19

Ero seduta da troppo tempo, le gambe accavallate presero a formicolarmi, ma non mi alzai quando rivolsi un'occhiata diffidente a Gianluca.

-Dentro fa caldissimo.. Ho tipo..l'aria condizionata rotta..- dissi con un sorriso accennato.

La voce di Gherbini mi aveva distratto per qualche secondo, ma non appena lo vidi abbracciare una ragazza, distolsi subito lo sguardo: non perché mi desse fastidio, semplicemente non mi interessava quello spettacolo patetico.

- L'aria condizionata rotta?-

Gianluca mi osservò accigliato, poco prima di sedersi a fianco a me.
Le sue gambe sfiorarono le mie e io mi chiesi:"Da quando dico bugie??"
Forse da quando avevo capito che non mi sarei mai dovuta fidare ciecamente di Gianluca, né di nessun'altro ragazzo.

- Puoi chiedere a quello stronzo di Gherbini di fartela riparare..-

- Possiamo non parlare di lui, per favore?-

Mi infastidii nuovamente, perché in un modo o nell'altro usciva sempre fuori il suo nome. Gianluca si passò una mano tra i capelli corti e fini, poi si appoggiò con i gomiti sulle ginocchia, e prese a guardarmi.

- Davo per scontato che foste amici, dato che l'altro giorno ti sei schierata dalla sua parte.-

La voce di Gianluca era sempre piatta e senza alcuna inflessione particolare, ricordo che anche quando lo sentii arrabbiarsi con Lisa, avevo notato che la sua voce non aveva cambiato tonalità.

- Come, scusa? Io dalla parte di Gherbini?-

Misi su una smorfia inorridita, accentuata dal fatto che l'idiota stava a qualche metro da me, con una mano nei capelli di una ragazza e l'altra nascosta chissà dove.

- Sì, quando ce le siamo date.- aggiunse lui, provocando la mia indole da rompiscatole.

- Ad onor del vero, sei tu che lei hai date a lui.-

- Sei sempre così precisina, Sofia?-

Qualcosa mi disse che Gianluca avrebbe voluto dire "noiosa", dato che ero l'opposto del suo ideale di ragazza, cioè Lisa, la regina delle oche.

- Comunque non mi sono schierata dalla parte di nessuno. Trovo sia da stupidi picchiarsi o insultarsi per colpa di una ragazza. Avete risolto qualcosa facendo così?-

Gianluca alzò gli occhi verso il cielo, sembrò pensarci un po', poi mi rispose.

- No. Ma per un attimo mi ha soddisfatto rompere il naso a quel bastardo. -

Ricordai come mi aveva dato fastidio vedere Lorenzo essere colpito in viso, quando Gianluca continuò
-Sono stato male per il tradimento di Lisa..e la colpa era anche di Gherbini.-

Io risposi di getto, incurante del fatto che sembrassi schierarmi dalla parte di Lorenzo.

- Secondo me la colpa non è sua, ma delle ragazze che vanno a letto con lui.-

Gianluca inarcò il sopracciglio, rivolgendomi uno sguardo interrogatorio.

- Lo difendi?-

- No, dico solo che non puoi prendertela con lui se Lisa ha cominciato a tradirti. È ovvio che il problema fosse lei..-

Provai a prendere la discussione sul serio, ma Gianluca smorzò l'argomento, scoppiando a ridere.

-Sembri un'esperta di relazioni di coppia..-

Mi sentii un po' presa in giro, quindi replicai risentita.

- Non lo sono affatto.-

- Non hai mai provato neanche per qualche giorno?- chiese lui accostandosi più vicino al mio viso.

- Cosa, Gianluca?-

- Ad avere un ragazzo.-

Scossi il capo in segno di negazione, potevo dire il contrario?
Lui mi parve quasi stupito della mia risposta, che invece per me era ovvia.

- Mi sembra impossibile, Sofia..sei una ragazza così bella..-

Il mio cuore prese a fare un sussulto strano, stava dicendo sul serio?
Arrossii leggermente, ma non mi feci prendere dall'entusiasmo stavolta.
C'era un doppio fine nelle sue parole?
Ovvio che ci fosse un doppio fine, sennò Gianluca non mi avrebbe posato una mano sul ginocchio, ma in quel momento, mentre mi perdevo nei suoi occhi scuri mi chiesi: 'hanno davvero importanza le sue intenzioni?'

