37
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Tenni gli occhi aperti così a lungo che finii per addormentarmi tardissimo quella notte.
Il giorno seguente quindi, non sentii la sveglia e rimasi a letto.
Ad un certo punto però, la porta di legno del bungalow prese a vibrare forte, così intensamente che per poco credetti di trovarmi nel bel mezzo di uno tsunami.
- Giuro che se è Matti lo ammazzo! Prima lo prendo a calci, poi lo ammazzo!-
- Ali! Sta calma!- sbottai scendendo dal letto a castello ancora in pigiama.
Aprii la porta ed un raggio di sole mi accecò all'istante.
Mi portai una mano sulla fronte, ma poi la voce di Lorenzo mi scivolò dritta nelle orecchie ancora assonnate.
-Sbaglio o sono le undici e mezza, Ferrari?-
Gli rivolsi una faccia stiracchiata, poi mi strofinai i capelli spettinati sulla tempia. Ma non risposi.
-Perché non eri in spiaggia? All'appuntamento?-
Appuntamento? Spiaggia?
Ma diceva sul serio?
- Sono rimasta addormentata.- dissi la verità.
- Dai sbrigati. Non farmi aspettare.- sbottò mettendosi le mani sui fianchi.
- E dove andiamo?-
- Questo non te lo dico.- fece, spavaldo. Poi mi guardò di traverso.
"Ecco che ritorna a fare il cretino"
- Beh allora, ciao.-
Provai a chiudergli la porta in faccia, ma lui la bloccò con il piede.
-Ma sei impazzito?! -
Uscii sul pianerottolo e mi chiusi la porta alle spalle, per evitare che Alice sentisse.
-Se non vieni con me...niente materasso, Ferrari.-
Il suo atteggiamento di sfida era di nuovo tornato.
-Che stronzo.- sbadigliai.
- Come hai detto scusa??-
Lo vidi sbattere quelle ciglia lunghe in attesa di una risposta.
- Ma..devo fare colazione..- mi lagnai.
Perché non avrei combinato niente se prima non mi fossi fatta una bella brioches alla Nutella.
- Tu muoviti, alla colazione ci pensiamo dopo.-
Sbuffai, ma poi mi ritrovai a camminare per il bungalow in punta di piedi, mi vestii facendo il meno rumore possibile per non svegliare Alice che si era già riaddormentata come un sasso.
La notte precedente aveva fatto più tardi di me, quindi conoscendola, come minimo avrebbe dormito fino alle tre del pomeriggio.
"Costume: messo. Denti: lavati."
Feci un breve riassunto di tutto ciò che avevo fatto e mi dissi che ero pronta.
Così uscii e seguii Lorenzo nella pineta.
Non era di molte parole quel giorno, e me ne stupii molto.
"Forse è così di prima mattina." mi dissi.
Notai subito che aveva il costume addosso e portava con se uno zainetto, quindi provai ad immaginarmi quale fosse la destinazione che ci aspettava.
Capii che poteva essere qualcosa di inaspettato per me, quando raggiungemmo il motorino parcheggiato.
-Dove mi stai portando??-
- Sali e non rompere.-
- Mestruato.- sbottai guardandolo male.
- Ha parlato Ferrari lingua lunga. Dai muoviti.-
rispose lui indicandomi il sellino.
I suoi modi poco gentili mi diedero sui nervi come al solito, ma decisi di tagliare corto ed accettare la sua proposta.
Così, ancora assonnata, salii in sella.
- Gherbini, tu prova a guidare come un pazzo cieco senza il benché minimo segno di attività neurale.....Provaci a fare come l'altra volta e giuro che mi....-
Lui rise, perché percepii il fresco fragore della sua risata squarciare la brezza mattutina,e poi partì così spedito che pregai di arrivare il prima possibile.
Non riuscii ad aprire bocca perché avevo paura che potesse staccarmisi anche la lingua.
Mi strinsi a lui con tutta la forza che avevo, gli puntai le dita nella schiena e nei fianchi, aggrappandomi come meglio potevo alla sua maglietta.
