Capitolo 45: Non puoi vivere nel passato, l'hai già fatto per troppo tempo.

•Qualche ora prima, mentre Beatrice e Nicklaus sono usciti per fare la spesa...•

Theo

«Dovrei andare a cercare Aideen» mormora Royal, bevendo la pozione che Beatrice mi aveva detto di dargli nel caso la ferita del pugnale non fosse sparita del tutto.
«Dove pensi sia andata?» gli chiedo, toccandomi le bende sulla schiena.

Royal alza le spalle e non mi risponde. Sposto lo sguardo su Anakin, che è seduto accanto a me sul divanetto del giardino di Beatrice.

«Lo so io dov'è» sospira, toccandosi i capelli scuri, «E posso andare soltanto io a cercarla.»

Lui si alza, mentre io cerco di capire la sua frase. Non vorrà dire...

«All'Inferno?!» esclamo, spalancando gli occhi.

Anakin annuisce, e aggrotto le sopracciglia. Royal non dice niente, invece.

«Perché tornerebbe lì?»
«Non... non lo so, forse dopo aver parlato con l'umano ha pensato che sarebbe stata meglio lì» dice, alzando le spalle.
«Ma non ha senso!» mi lamento, stropicciandomi gli occhi.

Anakin non sembra pensarla come me, però alza le spalle sorridendo un poco alla mia reazione.

«Vado a cercarla» ci fa un cenno, e poi si avvia dentro casa.

Do un'occhiata a Royal che non si muove, poi mi alzo e lo seguo. Il vampiro è piuttosto silenzioso da quando Beatrice è uscita a fare la spesa con Nicklaus, e sembra piuttosto triste, e forse un po' stordito dalla pozione.

«Aspetta» dico ad Anakin, fermandolo poco dopo la porta d'uscita.

Lui smette di camminare, voltandosi verso di me, con gli occhi truccati di nero che mi guardano.

«Ecco, uhm... volevo chiederti se potessi...» stringo i denti mentre cerco di parlare, «Visto che Beatrice è occupata con Nicklaus, ecco... potresti...»

Il demone piega la testa da un lato, cercando di capire le mie frasi senza senso.

«Potresti aiutarmi con le bende per favore?» dico tutto d'un fiato, assottigliando gli occhi.

All'inizio Anakin sembra sorpreso, poi sorride e annuisce.

«Certo» dice, mentre io lo raggiungo e cominciamo a camminare, «Ti fa male? Ti danno fastidio?»
«Vorrei cambiarle, ma non riesco a farlo da solo» ammetto, anche se non vorrei.
«Va bene, allora prima di andare a prendere Aideen passiamo per casa tua. Hai tutto il necessario laggiù?»

Annuisco. Anche prima della ferita, cercavo di avere quello che serviva se per caso succedesse qualcosa.

«Penso che guariranno tra poco» cerca di rassicurarmi, «Non ti devi preoccupare»
«Okay.»
«La prossima volta che togli le bende penso che potrai evitare di rimetterle» comincia a riflettere.

Quando arriviamo a casa, prendo tutto il necessario e ci mettiamo per terra per lasciare spazio alle ali. Anakin si mette dietro di me, dopo che mi sono tolto la maglietta, e comincia a togliere le bende. Non fa molto male, sento solo un po' di sollievo, e sospiro, rassicurato. Pensavo che il dolore sarebbe rimasto per molto tempo, e già mi sentivo soffocare a solo pensarci. Adesso però sto meglio, quindi... mi domando quando potrò tornare a volare, se potrò farlo.

Anakin comincia a mettere un po' delle creme di Beatrice sulle mie ali, e non riesco a fare a meno di rabbrividire.

«Fa male?» chiede, smettendo di toccarmi.
«No...» mormoro, cercando di non far tremare la voce.

Non posso dirgli che invece di farmi male mi sta facendo arrossire... ma penso che abbia già capito, perché torna ad accarezzare le mie ali come se sapesse esattamente che cosa sta facendo. Le ali si muovono senza che io riesca a fare niente, mentre mi rilasso al tocco del demone.

Ad un certo punto le sue dita si muovono e trovano un punto che mi fa stringere i pugni per contenere un gemito. Per gli Dei...

«Qui invece?» chiede, e sento il suo respiro caldo sul collo.