Nonostante Gianluca mi piacesse però, non riuscii di nuovo a lasciarmi andare.
Era più forte di me, volevo analizzare ogni sua singola mossa e parola.
Mossi appena la gamba, come per ritrarla ed sottrarla al suo contatto, questo fece sì che Gianluca togliesse la mano dal mio ginocchio, ma inaspettatamente me l'appoggio' sulla spalla.
E poi fece una mossa lenta con la testa, per cercare le mie labbra.
Si avvicinò furtivo, senza trovare alcuna resistenza da parte mia, quando la sua lingua provò ad insinuarsi nella mia bocca. L'accolsi in maniera ponderata, lasciandogli lo spazio necessario per darmi un bacio lento e non troppo irruento.
Le nostre lingue giocarono stanche, per poi terminare con uno schiocco di labbra.
Chiusi gli occhi per tutto il tempo, assaporando il ricordo del nostro primo bacio e della mia totale ingenuità di quell'epoca.

-Sofia se solo ti avessi conosciuta in altre circostanze...-

Lo guardai, come per fargli cenno di continuare.
"Un'altra friendzonata da parte di Gianluca e me ne vado in Alaska" mi dissi.

- Beh.. In quel caso..avremmo potuto non lo so.. cioè mi piaci,ma sei così ..-

Il suo discorso fu confuso e io non capii un accidente di quello che voleva dire, ma c'era una cosa di cui volevo assicurarmi.

- Sono così come? Non dirai di nuovo 'piccola'?-

Chiesi decisa, mentre Gianluca sospirò forte.

- No..ma di sicuro io e te siamo diversi. E tu, non sei piccola ma..hai bisogno dei tuoi tempi, non ho ragione?-

"I miei tempi? Ma quanto diavolo sta correndo? Ci siamo dati solo un bacio, dio mio!"

-Credo di sì. E credo che sia meglio che io vada a dormire.-

Mi alzai in piedi e sentii finalmente le gambe riprendere vita, raccolsi il mio libro e feci per andarmene.

- Perché ora te ne vai,Sofia?-

- Vorresti che le circostanze fossero diverse, ma le circostanze sono queste, Gianluca. E io non ho intenzione di cambiare nulla.-

"Non ho intenzione di cambiare per te"non lo dissi però, perché suonava troppo altisonante e fuori luogo, ma lo pensavo.

- Ma no Sofia, non volevo dire che dovresti essere diversa.-

Gianluca si alzò in piedi, mi rivolse uno sguardo gentile, così come era il suono della sua voce, quindi decisi di dargli una possibilità.
Aspettai un po' prima di entrare in bungalow.

-Ah no? E quindi cosa volevi dire?- domandai guardando i listoni di legno che pavimentavano gli scalini.

- Che posso aspettarti.-

Per un attimo la sua voce calma mi diede sui nervi.

-Aspettarmi? Ma chi te l'ha chiesto, scusa? E poi perché vieni qui e mi baci? Che significa?-

Tentai di non risultare maleducata, ma risultai di sicuro acida.

-Che mi piaci, non è ovvio?-

-Ma sei ubriaco??- strepitai lasciando che la mia voce si alzasse un pochettino.

Il volto di Gianluca si segnò di un'espressione incredula.

-Cioè un ragazzo ti chiede di metterti con lui e tu gli chiedi se è ubriaco?-

Rimasi qualche secondo senza sapere cosa dire, poi scappai nel bungalow, lasciando Gianluca sugli scalini a fissarmi confuso più che mai.

🍏

- Sofi ieri com'è andata?-

- Cosa?- biascicai alzandomi dal letto con occhi socchiusi e capelli mossi in onde impazzite. Alice era tornata tardi ieri sera e non avevamo ancora parlato.

-La tua serata, Sofi!.-

- Non bene come la tua..-

Sbadigliai rumorosamente, massaggiandomi la fronte. Avevo dormito male, decisamente male.

- Che è successo?-

- Niente. Ho baciato Gianluca.- biascicai entrai in bagno per fare la pipì.

-No,no...aspetta..hai baciato Gianluca??? Di nuovo?-

- Eh. È successo.-

-Ma racconta tutto! Voglio i dettagli!-

- Devo farmi una doccia..- mormorai scocciata, mentre la mia amica mi afferrava dal braccio, strattonandomi con vigore.

