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Dal diario di Nemia.
Può la felicità avere un nome che la quantifichi? Se sì, aiutami a trovarlo, perché non saprei descrivere la pura gioia che mi sommerge da quando sono tornata dalla cavalcata con Meraviglia. Ancora non ci credo!!! Mi sembra tutto solo un bellissimo sogno! Ma devo raccontarti tutto dall'inizio, altrimenti non capisci niente.
Stavo trottando in riva al Tevere, dietro l'argine, in modo da non farmi vedere da nessuno che poi potesse fare la spia con lui. Ho sentito le voci di due uomini che si stavano avvicinando. Ho avuto una paura folle, e tu puoi ben capire perché. Sono scesa in fretta dalla Meraviglia, per andare a nascondermi, ma quell'animale troppo beneducato, lieto di non avere più peso, mi ha nitrito un ringraziamento. I due tizi mi si sono avvicinati, e mi hanno chiesto cosa stessi facendo. Ancora mi vengono i brividi se ripenso ai loro brutti visi foruncolosi, all'accento straniero di qualche contrada del nord, e ai crani orribilmente rasati! All'inizio non mi rendevo conto di quello che stava per succedere. Ero solo irritata dal fatto che quei due mi avessero scoperta e magari gli avrebbero raccontato tutto. È stato per paura di questo che, quando uno dei due mi ha chiesto se lui fosse d'accordo a lasciarmi andare in giro tutta sola, ho risposto che non gli stava a cuore la mia incolumità.
Che stupida ingenua, sono stata! Non avevo idea del peso che le mie parole portavano con sé! Quei due bruti non hanno esitato neanche un secondo a saltarmi addosso, dicendo che nessuno avrebbe notato la mia assenza se mi avessero trattenuto per qualche minuto in più. Oh, momenti di panico!, anche se il tutto non è durato che un mezzo minuto scarso. Ho rischiato di essere violentata, e la colpa era solo mia!
Ma poi è arrivato LUI. Oooooooh!!! Non ho parole per descrivertelo, ma credimi se ti dico che è qualcosa che va oltre le possibilità di questo mondo!
Si è liberato dei due tizi facendogli fare una nuotata nel Tevere. Poi si è voltato verso di me, e il mio cuore ancora sobbalza quando ripenso a quei suoi occhi magnetici, bellissimi, che mi hanno tenuta avvinta per lunghi istanti, togliendomi ogni facoltà. Non sono riuscita a spiccicare parola, quando lui mi ha chiesto se sapevo a cosa sarei andata incontro, se non fosse arrivato lui. Strano, dirai, che non mi abbia chiesto come stessi. Beh, la risposta era scontata; bastava guardarmi per capirmi che stavo alla grande! Comunque credo che fosse piuttosto arrabbiato.
È andato a prendere Meraviglia e mi ha aiutata a salire. Io non sapevo cosa dire o fare. Dovevo ringraziarlo, ma avevo le labbra secche come il deserto. L'unica cosa che potevo fare era fissarlo a bocca spalancata. Probabilmente deve aver pensato di avere a che fare con una demente, e se fosse a conoscenza di questo mio diario probabilmente i suoi dubbi troverebbero conferma!
Ma che m'importa? Sono riuscita a vivere qualcosa di meraviglioso, qualcosa che a tutte le mie sorelle è stato negato. Mi sono innamorata di un dio!
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