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Manuel
Il giorno dopo finalmente era sabato e poteva rilassarsi. Lo aveva visto Simone al ristorante ed era consapevole che continuasse a guardarlo nonostante fosse con Edoardo. E non capiva come mai guardasse ansioso lui e il suo ex-compagno di classe, l'unico che sentisse ancora, che mangiavano tranquillamente ramen... Sembrava quasi che Simone fosse geloso... ma quando mai.
Inoltre, mentre lui era fuori dei suoi compagni si erano organizzati per andare a casa di Monica a bere qualcosa, dato che aveva la terrazza e non faceva ancora così freddo da dover stare all'interno. Aveva letto i messaggi ed aveva capito che qualcuno non c'era. Non erano in molti, ma la cosa che lo irritava è che non solo avevano invitato Simone, ma anche il coso che quest'ultimo si portava appresso.
Quando si presentò, stranamente in orario, c'erano solo Laura e Pin che si stavano sbaciucchiando, con una Chicca annoiata che stava facendo la terza incomoda. Mancava ancora qualcuno ma la metà di loro erano ritardatari sempre.
"Manu' meno male che sei arrivato tu, salvame da sti due qua che non fanno altro che baciarse" disse facendo la finta drammatica e andando verso Manuel
"Chicca ma se sei qui da nemmeno due minuti" esclamò Laura
"Non m'importa. Ah, ciao raga!" Esclamò subito dopo vedendo Aureliano arrivare seguito da Matteo, Luna e il ragazzo di Luna
"Chi manca?" chiese
"Mi sembra solo Giulio. Simone mi ha appena mandato un messaggio dicendomi che c'era un po' di traffico e che lui e Edo stanno arrivando. Però credo che noi possiamo già entrare"
"Edo?" Manuel guardò Laura un po' incredulo. Da quando tanta confidenza con il coso?
"Ok -disse Chicca- io direi di entrare così almeno aiutiamo Monica a sistemare le cose, Poi i piccioncini arriveranno"
"Ok" Manuel si limitò ad annuire scazzato per poi seguire gli altri. Meno male che c'era Chicca sennò sarebbe già scappato dopo trenta secondi. Anche con Laura ultimamente riusciva ad avere una conversazione decente, soprattutto dopo che durante l'estate le aveva scritto più volte per accertarsi che effettivamente Simone fosse vivo e non caduto nel Clyde.
Dopo una decina di minuti eterni Aureliano, che al contrario di Manuel non dava le spalle alla porta, si alzò in piedi esclamando
"Alla buon'ora!"
"Scusate, c'era un sacco di traffico" disse Simone salutando tutti, mantenendosi però più freddo nei confronti di Manuel.
"Beh, ehm grazie per aver invitato anche me" salutò anche Edoardo prendendo posto anche lui. Proprio di fronte dovevano sedersi, pensò Manuel che era già stufo della situazione. Durante la serata però provò ad osservarli cercando di non farsi scoprire. Quanto era bello Simone mentre sorrideva, il suo Simone... La sua risata, gli occhi luccicanti... era una visione. Peccato che quei sorrisi, quelle risate e gli occhi luccicanti non fossero rivolti a lui ma allo stronzo che gli era seduto a fianco. Aveva passato metà della serata a ridere e l'altra metà a baciarsi e Manuel non ce la faceva più. Voleva solo tirare un pugno a Edoardo, riconquistarsi Simone e farla finita. Dovette trattenersi per non dare di matto ma gli risultava più difficile del previsto, specialmente quando ogni tanto Simone gli lanciava un'occhiata interrogativa. Anche Chicca ogni tanto vedeva che lo guardava cercando forse di rassicurarlo o di capire cosa stesse provando, ma all'ennesimo sguardo ammiratore da parte di Simone non ce la fece e si alzò bruscamente attirando l'attenzione su di sé.
"Ehm, scusate vado un secondo in bagno" si girò verso Monica chiedendo dove fosse
"Sì guarda, entri e poi sta in fondo al corridoio"
"Grazie" Manuel andò con passo spedito verso il bagno e dopo esserci entrato chiuse la porta a chiave e si abbandonò contro la porta con le mani fra i capelli. Doveva decisamente darsi una calmata ma non ci riusciva perché non sopportava la vista di Simone, del suo Simone con un altro. Come si era ridotto, sembrava una dodicenne in preda agli ormoni. Poi sentì bussare alla porta.