- E dai!!! Voglio sapere!!! Com'è stato??? I dettagliiiiiii!!-

- Non ci sono dettagli Ali! È venuto qui..mi ha detto che gli piaccio..che sa che io ho i miei tempi..bla bla..-

- Cioè scusa..come??-

- Pensa di essere interessato a me.-

Alice sgranò gli occhi.

- Lo pensa o lo è ???-

- Io credo lo pensi, quando in realtà è ancora innamorato di Lisa.-

- Potresti mandarlo a cagare..-

Mi sorprese che Alice dicesse così, ma non me ne curai più di tanto, mi ero svegliata di cattivo umore e vagavo per la camera come uno zombie, frugando tra i costumi per trovarne uno carino.

- ..oppure potresti.. dargli una possibilità.-

Feci finta di non sentire l'ultima frase di Alice.

- Senti mi accompagni a comprare un costume?- le chiedo sbuffando, quando mi resi conto di averne portati solo due.

- Oggi Jack parte tesoro..voglio andare a salutarlo..stare un po' con lui..-

- Okay, okay.- sputai andando a farmi una doccia - Ci vado da sola.-

Quando uscii dal bungalow una brezza estiva mi accarezzò il viso, dandomi un po' di sollievo dal calore di mezzogiorno.
Attraversai a piedi il camping, per arrivare fino alla reception.
Mi sorpresi quando notai che al posto del solito ragazzo, dietro al bancone c'era Lorenzo.
"Non ce la posso fare a discutere ora."

- Buongiorno Ferrari. Dormito bene?-

Gli feci il dito medio non appena i suoi occhi verdi si posarono su di me con fare subdolo.
Quando mi guardai intorno mi resi conto che la sala della reception era vuota, e c'era solo la sua voce a rimbombare tra le pareti spoglie del casottino. E c'era solo lui con i suoi bicipiti abbronzati sotto ad una maglietta verde militare.

- Sappi che oggi sono più acida del solito.- sbottai andandogli davanti con le braccia incrociate.

- Interessante- fece lui, allargando il sorrisetto curvo.

Sospirai, poi mi dissi "calma Sofia, calma."

- Senti, non ho voglia di battibeccare. Ho solo bisogno di noleggiare una bici.-

- Uh. E come mai?-

- Devo andare in paese. -

- A fare?-

- Ma ti vuoi fare gli affari tuoi?-

- Eh..allora mi sa che non potrò aiutarti Ferrari..- aggiunse Lorenzo, appoggiandosi con le mani congiunte sul bancone.

- Non puoi affittarmi una bici!?!?-

- Potrei, ma dimmi cosa devi fare in paese.-

- Devo andare a fare un po' di shopping. Contento?- replicai scuotendo il capo, già infastidita dalle mille domande dell'idiota.

- Uh...e cosa devi comprare? Una tunica nuova?-

- Ah.ah. Cretino. Ho bisogno di un costume.-

- Un costume?-

Provai a fingere di non vedere quel ghigno fastidiosamente malizioso che mise su, ma fu talmente sfacciato che dovetti girare i tacchi ed andarmene.

-Hei Ferrari aspetta, dove vai?-

-Me ne vado a piedi. - Sbuffai legandomi i capelli in una coda di cavallo.

- Sotto il sole cocente?-

- Ma non rompere.-

- Perché non provi ad essere gentile con me?-

"Ma per favore!"

- E perché dovrei Gherbini!?-

- Perché ti potrei dare un passaggio.-

Camminai più veloce verso il bordo della stradina, non appena sentii quella proposta assurda.

- Le bici le hanno noleggiate tutte, non sto dicendo cazzate, Ferrari.-

- Strano eh.- sputai senza fermarmi.

- Perché fai così quando qualcuno vuole essere gentile con te?-

Lorenzo continuò a seguirmi, e io mi chiesi chi si occupava della reception se lui se ne andava in giro a rompere le scatole alle povere ragazze come me.

- Perché faccio così? Perché sto iniziando a conoscerti. Se mi fai un favore vuoi qualcosa in cambio, lo so. -

Lui non nego' affatto.

- Questo è assolutamente vero , ma posso fare un'eccezione per oggi..-

Mi voltai di scatto in tempo per vederlo ridacchiare come un cretino delle sue stesse parole.

- Io non sono gentile, ma tu sei stronzo!- sbraitai allargando le braccia.

