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{Ce l'ho fatta!}

-Il problema è questo..-

Quando Mattia cominciava a parlare con un tono di voce così serio, sia io che Alice aizzavamo le orecchie.

- Mi è stato detto che il mio bungalow è disponibile solo per un altro giorno.-

- Manco sei arrivato già te ne vai!?-

Alice trattenne a fatica la pizza in bocca.

- Ho prenotato per una settimana! Pensavo che avrei potuto prolungare il soggiorno una volta qui, ma Gherbini ha detto...-

Interruppi Mattia.

- Ha detto cazzate.-

Lo dissi tra i denti, non appena sentii il nome dell'idiota.

Sia Alice che Mattia si voltarono all'unisono verso di me e quando vidi i loro sguardi indagatori tentai di ridimensionarmi.

- Ehm..volevo dire..continua pure.-

-Beh, ha detto che è già tutto prenotato per le prossime settimane.-

- Qual è il problema? Ci aggiungiamo un materasso e dormi da noi!-

Alice la sbrigò in fretta, come al suo solito.

- Per me va bene, ma sto materasso dobbiamo chiederlo a qualcuno.- fece Mattia, dubbioso.

- Puoi andare tu a parlarci, Sofia....- ridacchiò Alice con un ghigno malizioso.

Capii immediatamente con chi voleva che io parlassi.

- Cosa c'è da ridere?- chiesi acidamente.

- Beh, tu hai più confidenza con lui, non puoi negarlo!- fece lei.

Alice smise di ridere, ma mi scrutò a lungo. Per un attimo avevo quasi avuto paura che si fosse accorta che era lui il motivo dei miei sbalzi d'umore.

- Sì sì ci andrò a parlare.- tagliai corto, sperando che loro cominciassero a discutere d'altro.

- Uh, eccolo.-

Mattia indicò un ragazzo entrare nel bar con fare svogliato.
Un ragazzo che era Lorenzo Gherbini, detto anche lo stronzo.
Sia Alice che Mattia mi guardarono, aspettandosi che mi alzassi per andare da lui.
Io sollevai gli occhi al soffitto, poi posai l'ultima fetta di pizza.

- Guai a chi la tocca.- feci indicando il piatto.

Lorenzo stava poggiato al bacone del bar a bere una spremuta d'arancia, e io notai la sua schiena grande fuoriuscire da una canottiera che lasciava scoperte le sue spalle definite e solide.
Quando mi appoggiai al bancone accanto a lui, Lorenzo non si voltò neanche ma parlo soltanto.

-È educazione rispondere ai messaggi, Ferrari.-

-Come hai avuto il mio numero?!-

Curvò appena il petto verso di me e notai che la sua canottiera era leggermente bagnata, sembrava avesse corso o fatto qualcosa del genere. Sulla fronte umida scivolano delle ciocche spettinate.

-Ho le mie conoscenze.- rispose serio.

-Sei uno stalker! Lo sai che non è professionale prendere i dati dei clienti del campeggio?-

Terminò la sorsata di succo d'arancia, prima di massaggiarsi nervosamente la nuca.

"Beccato" pensai.

-Ma sta zitta. Sai sempre tutto te, eh?-

Provai a spintonarlo dandogli una manata sul tricipite, ma sembrò non sortire alcun effetto, così glielo dissi a parole.

- Prova a dirmi ancora una volta di stare zitta e giuro che ti arriva una gomitata nelle palle!-

- Hei!- si lamentò lui corrucciando la fronte.

- Ah, e nel bungalow ho bisogno di un materasso in più. Portamelo stasera. Grazie. -

Mi voltai e tornai dai miei amici che ovviamente mi squadrarono con occhi confusi.

- Glielo hai chiesto??-

- Sì, certo. Ha detto che non c'è problema.-

🍭

Quella sera mi stavo asciugando i capelli in bagno, quando mi parve di sentire ticchettare alla porta.
Spensi il phon e rimasi in attesa.

- Ali??-

Non rispose nessuno, quindi mi sporsi verso la camera e notai che le luci erano spente.
Mi chiesi dove fossero Alice e Mattia ma poi sentii di nuovo dei rumori provenire da fuori.
Decisi che li avrei ignorati e avrei continuato a fare le mie cose.
Dopo aver asciugato i capelli, mi rintanai nel letto a castello con uno dei miei libri preferiti.

Ma dove siete??

Mandai un whatsapp ad Alice.