-Il casco! Perché non metti almeno il casco?!- urlai quando dopo una decina di minuti accostammo in uno spiazzo di pineta mai visto.
- E poi perché siamo in mezzo al nulla??- strepitai a gran voce.
Se prima che partissimo l'aria era sopportabile, quando arrivammo i miei capelli cominciavano ad appiccicarsi alla fronte.
-Fa caldissimo - mi lamentai ancora.
-Ma non stai mai, e dico mai,zitta?-
Fu una domanda ma sembrò una minaccia, perché Lorenzo lo disse con tono scortese, avvicinandosi a me.
Indicai il suo scooter e mi risistemai la maglietta lievemente sollevata sull'addome.
-Gherbini mi vuoi uccidere, derubare e poi gettarmi giù per un dirupo!?-
Intorno a noi non c'era nulla: solo sterpaglie ed alberi.
- Certo, e di che ti dovrei derubare??-
Lo chiese acidamente, rimettendo nello zaino le chiavi del motorino.
- Le pagine appiccicaticce di quei romanzi sciacqua-passere che ti leggi te?-
Rimasi sgomenta a fissarlo.
Si posizionò i rayban sul naso longilineo e dopo essersi scompigliato i capelli mossi sulla fronte, riprese a camminare verso una direzione precisa.
- Cosa stai insinuando? Che ho gusti di merda in fatto di letteratura?- chiesi seguendolo.
- No, che fai tanto la perbenino e poi ti leggi quella robaccia di sfumature di sto cazzo appassito.-
- Non leggo quella roba!-
- Si certo, tutte a sognare lo stronzo che vi maltratta e poi quando lo beccate lo prendete a patate in bocca!-
- Stai straparlando?! O sei solo incazzato con me?-
Odiavo camminare così veloce per un terreno sterrato, ma per stare dietro al passo spedito di Lorenzo ero obbligata a farlo.
- Mi hai fatto aspettare mezz'ora!- sbottò senza neanche voltarsi.
- Capirai!-
- Nessuna ragazza ha mai fatto aspettare Lorenzo Gherbini!-
disse poi, con tono arrogante.
Io scoppiai a ridere, forse per l'ingenuità con cui pronunciò una cavolata del genere.
- Beh stavolta è diverso. L'hai detto te.-
Lo presi in giro.
Perché non avrei dovuto? Lui lo faceva di continuo e se per due giorni aveva cominciato a fare il gentile con me, non significava che fosse cambiato qualcosa.
- Porca merda, sai essere una bella spina nel culo lo sai?-
- Si dice nel fianco! Tutto quello che dici non ha un senso!- strepitai a gran voce.
- Ahh invece te sei così saggia che se uno ti dà un appuntamento manco ti ci presenti!-
Mi accorsi allora, che ci era rimasto davvero male.
-Sei permaloso.- dissi, invece che chiedergli scusa.
- Può essere.- fece lui alzando le spalle distrattamente.
Il nostro vociare cessò immediatamente quando la visione di una scogliera mozzafiato ci colpì.
Proprio dove il bosco si diradava, si apriva davanti a noi una vista fantastica che dava su un'acqua cristallina.
Non c'era nessuno, solo io e un Lorenzo che posò lo zaino, si levò la maglietta, e si buttò dalla scogliera senza pensarci due volte.
Rimasi di sasso per qualche secondo, poi mi sporsi e lo vidi nell'acqua, sorridente.
-Si sta benissimo! Vieni Ferrari! Muovi quel culo!-
Risi a stento, io ero paralizzata.
Vedevo solo l'altezza sconvolgente e la distanza che ci separava.
Feci un calcolo.
"Saranno quattro metri. Forse più."
Deglutii forte.
Poi presi tempo quando mi spogliai e mi misi la crema.
- Hei, ti aspettavo. Perché non ti tuffi?-
Dopo poco Lorenzo s'arrampico' sugli scogli e tornò da me.
- Hem..-
Arrivammo al bordo della scogliera che colava a picco sul mare.
-Avanti,Buttati.- fece lui serio, indicandomi l'acqua limpida che si stagliava sotto di noi.
Stavolta non mi stava prendendo in giro e io sentivo solo il cuore martellarmi nella gola.
