Capitolo 54
||ASIA POV'S||
Ormai era passata una settimana da quando siamo state a Disneyland
Andava tutto bene, e sta andando bene anche ora
Mi alzai dal letto, senza svegliare Damon
Andai in bagno e mi feci una doccia veloce
Mi avvolsi il corpo con un telo grande è uno anche nei capelli
Attraversai il corridoio e andai in camera mia
Damon era ancora li che dormiva
Mi avvicinai e lo scossi chiamandolo <Damon, alzati> continuai a dire
Mugugno qualcosa e si mise in pancia in su
Allora io li sali a cavalcioni e iniziai a baciarli il collo
Si sveglio e mi mise una mano su una mia natica e la strizzo
Lo baciai e sentii la sua erezione sulla coscia
Mi alzai ridacchiando e andando verso l'armadio
<Non puoi farlo> disse <Invece lo fatto ahahah> dissi ridendo <Stronza!> disse <Mi ami tesoro> dissi
Mi tolsi il telo, sotto il suo sguardo, e presi un intimo e lo misi
Poi presi (foto sotto⬇️)
Con le All Star alte e bordò
Mi truccai come al solito
<Ti ho già detto che stai bene, anche senza quella merda> disse sedendosi sul letto <E io ti ho già detto che sta merda in realtà si chiama trucco. È poi, senza, sarei orribile>
E uscì dalla stanza sempre sotto il suo sguardo
<Alzati che sennò facciamo tardi> dissi in corridoio
Uscì da camera mia e andò verso il bagno e io andai in cucina, dove trovai Alex e Ally che chiacchieravano
Sono così carini
<Buongiorno> dissi sorridendoli <Giorno Asia> disse Ally e si alzò abbracciandomi <Giorno bellezza> disse Alex dandomi un bacio sulla guancia <Solo io posso chiamarla così> dissi, chi se no?
Damon
E così carino!
Oh, smettila. Mi sale il diabete
Vattene va
Con piacere
Addio
Addio
<Oh, qualcuno è geloso?> dissi girandomi verso di lui <Tanto> disse avvicinandosi <Non dovresti> dissi <Invece si> disse e mi baciò, amo i suoi baci, lo già detto?
Purtroppo si
Che rompi palle che sei
Però bacia veramente bene
E mio, levati
Povero lui
Senti stronza, bagascia, bastarda non romper...
<Prendetevi una stanza> disse Ally ridendo <Che rompi coglioni che siete> dissi alzando gli occhi al cielo <Andiamo a scuola va> disse, alzandosi, Alex <Andiamo> dissi e ci incamminammo nelle nostre aule
Io con Damon andammo nell'aula di storia, quindi NOIAAA
Che palle
Come posso capirti
Sei me, imbeccile
Ti stai insultando da sola, sai?
Addio, è meglio
Ciao
Io andai al mio ultimo banco, vicino a me c'era un ragazzo di nome David.
Non ciò mai parlato.
Invece Damon era insieme a Jessica.
La odio, ve lo già detto?
Si, troppe volte.
Non mi avevi detto "addio", perché non te ne sei andata?
Senti, addio.
Finalmente!
Entro il prof e tutti di alzarono e dissero in coro "Buongiorno"
Io invece stetti seduta
<Berlinetti, cosa ci da l'onore di averla a lezione con noi?> chiese, ironico, il prof <Si tenga fortunato Mark, e già tanto se sono qui. Quindi non mi chiedere di alzarmi e salutarla. E già stato impegnativo alzarmi dal mio amato letto.> dissi indifferente <Asia ti ho già detto di non darmi il tu.> ringhiò il prof <Ecco, mi dia del lei> dissi <È impossibile> sussurrò il prof, ma io lo senti <Me lo dicono in molti sa? Allora facciamo veloce, devo andare fuori senza urla oppure vuole urlarmi contro di andare dal preside e bla bla bla?> dissi <Esci> disse indicando la porta <Esca. Mark, te l'hanno insegnato che si dà del lei, a scuola?> chiesi <Esca! Va meglio?> disse il prof, rosso come il rossetto da puttana di Jessica <Oh si. Vado, le saluterò la bidella> dissi, alzandomi e prendendo lo zaino della Vans nero <Vada dal preside> disse arrabbiato <Ti saluterò anche Paul, allora> dissi andando verso la porta <Signor Wyatt! Ma e cosi difficile?> disse, esasperato, il prof <Si, li saluterò la bidella e Paul! Ciao Mark, so che le mancherò> dissi uscendo, prima che disse altro
Andai verso il preside, adoro vederlo esasperato ahahaha
Arrivai e salutai Giovanna, la bidella
Entrai senza bussare, nel ufficio del preside
Entrai e appena mi vide, sbuffo
<Lo so che ti sono mancata!> dissi, buttandomi sulla sedia difronte alla cattedra <Cosa ha fatto?> disse <Niente di che. È entrato Mark e tutti hanno detto il solito "Buongiorno" e alzandosi. Io invece no, sa? Va beh. Allora mi ha chiesto che onore avevo di essere alla sua lezione e io li ho detto che so scordava che mi alzavo e lo salutavo perché era già stato difficile alzarmi dal letto. Poi a iniziato a darmi del tu e io li ho detto che deve darmi del lei e si è incazzato.> dissi tranquilla.
