Capitolo 57: Ti ho dato tutto di me.

Beatrice

Faccio un respiro profondo ed entro nella biblioteca, guardandomi intorno.

È sempre la stessa, con tantissimi libri negli scaffali lungo i muri, ma l'odore è cambiato. Sa di diverso, e penso sia perché Nicklaus ci ha passato la maggior parte del suo tempo. Certe volte mi sono chiesta se non sarebbe stato meglio se io non gliel'avessi mai mostrata, perché da allora l'ho visto piuttosto raramente.

«Ci sei?» mormoro, camminando tra i divani e le poltrone messe per gli amanti dei libri.
«Ciao Bea.»

Mi giro di scatto e spalanco un po' gli occhi, perché Nicklaus si trova seduto su una poltrona che credevo di aver vista vuota. Appoggia Il Ritratto di Dorian Gray sul bracciolo della poltrona e mi guarda come se fossi un'altra persona.

«Dove stai andando?» chiede osservando come sono vestita.

Abbasso lo sguardo sul crop top a uncinetto bianco che indosso e mi liscio nervosamente la gonna tutta colorata. Avevo pensato di mettermi qualcosa di carino...

«Sai, visto che è la nostra ultima sera qui avevamo pensato...» sorrido un poco, «Anakin ha detto che sarebbe stato bello stare tutti insieme»
«E perché sei venuta a chiamarmi?» chiede.
«Ho detto che dobbiamo stare tutti insieme.»
«Anche io?»
«Sì» annuisco, sorridendo.

Nicklaus piega la testa da un lato e mi guarda in modo strano.

«Perché?»
«Così potremmo stare tutti insieme! Potremmo fare a turni e ballare, così potrai conoscere meglio tutti ad uno a uno... Mhm, non so se gli altri diranno di sì... forse no...» aggrotto le sopracciglia.
«Anche con te?»
«Che cosa?»

Si tocca una ciocca di capelli e fa un sorrisetto quasi impercettibile.

«Ballerò anche con te?»

Cerco di non spalancare troppo gli occhi, e non faccio in tempo a rispondere che lui si alza. Mi tocco nervosamente la punta delle orecchie, scoperte visto la crocchia in cui mi sono acconciata i capelli.

«Avvicinati.»

Aggrotto le sopracciglia ma faccio quello che dice, e mi avvicino di un passo.

«Ancora» fa un sorriso divertito.

Deglutisco e annuisco, mentre lui alza la mano come se dovessi dargli qualcosa.

Osservo il tatuaggio che ha sul polso, quello del pugnale, che mostra la sua natura. Quando mi sono avvicinata lui mi prende la mano e sfiora con un dito il tatuaggio sul mio polso.

Chiude gli occhi, poi fa un gesto con la mano libera, e vedo i suoi vestiti cambiare. La sua maglietta nera diventa una camicia, e la sua felpa una giacca.

«Wow» mormoro.
«Ti piace?» sorride un poco, lasciandomi la mano.

Annuisco, anche se mi piaceva come mi stava tenendo la mano. Lui torna a guardare la poltrona, poi ci si avvicina e sembra raccogliere qualcosa.

«Ho trovato questo ieri» si gira verso di me e mi mostra un libro.

Spalanco gli occhi e abbasso la testa. Non mi aspettavo che lo trovasse! Da quando siamo arrivati non ho smesso di cercare informazioni sul pugnale, e qualche giorno fa ho finalmente trovato quello che stavo cercando! In quel libro ci sono scritte tantissime cose. Devo solo capire come usarlo...

«Che cos'hai intenzione di fare?»
«Niente! Lo porterò a casa... forse potrei fare qualcosa.»

Vorrei solo trovare una soluzione a questa sua situazione... anche se non so se sarà possibile. Di sicuro non posso prender qualcuno e forzarlo a diventare guardiano del pugnale di Caitlìn... ma è l'unico modo per liberarlo...

«È pericoloso» mi avverte Nicklaus.
«Io voglio aiutarti...»
«Mi aiuti già così. Non c'è bisogno di liberarmi, l'hai già fatto.»