Mi limito a scuotere la testa, mentre sento che si allontana un po'. Quando sento qualcosa scivolarmi sul petto, abbasso lo sguardo su di esso e mi accorgo che delle sue ombre stanno andando sempre più giù, fino a toccarmi le mani, la pancia...

«Anakin...»
«Sì?»

Sento la sua bocca sul mio collo e ho l'impressione che mi abbia appena dato fuoco. Da quando sono tornato non mi aveva mai toccato in questo modo... e mi sembra di essere di nuovo in quella stanza, nel castello di Nicklaus, con lui che mi supplicava di restare.

«Non dovevi andare... a cercare Aideen?»

Non so nemmeno che cosa io stia dicendo, ma giro un po' la testa verso di lui, che si allontana per potermi guardare.

«Vero...» mormora, lo sguardo fisso sulla mia bocca, «Che ne dici, altri cinque minuti?»

Si abbassa su di me e comincia a mordermi il mento, il collo, la pelle sulle clavicole...

«Ho sempre voluto saperne di più sulle ali degli angeli» dice seducente, mentre con le mani raggiunge di nuovo quel punto sensibile delle mie ali.

Aideen

Cammino verso il castello di Katherine, toccandomi i capelli corti. Dopo essere stata con Lilia per un tempo indefinito, mi sono decisa ad uscire dalla mia stanza - nella quale ci eravamo trasferite dopo le terme - per cercare di capire che cosa diavolo voleva Cassandra da me.

Katherine è l'unica persona che mi è venuta in mente di andare a vedere. Insomma, lei sa tutto, e forse potrebbe essere stata proprio lei a mandare l'Indovina Infernale da me. L'unica cosa che non capisco è perché. Forse voleva soltanto attirarmi qui... oppure voleva davvero che io vedessi qualcosa da Cassandra?

Mentre entro nel castello, torno a pensare a Lilia e al suo viso contento quando le avevo dato quel fiore. Cominciava già ad apparissi, però penso abbia apprezzato il gesto. Dopo tutto quel piacere che mi ha provocato quando avevo bisogno di staccare e di distrarmi... penso che se lo meritasse, almeno un fiore.

Mi fa un po' tenerezza, Lilia, e ancora una volta mi ha aiutata a smettere di pensare. Come al solito mi sono rifugiata nel piacere per scappare al dolore della perdita di Peter, però... penso che sia meglio questo che tornare ad avere gli occhi viola.

Non voglio nemmeno pensare a tutto quello che ho detto e fatto quando ero... in quel modo. Non merito di essere consolata, non merito di stare sulla Terra. Non dopo aver ferito tutti quelli a cui tengo. Come sarà stato per Theo vedermi così? E per Anakin? Per non parlare di Royal... non voglio nemmeno pensarci, tutte le cose che ho fatto con lui, quello che mi ha detto e che ho dimenticato, e Peter...

Peter sembra avermi perdonata, ma questo non vuol dire che io abbia perdonato me stessa.

Camminando immersa nei miei pensieri, sbatto contro qualcosa e alzo la testa, massaggiandomi il naso colpito.

«Piccolo fuoco?»

Spalanco gli occhi e mi allontano di un passo, velocemente, non appena sento la sua voce. Avrei dovuto sentire lo scoppiettio dei suoi capelli, il calore del suo corpo, e l'odore di pittura che lo caratterizza.

«Non fare quella faccia» Kai aggrotta le sopracciglia, pulendosi distrattamente le mani tra loro, cercando di togliere la pittura.

«Ti ho ingannato» mormoro, ricordando l'ultima volta che mi ha vista.

L'avevo trasformato in gatto. In gatto. Non sapevo nemmeno se fosse tornato alla forma normale, eppure adesso ne ho la conferma. Kai è proprio davanti a me, con una maglietta bianca un po' sporca di pittura, i capelli rossi infuocati e gli occhi rossi che mi stanno osservando. Quando sposto lo sguardo sul suo braccio vedo che il tatuaggio che ci univa è sparito.

A dire il vero non avevo per niente pensato a tutta la faccenda Inferno, perché... insomma... Quando ho visto mio padre prima non mi ero ricordata di tutto questo e adesso è tornato tutto a galla! Merda, mi fa un po' male la testa...

Eppure prima mio padre non mi ha detto nulla... forse si è sistemato tutto? Ma come?

«È acqua passata» Kai alza le spalle, poi mi guarda in un modo strano, «Ma non dovresti essere qui.»

Aggrotto le sopracciglia. È acqua passata?