Lui mi guardò e abbassò la testa, sospirando
Rialzo la testa <Vai. Tanto se ti do una punizione, te ne ritorni in camera. Basta però, ignorali, okay?> dissi <Okay, ciao Paul> dissi uscendo
***
Stavo girando per i corridoi di questa scuola.
Non c'era nessuno.
C'era silenzio,non più di tanto. Si sentiva, non tanto, le parole dei professori che spiegavano.
Però dopo tutto c'era silenzio.
<Uh, Asia da sola.> ruppe il silenzio, Jessica <Uh, la cagna sola.> dissi <Non ho voglia di perdere tempo con te. Quindi la farò breva.> disse <Veloce> dissi <Damon ti lascerà. Ritornerà da me. Dai, diciamocelo. Chi ti vuole? Sei brutta, sei grassa, il tuo viso fa schifo. Sei sbagliata. Sei una figlia che nessuno vorrebbe. I tuoi genitori, fratelli, amici è quello che chiami fidanzato, si vergognano di te. Sei un aborto, un errore da non rifare. Nessuno ti vuole, nessuno ti vorrà. Quindi perché non sparisci dalla faccia della terra?> disse e se ne andò subito dopo
Forse a ragione.
Sono brutta.
Grassa.
Bassa.
Un aborto.
Un errore.
Come mi dicevo.
Gli errori si levano con una linea rossa.
Io sono un errore.
Ha ragione, sono un errore da non rifare.
Corsi verso l'appartamento, presi le chiavi ma mi caddero dalle mie mani tremanti.
Gli occhi pieni di lacrime.
Le gambe che minacciavano di cedere.
I singhiozzi che escono dalle mie labbra
La testa altrove.
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Canzoni per il capitolo:
Say Somethig di A Great Big World
Not About Angel di Birdy
All I Want di Kodaline
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Riuscì, finalmente, aprire la porta di casa.
Non la chiusi neanche, corsi verso la mia stanza.
Sapevo di cosa aveva bisogno, sapevo cosa dovevo fare.
Entrai e mi abbassai vicino al letto.
Presi quella scatola che non prendevo da tanto tempo e la apro.
Trovai le mie vecchie amiche.
Le lamette.
Le presi in mano e mi sedetti, con la schiena appoggiata al letto.
Rigirai la lametta tra le mie dita.
Ripensai a tutte le volte usate.
Flashback
<Ehi piccola Asia, come stai? Non ti ho vista in giro. Sai che adesso la pagherai cara.> disse, duro, Jacob <Ti prego, non mi picchiare> dissi mettendo le mani davanti alla faccia, per "proteggermi", e piangendo <Dovevi venire a scuola> disse per poi prendermi i capelli e buttarmi a terra
Iniziò a tirami calci allo stomaco e ogni volta che lo faceva, gemevo dal dolore.
Si abbassò e iniziò a tirami schiaffi e pugni.
<Adesso ci divertiamo un po' eh> disse malizioso, poi buio.
Mi risvegliai nuda.
Nella via buia e stretta che portava a casa mia.
Notai del sangue, in mezzo alle mie gambe e nel marciapiede.
Mi aveva tolto la cosa più preziosa che mi rimaneva.
La mia verginità.
Me l'aveva tolta come niente.
Mi rivestii e ritornai a casa.
Appena entrai, mi chiusi in camera mia. Ho il bagno in camera, entrai e mi chiusi a chiave.
Aprii il mobiletto appeso, di fianco allo specchio.
Vidi i rasoi e affianco le lamette di scorta.
Poi mi venne in mente una cosa che mi dicevano le maestre alle elementari: "Gli errori si levano con una linea rossa".
Mi presi forza e aprii quella confezione di lamette.
E ne presi una e la appoggiai sul avambraccio.
Feci un taglio per la rabbia che provo contro me stessa.
Un altro per il bullismo.
Un taglio per la mia famiglia.
Uno per la mia depressione.
Un altro per gli amici falsi.
Un altro ancora per la scuola.
Un taglio per le lacrime scese per le persone sbagliate.
Uno per la mia solitudine.
Ancora un altro per la mia verginità tolta.
