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Manuel
Arrivò il giorno della festa di compleanno di Matteo. Le cose a scuola andavano a gonfie vele ora che Simone si era di nuovo spostato nel banco vicino al suo. Erano tornati la Manuel&Simone Associati. O almeno in parte. Infatti, c'era comunque qualcosa che tormentava Manuel e quel qualcosa, o meglio qualcuno, era biondo, aveva le lentiggini e stava insieme al suo migliore amico: Edoardo. Non riusciva a comprendere come mai lui, Manuel Ferro, il più etero della scuola, fosse geloso del fatto che il suo migliore amico aveva un ragazzo
E più Manuel si rendeva conto di questo, più era insicuro e più le domande nella sua testa si facevano insistenti. Ci aveva pensato e ripensato ogni attimo della sua giornata, ogni volta che aveva visto Simone arrivare la mattina e andare via al pomeriggio, ogni volta che era andato a casa sua a studiare o Simone era venuto al suo garage e si era accorto che effettivamente qualcosa c'era. E più passava il tempo più la cosa gli stava sfuggendo dalle mani, Simone forse si stava finalmente dimenticando di lui e lui che faceva? Passava la metà del suo tempo a ingelosirsi e l'altra metà a maledirsi perché non si era accorto prima di cosa volesse. E aveva una paura fottuta di ciò che gli stava succedendo.
Insomma, le due settimane precedenti la festa non erano state un granché. Anzi, a dirla tutta erano state un vero inferno, e Manuel era determinato a porre fine a quella orribile situazione. Semplicemente avrebbe dovuto una volta per tutte metter da parte la gelosia e tutti i sentimenti che lo stavano tormentando e tornare alla sua vita normalissima.
Più facile a dirsi che a farsi.
M: ehi
C: Ciao, che vuoi?
M: chicca c'ho paura
C: E de che scusa? Ma poi perché mi scrivi se stai a 5 metri da me?
M: riguarda Simone
C: Ahhhh ora capisco.
C: Vai spara
M: e se per caso
M: io
M: cioè lui
M: cioè
C: Manuel arriva al punto
M: e se tipo mo mi sto innamorando io ma lui mi ha già dimenticato?
Chicca ci mise un bel po' a rispondere, Manuel la vide immersa nei suoi pensieri, e mentre aspettava che rispondesse si soffermò a guardare Simone, il suo Simone, che ballava allegramente sulla pista e si baciava con quel coso.
Ok sì, era decisamente geloso.
C: No, impossibile
C: Manuel?
C: lol sembri un pesce lesso
M: ao ma che vuoi non posso distrarmi un attimo
C: Lo sai che ti eri incantato vero? Un altro po' e lo consumi
M: vaffanculo chicca
C: Comunque sono seria. Secondo me non ti ha dimenticato così facilmente. L'altro giorno quando avevi l'interrogazione con Lomba, ti stava guardando in modo decisamente intendo
C: Intenso*
Lo stava guardando in modo intenso... ma che voleva dire? Anche quando la settimana prima gli ha detto che non sentirsi d'estate era stato un modo per provare a dimenticarlo... Questo non vuol dire però che c'era riuscito no? Ok poteva aver fatto la cazzata della sua vita, ma ora che sembrava veder la fine in quel labirinto di confusione le cose stavano diventando sempre più chiare.
M: chicca me lo puoi fare un favore?
C: Cosa?
M: riusciresti a scoprire se a Simone piaccio ancora?
C: ahahahahah
Alzò la testa solo per fare una smorfia a Chicca che lo stava guardando in modo alquanto divertito
M: non ridere chi
C: No, scusa è troppo divertente
C: Certo che ci stai proprio sotto eh?
M: ma che? che cazzo dici
C: Dai si vede lontano un miglio
M: ti odio
C: Proprio. Dai, alzati andiamo a prendere qualcosa da bere
Chicca si alzò e si diresse verso di lui prendendolo per mano e facendolo alzare come se fosse un burattino.
"Ma lo farai?"
"Se proprio devo..."
"Grazie, sei la migliore sul serio. Ora vediamo cosa c'ha quello stronzo di Matteo da offrirci"
Si diressero verso la cucina adibita a piano bar dove presero due bottiglie di birra e poi andarono a ballare. Era contento di aver trovato un'alleata in Chicca. Era una persona straordinaria a cui voleva un mondo di bene ma a cui aveva fatto un sacco di male. Prima o poi avrebbe rimediato a tutte le cazzate che le aveva detto e che aveva fatto, glielo doveva. Gli era stata vicina quando aveva deciso di aprirsi e confidare cose che non pensava nemmeno potessero uscire dalla sua bocca. E ora la poteva considerare come una sorella, una sorella a cui chiedere casualmente se il suo migliore amico nonché interesse amoroso fosse anche solo casualmente ancora innamorato di lui. Faceva già ridere così.
Il salotto era pieno di gente che ballava e si scatenava e il morale di tutti era alle stelle. Manuel compreso.
Lanciò uno sguardo a Simone dall'altra parte della stanza. Scorse solo il suo viso dato che era abbastanza alto e cazzo se era bello. Per l'occasione si era messo un orecchino al lobo sinistro e aveva un velo di matita nera sotto gli occhi. Si era anche sistemato leggermente i ricci incolti che siritrovava e cavolo se stava bene...