«Dov'è Kate?» gli chiedo, sperando che lei possa spiegarmi che cos'è successo da quando me ne sono andata.

Lui mi indica la sala del trono con un cenno, poi continua la sua strada, lasciandomi sola.

Rabbrividisco ma cerco di non scompormi troppo, e mi avvicino alla sala del trono. Vedere Kai è stato... stranissimo.

«Quindi sei venuta davvero» sento la voce di Katherine rimbombare nella stanza.

Affretto il passo, e finalmente la vedo. È seduta sul suo trono, lo sguardo rivolto al bicchiere che tiene tra le dita. I suoi capelli rossi le ricadono boccolosi sulle spalle e indossa un vestito nero aderente che le stringe il seno e i fianchi.

«Sei stata tu a mandarmi Cassandra?» le chiedo, senza nemmeno salutarla.
«Penso che abbia qualcosa di interessante da farti vedere» risponde, finendo di bere.

Faccio un sospiro, il mistero risolto. Ovviamente, chi altro poteva essere?

«Kate, davvero, non è il momento» sbuffo.
«Sì invece» ribatte, «Fidati di me, ti va?»

Mette via il bicchiere e scende dal trono, avvicinandosi a me, per poi prendermi per il braccio. Osservo i suoi occhi verdi mentre mi porta in bagno.

«Ti rifaccio il trucco perché davvero non ti posso vedere» borbotta, mentre tira fuori il necessario.

Penso che questo sia un modo per dirmi che le sono mancata...

In effetti non mi ero truccata questa mattina, e penso proprio che io abbia una faccia orribile dopo quello che è successo con Peter. Lilia mi ha aiutato a dimenticare, ma questo non vuole assolutamente dire che non sono distrutta. Sto soltanto facendo finta fino a quando non mi ricorderò più che stavo fingendo. Ma non penso che questa volta funzionerà... penso proprio che prima che io me ne renda conto mi ritroverò a piangere come una bambina piccola.

Fidati di me, ha detto, eh? Che cosa avrà da farmi vedere Cassandra che sia così importante? Perché Kate vorrebbe che io sapessi qualcosa su Peter e su che cosa saremmo potuti essere? Non capisco, ma allo stesso tempo sono curiosa...

Da un'altra parte vorrei soltanto non parlare più di Peter, perché ogni volta che penso il suo nome mi fa malissimo al petto, però...

«Kai non era arrabbiato quando mi ha visto... che cosa è successo quando me ne sono andata?» le chiedo per smettere di pensarci.
«È una lunga storia» alza le spalle, mentre applica la matita nera sul mio viso, «Diciamo che ho sterminato la sua famiglia e quindi nessuno voleva più farlo principe e nessuno voleva che tu fossi sua. E niente, adesso è tornato tutto normale, e lui può fare quello che gli pare.»
«Hai sterminato-» faccio per dire, ma vengo interrotta dal mio nome pronunciato in una maniera isterica.
«Aideen Stella Del Mattino!»

Katherine smette di truccarmi, anche perché ormai ha finito, e mi affaccio alla porta del bagno.

Anche se la voce era un po' irriconoscibile, ho capito subito di chi si tratta.

«Come ti sei permessa di tornare all'Inferno senza nemmeno salutarmi?!» sento Anakin alzare la voce, l'ultima parola detta leggermente in maniera acuta.

Quando lo vedo, le ombre radunate intorno al suo collo, corro verso di lui e lo abbraccio. Anakin ci mette un po' prima di ricambiare, ma quando lo fa mi stringe talmente forte che ho l'impressione di non riuscire più a respirare.

«Sei cattiva» mormora nei miei capelli.
«Scusa» sussurro.
«Perché sei tornata qui, sorellina?» mi chiede, allontanandosi un po' da me.
«È... è solo... volevo stare un po' da sola.»

La sua voce arrabbiata è sparita, e mi sorride piano, anche se non sembra molto felice.

Con un cenno saluta Katherine, poi mi prende per mano e mi porta nella sua stanza. Si stende sul letto e mi metto accanto a lui, fissando il soffitto.

Con la mano lui mi accarezza i capelli corti.

«Mi piacciono» sorride, lasciandomi un bacio sulla guancia.
«Grazie» mormoro.

Mi era mancato stare con lui, così. Era da un po' che non lo vedevo, per esattezza da quando io e Royal siamo andati a Firenze.