"Ho quasi finito" aprì il rubinetto per sciacquarsi la faccia
"Manuel sono io, apri" Chicca. Sempre nel momento giusto. Sbloccò quindi la porta e la fece entrare richiudendosela alle spalle.
"Che vuoi?"
"Manuel. Lo sai. È tutta la cazzo de sera che lo guardi. T'ho visto sai? Fare 'na smorfia de schifo quando Simone ha baciato Edoardo"
"Chi' è 'na merda. Io me ne vado, nun ce la faccio a stare 'n minuto de più. Non quando Simo' me guarda ogni due per tre" disse Manuel indicando forsennatamente un punto imprecisato al di là delle spalle di Chicca
"Dovrete parlarve prima o poi no?"
"No. Ora Chi', scusa ma me ne torno a casa, c'ho bisogno de sta' da solo"
"Andiamo che magari gli altri si stanno preoccupando"
Tornarono in terrazza e, salutando tutti in maniera sbrigativa, prese il giubbotto e se ne andò, riservando una ultima lunga occhiata per Simone che lo guardò preoccupato. Quando stava per uscire di casa però Simone lo chiamò.
"Dove vai?"
"A casa mia, secondo te? Se vedemo lunedì a scola" disse salendo in sella alla moto, e poi partì sfrecciando verso casa, sperando che i pensieri venissero zittiti dal rumore delle auto.
Simone non rispose. Tornò dentro confuso. Non capiva come mai Manuel si stesse comportando in quel modo
Simone
"Allora?"
"No, nulla, era stanco e stava tornando a casa"
"Non ha detto nient'altro?" chiese Chicca stranamente incuriosita
"No, perchè dovrebbe?"
"No, così"
"Bene... perché non mettiamo un po' di musica?" propose Aureliano che sembrava già brillo con una birra. Almeno spezzò la tensione. Monica entrò in casa facendo cenno di seguirla e poi accese lo stereo mettendo una playlist. Con lo stupore di tutti accese anche un paio di led colorati che aveva sparsi per la casa rendendo così la perfetta atmosfera per ballare. Ma Simone non ci riusciva. Seduto sul divano con una birra, guardava i suoi amici divertirsi, ma aveva mille domande per la testa.
Poi all'improvviso gli balenò in mente l'idea che pensava essere la più geniale del mondo: avrebbe chiesto a Chicca. Sicuramente lei sapeva di Manuel, li aveva visti qualche volta parlottare all'intervallo e sospettava che si fossero riavvicinati durante l'estate. Era ovvio che lei fosse al corrente di qualsiasi cosa stesse succedendo a Manuel, altrimenti non sarebbe andata in infermeria quando lui gli aveva quasi spaccato il naso, non sarebbe andata in bagno da Manuel prima e non l'avrebbe guardato in apprensione per tutta la serata. Aveva bisogno di chiarimenti.
La cercò con gli occhi e la vide ballare e ridere, e gli sembrò inutile andare da lei ora che si stava divertendo così tanto. Ci avrebbe parlato un'altra volta.
Decise quindi di lasciarsi andare e dopo uno shot di tequila si diresse dal suo ragazzo che, come al solito, iniziò a baciarlo in modo passionale. Simone lo assecondò portando le braccia sulle sue spalle sorridendo.
Così passò la serata, tra alcol, sorrisi, canzoni e tanto divertimento.
E la mattina dopo si trovarono tutti ammassati nel salotto di Monica con i postumi della sbornia. Simone fu il primo a svegliarsi e vide lo scenario catastrofico: c'erano Luna, Chicca e Laura che stavano dormendo appoggiate l'una all'altra per terra, Giulio era sparito così come Monica, forse stavano in camera insieme. Di Aureliano nessuna traccia e Matteo morto in mezzo al corridoio. Simone stesso si trovò sul divano sdraiato in qualche maniera sopra Edoardo, che ancora stava dormendo. Cercando di non fare rumore e non svegliare nessuno, prese in mano il cellulare e fece un video per ricordarsi della situazione e quasi non inciampò su Matteo che nel sonno aveva mosso una gamba rischiando di fargli lo sgambetto. Riuscì persino a trovare Aureliano che stava dormendo comodo nella vasca da bagno. La scena era esilarante, e alla fine decise di mandare il video a Manuel.
Bene, siamo arrivati alla fine di questa parte! Un po' noiosetta a parer mio, ho fatto fatica a scriverla, soprattutto la parte finale. Una precisazione: il Clyde, menzionato ad inizio capitolo, è il fiume che attraversa Glasgow.
Alla prossima!!
Alice
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