Lascia il libro sulla poltrona e si avvia verso la porta. Lo seguo e mi domando perché non voglia che lo aiuti. So che essere fuori e con altre persone è già molto, però... non voglio che sia legato a me per sempre. Vorrà pure fare altro che restare con me.

Scendiamo le scale in silenzio e quando arriviamo in giardino spalanco gli occhi. Penso che la casa abbia capito le intenzioni di Anakin, altrimenti non potrei spiegarmi le lucciole che illuminano tutto intorno a noi. Chissà da dove sono arrivate...

«Sei bellissima Bea!» esclama Anakin, saltellando verso di me.
«Anche tu» sorrido incrociando le mani dietro la schiena.

Con la bocca mima "hai visto?" indicando le lucciole. Annuisco, e mi giro verso Nicklaus per fargliele notare, ma mi accorgo che è andato a sedersi un po' più lontano da noi. Quando mi accorgo che accanto a lui è seduto anche Kaos, spalanco gli occhi e vado in panico.

Non l'ho visto da un paio di giorni - devo ammettere che stavo cominciando a preoccuparmi - e adesso è lì! Tra l'altro vorrei discutere con lui, vorrei capire meglio alcune cose... Mi avvicino a Nicklaus nel tentativo di parlare con l'amorino, ma quando arrivo accanto a lui la voce di Anakin mi distrae.

«Ascoltate, ascoltate» si schiarisce la voce, «Vorrei ringraziare Bea per questa bellissima vacanza. Io direi che merita un aumento eh, Roy?»

Sposto lo sguardo verso il mio capo, che non avevo nemmeno visto arrivare. Anche lui è vestito con una camicia, ma come Nicklaus ha i capelli spettinati come al solito.

Aideen sta bevendo qualcosa accanto a lui, e indossa un vestito nero - come suo solito.

«Direi che possiamo ballare adesso. Theodor caro?» Anakin porge la mano all'angelo, che aggrotta le sopracciglia ma poi sembra rilassarsi.

Non appena lui gli prende la mano, la canzone che usciva da una cassa poggiata più in là cambia e comincia a suonare "Chelsea Dagger" di The Fratellis, e Anakin comincia a ballare come se fosse ad uno spettacolo. Theo rimane fermo e lo guarda, con un sorriso divertito sul viso. Mi fanno immediatamente pensare allo Yin e lo Yang - Anakin lo Yin e Theo lo Yang - visto come sono vestiti.

«Guardate che se sono l'unico a ballare mi imbarazzo! Aideen!» sibila in direzione di sua sorella.

Aideen spalanca gli occhi e sembra quasi arrossire quando prende la mano di Royal.

Lei comincia a girare su se stessa, e dopo aver bevuto tutto quello che c'era nel suo bicchiere sembra lasciarsi andare un po' di più. Li osservo ballare, e ogni volta che mi soffermo su qualcuno di loro, sento quello che provano, o almeno, un poco. Aideen dev'essere la più interessante: così tante emozioni le attraversano il corpo... mi domando se quello che abbiamo fatto insieme abbia provocato questo...

Poi non riesco più a capire le emozioni, e il vuoto più profondo mi si presenta davanti. Nicklaus mi si mette davanti, e capisco che quel vuoto era soltanto il libro sigillato che sono le sue emozioni.

La canzone cambia ancora, e riconosco le prime note di "The Night We Met" di Lord Huron. Il guardiano del pugnale di Caitlìn fa un passo indietro e abbassa un po' la testa, poi tende la mano verso di me.

Spalanco gli occhi e cerco di capire qualcosa a che cosa sta succedendo. Il cuore comincia a battere più forte e veloce. Adesso non vorrà toccare il pugnale, no?

Gli do la mano e ci avviciniamo a tutti gli altri. Quando Nicklaus si ferma, la sua mano stringe un po' di più sulla mia, e le alza, mentre l'altra la appoggia sulla mia schiena. Io non so che cosa devo fare, e rimango pietrificata. Nicklaus si avvicina comincia a muoversi. Io non so come faccio a seguirlo. Appoggio la bocca alla sua spalla, e osservando dietro di lui vedo Kaos che sorride.