Mentre mi ricordo quello che abbiamo fatto mi sembra di ricordarmi un sogno, eppure so benissimo che ero io, che era reale e che non posso cancellarlo.

«È finita per davvero questa volta» sussurro dopo un po', e penso di poter mettermi a piangere.

Anakin non dice niente, però mi prende la mano e la stringe. Quando giro la testa verso di lui vedo che mi sta guardando con gli occhi tristi.

«Non mi guardare così» smetto di guardarlo.
«Non siamo mai pronti a lasciarli andare.»
«Tu...»

Lascio la frase in sospeso, senza capire bene a che cosa si stia riferendo.

«Theodor mi ha baciato. Più volte. Abbiamo... giocato un po'.»

Mi metto a sedere di scatto e lui fa lo stesso. Giocato?!

«Che cosa?»
«Già» mormora, come se fosse perso nei suoi pensieri.

Aggrotto le sopracciglia perché non si è messo a saltare in tutta la stanza non appena me l'ha detto. Sta sorridendo, ma...

«Non sembri molto entusiasta...»
«Lo sono, è davvero stato bellissimo, lui è bellissimo...» sorride piano, scuotendo la testa.
«Ma?»

Si tocca piano le labbra, poi sembra tornare in sé e si gira a guardarmi.

«Non sono qui per parlare di questo» mi interrompe.

Sospiro, e mi stendo di nuovo sul letto. Io volevo sapere di Lentiggini, non volevo parlare dei miei problemi!

«Royal è stato appena pugnalato, e gli manchi molto» mi ricorda, «E quel pugnale, poi... devi tornare sulla Terra.»

Al solo pensiero di Royal mi vengono i brividi. Ho paura di... ho paura di parlargli... Che cosa penserà di me adesso che sono scappata? Forse si arrabbierà... No, mi starà odiando... Sembrava normale prima che io partissi per parlare con Peter, ma adesso che mi ricordo tutto... non può avermi perdonato. Non dopo che io l'abbia usato in quel modo...

«Devi tornarci, okay? Altrimenti ti ci riporto io con la forza. Hanno bisogno di te, e tu hai bisogno di loro. Non è scappando che si risolvono i problemi, non l'hai ancora imparato?»

Abbasso gli occhi, e mi mordicchio il labbro. Certo che l'ho imparato. Ma questo non vuol dire che io sia pronta a smettere di scappare. Semplicemente non ci riesco: mi sono abituata a scappare dai miei problemi da così tanto tempo che adesso è come un riflesso...

«Io...»
«Devi tornare. Per Royal, e per Theodor... loro vogliono soltanto il tuo bene. So che le cose con quell'umano sono finite male... e che ti manca.  Ma adesso devi andare avanti, Aideen. Non puoi vivere nel passato, l'hai già fatto per troppo tempo... E poi, vorrei presentarti una persona. È molto gentile.»

Finisce il suo discorso con un sorriso, e io non posso fare altro che trattenere le lacrime. Sospiro, perché so che ha ragione, e che non posso andarmene senza pensare, soltanto per scappare . È solo che fa male.

«Se mi parli di Theo allora torno» gli dico, e lui spalanca gli occhi.

Dopotutto, sarei dovuta tornare lo stesso, no? Ha ragione lui... e lo so. Ma voglio parlare un po' con mio fratello prima di tornare da Royal e da tutto quello che ho lasciato in sospeso.

«Ti lascio un po' di tempo per decidere» dico ad Anakin che non ha detto una parola.

Mi alzo e mi porto i capelli dietro all'orecchio, per poi avviarmi verso la porta.

«Dove vai?» mi chiede incerto.

Mi fermo e stringo le labbra. Forse non è una cosa saggia da fare... e forse mi pentirò di essermi fidata di Kate, ma...

«Dall'Indovina Infernale» rispondo, uscendo finalmente dalla stanza.

Salve!! So che questo capitolo è un po' corto, ma spero vi piaccia lo stesso!
Da una parte abbiamo Anakin e Theo che... giocano, come dice Kin... che ne pensate? E perché Anakin sembrava strano mentre parlava con Aideen?
Lei invece ha incontrato prima Kai, poi Katherine! Che ne pensate di questi incontri? E perché Kate vorrebbe che Aideen vedesse Cassandra? Che cosa dovrebbe capire?
Non penso potrò aggiornare molto presto visto che domani riprendo la scuola... ma speriamo!
Baci 😈
-Gaia 💜

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