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Dal diario di Nemia.

Oh, caro amico, come ho potuto essere così stupida? Credevo davvero che un giovane bello e galante mi si sarebbe avvicinato, tra due ali di spettatori, con in mano un gioiello e un sorriso sulle labbra, e che mi avrebbe chiesto immediatamente di diventare sua moglie davanti allo sguardo soddisfatto di lui e alle lacrime di commozione di mamma?

Stupida!

Non riesco a smettere di piangere...

Mi sento come svuotata... come se dentro non mi fosse restato che il ricordo delle mie speranze e dell'illusoria felicità che ne derivava. Per giorni non ho fatto che convincermi che questo banchetto sarebbe stata la svolta della mia vita... E non avevo solo speranze di trovare un uomo interessato a me... Pensavo che Lui ci sarebbe stato. Lo so, è completamente folle, ma ci speravo davvero, ho pregato e pregato gli dei perché mi concedessero questa gioia.

Mio padre ci ha congedate un'ora dopo che l'ultimo ospite ha fatto il suo ingresso, e non ho protestato. Mi sentivo morire dentro, alla vista di quei brutti ceffi impomatati, con guance piene di belletto come quelle di vecchie matrone che vogliono averla vinta sullo scorrere del tempo, le mani bianche e sudaticce ingioiellate e quei sorrisi liquidi e quelle strizzatine di guance e disgustosi baci viscidi sulle mani...

Tutti i miei sogni sono finiti il giorno in cui dovevano avere inizio.

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