Fine Flashback
Quel giorno diventai un'autolesionista.
Facevo le medie.
Non smisi più di tagliarmi da quel giorno.
Pensavo che tagliandomi, quando usciva il sangue, uscivano anche i miei problemi.
Ma non è così.
La appoggiai sul mio braccio, e senza pensarci due volte, la feci scivolare sulla mia pelle.
Appena il metallo non ebbe più contato con la mia pelle, da quel taglio uscì del sangue.
Così continuai a far scivolare la lametta sulla mia pelle.
Sapevo che era sbagliato, ma così io risolvo i miei problemi.
Quando lo spazio sul mio braccio sinistro non c'è ne più.
Mi alzai e mi tolsi i miei jeans.
Rimasi in mutande. Mi risedetti, soltanto con le gambe divaricate.
E iniziai a tagliarmi le cosce.
Quando le mie cosce erano, un po', piene, smisi.
Mi alzai e andai in bagno e mi svesti, entrai nella doccia per togliermi il sangue di dosso.
Quando ebbi finito, uscì e andai in camera. Misi l'intimo e un pantalone della tuta, lungo e una felpa grande.
Misi anche dei calzettoni.
Presi un libro "Mi sono innamorata del mio migliore amico" di Kirsty Moseley e andai in salotto con il libro, telefono e le cuffiette.
Mi sedetti sul divano e incrociai le gambe.
Sulle gambe appoggiai il libro, attaccai le cuffiette al telefono e feci partire "Il diario degli errori" di Michele Bravi.
Iniziai a leggere.
*Alle 14:05*
||DAMON POV'S||
Non avevo visto Asia, tutto il giorno.
Non so dove è andata.
L'ultima volta lo vista è stata la prima ora.
È poi è scomparsa.
Andai verso casa quando finii la scuola, da solo.
Siccome Alex sarebbe andato da Ally.
Presi le chiavi dalla tasca dei miei jeans.
La misi nella serratura ma appena feci un po' di pressione, la porta si aprii leggermente.
La aprii del tutto, ed entrai nell'appartamento.
Mi girai per vedere nel salotto e quando il mio sguardo si posò sul divano, la vidi.
Stava leggendo un libro con le cuffiette.
Era stupenda anche così.
<Asia?> la chiamai ma non mi sentii <Amore mio?> la richiamai ma niente
Allora feci toccare a terra il mio zaino e mi misi poi davanti a lei.
Lei alzo lo sguardo e vidi gli occhi rossi.
Mi sorrise debolmente.
Cosa è successo?
<Piccola, cosa è successo?> chiesi e mi inginocchiai davanti a lei per stare alla sua altezza <Niente, tranquillo> sussurrò <Dimmi la verità amore mio> dissi dolcemente <Sto bene> disse per poi mettersi le mani nei capelli e la manica della sua felpa scese un po', permettendomi di vedere dei tagli rossi
Li presi il polso, lei cerco di liberarsi ma non ci riuscì.
Alzai la manica del tutto e vidi che era piena di tagli.
<Perché?> li chiesi soltanto ma lei guardò un punto dietro di me e non rispose <Asia, perché l'hai fatto?> chiesi ancora <Perché gli errori si tolgono con una linea rossa> disse senza guardarmi <Ma tu non sei un errore> dissi <Sono uno stupido errore> disse <Un stupendo errore> dissi dolcemente <Un brutto errore> disse <Un bellissimo errore> dissi <Un orribile disastro> disse <Un stupendo disastro> dissi <Come fai ha dire sempre cose buone su di me? Sono orribile, odiosa, stronza, fredda. Come fai ha starmi vicino?> chiese guardandomi per poi riportare il suo sguardo in un posto indefinito del salotto <Perché non sei cattiva. Sei stupenda, simpatica, dolce e a volte fredda. Ma mi piaci così. Ti amo così. Non vorrei nessun'altra al tuo posto.> dissi sicuro di me
Lei mi guardò e vidi i suoi occhi lucidi.
<Amore mio, non sei un errore, non sei un disastro, non sei brutta, non sei stronza, non sei fredda, non sei odiosa, ma sei bassa. Ma va bene. Mi piaci così. Okay? Sei bellissima e dolce, non ti voglio vedere piangere> dissi dolcemente
Lei mi abbracciò forte e io la tenni tra le mie braccia.
<Adesso mi dirai cosa è successo e perché l'hai fatto?> chiesi, staccandomi leggermente <Ehm... ecco... io...> balbetto <La verità!> dissi <Jessica> disse soltanto <Cosa ti ha fatto?> chiedi arrabbiato <Mi ha detto, testuali parole: "Damon ti lascerà. Ritornerà da me. Dai, diciamocelo. Chi ti vuole? Sei brutta, sei grassa, il tuo viso fa schifo. Sei sbagliata. Sei una figlia che nessuno vorrebbe. I tuoi genitori, fratelli, amici è quello che chiami fidanzato, si vergognano di te. Sei un aborto, un errore da non rifare. Nessuno ti vuole, nessuno ti vorrà. Quindi perché non sparisci dalla faccia della terra?" e poi se ne andata.