Salvetti ci sta amabilmente asfaltando le parti intime

Scoppiai a ridere, perché ancora non riuscivo ad abituarmi alle espressioni colorite della mia migliore amica.

Cioè?

Aspettai la risposta che arrivò subito dopo.

Cioè che ci sta rompendo i coglioni coi racconti dei suoi viaggi. Vieni in piscina Sofi? Siamo tutti qui

Controllai l'ora e mi accorsi che era quasi l'una di notte.

Non divertitevi troppo! Io preferisco rimanere a leggere in camera.

Mi accoccolai nel letto, ma poi sentii di nuovo quei rumori provenire da fuori.
Non ero proprio sicura che qualcuno avesse bussato, sembravano più che altro dei passi, così decisi di andare ad aprire la porta e togliermi ogni dubbio.
Quando lo feci però, non vidi nessuno di fronte a me.

- Hei.-

Una voce mi fece sobbalzare.
Arrivava dal basso, o meglio, da Lorenzo che stava rannicchiato sui gradini.

- Dov'è il materasso?- chiesi con voce fredda.

Lui non alzo il capo, né si voltò a guardarmi.

-Non riesco a dormire.-

- Non ti ho chiesto questo, Gherbini.-

- È per te o per quello spilungone?-
sbottò lui, voltandosi di scatto.

-È per Mattia.-

Lorenzo si alzò in piedi.
Portava una felpa grigia ed un paio di pantaloncini scuri.

-Non potete dormire in tre in un bungalow in cui pagate per due.- fece puntandomi un dito contro.

- Pff! Mappercortesia!-

Incrociai le braccia, muovendo gli occhi a destra e a manca, ma lo vidi quando allungò una mano verso di me.
Sentii le sue dita sfiorarmi fastidiosamente lo zigomo.

- Neanche tu riesci a dormire....-

Indietreggiai, impedendogli di giocare con le ciocche che mi ricadevano sul viso.

- No. Leggevo.- risposi secca, con il libro ancora tra le mani.

- E che leggi Ferrari?-

Il suo tono di voce così seducente non mi piaceva affatto.

- Niente che ti interessi-

- E dai, sii educata per una volta!-

Mi prese in giro, poi mi infilò le mani dietro alla schiena e mi rubo' il libro dalle dita.

Lo vidi leggere il titolo, nella penombra di un lampione mezzo scarico.

-Uuuuhhhh!! Orgoglio e pregiudizio!! Il libro per zitelle alla riscossa!-

- Ma sta zitto.-

Lorenzo si rimise a sedere sugli scalini e non so perché, ma mi accovacciai lì con lui quando lo vidi sfogliare rapidamente alcune pagine.
Lo osservai.
Sembrava di vedere una scimmia che provava ad usare coltello e forchetta.

-Ci sono scene..mmm..sconce?-

Alzai gli occhi al cielo.

-Ma che cazzo dici! Se c'è qualcosa di sconcio nel raggio di cinquanta metri, quello sei te!-ribattei inviperita.

- Me ne leggi un pezzo?-

Lo guardai sconcertata.
Non so se era per la sua richiesta assurda o per il tono di voce dolce che usò nel parlarmi.

-Non ci penso neanche!! Non siamo amici!-

- Suvvia, Ferrari!- mi pregò lui, facendomi gli occhioni teneri.
E sapeva farli bene.

-Perché dovrei? Me lo chiedi solo per prendermi in giro.-

-Secondo te sto seduto vicino ad una fan di romanzetti hard, all'una di notte, solo per prenderla in giro?-

-A parte che con questa affermazione m'hai appena presa in giro..e poi, non sono romanzetti hard! E comunque.. non ti piacerebbe.-

Le mie risposte uscirono a scatti, ed il mio classico modo di parlare fluente fu intramezzato da piccole pause che mi diedero il tempo di rispondergli a tono.

- Beh, non lo sai. Se non ci provi, non puoi saperlo.- rispose lui, con fare superiore.

- Non rompere.- sbottai riprendendomi il libro con un gesto sgarbato.

Lorenzo sbuffò, poi si girò verso di me e aspettò il contatto visivo.
Non appena fu stabilito, non appena i nostri occhi si incontrarono nuovamente, lui riprese parola.

-Provaci. Perché non ci provi una buona volta, Sofia?-

Non seppi bene di cosa parlava, ma continuavo a negarmi.

