Tu sei un nomade, un girovago, che non riesce a stare fermo.

Come il sole. Il mio.

Corpo e mente sempre in cerca.

Come qualcosa che nel moto perpetuo ritrova vita e baricentro.

Quando superi i tuoi limiti e come un sub lasci indietro piombi e catene.

E allora riprendi aria e il tuo vero senso.

Che siano pochi giri o centinaia di km, la libertà comincia appena giri la chiave nel quadro.

E la sento la differenza nelle tue parole, nel tono e nel ritmo di quello che pensi... cambi e ti apri.

Sei fatto per questo: andare, provare, muoverti e stancarti.

Sei fatto di questo: emozionarti, sfidarti, rischiare e amare.

Inafferrabile sei, fatto di montagna a perdita d'occhio e di sostanza elettrica come quei temporali pericolosi seppur belli da vedere.

Come acqua che scende e aria che sferza, nuvole rosa e sole che splende.

Una passeggiata senza ombrello, sotto una pioggia da provare sulla pelle.

Se potessi verrei con te e ti direi "Portami altrove, portami dove non c'è nessuno che sappia di noi".

E ora sei solo uno zingaro felice.