L'uomo che odiava le donne

(Tratto da "L'uomo che cancella i ricordi e altri racconti" raccolta scritta con VincentSantino)

Si guardava intorno come a cercare qualcosa che aveva perduto, o come chi teme di essere seguito. Era fuori zona ma trovò un posto auto nelle vicinanze del bar dall'insegna fatiscente e alcune lettere fulminate.

Il locale uno di quelli poco raccomandabili in cui, però, nessuno non avrebbe avuto nulla da ridire sulla sua persona. L'indirizzo era giusto. Si avvicinò e controllò dalla vetrina il bancone e l'eventuale presenza di gruppi di donne intente alla consueta caccia del venerdì sera. Decise di entrare.

Vide al bancone solo il barman, e in un separé solamente un uomo silenzioso che sembrava farsi i fatti suoi da sempre. Si avvicinò al barman (si chiamava Tony, come risultava dalla licenza per alcolici appesa alle sue spalle) e con fare cospiratorio chiese del dottore o di uno che si faceva chiamare così e che gli era stato indicato da un caro amico prima di essere condannato per femminicidio plurimo.

"È uno di quelli bravi ..." gli aveva assicurato l'amico, "... uno di quelli che ti ascoltano e non ti giudicano, ma che risolvono ogni problema.

E lui aveva davvero bisogno di due chiacchiere professionali sul suo piccolo problema e si era deciso a cercarlo. Il barista gli indicò il separé e lui si diresse là recando in mano due bicchieri pieni di coraggio liquido. L'uomo seduto nel separé restava ad occhi chiusi a bere.

Fece un colpo di tosse per annunciarsi e si sedette contemporaneamente all'alzarsi dello sguardo del dottore. Spinse verso di lui il primo bicchiere e, guardandolo negli occhi velati e spenti, cominciò presentarsi introducendo il problema che lo affliggeva.

"Salve dottore ..." aspettò qualche secondo "... ho saputo da un caro amico, caduto "erroneamente" vittima del sistema giudiziario, che lei è un saggio e un ottimo ascoltatore"

Il dottore lo guardò curioso senza battere ciglio, cercando nella sua già labile memoria alcolica, chi potesse essere l'aggancio. Rassegnato e, soprattutto sinceramente indifferente alla cosa, gli fece un cenno con la testa per lasciarlo parlare. Almeno ne avrebbe ricavato ancora da bere e, forse, un po' di compagnia senza per questo interagire.

"Dottore, deve sapere che io sono stato maledetto da mia madre ... alla nascita. Ne sono sicurissimo! Le ho causato dolori così atroci durante il travaglio che lei mi ha raccomandato alla mala sorte. Da allora ho avuto una sfortuna con le donne, una dietro l'altra e non ho avuto mai una reale possibilità nei loro confronti"

Tacque per bere un sorso dal bicchiere.

"Sono strasicuro che non dipendesse affatto dal fatto che picchiavo le mie ex o le ridicolizzavo di fronte alle amiche o i colleghi. Né, a dir loro, tanto meno che dipendesse dalle ripetute umiliazioni a cui le sottoponevo"

Il dottore alzò gli occhi al cielo, capì che esemplare di uomo si fosse presentato davanti a lui quella sera. In realtà si chiedeva come fosse possibile che attraesse solo disadattati e casi patologici, ma si era dato la risposta scaricando la colpa su Tony e sul bar fetido che frequentava più di casa sua.

Quale caso normale o da manuale avrebbe potuto essere attratto da quel tempio dell'alcol che aspettava solo la demolizione coatta. Ma tant'è che almeno continuava ad esercitare, seppur di malavoglia, mantenendo al limite i parametri del fegato.

Fissò i suoi occhi in quelli dell'avventore invogliandolo a continuare. Nel frattempo, il barista si era avvicinato per ascoltare con discrezione il racconto di quest'altro esaltato che aveva deciso di bere nel suo bar. Dopo gli altri ospiti che aveva visto scorrere al cospetto del dottore, si era rassegnato a quella strana fauna che vomitava i suoi problemi sui suoi divanetti o sui suoi sgabelli.

"Deve sapere che le donne per me non sono un reale problema, sono più una sfida mentre cerco di contenermi..." continuava intanto lo strano tipo "...perché le assicuro che è difficilissimo resistere, mi danno sui nervi appena aprono bocca per presentarsi, tendono sempre ad allontanarmi e a lasciarmi dopo avermi conosciuto. Quindi ora le chiedo: cosa posso fare per averle ma farle stare zitte fin da subito e non doverle ascoltare?"

Tony spostò lo sguardo sul dottore, curioso di sapere stavolta come se ne uscisse da quella richiesta di aiuto. Il dottore allora prese il suo bicchiere di alcol puro e guardandovi dentro intensamente si prese qualche minuto per emettere un consiglio che ne valesse la pena e soddisfacesse il suo interlocutore. Voleva sbarazzarsi di quella compagnia molesta e allora ebbe un'idea.

"Datti agli uomini, avrai meno fastidi e saprai sicuramente cosa li soddisfa. Avrai dato una lezione a tua madre e a tutte le donne facendogli capire cosa si sono perse allontanandoti"

All'uomo soddisfatto si aprì un sorriso pieno sul viso. Con un rapido scatto si alzò dal divanetto e si rivolse al dottore con riverenza.

"Per la miseria, aveva ragione quel bastardo che mi ha consigliato lei, è davvero la soluzione vivente a tutti i problemi, grazie mille"

Tony lo vide uscire e andare verso la sua auto quasi saltellando, non prima di avergli chiesto indicazione per un bar per soli uomini di sua fiducia.


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