- Beh, proviamoci Ferrari! -

- A fare cosa!??!?-

- Io tenterò di non fare lo stronzo se tu sarai gentile con me.-

Alzai le spalle, fregandomene delle sue farneticazioni.

-allora che ne dici ??- chiese lui.

- Sì certo è chi mi dice che non romperai le palle ?-

- Devo andare anche io prendere una cosa in paese. Se vuoi ti posso accompagnare.-

Non risposi e continuai a camminare, ma lui mi afferrò dal braccio.

- Vuoi squagliarti quel cervello da secchiona?-

- E lasciami!- sbottai quando Lorenzo oltre alla presa al braccio aggiunse la sua fronte sulla mia. Il sole batteva forte sulla mia pelle, ci mancava solo lui a farmi ribollire il sangue, "maledetto Gherbini" mi dissi, poi decisi di sfruttare la situazione.

-Va bene !Andiamo!-

Arrivammo davanti al suo scooter e mi accorsi che non ero poi così tanto sicura di quello che stavo per fare.

-E il casco? - Domandai quando lo vidi montare su.

-Ferrari!!! Non fare la cazzo di nonna! Sali.-

-Come..- non ero mai stata su uno scooter e me ne accorsi solo allora.

-Metti il tuo culo sul sellino e aggrappati a me.-

"Scordatelo" pensai.

Mi posizionai dietro di lui.

-Ti stai tenendo? - Chiese lui mettendo in moto.

Avvicinai le mani ai suoi fianchi, stringendo timidamente.
Ma quando lo scooter partì, sentii il bisogno di tenerlo più forte e per sentirmi più ferma, avvolsi la sua vita con entrambe le braccia.
La guida di Lorenzo non era affatto attenta, accelerò così tanto che ebbi quasi paura di schizzare via dal sellino.

- E reggiti Ferrari!-

Strinsi le braccia più forte intorno a lui, poi appoggiai istintivamente la testa sulla sua schiena calda, coperta da una maglietta aderente.
Non era sudata, ma sentivo ancor più del solito quel suo profumo intenso e buono, mentre l'aria scorreva fredda sui miei zigomi.

- Puoi andare piano, cazzo!!??!!?!-

Lo urlai fortissimo ma Lorenzo ovviamente fece finta di non sentire, si voltò facendomi un gran sorriso.

- Eh??-

Pregai tutti i santi di arrivare sana e salva in paese e quando scesi dallo scooter iniziai a picchiarlo violentemente.

- Ma sei pazzo!??! È così che vai in giro?? Volevi ucciderci!?!-

Lorenzo dapprima schivò i miei colpi ridendo, poi mi prese in giro.

- O mio dio, la signorina ha sperimentato l'esperienza più traumatica della sua vita oggi!-

- Fottiti, Gherbini. Torno a casa con l'autostop piuttosto che venire di nuovo con te!-

Entrai in una piccola boutique di costumi seguita da un Lorenzo ultra divertito dalla mia reazione .

- Cioè davvero..se tu facessi anche solo la metà delle cose che faccio io, Ferrari..-

- Ma ancora qui sei?- sbottai nervosa, mentre cercavo un costume che mi piacesse tra quelli in esposizione.

- Uh, questo è sexy.-

Gherbini indicò un bikini nero, ed espresse il suo parere senza che nessuno glielo avesse chiesto.

- Perché non lo provi?-

- Ma sta zitto.-

- Ma scusa non eri qui per comprare un costume?- chiese sgranando gli occhi verdi.

- Eh.-

- E allora perché stai solo a guardare quelle schifezze colorate che ti farebbero sembrare una bambina piccola?-

La sua osservazione mi fece salire la voglia di picchiarlo di nuovo.

- Senti non dovevi andare a farti gli affaracci tuoi da un'altra parte?-

- Beh. Scusa tanto se tento di darti qualche consiglio utile.-

- Ciao.-

Una commessa bionda non molto alta ci salutò con un gran sorriso.

- Vuoi provare qualcosa?- mi chiese gentilmente.

- Ehm..-

- Sì vuole provare questo- s'intromise Lorenzo indicando quel costume nero, pieno di lacci e con uno slip troppo sconcio per i miei gusti.

- Oh, questo è bellissimo vero? Ti prendo una..seconda!- esclamò lei squadrandomi dall'alto al basso.

Lorenzo allungò il collo, fingendo di scrutare anche lui le mie misure.