Sento i capelli di Nicklaus solleticarmi la fronte, e la sua mano sulla schiena. Che cosa mi sta succedendo?

Lui abbassa la testa e la sua bocca si ritrova accanto al mio orecchio.

«Respira» sussurra, e faccio quello che dice.

E per un momento, per forse solo un piccolo secondo, riesco a sentire qualcosa, e il suo libro sigillato si apre in uno spiraglio.

Quello che riesco a vedere è un colore, e se non mi sbaglio... è il colore dei miei occhi.

Aideen

Quando la canzone cambia, Royal si irrigidisce un po', ma mi prende comunque la mano e mi mette l'altra sul fianco.

Cerco di fargli un sorriso, anche se mi sento un po' strana. Sono passate poche ore da quando ho liberato la rosa, ma non sento ancora niente di speciale.

Royal non mi sta guardando, i suoi occhi scuri sono rivolti all'orizzonte, forse perché non vuole incontrare i miei. Forse è troppo per lui, ballare insieme.

Appoggio la fronte alla sua spalla, e mi sento di nuovo fluttuare, come se fossi nella mia testa, come se stessi di nuovo andando a strappare le erbacce. Mi stacco da Royal ma lui non c'è più.

Per tutti i gironi dell'inferno.

Indietreggio e mi guardo intorno, ma è tutto bianco e la luce quasi mi acceca. Che cosa sta succedendo? Forse quello che ho fatto qualche ore fa sta mostrando risultati adesso?

Eppure non capisco. Continuo a girarmi intorno ma non riesco a distinguere niente tra tutto questo bianco. Ad un certo punto sembra che una luce si spegni, e diventa tutto nero.

Grandioso.

Comincio a preoccuparmi per Royal. Che cosa mi sarà successo? Sarò svenuta? Gli sarà preso un colpo!

Non appena i miei occhi cominciano ad abituarsi al buio, uno schermo si illumina davanti a me.

Aggrotto le sopracciglia. L'ultima volta che ho visto una cosa del genere ero in compagnia di Cassandra, e mi aveva quasi fatto fare un viaggio nel tempo per cambiare il corso della mia vita.

Lo schermo si illumina, e appare una scena, forse di qualche film. Le immagini mostrano un fuoco che scoppietta in un camino, illuminando un po' la stanza. Davanti al fuoco è seduta una ragazza, che guarda davanti a sé. Non vedo il suo viso, ma queste immagini mi sono familiari.

«Non devi guardarlo» sento la voce di Royal, e mi giro per vedere se mi ha raggiunto, ma non trovo nessuno.

Torno a guardare lo schermo e capisco che la voce proveniva da lì. Royal è proprio lì, ma con i capelli più lunghi e gli abiti diversi da quelli che indossa di solito.

«Fra poco me ne andrò» sussurra la ragazza, mentre Royal spegne il fuoco con dell'acqua, «E non ci rivedremo più.»

Abbasso la testa e distolgo lo sguardo dalla scena. È la mia voce. Un po' diversa, ma sono io. Eppure non ho idea di che cosa sia questo. Sembra un ricordo, ma io non mi ricordo nulla.

«Non dire così» dice Royal, sedendosi vicino alla ragazza.

Lei si rigira verso di lui, e riesco a vederla in faccia. Sono proprio io.

«Non voglio mentirti. Lui non mi permetterà mai di vederti. Non potrò più tornare qui.»

Royal la guarda - mi guarda - come se gli stessi infilando un coltello nel cuore. Mi prende le mani e me le stringe, senza smettere di guardarmi negli occhi.

«È tutto okay. Io so aspettare. Posso aspettarti per sempre. Dopotutto sono immortale» sorride, ma io non sembro molto rassicurata.
«Non voglio» piagnucolo, e cerco di nascondermi tra le sue braccia.

Deglutisco mentre guardo lo schermo e non riesco a capire come ho fatto per scordarmi questo momento.