-Perchè sei un idiota.-

Ma lui non desistette, chinò il capo in modo da raccogliere con uno sguardo, i miei occhi, che invece erano già scivolati verso il basso.

- Hai capito cosa sto dicendo. Non mi riferisco al libro.-

- E a cosa??-

Con uno scatto improvviso si alzò in piedi e si mise proprio davanti a me, così non potei fare a meno di guardarlo.

- Tu non ci provi mai a fare qualcosa di più! Te ne stai sempre nascosta dietro a qualcosa! Dietro ad un libro, alla tua amica bionda, o alle gambe lunghe del tuo amico Mattia! Ma io voglio vedere Sofia, voglio sapere chi è questa Sofia!-

- Ma che vai dicendo..hai fumato?-

Provai a fingere, ma in realtà sapevo fin troppo bene cosa diceva.
I professori a scuola dicevano lo stesso.
"Sofia è la migliore della classe, ma fa il minimo indispensabile. Eccelle nelle materie ma non ci mette mai del suo. Non sappiamo chi è questa ragazza."
Mi ero sentita anonima tante di quelle volte che avevo perso il conto.

Ma stavolta era diverso.
Questa volta me lo stavano dicendo in faccia.
Lorenzo mi stava sbattendo in faccia la sua visione di me, che non era poi così tanto diversa da quella che avevano gli altri.

- Sofia.. Mi stai ascoltando? Non lo dico per attaccarti.. Lo dico per te. Perché io e te non facciamo una cosa insieme?-

La sua voce calda mi diede una scossa.

- Una cosa insieme?-

Se mai mi avessero detto che mi sarei trovata con Lorenzo Gherbini, all'una di notte, ad approfondire l'argomento "la personalità di Sofia Ferrari", nel bel mezzo del camping di Santa Marinella...
Beh, non ci avrei mai creduto.

- Cosa vuoi fare con me?- chiesi diffidente.

Non sembrava malintenzionato, quindi gli diedi retta.

-Facciamo che tu provi a leggermi questo libro.. Cioè tu proverai a farmelo piacere, mentre io proverò a farti divertire.-

- Eeeeeww!!-

La mia espressione disgustata mista ad un verso lamentoso si liberò nell'aria.

-Porca merda, Ferrari!! Ma sei una pervertita! -

Lorenzo scoppiò a ridere come un bambino piccolo.

- Non intendevo scopare!-

Risi anche io, così lui si sedette accanto a me e mi diede una spallata complice, poi fece un verso schifato.

- Eeew io che scopo te, Ferrari!-

-Smettila!-

-Io e te nudi e appiccicati? Ew!-

-Smettila!- risi più forte.

- Ohhhh sì Ferrari, prendilo tutto..-

Lorenzo mi fece il verso, poi prese a pizzicarmi il fianco.

- Smettila! Fermo!-

Ridemmo come due imbecilli per qualche minuto.

- Sofia?-

- Sì?-

Guardavamo entrambi dinnanzi a noi, non so se per imbarazzo, o forse perché così doveva essere.
Ma poi lui parlò.

- Sto parlando di .. affrontare le tue paure.-

- Ma che cazzo ne sai tu delle mie paure!- esclamai.

- Sei così presa da voler fare bella impressione ad ogni costo, che non ti accorgi di avere paura??-

Mi si bloccò la mandibola.

- Non ho paura.- riuscii a dire.

Lorenzo allora si rialzò in piedi.
Poi mi indicò, cominciando ad indietreggiare.

- Domani. Io e te. Facciamo una cosa.-

- Cosa?????- sbraitai.

-Hai paura?- ridacchiò con il labbro inferiore sotto ai denti.

- Ti ho detto di no!!!!!- urlai quando lo vidi indietreggiare sempre di più.

- Bene, allora domani ti vengo a prendere alle undici!-

- Ma...-

- Nessun ma..E prendi il costume!-

Rimasi con lo sguardo appeso all'immagine del corpo di Lorenzo Gherbini che si sfumava tra i cespugli della pineta.
Poi il suo sorriso abbagliante svanì nel buio, così rientrai nel bungalow e mi misi a letto.
Chiusi gli occhi.
Ma il sonno non arrivò.
Aspettai.
Ma niente.
Non ne volevo sapere di dormire.
Riuscivo solo a sorridere.
Forse perché avevo una strana sensazione addosso.
Mi sentivo stranamente felice.

🍭🍭🍭🐸🐸🐸🍭🍭🍭

Buonanotte! ✌🏻️

😙

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