- Smettila di guardarmi il culo.-

- Ma se non ho neanche cominciato!-

La commessa interruppe prontamente il nostro battibecco porgendomi il costume da provare, e Lorenzo non perse tempo a perdersi in chiacchiere con lei.
Notai che lei gli sorrideva ed ocheggiava come non mai, nonostante fosse anche più grande di noi.
Ma che cosa ci trovavano in un troglodita volgare e senza cervello come lui?
Scossi il capo infilandomi nel camerino.
Prima di spogliarmi guardai il costume che appesi al gancio: certo era davvero bello, uno di quelli che avrei invidiato addosso a una come Gigi Hadid, ma non sarebbe mai stato qualcosa che avrei avuto il coraggio di mettere in spiaggia.

Sentii in lontananza le risate di Lorenzo e della ragazza, stavano parlottando amabilmente dimenticandosi totalmente di me, quindi decisi di provarlo, solo per vedere come mi stava qualcosa di quel genere, ma non avevo intenzione di comprarlo.
Indossai riluttante quel costume nero e rimasi piacevolmente colpita dalla mia figura allo specchio.
Certo non era qualcosa che mi si addiceva, ma semplicemente perché non ero solita osare un po' di più.
Non mi stava affatto male: la parte superiore sottolineava la mia vita stretta, con due lacci che si avvolgevano sotto al seno, mentre la parte di sotto non era gigante come quelle che usavo di solito, ma rimaneva piuttosto piccolina intorno al mio sedere rotondo.
Da un lato mi piaceva, ma dall'altro mi faceva sentire troppo provocante e formosa.

- Hai fatto??- chiese Lorenzo fuori dal camerino.

- No!-

"Ora me lo levo, prima che mi veda."-

Feci per raggiungere con la mano il gancetto della parte sopra del bikini, quando Lorenzo aprì la tendina di scatto.

- Ma sei pazzo!??!?-

- Allora l'hai messo davvero..- mormorò lui con le labbra aperte.

- Chiudi!-

- Ferrari ehm..-

- Che vuoi! Chiudi la tendina.-

- Sei.......-

Lorenzo prima si lasciò andare ad un commento fatto di versi, da buon cavernicolo qual'era, poi si dimostrò ancora più maleducato, infilandosi nel camerino con me.

- Ecco, l'ho chiusa la tenda.- disse una volta davanti a me.

Rimasi paralizzata dal suo profumo così forte in uno spazio così stretto, mentre lui fece tornare il suo sguardo dal mio corpo ai miei occhi.

- Avevo ragione, Ferrari.-

- Cosa?-

- Che ti sta da dio.-

Non ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi per più di due secondi, e presi a coprirmi la pancia con le mani, in preda all'imbarazzo.

- Sì, certo, vabbè..comunque non è il mio stile.....-

Farfugliai timidamente qualcosa, poi tornai in me. -E poi esci di qui!!!- 

Lo spintonai facendo pressione con le mani sul suo petto tonico, ma lui non si mosse.

- Perché ti nascondi?- domandò Lorenzo in tutta risposta.

Sembrava serio, quindi decisi di rispondergli educatamente.

- Non mi nascondo, ma non sono il genere di ragazza che mette questo tipo di costumi. È troppo audace.-

- Sei dannatamente sexy però.- mormorò roco, poco prima di schiarirsi la voce, portandosi una mano davanti alla bocca.

- Gherbini esci.-

Lorenzo si morse il labbro inferiore, e non potei fare a meno di notare che le sue guance si colorarono appena di rosso.

- Dio se fa caldo qui dentro..-

Sbuffò aggrottando le sopracciglia, e poco prima che i nostri occhi si unirono in un'occhiata di sfida e di attesa, io indietreggiai contro la parete del camerino.
E mi sentii in pericolo.
E mi ci sentivo perché mi aveva fatto un complimento o perché mi guardava in un modo incredibilmente strano?

Anche Gianluca ieri sera mi aveva fatto un complimento, e suonava molto più dolce di quello che appena fatto da Lorenzo.
Ma perché in quel caso avevo aspettato che fosse Gianluca a baciarmi, mentre ora stavo facendo di tutto per trattenermi e non saltare addosso a quello stronzo di Gherbini?

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Si prevedono casini!!

Leggete la mia nuova storia, si chiama: Le mie storie (che fantasia eh!!! )
E nel caso non l'aveste mai letta, leggete Badlands 😂😊👿

buona notte a tutte! 💚😘

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