Capitolo 16: Voglio delle risposte.

Aideen

Faccio un respiro profondo, e guardo la grotta che si trova davanti a me.

Mio padre mi sta nascondendo qualcosa, e devo scoprire di che si tratta prima che sia troppo tardi. Non posso farmi intimorire dalla semplice entrata di una... grotta.

Deglutisco e scuoto la testa, per poi entrare senza pensarci due volte. Come l'ultima volta, niente mi trattiene dall'entrare, anzi, sembra quasi che la grotta si riscaldi, felice di sentire la mia presenza.

«Aideen» la voce di Ecate, mi fa quasi sussultare, «Mi sorprende vederti qui.»

Mi giro verso di lei, che si trova in piedi davanti a me, a qualche metro di distanza. Indossa un vestito nero che le fascia perfettamente il corpo snello, e i suoi capelli scuri sono come al solito intrecciati in una crocchia.

«Ho bisogno del tuo aiuto» le dico, andando dritta al punto.

La Dea stringe le labbra e si incammina verso la stanza dove ci sono tutti quei libri e cristalli e incantesimi. Io la seguo, speranzosa.

«Lo sai che ho le mani legate...» mormora.
«Non è a proposito di Kai» ribatto, «Sta succedendo qualcosa.»

Forse lei ne è al corrente. Forse potrebbe dirmi... Piega la testa da un lato, confusa, e capisco che non sa nulla. Dannazione.

«Non partecipo più alle Riunioni Infernali» precisa, «Ho preferito restare nell'ombra. Non voglio che Lucifero mi... convinca a fare altro.»

Non dico nulla, però apprezzo il gesto. Non credo che l'abbia fatto per me, ma mi fa piacere ritrovare la Dea che conoscevo.

«Avrei bisogno di una chiave» dico.

Ecate assottiglia gli occhi e alza un po' la testa, pensierosa.

«Interessante» mormora, aspettando che io le dia più informazioni.
«Ho bisogno della chiave che può aprire ogni porta dell'Inferno.»

Alza un sopracciglio, ma annuisce. Si dirige verso un mobile in particolare, e comincia a frugare nei cassetti. Quando finisce, torna da me e mi porge una chiave.

«Che cos'hai in mente?» chiede, fissandomi con i suoi occhi verdi.
«Voglio mettere il naso nelle cose di Kai.»
«Non è per scappare?»
«Lo giuro. Voglio solo capire che cosa stanno pianificando lui e mio padre» annuisco.
«Va bene. A patto che mi racconti tutto appena sai qualcosa.»

Ecate ridacchia e mi lascia prendere la chiave.

«Certo» stringo le labbra in un sorriso.

Osservo la chiave e la accarezzo con la punta delle dita. Spero che possa aiutarmi a trovare le risposte che sto cercando.

«Grazie» alzo lo sguardo verso Ecate.

Faccio per andarmene, ma poi mi giro verso di lei e le faccio un abbraccio veloce. È strano... era da tanto che non lo facevo. Da troppo.

Lei mi accarezza la schiena, e stranamente mi sento a casa.

«Non sono più arrabbiata con te» mi limito a dire, prima di staccarmi da lei.

La Dea mi guarda e sorride. Mi tocca piano la guancia con l'indice.

«Mi fa piacere, Aideen.»

La guardo un'ultima volta, poi esco da casa sua, la chiave stretta nella mano.

Qualche minuto dopo mi ritrovo nella mia stanza, a casa di Kai. Non appena ho aperto la porta Evil mi è saltato addosso e ha cominciato a leccarmi dappertutto, e lo sta facendo tutt'ora.

«Evil, sta buono, dai!» ridacchio mentre lo prendo in braccio e gli accarezzo il muso.

Lui abbaia, e io gli faccio segno di non essere troppo rumoroso. Il mio mostriciattolo nero mi lecca un'ultima volta la guancia, poi lo lascio scendere e lui si mette seduto accanto a me. Gli do da mangiare, e dopo averlo salutato, esco dalla stanza.

Vago nei corridoi, cercando la porta che devo aprire. Kai mi ha sempre permesso di andare dove volevo, tranne in una stanza. Una stanza proibita, in cui si poteva chiudere per ore e ore... Potrebbe esserci qualche indizio. Un foglio, una data... qualcosa!

Quando trovo la porta rossa, mi fermo. Eccomi.

Tiro fuori la chiave dalla tasca, senza paura di essere vista: Kai non c'è, me l'ha detto la guardia quando sono entrata. Infilo la chiave nella serratura, e aspetto. La chiave comincia a brillare e a cambiare forma, fino prendere quella giusta per permettermi di entrare. Quando si stabilizza la giro, e la porta si apre. Entro, e spalanco gli occhi.

Potevo aspettarmi di tutto. Poteva esserci di tutto in questa stanza, e mi ero preparata per questo. Eppure quando vedo il suo contenuto, realizzo che quella preparazione non è servita a nulla.

Sono dei dipinti. Centinaia, forse migliaia di dipinti, tutti esposti o appoggiati ai muri della stanza, come se fosse una collezione che nessuno dovrebbe mai vedere.

Quello che mi fa tremare, però, è che sono tutti dei ritratti.

Una donna che ride. La stessa donna che balla, piange, alza gli occhi al cielo, si fa il bagno, si arrabbia, sbuffa, si veste, si sveste, si tocca, si pettina i capelli, si trucca...

Mi sento sprofondare. Perché la donna dei dipinti non è una donna qualunque.