Ha ragione Damon!> disse singhiozzando <Amore è soltanto invidiosa, sei perfetta!> li dissi per poi asciugarli le lacrime <Non è vero> disse, sempre piangendo <Mi credi? Ti fidi di me?> dissi e lei annui <Allora ascoltami. Sei perfetta...> non riuscì a finire che parlo <Non è ver..> <Non interrompermi.> dissi e lei annui <Dicevo: Sei perfetta, non ci vergognano di te. Tutti ti vorrebbero come fidanzata, amica, parente o figlia okay? Ti adorano tutti. Io ti amo. Te lo ripeterò all'infinito. Cosa vuoi di più? Hai un fratello, un migliore amico, una migliore amica, amici e poi ci sono io. Ti vogliono bene e io ti amo. Perché continui ad ascoltare quel oca? Lo fa solo perché sa che te la prendi, non te la prendere, perché quello che esce dalla sua bocca sono tutte cazzate.
Okay amore mio?> dissi dolcemente e guardandola negli occhi <Grazie> disse <Per cosa?> chiesi non capendo <Per esserci, per sopportarmi, per non incazzarti per quello che ho fatto....> disse <Per amarmi..> sussurrò ma io la sentii <Non dubitare mai che io non ti ami...> sospirai passandomi la mano nei miei capelli neri <Perché sai benissimo che ti amo più della mia stessa vita, di tutti e tutto> dissi sorridendogli dolcemente <Ma adesso andiamo a disinfettare meglio questi tagli> dissi guardandola un po' torvo <Okay...> disse alzandosi
Mi alzai anche io e le presi la mano e la condussi in bagno
Appena entrati, la presi per i fianchi e la feci sedere sulla lavatrice
Li diedi le spalle e aprii il piccolo armadietto che è affianco al bagno.
Presi disinfettante, cottone, creme e delle garze.
Mi rigirai verso di lei <Dammi> dissi avvicinarli la mano per farli capire di darmi il braccio
Lei capì e mi diede il braccio.
Le alzai ma manica della grande felpa, e vidi quei tagli rossi, freschi che non ha curato abbastanza.
Presi un pezzo di cottone, aprii il disinfettante e bagnai il cottone con l'alcol.
Gli è lo tamponai sui tagli freschi, con cura, quando ebbi finito, con il l'alcol, li fasciai. Quando ebbi finito del tutto mi sussurrò un "grazie".
Ma si vede che nasconde qualcosa
Cosa però?
Poi capì
<Dove?> chiesi un po' duro <Cosa?> mentii <Asia.> la guardai torvo <Sulle gambe> sussurro talmente piano che facevo fatica a sentirla
Le tolsi, dolcemente, i pantaloni della tuta e vidi le sue cosce.
Erano piene.
Ma non profonde, quindi quando le ferite guariranno non si vedono i segni.
Presi un altro pezzo di cottone e lo bagnai con l'alcol.
Tamponai, di nuovo con cura, i suoi tagli.
Quando ebbi finito con una, passai all'altra.
Finito anche quella le misi le garze, almeno se perse un po' di sangue non macchia i pantaloni.
Le misi i pantaloni e la presi a stile da sposa.
Lei mise le sue braccia attorno al mio collo.
Arrivati in salotto la distesi, dolcemente, sul divano e poi mi misi anche io.
Si giro e mi guardò negli occhi per poi baciarmi.
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SO CHE NON AGGIORNO DA VENT'ANNI.
SCUSATE!❤
Come state? 💘
Veramente, scusatemi un sacco.
Sto scrivendo sto capitolo da 2 settimane, ma è un po' impossibile siccome sono impegnatissima con la scuola, famiglia, ripetizioni, salute, soprattutto salute, amici ecc..
VOGLIO RINGRAZIARVI PER I 1,25MILA VISUALIZZAZIONI!!
VI AMO GIURO❤❤
Voglio dirvi 2 cose:
1: Mancano 2/3 capitoli alla fine, ma tranquilli ho già 3 storie nella bozza
2: dovete leggere la storia di SilviaAvanzi
A D O R O la sua storia, poi lei è bravissima a scrivere, più di me.
È simpaticissima e molto disponibile!💖
VOGLIO ANCORA RINGRAZIARVI!💝
Grazie per tutto!💞
Al prossimo capitolo!🖤🖤
-lei
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