30
Io, Mattia ed Alice arrivammo in spiaggia verso le nove di sera.
C'erano tende sparse dappertutto ed un gran vociferare alternato da note di chitarra strimpellate, facevano da sottofondo a voci che cantavano stonate.
Ci sedemmo in un angolo a mangiare un pezzo di pizza al trancio che avevamo preso di passaggio in panetteria.
Alice sbuffò a lungo, prima di addentare la fetta di margherita, guardando in cagnesco qualcosa in lontananza.
- Che guardi?- rise Mattia accorgendosi subito del malumore di Alice.
- Quel bastone ambulante di Lisa.-
Mi voltai verso il gruppetto di amici di Lisa, credendo di trovarci anche Gianluca, ma ciò che vidi era solamente lei ed il suo corpo da modella stretto in un paio di shorts ascellari con tanto di top che le lasciava scoperta tutta la pancia piatta.
- Capisco la moda, ma quello è un pannolone.- bofonchiò Alice con la bocca piena.
Io e Mattia scoppiammo a ridere, mentre quest'ultimo iniziò a dare retta ad Alice, come faceva di solito.
- Ti immagini se una come Lisa fosse incontinente?? Magari li mette per quello.- ipotizzò serio, Mattia.
- Sì, secondo me con tutte le schifezze che si beve, si piscia anche l'anima quella.-
- Ali!- la sgridai con un sorriso.
- Che c'è?! Ma guardala! L'hai mai vista mangiare?
-Campa d'alcool.-
- Sì, d'alcool e cazzi.- sputò Alice, col suo fare da scaricatore di porto.
Sorrisi perché in qualche modo Alice e Mattia si compensavano, insieme.
Lui era molto equilibrato ed educato, mentre lei non faceva che essere scurrile delle volte.
Dopo la buonissima pizza mi pulii le mani con un fazzolettino, poi mi guardai intorno in cerca di qualcuno che avesse qualcosa da bere.
- Merda, sbaglio o ci siamo dimenticati l'acqua??- domandò Alice.
- Mi sa che ci tocca tornare al bar..- mormorò Mattia.
- Vacci tu Matti! Sono venti minuti di camminata che palle!-
Quel giorno Alice era davvero in vena di lamentele, da quando Jack era partito non faceva che inacidire alcuni aspetti del suo carattere.
"Probabilmente le manca" la scusai.
- Tranquilli. Vado a rimediare due Coca-Cole.- proposi, quando vidi da lontano Federico ed Alberto, gli amici di Gherbini, tirar fuori lattine di ogni tipo da una borsa frigo gigante.
- Ciao.- dissi quando arrivai vicino ai due, che erano in compagnia di alcune ragazze.
- Ciao, Sofia. Come va?- sorrise Alberto.
- Bene grazie..-
- Non sei con la tua amica stasera?-
- Sì, c'è anche Ali..ehm..-
Mi resi conto di essere troppo timida da chiedergli di offrirmi da bere in maniera così diretta.
Federico aggrottò le sopracciglia.
-Se cerchi Lorenzo, arriva subito.-
Alberto fece un accenno di risata sguaiata.
- Subito? Secondo me l'americana se lo sta prosciugando..Prima di due ore non lo fa alzare dal letto-
Senza neanche volerlo misi su una faccia schifata, pentendomi quasi di essere andata lì da quei due energumeni.
- Non cerco Gherbini. Volevo solo una coca.-
- Ma davvero?- chiese una voce fastidiosamente bassa ed odiosa alle mie spalle.
Alzai gli occhi al cielo stellato senza neanche voltarmi.
Anche perché sapevo di trovarci la faccia da schiaffi di Lorenzo.
Riconobbi subito il suo solito buon profumo.
- Va beh, lasciate perdere.- sbottai scuotendo il capo innervosita, prima di muovere due passi per andarmene.
-Siamo nervosette eh!- fece l'idiota, obbligandomi a voltarmi per insultarlo.
Portava una maglietta scura, sopra ad un paio di pantaloni chiari.
Niente di speciale, eppure sembrava elegante.
- Veramente sono tranquillissima, sto solo tornando dai miei amici.- dissi sbrigativa.