«Non è un addio questo.»
«Non ti dimenticherò mai» dico, guardandolo negli occhi.

Royal sorride, però sembra molto, molto triste.

«Non è un addio» cerca di convincersi, ma la sua sembra più una domanda che un'affermazione.
«No» mormoro, però sembro incerta, «Tornerò da te, questo è sicuro. Tornerò sempre da te.»
«Me lo prometti?»

Io sorrido, e gli bacio la guancia.

Mi avvicino allo schermo e alzo la mano, per cercare di toccarlo. E quando lo tocco, tantissime immagini mi attraversano la mente, facendomi lacrimare.

Royal che mi scambia per un angelo.
Royal che impara a nutrirsi.
Royal che arrossisce.
Royal che mi mostra il mare.
Royal che mi insegna a ballare.
Royal che mi bacia per la prima volta.
Royal che mi promette le stelle.

E poi, Royal che mi guarda, e mi dice: "Non cambia niente se adesso sei un po' più fredda di prima, e forse un po' più stronza. Non cambia niente se hai gli occhi diversi, Stella, perché ti amerò lo stesso".

Spalanco gli occhi mentre la sua voce continua a rimbombarmi nelle orecchie.

"So che prima di partire stavi cercando un antidoto per guarirmi, che mi avrebbe permesso di bere sangue che non fosse il tuo, ma mi sono innamorato di te, e non penso che ci sia una cura per questo."

Stringo gli occhi, e quando li riapro sono di nuovo accanto a Royal. Mi sta stringendo la mano, e si sta muovendo anche se con un po' più difficoltà del solito. Abbassa lo sguardo su di me e mi fa un piccolo sorriso.

«Tutto okay?»

Esito prima di rispondere, e gli osservo il viso. Non è per niente come nel ricordo, ma gli occhi sono gli stessi, scuri e tristi.

«Devo... devo parlarti» sussurro.
«Dimmi.»
«No, non qui.»

Royal si guarda intorno e aggrotta le sopracciglia.

«Adesso?»

Annuisco decisa, e Royal smette di muoversi. Fa un cenno ad Anakin e lui sembra capire. La strega è troppo occupata a ballare con il guardiano del pugnale per accorgersi di noi.

Corro verso la spiaggia, presa da un'improvviso bisogno di parlare a Royal da sola. È buio se non per qualche lampione, e non c'è nessuno.

Non appena arriviamo mi stendo sulla sabbia e mi giro verso di lui.

«No, Aideen, che fai, così ti sporchi tutta di sabbia!» esclama porgendomi una mano per tirarmi su.

Quando ha fatto, stende un'asciugamano - non so dove l'abbia trovato - e mi fa sedere, pulendomi la schiena. Sinceramente a me bastava stendermi, avevo bisogno di fermarmi un secondo.

«Meglio» mormora, e si siede anche lui accanto a me.

Poi mi guarda, facendomi segno di parlare.

«Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto» spalanco gli occhi e mi giro verso di lui, «Per aver soppresso tutto... per come ti ho usato... Non l'avevo realizzato, io non volevo davvero farti del male. Mi sono dimenticata delle cose... e pensavo che le cose tra noi fossero così da sempre.»

Royal mi guarda come se fossi impazzita.

«Per favore... mi perdoni?»
«Te l'ho già detto... tranquilla, ho capito» scuote la testa, come se gli avessi detto la stessa cosa giusto ieri.
«Vorrei che tornassimo ad essere come prima» mormoro, cercando la sua mano, «Intendo prima! Prima... prima di molte cose... quando io ero Stella e tu eri Roy, sai?»

Mi torna in mente il ricordo, e come mi guardava. Così triste... e se guardo i suoi occhi adesso, non è cambiato molto. Gli avevo promesso che non mi sarei dimenticata di lui, e alla fine l'ho fatto.

«È passato tanto tempo.»
«Lo so, ma possiamo riprovarci lo stesso» insisto, «Non ho più cassetti dove nascondere le cose adesso. Ti avevo detto che sarei sempre tornata da te.»

