16

- Eccoci arrivate!-

La discoteca non era grande quanto me la immaginavo.
Il caldo rendeva i miei capelli più voluminosi, l'odore di alcool mi dava così tanto fastidio che mi promisi di non bere nulla quella sera.
"C'è troppa gente in uno spazio troppo piccolo" mi dissi , mentre seguivo Alice tra la folla di schiene sudate.
Finalmente riuscii a tirare una boccata d'aria quando uscimmo in una terrazza che dava sul mare.

-Hola Ferrari!-

La voce di Lorenzo emerse dal parlottio di sottofondo e mi giunse alle spalle.

-Hola cretino!- esclamai con un sorriso, voltandomi verso di lui.

Portava dei pantaloni blu con sopra una camicia bianca con le maniche arrotolate.
I suoi occhi verdi non mi si scollarono di dosso, quindi lo spintonai, spingendo una mano contro il suo petto duro.

- Vedi di non rompere stasera, Gherbini!-

Lui curvò le labbra, continuò a fumare ma non disse nulla.

- Che ti guardi?- chiesi infastidita.

Lorenzo ghignò spostando lo sguardo sulla mia scollatura, quindi io gli indicai le scarpe che portavo ai piedi.

- Lo vedi questo tacco? È bello appuntito, sappilo.- strepitai decisa.

- Uh .. Interessante!! siamo aggressive questa sera!- mormorò sbuffandomi il fumo di sigaretta addosso.

Nonostante sulla terrazza ci fosse molta altra gente, le risatine di Lisa e una sua amica presero il sopravvento, per poi spargersi veloci nello spazio intorno a noi.
Per poco non caddi quando Alice mi prese per il braccio.

- Non mi va di stare in questo canile. Andiamo dentro.-

Diedi una spallata involontaria a Lorenzo, che imprecò per la mia sbadataggine.
"Maledizione, avrei dovuto mettere almeno le lenti a contatto."

- Piano Ali! Se cammini di fretta ti perdo tra la folla!- la richiamai.

- Eh!??!-

Alice fece una smorfia portandosi una mano vicino all'orecchio, la musica assordante non ci permetteva di comunicare.

- Non ho gli occhiali! Non ci vedo un cazzo!- esclamai più forte che potei.

- Beh sei fortunata! Almeno non hai dovuto subirti quella troia di Lisa!-

- Perché? Che ha fatto?-

- Continuava a lanciare occhiatine ammiccanti a Jack! Come se non sapesse che esce con me!-

- Lo sa eccome.- urlai.

- Ecco perché è troia!-

Scoppiammo a ridere, poi io mi coprii appena le palpebre, per via delle luci psichedeliche che mi sflesciarono in faccia.

- Girls!-

Nash e Jack si fecero spazio tra la folla, poi ci afferrarono per mano, portandoci al centro della pista.
Notai che Alice cominciò a ballare con Jack, ma non stavano appiccicati come facevano di solito, lei teneva le distanze, così lui prese a chiederle se andava tutto bene.
Io mossi qualche passo in maniera goffa, forse per via dei tacchi che non ero solita portare, ma non ero neanche una grande amante delle discoteche e del casino assordante che rimbombava in quella sala.
Mi sentii subito soffocare non appena la calca si fece più pressante intorno a me.

- Nash vado al bancone! Arrivo subito!- e lui mi rispose con un sorriso ignaro.

-Una coca cola grazie.-

Indietreggiai con in mano il bicchiere colmo fino all'orlo e andai a sbattere contro un ragazzo.
Strizzai gli occhi per mettere a fuoco.
Gianluca.

Mi sorrise, io contraccambiai timidamente.

- Ti trovo sempre al bar, potrei dire che sei un'appassionata di cocktails.. se non ti conoscessi..- esclamò dentro al mio orecchio.

- Mi conosci, quindi?-

Mi fissò per qualche secondo poi si avvicinò alle mie labbra.

- Ci sto provando, Sofia.-

Sorrisi addentandomi il labbro inferiore, avevo già dimenticato di averlo visto perdersi in effusioni con Lisa, quella mattina.

- Bevi solo quello?- chiese lui guardando il mio bicchiere analcolico.

- In realtà ho già bevuto qualcosina prima... Non voglio esagerare.-

"Oddio ma che diavolo sto dicendo! Perché devo sempre fare la figura dell'imbranata?"

Con mia sorpresa Gianluca mi sorrise, poi mi prese per mano.