Lorenzo aprì la bocca in un gran sorriso strafottente.
- No, io dico che sei un po' nervosa.... Ma sai, il sesso è terapeutico, Ferrari. Dovresti provare. Ti scarica dai problemi..-
sentii la presa delle sue dita calde sul mio braccio scoperto
-...dalle tensioni...-
- Non osare!..- saltai su, indietreggiando per sottrarmi al suo tocco tentatore.
Poi strinsi le labbra, decisa ad andarmene da quella situazione.
Tornai a mani vuote da Mattia ed Alice che sembrava avessero dimenticato del problema "bevande", ritrovandosi a chiacchierare di una gita in Austria che avevamo fatto due anni fa.
- L'avevo detto io a tua madre che dovevi venirci a tutti i costi! Lei non voleva mandartici!- sosteneva Mattia.
- Sì, ma non era per l'insufficienza in matematica..-
L'arietta fresca della sera mi fece rabbrividire, così mi misi il mio golfino di lana sulle spalle.
-Freddo?-
Lorenzo si sedette con i suoi amici dietro di noi, prendendo a guardarmi.
- Hei ti ho fatto una domanda, sei sorda oltre che che orba, Ferrari??-
E io non gli risposi.
Dopo poco qualcuno mi ticchettò alle spalle.
E dato che ne avevo le scatole piene delle provocazione del cretino, mi voltai incavolata nera.
-Senti ti ho detto che...-
Il viso abbronzato di Gianluca mi sorprese, e mi prese decisamente alla sprovvista.
-Hei! Ma che succede?-
Lui si stupì della mia reazione acida, dato che con lui ero sempre stata gentile.
-Oh sei tu.. - dissi confusa.
-Aspettavi qualcun'altro?- rise lui, sedendosi accanto a noi.
-Mmm. No.-
Alice e Mattia guardarono male Gianluca, e sperai vivamente che non facessero battutine strane.
-Hai il sacco a pelo per questa notte?-
-Certo.- mormorai infilandomi il golfino, per via della brezza notturna.
-Io credo di averlo dimenticato...-
Deglutii.
"Oh beh, non gli chiedo di certo di dormire con me." pensai in quel momento.
- Vieni più vicina o hai paura?-
La domanda di Gianluca mi lasciò interdetta.
- Che vuoi dire?- chiesi scaldandomi le braccia con lo sfregamento delle mani, mentre in sottofondo c'era qualcuno che strimpellava e canticchiava canzoni di Lorenzo Fragola.
- Beh che sei sempre distante. Non ti mangio, Sofia.-
"Oh, cavolo!" pensai subito.
"Usciamo insieme e non lo saluto neanche con un bacio, né con un abbraccio. Penserà che sono una specie di manichino senza sentimenti!"
Tolsi subito la borsa da vicino a me, e gli feci spazio, prima di lanciargli un grosso sorriso.
- Ma che dici! Mettiti qui vicino a me!-
Gianluca sorrise, e dopo qualche parola mi rigrovai con il suo braccio intorno alle mie spalle.
Non mi lamentai, perché nonostante tutti i dubbi che potessi avere su di lui, mi stava tenendo al caldo, e io stavo letteralmente tremando.
- Tutto okay?- chiese Gianluca ad un certo punto, avvicinando così tanto le labbra alle mie che pensai mi volesse baciare davanti a tutti.
Mi vergognai subito, quindi presi a guardarmi in giro con sguardo innocente.
- Si sì tutto okay,è che... Mi scappa la pipì.- ammisi imbarazzata.
- Mi sa che ti devi dare alla macchia- fece lui.
- Cosa vuoi dire!??-
- Che devi farla in pineta! Vuoi che ti accompagni?- propose gentilmente, senza discostare neanche per un attimo il suo braccio dalle mie spalle.
"Ew! No!"
Ero la classica ragazza che se stava in presenza di qualcuno non riusciva a farne neanche un goccio.
-Grazie ma vado da sola.-
Mi diressi verso la pineta con il cellulare in mano e la modalità torcia attivata.
Sentii il vociferare farsi sempre più lontano, man mano che mi avventuravo tra gli alberi.
Ma poi delle foglie si mossero.