Poi Simone alzò lo sguardo e incrociò il suo. La musica parve spegnersi e improvvisamente c'erano solo loro due nella stanza.
Solo Simone e Manuel, Manuel e Simone.
Poi Edoardo lo baciò e il magico momento appena vissuto sparì. Ok che cazzo era appena successo? Gli era sembrato come se si fosse catapultato in uno di quei film romantici che guardava sua madre... Però era stato bellissimo
"Manuel ci sei?" Chicca lo sorprese l'ennesima volta, ma non disse nulla
"Sì, solo vado a prende' 'na boccata d'aria"
"Se te servo, so' qui co' le ragazze"
"D'accordo" si allontanò vedendo poi Chicca ricongiungersi con le sue amiche e compagne di classe. Aveva persino sentito una di loro chiedere se si fosse rimessa con lui. Chicca negò dicendo che erano solo amici anche se le ragazze stentavano a crederci. Se solo sapessero...
Accese una sigaretta beandosi dell'aria fresca di fine settembre che aveva messo precocemente fine alla calura estiva che di solito rimaneva fino a quasi metà ottobre, e rimase lì ad osservare le persone. Vide Simone parlare con i suoi compagni di classe ma non vide più Edoardo. Probabilmente era in qualche altra parte della casa.
Poi però sentì del trambusto provenire dall'interno e si avvicinò sentendo Matteo inveire contro qualcuno. Anzi, per la precisione c'era Matteo che aveva appena tirato un cazzotto a Simone e si stava comportando da stronzo omofobo, e Simone che giustamente si stava cercando di difendere trattenendosi dall'usare le mani.
Fece per andare ad aiutarlo quando si scontrò contro qualcuno che apparentemente aveva avuto la stessa idea.
"Ma vaffanculo, spostati" disse lui con tono non poco infastidito
"Ao ma che voi? Levate che devo anna' da Simone, tu qui nun c'entri niente"
"So' er fidanzato suo, centro eccome. Sei tu qui quello che se deve leva' "
"T'ho detto che nun c'entri, Simone nun c'ha bisogno de te. Mo te levi che devo anna' da lui"
"Chi sei tu pe' stabili' de chi ha bisogno Simone?" si avvicinò al viso di Manuel
"So' 'n'amico suo. E nun me ne frega 'n cazzo se tu te lo scopi. T'ho detto che te devi leva'"
"E io t'ho detto che ce vado io da Simone -disse spingendo Manuel di lato e dirigersi verso il suo migliore amico- Stronzo" disse una volta girato forse sperando che Manuel non lo sentisse, eppure lo aveva sentito eccome
"Vaffanculo Edoa' " urlò Manuel di rimando attirando qualche occhiata. Poi se ne andò sul terrazzo a fumare una sigaretta e guardando la scena dall'esterno. Ora decisamente non lo sopportava.
"Tutto bene?" qualcuno lo distrasse dai suoi pensieri e non era Chicca. Chissà dove si era cacciata quella ragazza
"Diciamo. Te piuttosto? Che è successo dentro? Ho sentito un gran trambusto"
"Sì... ehm diciamo di sì. Matteo, il solito."
"Capisco... e te fa tanto male? Lì dove t'ha colpito intendo" disse Manuel notando che Simone stava tenendo del ghiaccio sula guancia
"No, tranquillo è già passato. Se non ci fosse stato Edo io e Matteo ci staremmo ancora menando"
"Che stronzo... ma non sei stufo? Ne ha già fatti 'n bel po' de commenti così"
"Sì, a dir la verità non è bello sentirsi dire certe cose, non lo è mai stato. Però so anche che Matteo è un coglione quindi-"
"Simo' quindi niente. Non deve permettersi de dirti certe cose"
"Tu l'hai fatto però"
"Perché ero 'n cojone anche io e me so' scusato varie volte... Comunque, so' felice pe' te, pe' Edoardo dico..." quanto gli era costato dirlo... Ma doveva farlo per forza se non voleva esplodere un'altra volta in una scenata di gelosia.
"Scommetto che anche tu avrai fatto qualche scappatella estiva dai. Io comunque direi che brindiamo a quest'amicizia ritrovata, che ne dici?"
"Sì" Manuel prese la birra e brindò allegramente per poi tirare fuori uno spinello e smezzarselo con Simone come ai vecchi tempi. Però Simone una cosa non la sapeva: Manuel quell'estate non aveva fatto nessuna sveltina, nessuna scappatella con qualche ragazza, niente di niente. Niente perché era troppo occupato a capire cosa gli stesse succedendo ed era troppo occupato a non aver paura di sé stesso e dei suoi sentimenti per uscire con qualche oca. E ora aveva paura che fosse troppo tardi per dire a Simone cosa gli passasse per la testa, cioè lui era fidanzato da due mesi, stava bene, sicuramente si era scordato di lui.
Quarta parte!! I due pretendenti si sono scontrati una volta! Chissà cosa succederà nei prossimi! scusate se non ho aggiornato i giorni scorsi ma ero in sessione, ora finalmente posso tornare a scrivere!!
Alice
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