- Fai bene. Andiamo a divertirci ?-

Annuii e senza dire altro lo seguii nel bel mezzo della pista.
Era inutile negare che mi piacesse ancora perché mi rendeva terribilmente nervosa stargli vicino.
Tentai di non compiere movimenti troppo impacciati mentre ballavo vicino a lui, non mi sognai di toccarlo, ovvio, però le nostre labbra si sfiorarono ripetute volte, e accadeva ogni qualvolta ci sussurravamo qualcosa nell'orecchio.

- Sei più bella che mai questa sera.-

Gianluca si sfregò il palmo della mano contro il petto fasciato da una maglietta nera, e io ingenuamente pensai che potesse essere anche lui nevoso nello starmi vicino.
Le nostre labbra si toccarono in maniera più evidente dopo che mi fece quel complimento, ma notai che in un attimo, l'attenzione di Gianluca si era spostata radicalmente.
Fissò qualcosa alla mia destra.
Era troppo buio per riconoscere i volti ma ciò che riconobbi subito, fu quel profumo di menta, doposole e qualcos'altro.

Quando focalizzai l'immagine accanto a noi, mi accorsi che c'era la camicia bianca di Lorenzo, che però non era solo, ma stava ballando con Lisa.

- Hei anche voi qui?-

E Lorenzo era più ubriaco del solito.

Lisa gli stava praticamente avvinghiata senza un minimo di pudore, e Gianluca non appena lo vide si innervosì di colpo.

- Vedo che hai trovato una a caso con cui passare la serata, Gianluca!- sbraitò lei dondolando la testa bionda.

Mi sorpresi del fatto che Gianluca la guardasse infuriato, ma nonostante tutto, non riusciva ad insultarla.

- Non sono più cazzi tuoi.- le rispose sgarbato.

In tutto ciò spostai lo sguardo verso Gherbini e la sua camicia bianco accecante, lui mi fece l'occhiolino e poi si rivolse a Gianluca.

- Hei! Diamoci una calmata, ci stiamo divertendo, no?-esclamò Lorenzo con tono provocatore.

- Lorenzo andiamo via..-

Lisa provò a convincerlo, quando si accorse dello sguardo truce che aveva messo su Gianluca.

- No a me piace stare qui.- con un ghigno strafottente Gherbini.

Mi venne stupidamente da ridere, ma forse perché avevo ancora un po' di alcool in corpo.
Smisi però quando Gianluca mi spintono' maldestramente per avventarsi su Lorenzo, lo afferrò per il colletto della camicia, e io mi spaventai.

- Gianluca! No!-

Ma lui mi zittì all'istante.

- Sta zitta Sofia.-

- Prova a ripeterlo, coglione!-

esclamò Lorenzo dandogli una spallata a tradimento sul petto, proprio mentre Gianluca era distratto da me.
Gianluca si voltò di scatto, poi gli sferrò un pugno diritto sul volto, causando confusione nel locale.
" O merda!"

Vidi Gherbini coprirsi il naso con la mano, si chinò e del sangue prese a gocciolare per terra.
Mi girai e cercai con lo sguardo gli amici di Lorenzo ma questi non c'erano, quindi lo presi per il polso.

-Vieni con me.-

Lo trascinai nel bagno del locale e lo aiutai a disinfettare la ferita.

- Mi ha spaccato il naso quella testa di cazzo!- biascicò con le sopracciglia aggrottate, quando si sedette sul lavabo.

- Sta fermo.- sussurrai, tamponando il sangue dalle sue labbra imbronciate.

Lui sbuffò, poi si lasciò medicare.
Mi morsi il labbro, concentrata nel tentare di fare un buon lavoro, quando alzai gli occhi mi accorsi che Lorenzo mi fissava la bocca.

-Perché fai l'infermierina,Ferrari?-

-Perché non ti lascio col naso sanguinante. È ovvio.-
sbottai buttando in un cestino il fazzoletto macchiato.

-Non è ovvio. Chiunque mi avrebbe lasciato lì a sanguinare.-

-Beh io non sono chiunque.- asserii notando che aveva del sangue sul colletto della camicia bianca

- Avanti, usciamo da qui.-

Lorenzo mi seguì barcollando, e quando uscimmo da quel locale rumoroso e afoso, mi sentii sollevata.
Lo vidi appoggiarsi ad un muretto, faceva un po' di fatica a stare in piedi, quindi mi avvicinai.

- Tutto bene?-

Gli occhi verdi mi guardarono lucidi e gonfi.