Royal fa un espressione strana, come se non si aspettasse questa mia ultima frase, poi abbassa gli occhi. Faccio per dire qualcosa ma mi sento qualcosa provenire da dietro le sue spalle.

«Che c'è?»
«Niente» mormoro.
«Cosa stai guardando?»

Si gira dall'altra parte, e Amaris mi fa un'espressione dolcissima, forse nel tentativo di farmi dire di sì a quello che mi sta chiedendo silenziosamente. Guardo l'amorino per un attimo, ma alla fine decido di annuire. Se voglio che con Royal le cose tornino come prima, allora devo essere sincera con lui.

Amaris fa un sorriso e si butta addosso al vampiro.

«Royal!» 
«Che cosa...» lui spalanca gli occhi e si irrigidisce senza capire che cosa gli stia succedendo.

Quando capisce di chi si tratta, fa un leggero sorriso e le accarezza i capelli biondi.

«Che ci fai tu qui?» chiede, un po' stupito.
«Mi mancavi!» esclama Amaris, «Te l'avevo detto che tornavo!»

Royal ridacchia piano, poi scuote la testa.

«Perché sei davvero qui?»
«Come al solito, Roy. Per l'amore!» Amaris le scocca un bacio.

Guardo Amaris e le faccio un gesto, per dirle di sparire. Non ho ancora finito di parlare con Royal e lei se ne esce con una frase del genere!

«Oh, sai... penso che Kaos abbia raccontato alla strega che è soltanto grazie a lui se abbiamo trovato la pianta! Devo proprio andare, ciao ciao, torno subito!» si liscia il vestitino bianco e ci fa un cenno.

Royal la guarda volare via, e fa un gesto come per trattenerla, ma è troppo tardi. Si rigira verso di me e piega la testa da un lato.

«Da quant'è che è tornata?»
«Da quando siamo arrivati qui» abbasso la testa, decidendo di essere sincera.
«Perché non me l'hai detto?»
«Perché... non sapevo perché fosse qui.»

Royal mi guarda, poi fa un sospiro e incrocia le braccia al petto.

«Pensavo volessi sistemare le cose tra noi.»
«Lo voglio! Per questo le ho fatto cenno di mostrarsi, adesso.»

Lui non sembra molto convinto, però non sembra nemmeno arrabbiato.

«Davvero non hai idea del perché sia venuta qui?»
«Forse...»

Osservo il suo viso e mi avvicino a lui. Poi appoggio le labbra sulle sue e gli lascio un bacio a stampo sulla bocca. Mi allontano piano, però non faccio nient'altro e aspetto che faccia il collegamento.

«Pensavo ti ricordassi del ballo.»
«Me lo ricordo» mi allontano un po' di più, «È per questo che...»

Royal scuote la testa e si alza, come se non volesse sentire più niente.

«È meglio se andiamo.»
«No, Royal, aspetta!» esclamo, seguendolo mentre raccoglie l'asciugamano, «Hai detto che la prossima volta che ti avrei baciato avrei dovuto sentire qualcosa in più per te.»

Royal si ferma e si passa una mano sugli occhi, poi si gira di nuovo verso di me.

«Aideen, ho capito che vuoi che le cose tornino come prima tra noi, ma non devi metterti certe cose in testa soltanto per quello.»
«Mettermi... cose in testa?»
«Stai ancora guarendo dalle ferite di... dell'umano. Non puoi dire cose del genere, okay? Non puoi dire così.»

Aggrotto le sopracciglia e cerco di capire quello che mi sta dicendo. Royal scuote la testa e si rigira di nuovo, incamminandosi per tornare al narughe dagli altri.

A quel punto sento le mie guance arrossarsi e stringo i pugni. Mi avvicino in fretta a Royal e mi metto davanti a lui.

«Ma qual'è il tuo problema?» esclamo dandogli uno spintone, forse per provocare qualche reazione, «Sto facendo del mio meglio per dimostrarti che tengo a te più di quanto tu sappia e l'unica cosa che ti viene in mente da dire è che mi sto inventando tutto? Fai sul serio, Royal?»
«Il ritorno di Amaris non vuol dire niente, Aideen.»
«E perché?»
«Perché l'ultima volta che è apparsa ti sei innamorata di un altro!»

