mio aspetto fisico.-

E fu così che diedi uno schiaffo a Lorenzo Gherbini.

Non troppo forte, ma deciso.
Peccato non ci fossero tutti gli amici suoi a guardarlo diventare rosso porpora dalla vergogna.

- La scelta è tua Lorenzo. Smettila di comportarti da idiota o le persone che ti staranno attorno non saranno in grado di apprezzarti.-

Restò frastornato.

E io me ne andai.

🐸🐸🐸

HEEi

Colpito e affondato il nostro Lorenzo, vediamo se Sofia riuscirà a dimenticarselo 🙈

Era un capitolino di passaggio, mentre i prossimi saranno lunghi come il precedente!

Stasera aggiorno la mia nuova storia, spero vi piaccia!

😙

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