-No -
Restai ferma.
Lorenzo ruotò il capo e sembro squadrarmi il viso, forse voleva capire il mio stato d'animo.
Ma questo corrispondeva ad una cosa sola: paura.
-Dammi la mano.-
Mi voltai verso di lui, e notai subito le gocce d'acqua salata che scivolavano indisturbate sul suo viso abbronzato.
-Ma io non l'ho mai fatto....- tentennai.
Perché avevo paura.
-Dammi la mano, ci sono io. Lo facciamo insieme.-
Ma io avevo ancora paura.
Lorenzo mi porse il palmo della sua mano e io non seppi bene cosa fare.
Le mie gambe erano troppo pesanti ed incollate alla pietra ruvida per poter saltare giù.
-Di questo parlavi?- chiesi imbarazzata quando afferrai la sua mano e la strinsi forte.
Lui sorrise dolcemente quando sentì la mia presa disperata intorno alle sue dita.
- Fidati.-
Sentii il cuore fare un balzo non appena seguii il movimento rapido di Lorenzo, chiusi gli occhi e mi gettai nel vuoto.
L'aria gelida mi sferzò il viso finché un'ondata d'acqua fresca mi sommerse completamente.
-Oddio! Ho il cuore a mille!-
Lo urlai forte, liberandomi di qualsiasi cosa avessi dentro, di qualsiasi paura.
-Cazzo, anche io..- sorrise Lorenzo.
Sfogai la tensione con una risata liberatoria quando le sue mani sui miei fianchi mi fecero sussultare.
Stavamo nell'acqua uno di fronte all'altro, mentre con un gesto veloce mi attirò a se.
Uno schiaffo forte mi colpì i sensi: era il suo profumo così buono ed intenso che avrei riconosciuto anche se avessi chiuso gli occhi.
E quindi lo feci.
Chiusi gli occhi.
Non era come con Gianluca.
Quando li riaprii il volto di Lorenzo brillava di salsedine vicino al mio.
-Che stai facendo Gherbini?-
-Eh?-
Abbassai lo sguardo quando distrattamente questo mi cadde sulle sue labbra umide, gonfie e rosse.
-Ah scusa..era solo..pensavo..-
-So nuotare scemo!- risi, quando mi accorsi che il suo era un vero e proprio abbraccio, mi stava sorreggendo.
- Lo so, babbea!-
Mi afferrò più forte ma io usai le sue braccia come scaletta e gli saltai sulle spalle.
-Ferrari non ci provare!-
Mi accovacciai sulla sua schiena, lui si scrollò come per ributtarmi in acqua, ma io ero avvinghiata troppo stretta, quindi rimasi appiccicata a lui.
Provai a portare una leggera pressione sulla sua testa, come a spingerlo sott'acqua.
- Ora vedi!-
Lo sentii urlare, poi si buttò di sotto, trascinandomi con lui.
Chiusi gli occhi, per impedire all'acqua di finirmi negli occhi e trattenni a lungo il respiro, mentre lottavamo sott'acqua.
Mi acciuffo' dal fianco e mi portò a se, e mentre io provavo a dimenarmi dalla sua stretta, la mano di Lorenzo finì dritta sul mio petto.
Lo spintonai appena, ma il movimento leggero del mare ci cullava facendoci ritornare vicini.
Aprii gli occhi sott'acqua giusto in tempo per vedere il suo viso appannato dall'acqua verde, ma ancora più verdi erano i suoi occhi che mi risucchiarono senza tregua.
Nelle mie orecchie rimbombava il rumore del mare ma per un attimo tutto cesso', e fu l'attimo in cui le nostre labbra si scontrarono per rimanere appiccicate.
E ci restarono finché le onde ci separarono dolcemente, così, quando non riuscii più a trattenermi, saltai su e presi una grossa boccata d'aria salata.
-Tieni a bada quelle manacce Gherbini! -
-E che potrei farti? A parte toglierti quelle mutande!-
Rimasi immobile quando mi accorsi che la sua bocca era l'unica cosa che mi stava vicina.