Spalanco gli occhi e abbasso lo sguardo. So che ha ragione, ma vorrà pur dire qualcosa. L'ultima volta c'erano due amorini, adesso c'è solo lei.

«Ma adesso è diverso!»
«No, no lo è.»
«Royal, io morirei per te, farei tutto quello che tu mi dicessi per farti stare meglio» cerco di prendere le sue mani ma lui non me lo lascia fare, «Non mi credi?»
«Non riesco... non posso adesso.»

Scuote la testa e cerca di nuovo di andarsene. Rimango ferma con lo sguardo conficcato nella sua schiena.

«Mi hai detto che mi avresti sempre amata» sussurro, «Anche con gli occhi diversi.»
«Perché adesso ti ricordi quello che dico?»

Royal si gira di nuovo verso di me e questa volta insieme alla tristezza nei suoi occhi riesco a vedere anche la rabbia.

«Mi hai ferito, Aideen. Mi hai fatto soffrire, e non l'ho chiuso in un cassetto per non doverci più pensare. E fa ancora più male perché non l'avevo mai realizzato. L'unica cosa alla quale pensavo eri tu, non mi importava di nient'altro, nemmeno di me stesso, lo capisci?»
«Non mi hai mai detto queste cose prima.»

Royal si ferma soltanto per un secondo, poi torna a pugnalarmi con ogni parola.

«Perché pensavo che quel fantasma di quello che eri una volta era l'unica cosa che potevi offrirmi. Che eri stata così male che pretendere di più sarebbe stato da egoista, e che ero fortunato di avere quello che restava di te. Ma ti sei innamorata di nuovo. E non di me. Capisci come mi sono sentito? Ti ho dato tutto di me, e pensavo che stessi facendo la stessa cosa con me. Pensavo che una volta che saresti stata capace di innamorarti ti saresti innamorata di me.»

Mi trema il labbro e ho l'impressione che potrei mettermi a piangere da un momento all'altro, ma cerco comunque di dirgli tutto quello che dovevo dirgli.

«Lo so che ti ho fatto soffrire, adesso che me l'hai detto. Ma non è giusto se non lasci che ti dimostri che sono disposta a non farlo mai più!»

Royal non si muove, e non sembra intenzionato a dire qualcosa. Mi avvicino ancora a lui, e questa volta riesco a pendergli le mani.

«Per favore» riesco a dire, «Fidati di me. Un'ultima volta. Questa volta non manderò tutto al diavolo. Riuscirò a sistemare tutto questo.»
«Non so se io sia capace di prendere il rischio ancora una volta.»
«Ti prego» la mai voce sembra quella di una bambina, «Non rinunciare, non adesso, non proprio adesso che ho capito...»

Royal non dice niente, però si allontana, e questa volta non trovo la forza per rincorrerlo. Forse devo lasciarlo stare per un po'.

Abbasso lo sguardo sulle mie mani e comincio a piangere. Come farò a non fare appassire la rosa, adesso? Royal non riesce più a credermi, ha smesso di aspettarmi...

Deglutisco e mi asciugo gli occhi. Devo sistemare tutto questo. Devo farlo. Per Dark e Stella e Amaris.

Riuscirò a fargli capire che non è più soltanto un gioco, e farò di tutto per riuscirci.

Farò di tutto.

Buon Natale amiciii 🎄🎁
Mi dispiace un sacco che non riesco a scrivere molto, ma volevo farvi il regalo con questo capitolo lunghissimo! La storia sta per finire, comunque............... ancora tre capitoli e l'epilogo 😭
Che ne dite? Bea e Nick sembrano avvicinarsi sempre di più yeheheheh...
E Aideen? Che ne pensate di quello che ha visto sullo schermo? E di quello che lei e Royal si sono detti?
Passate un buon Natale ❤️
Baci 😈
-Gaia 💜

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top