-Il campeggio è fotuttamente grande. Mi spieghi perche ci imbattiamo sempre io e te?-
Alzai gli occhi al cielo, non appena udii la voce zigrinata di Lorenzo sovrastare le cicale.
-Non so. Forse perché la mia sfiga non si smentisce mai??-
Lo dissi quasi ridendo quando vidi Lorenzo poco avanti a me.
Risi appena forse perché per un attimo quei rumori nel buio mi avevano messo paura, ma non appena mi resi conto che era solo Lorenzo, mi tranquillizzai.
Lui si voltò, pizzicando la lingua tra i denti.
-Oppure mi segui, cara Ferrari..-
-Oppure sei tu a seguire a me.- sbottai incrociando le braccia.
- Secondo me sei tu a farlo, Sofia, dal primo giorno.-
Scoppiai a ridere per la serietà con cui Lorenzo pronunciò quella frase.
Quasi mi dimenticai del buio che ci inghiottiva.
-Ma per favore!! E poi stasera mi hai invitato tu, devo ricordatelo Gherbini?-
Lui rollò gli occhi a lato, infastidito per il mio appunto.
-Beh ma solo per ..che c'entra.-
Così provai a digli ciò che sosteneva Mattia.
Così, senza un motivo preciso, per pura sfida.
-Senti..cioè.. non è che ti piaccio?-
Istintivamente abbassai il telefono per evitare di porre l'attenzione sul fatto che ero diventata tutta rossa.
Tentai di mostrargli un'espressione disgustata, ma risultai solo sincera.
- Oh, tesoro.-
Lorenzo fece alcuni passi nella mia direzione, facendomi indietreggiare notevolmente.
- Sono io che piaccio a te. Non scordarlo.-
Ghignò perfidamente, mostrandomi i suoi denti bianchi stretti in mezzo alle sue labbra piene.
-Pffff!! Sì, certo. Innanzi tutto "tesoro" lo vai a dire alle tue amiche. E poi su cosa basi questa supposizione assurda?-
Le sue guance si gonfiarono appena, riempiendo le sue fossette ai lati della bocca, quando scoppiò a ridere divertito.
-Uh, mi hai fatto certi occhioni l'altra sera!-
-Ma quando?- sbraitai, fermandomi con lui davanti al casottino del bagno, notando che c'era una fila assurda.
-Dopo che ti ho baciata durante...ehm.. il gioco...- mormorò con occhi più vaghi ed evasivi del solito.
Sembrava imbarazzato.
Lorenzo Gherbini sembrava imbarazzato?
Mi dissi che ero impazzita, perché era impossibile una cosa del genere da parte sua, da parte di uno come lui.
-Ma per favore.-
-Eh..guarda che le conosco le ragazzine..Ferrari...- aggiunse poi, infilandosi una sigaretta in bocca.
- Cioè?-
-Volevi qualcosa di più.- ammise serio, strizzando gli occhi in due fessure verde luminoso.
-Ma sei fuori?? Sto con Gianluca nel caso te lo fossi dimenticata-
-Mmm....e come mai sei venuta a letto con me l'altra notte?-
Mi spaventai per l'affermazione pronunciata con così tanta leggerezza, presi a guardarmi in giro mentre alcuni ragazzi ci fissarono ridacchiando.
"Ancora con questa storia ridicola??" mi dissi.
-Piantala con questa farsa non ci credo più! -
-Ma ci crederà lui, quando glielo dirò - ridacchiò lo stupido.
-E perché dovresti?-
-Così per vederlo mentre si rode il fegato. Sempre che gli importi di te...- alluse subdolamente.
Mi resi conto che per quanto Lorenzo fosse scherzoso, odioso e volgare, non era poi così tanto stupido. Sapeva mettermi le pulci nell'orecchio. E sapeva essere dannatamente convincente.
-Non lo farai.-
-Si che lo farò "tesoro"!- mi affrontò lui, causando il mio sgomento, tant'è che mi voltai per andarmene subito via.
"Chissene frega della pipì, non ci sto più qui con lui."
-A meno che...-
Lorenzo lo disse sottovoce, catturando tutta la mia attenzione.