- Ah, no..aspetta..te l'avevo già tolte le mutande..- sussurrò lui, contro il mio labbro.
Le mie gambe si accartocciarono intorno al suo bacino, come se avessero una vita propria.
- Perché devi sempre fare l'idiota...-
Con quella semplice frase mi fece ricordare di quanto era stato stronzo con me.
E quando Lorenzo appoggiò la fronte sulla mia e i nostri nasi si sfiorarono per un secondo, abbassai subito il capo.
-No.-
Non mi allontanai di un millimetro da lui, ma dissi "no."
E continuai a rimanere incastrata in quell'abbraccio.
-Sofia ti ho spiegato perché ho fatto così l'altro giorno...-mormorò dolcemente, sollevandomi il mento con due dita, fino a riportare il mio viso contro il suo -E poi l'hai detto tu.. è solo un bacio.-
Lo vidi inumidirsi le labbra con la lingua, lasciandomi incantata a fissarlo.
-Lo so ma non ..- Scossi il capo, come per scrollare via la visione della sua bocca perfetta -..no.-
Sapevo che lui non era Gianluca e sopratutto sentivo che con Lorenzo non sarebbe stato"solo un bacio"
Lo sentivo da come le nostre pelli aderivano magneticamente, da come i nostri corpi bagnati combaciavano perfettamente.
-Porca merda, Ferrari! Hai rovinato tutto!-
Lo disse con un tono un po' infantile, avrei riso se non avessi sentito quell'amaro in bocca che mi lasciò la visione di Lorenzo che usciva dall'acqua innervosito.
-Io ho rovinato tutto?- gli chiesi confusa.
Il suo rifiuto era ancora bello netto nella mia mente.
Lorenzo prese con rabbia la sua maglietta e se la buttò addosso, inzuppandola d'acqua.
-Sì, tu! Io ti ho portato qui. Volevo che fosse tutto...-
Lo vidi interrompersi per scuotere il capo con fare deluso.
-Andiamo via.- sbottò duramente.
Forse stavolta avevo tirato troppo la corda.
🐸
-Sì ma dov'eri?-
-A fare un giro per spiagge inesplorate, te l'ho detto!!-
- Da sola!? Senza dire niente?- chiese Alice sospettosa, mentre mangiavamo un panino nella veranda del bungalow.
Ormai sospettava ci fosse qualcosa sotto, ne ero sicura.
- Beh... Si, sai come sono ..mi metto a leggere.. e ciao..-
Alice sbuffò, poi si rivolse verso Mattia.
-Sentite qui, Salvetti ci ha proposto di andare a fare un escursione serale.-
"Ècheppalle" pensai.
-Idea di merda. Ma poi quando se ne va?- fece Mattia, contrariato.
-Boh, e dai!!! è per fare qualcosa! Da quando Jack se n'è andato... È una tale noia qui!!! Che dici, Sofi?-
-Ok..- mormorai triste, guardando gli scalini vuoti davanti al bungalow.
Poi tornai dentro a recuperare il mio telefono.
Mandai un messaggio al numero sconosciuto che ancora non avevo memorizzato.
Stasera ci vai?
Non serviva dirgli a cosa mi riferivo, lui era sempre a conoscenza di cosa si faceva nel suo campeggio.
Dipende..cara Sofia
Corrucciai la fronte. Dalla sua risposta sembrava ancora arrabbiato.
Da che dipende?
Qualche secondo e arrivò il messaggio.
Se ci sei tu, di sicuro ne faccio anche a meno.
Ci restai malissimo.
Sapevo che era arrabbiato e ferito nell'orgoglio, ma non riuscivo a capacitarmi come potesse rimanerci così male se avevo rifiutato il suo bacio.
Non seppi cosa rispondergli, ma dopo poco mi vibrò di nuovo il telefono.
Dimmi solo se ci vai o no, così mi regolo
"Quindi stavolta dice sul serio"
Vacci pure tanto io non ci vengo
Mentii spudoratamente.
Ma solo perché avevo una gran voglia di vederlo.
🐸🐸🐸🐸🐸
Mettete la stellina se vi è piaciuto
E ditemi che ne pensate!
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