- Cazzo domani mi devo alzare alle otto per fare l'apertura del bar.-

Si mise una mano sulla fronte, muovendo lentamente la testa con fare disperato.

- Sei in uno stato imbarazzante, Gherbini. Dovresti andare a dormire.-

- Forse.. Forse per una volta ha ragione Ferrari .-

- Perché parli in terza persona?!? Sono qui davanti a te!-
sbraitai rendendomi conto che era proprio andato, quindi l'aiutai a sorreggersi, mettendogli una mano dietro alla schiena.
Lorenzo si appoggiò a me, ma la sua mano arrivò dritta al mio sedere.

- Lo faccio perché sono ubriaco!-

- Cosa? Parlare in terza persona o toccarmi il culo? -

Lui sghignazzò come un bambino divertito. 

-Vedi di non farlo più o ti arriva un ceffone!-

Lo vidi fare una smorfia soffrente.
Borbottò un "uffa" poi ci avviammo in silenzio verso il nostro camping.
Camminavamo lungo la pineta scarsamente illuminata,quando Lorenzo riprese a parlare.

-La tua amica non si preoccupa se non torni indietro?-

-Le manderò un messaggio.-

-Sei sicura di non voler tornare a divertirti?- chiese lui, sospettoso.

-Senti vuoi tornare in bungalow da solo?Basta dirlo !-

-Non fare l'acida ora..Solo non ..non devi sentirti obbligata.-
disse quando arrivammo davanti al suo bungalow e lo lasciai sorreggersi ad un pilone di legno.

Lorenzo mi rivolse un'occhiata obliqua, per poi spostarsi i capelli dalla fronte.

-Non mi ci sento obbligata. Mica è colpa mia se ve le siete date.-

Alludevo chiaramente a Lisa, ma lui era troppo brillo per capire la frecciatina. Avrebbe dovuto essere lei quella a dargli una mano, ma a quanto pare a Lisa non importava più di tanto di lui.

Lorenzo sbuffò quando lo vidi sedersi curvo sugli scalini.

- Non stare qui fuori a fumarti anche l'anima. Va a dormire.- asserii incrociando le braccia al petto.

- Sì mamma.- mormorò lui, tirando fuori una sigaretta.

Scossi il capo, poi mi voltai, decisa a tornare al mio bungalow.

- Ferrari?-

"E ora che vuole?"

- Eh?-

-Mi sento un po' solo a volte.-

Dapprima aggrottai la fronte sorpresa per la sua affermazione, poi ritornai sui miei passi, mi riavvicinai a lui per guardarlo negli occhi.
Erano verdi e belli, anche se offuscati dall'alcool.

-Che cosa vuoi Gherbini? Non ci vengo a letto con uno come te.-

Feci una smorfia presuntuosa, ma lui non rispose. Vidi una scintilla di sincerità in quel color smeraldo, quindi non potei fare a meno di sedermi accanto a lui.

- Allora? Che c'è ?- ripetei sottovoce.

Ci fu un breve silenzio, segnato solo dal cantare dei grilli.

-I tuoi libri....Pensi che possano farmi compagnia?-

Vidi la testa di Lorenzo oscillare appena, poco prima di sentirla sulla mia spalla.

- Non i miei. I libri in generale. Sì.-
mormorai irrigidendomi, mentre i suoi capelli solleticavano il collo.

-E i tuoi, Sofia?-

La sua voce leggermente rauca si sparse nell'aria notturna.

- beh..ehm..sì..cioè .. Anche i miei.-

Sentii il suo profumo di menta farsi più persistente tra i miei capelli.

- Ma io odio leggere. Dovresti leggere tu per me..-

Chiusi gli occhi quando il respiro sfiorò le mie clavicole.

-Neanche lo sforzo eh, Gherbini!- esclamai alzandomi in piedi di scatto.
Lui provò a tirarsi su ma con scarsi risultati.

- Vieni ti dò una mano.-

Lo aiutai ad infilare la chiave nella serratura e a stendersi sul materasso superiore del lettino a castello.

- Ma che fai!??!- strepitai incredula, quando Lorenzo prese a spogliarsi rimanendo con le mutande.

- Sofia?-

Sotto alle sopracciglia chiare e folte i suoi occhi verdi brillarono.

- Cosa c'è adesso?- chiesi sospirando forte, sul punto di scendere le scale del letto a castello e andarmene.

- Puoi rimanere qui con me?-

😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊

HOLA!

Vi piace come sta procedendo????

Domani aggiorno Badlands!!

Bacini e buona domenica ☺️

❤️

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