E io strinsi la mandibola, ingoiando la mia curiosità ma non fu sufficiente.
-Cosa?- chiesi distratta.
-A meno che..stanotte non stai di nuovo con me.-
Spalancai gli occhi.
- Non eri quello il cui motto era: mangiare, dormire e scopare???- domandai accigliata, dandogli un leggero colpo sul petto.
-E allora?-
Stava chiaramente ridendo di me.
- E allora perché rinunci a quella più importante per te, solo per stare con me??- chiesi sospettosa.
Alcune ipotesi mi assalirono la mente.
Che Lorenzo fosse davvero innamorato di Lisa? Così tanto da volere la ripicca su Gianluca a tutti costi?
Ma lui scoppiò a ridere col suo solito modo di fare menefreghista.
- A parte che un'ora fa mi sono sbattuto un'americana assatanata.. Quindi direi che per oggi sono apposto Ferrari. Te che dici?...-
Si morse il labbro, prima di continuare.
- E poi chi mi dice che tu non decida di cedere ai tuoi istinti stasera..-
- I miei istinti nei tuoi confronti sono solo quelli di prenderti le palle e schiacciatele con la prima cosa che trovo!-
Rise.
- Porca merda, Ferrari! Sei una cazzo di serial killer nelle vesti di una secchiona acida!-
-Mi ricatti? È così che fai con le ragazze?-
-No! Lo faccio solo con le santarelline che fingono di fare le brave ragazze. Ti piaccio e ti dimostrerò che è così.-
Mi pizzicò il braccio coperto dal golfino, dandomi più fastidio di quanto già mi desse.
-Ma non ci sperare proprio, Gherbini.-
-Non è speranza è realtà.Stasera starai nel mio sacco a pelo.-
Lorenzo era uno che sapeva quello che voleva, ma sopratutto sapeva come ottenerlo.
"Ma non nel mio caso." mi autoconvinsi.
- Digli il cazzo che ti pare. Non mi importa più di niente. Non sto ai tuoi ricatti.-
Mi afferrò dal braccio quando mi voltai per andarmene.
- Rinunci a Lorenzo Gherbini, il più figo del mondo, solo per Gianluca mano morta!?-
La sua espressione concentrata, da duro del paese, mi fece ridere.
-Al massimo sarai il più figo del tuo palazzo, non t'allargare!-
Risposi controvoglia, ma rimasi stranita dalla sua provocazione. Perché mi voleva con lui a tutti i costi? Era davvero solo per Gianluca? Possibile che mi stesse davvero proponendo di fare qualcosa?
Lorenzo si fece più serio, avvicinandosi al mio orecchio con fare pericoloso.
-Sei così sicura di voler stare con lui?-
Non seppi che dire.
- Mi stai dando della insicura?- bisbigliai, vittima del suo respiro sul mio collo.
- Beh hai la tua occasione per dimostrarmi il contrario, Ferrari. Ti faccio una proposta. -
Mi intimorì per un breve attimo, ma poi rinsavii, così sciolsi la sua presa guardandolo dritto nelle iridi verdi.
- Che diavolo vuoi da me, Gherbini??-
Ma perché non poteva solo lasciarmi in pace?
Ma sopratutto..perché gli davo ancora retta?
Lorenzo approfittò del fatto che indugiai, così fece la sua proposta insensata.
-Se Gianluca stasera se ne torna in bungalow con Lisa, tu starai con me.-
-E perché lui dovrebbe tornare con Lisa!?Ma figurati se..-
Mi resi sconto dell'assurdità che stavo dicendo, solo quando avevo già pronunciato la frase a voce alta.
-Accetta, se dici di essere così sicura.. Non dovrebbero esserci problemi, no?-
Lorenzo accennò un sorrisetto convinto, io non lo ero altrettanto, ma volevo dimostrarmi tale.
"Magari se gli dico di sì, mi lascia in pace!" mi dissi, trattenendo il respiro.
Poi il mio sguardo ricadde sulle sue labbra umide che si curvarono in un ghigno subdolo.
Perché avrei dovuto accettare la proposta di Lorenzo Gherbini?
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Siamo a settembre!
E io finalmente ricomincio a scrivere questa storia!
Buona giornata a tutti!
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