28

Dal diario di Nemia.

...e lui mi ha risposto che avevo solo tredici anni, e mi ha elencato i rischi che un matrimonio, e quindi una gravidanza, a questa età potrebbero procurare. Io ho replicato che le levatrici ormai sono all'avanguardia e che non avrei corso nessun pericolo in mano loro. <<E come la mettiamo con il nascituro?>> ha insistito lui, insistendo con la paternale. <<Saresti disposta ad accollarti un bambino, a dedicargli cure e attenzioni ventiquattr'ore al giorno e contemporaneamente badare alla casa e a tuo marito? Per gli dei, non sei nemmeno capace di badare a te stessa!>>.

Ho cercato di recuperare la mia sicurezza perché, lo ammetto, il suo tono era così accorato e convincente che stavo davvero per dargli tutta la ragione del mondo. Ho ribadito che io so imparare dai miei errori, e ho promesso che non mi sarei più cacciata in pasticci simili a quelli di questa mattina. Gli ho chiesto poi di non raccontare nulla a mio padre, e lui in cambio mi ha fatto promettere che avrei smesso queste <<sciocchezze con i cavalli>>. È una promessa che mi è costata molto, e tu lo sai meglio di chiunque altro, ma non potevo comportarmi come una bambina testarda e ostinata davanti all'uomo che più di tutti volevo impressionare!

Ha continuato dicendo di non essere <<una persona che si turba facilmente ma vedere una femmina a cavallo mi ha lasciato perplesso>>. Io ho replicato che non lo sembrava davvero, perché non aveva mai perso la testa, né mentre mi salvava né mentre mi rispediva a casa. <<La tentazione di scuoterti fino a farti perdere la memoria era forte>> mi ha assicurato lui, e non ho potuto fare a meno di pensare a come sarebbe stato, essere scrollata da quelle mani grandi e forti.

Gli ho chiesto, non senza una certa ansia, se avrei potuto rivederlo, un giorno, accampando come scusa il fatto che era mio dovere sdebitarmi, in qualche modo. Lui ha fatto una smorfia e io sono sicura che fosse un sorriso! Numi, iIn realtà, non è stato altro che una breve alterazione del labbro superiore, ma il sorriso vero stava negli occhi, quei magnifici occhi di leone, che si sono socchiusi. Credo di essere diventata gelatina, in quel momento...

Prima di andare, dunque, mi ha fatto questo stupendo sorriso, e mi ha risposto: <<Se tutti i nostri incontri saranno tumultuosi come il primo, spero per te di no>>.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top