È Katherine.

«Lasciatela passare.»

Fulmino con lo sguardo le due guardie che si erano rifiutate di farmi entrare, mentre la voce dell'Indovina Infernale rimbomba nell'aria.

Le guardie si scostano e mi lasciano entrare nella dimora di Cassandra. Lei è stesa su un divano, gli occhi chiusi. I suoi capelli castani sono sparpagliati e privi di perle, diversi da come li avevo visti l'ultima volta. Indossa soltanto una vestaglia piuttosto transparente, che lascia intravedere il suo bellissimo...

«Stella Del Mattino... come mai è tornata così presto?» apre gli occhi e mi guarda.

Io resto un attimo imbambolata, poi deglutisco e ritrovo l'uso della parola.

Dopo aver visto il contenuto della stanza, ho capito che non mi sarebbe bastata una chiave per scoprire tutto quello che le persone a cui tengo mi stanno nascondendo. Ricordo che cosa aveva detto Cassandra l'ultima volta, ma se proprio devo, allora le chiederò di dirmi lei stessa la verità. Non m'importa il prezzo.

«Ho bisogno... vorrei utilizzare il biglietto che mi avevi regalato l'altra volta.»
«Capisco» dice, abbassando lo sguardo, un sorriso malizioso sulle labbra perfette, «Avrei preferito qualcosa di più... eccitante.»

Lei si alza, e io seguo il suo corpo con lo sguardo. Dannazione, anche io avrei voluto sbatterla contro il muro, ma non posso, non adesso. Prima devo scoprire che cosa mi nasconde mio padre, e forse, dopo... forse potrei tornare.

«Mi segua» mormora facendomi un cenno.

Obbedisco, e dopo qualche passo mi ritrovo davanti alla sorgente che avevo visto l'ultima volta. Sembra quasi un pezzo di Paradiso talmente è colorata e circondata di fiori.

Mi giro verso Cassandra, che è di fianco a me, e mi sta fissando con i suoi occhi scuri, senza trucco questa volta. È strano vederla al naturale, eppure... forse questo la rende ancora più affascinate.

«Che cosa devo fare?» chiedo.
«Immerga il viso nella sorgente, e pensa a quello che vuole vedere. Può essere un'evento passato, presente oppure... futuro» sussurra al mio orecchio, provocandomi un brivido.

Annuisco, e mi abbasso fino a poter toccare l'acqua con la punta del naso.

«Voglio delle risposte» mormoro, prima di immergermi nell'acqua della sorgente.

Katherine

Stringo le labbra mentre un brivido mi fa sussultare. Non mi sento bene. Non mi sono sentita bene negli ultimi giorni, proprio per niente. Non appena Kai ha smesso di toccarmi, tutto è tornato a galla, e mi sono chiusa nella mia stanza senza mai uscirne.

Non è una cosa da me? Forse.
Me ne importa qualcosa? No. Affatto.

Attualmente voglio solo stare qui, da sola, in mezzo a tutto questo casino che ho creato da sola. Che cosa penserebbe Aideen di me? Ho fallito. Lei sarà incoronata principessa dell'Inferno e non ho ancora trovato quel dannato fuoco nel barattolo.

«Katherine.»

Non appena sento la voce di Kai rimbombare nella stanza più avanti, in fretta inalzo un muro con la mente, perché non possa vedere il casino che ho combinato. Non mi vedrà struccata, con soltanto una maglietta bianca addosso, addirittura troppo larga per me. No, vedrà soltanto la me di tutti i giorni, con il trucco perfetto, i capelli perfetti. E la stanza ovviamente gliela farò vedere normale, non sfasciata com'è realmente.

Mi preparo a vederlo entrare dalla porta e metto su la maschera.

«Sei qui.»

Kai si trova davanti a me, e da come è vestito capisco che dev'essere appena uscito da una di quelle riunioni maledette. Indossa quel completo con le scintille sulla giacca, il mio preferito.

«Non ti vedevo da un po'» dice, aggrottando le sopracciglia, e guardandosi intorno.

I suoi capelli non sono infiammati, però le punte sono più scure, segno che dovevano essere accesi poco fa.

«Sei venuto per vantarti?» alzo le sopracciglia, leggermente irritata dalla sua presenza.

Attualmente vederlo mi ricorda quanto sono patetica. I suoi occhi scuri tornano a fissarmi, ma questa volta sembrano un po' arrabbiati.

«Ti ho già detto che non sono felice di diventare principe.»

Faccio un sospiro e stringo i denti. Tutto questo mi dà fastidio, specialmente il fatto che lui non voglia nemmeno che tutta questo si avveri.

«Che cosa ci fai qui, allora?» chiedo, toccandomi i capelli rossi, che ai suoi occhi sono pettinati e in ordine.

Il demone di fuoco assottiglia gli occhi mentre mi guarda i capelli, poi gira un poco la testa per guardare i mobili.

«Non giocare con la mia mente» ringhia, avvicinandosi di più a me.
«Non sto facendo nulla» deglutisco.

Dannazione, non riesco nemmeno a ingannarlo con un semplice trucco. Che diavolo mi sta succedendo?
Mi giro e gli do la schiena, cercando di allontanarmi, ma Kai mi afferra il polso con la mano e mi ferma.

«Riesco a vederlo, Katherine.»

La sua voce non è più arrabbiata come prima, eppure io sono sempre più irritata. Lascio cadere la maschera. Tanto a che serve? È riuscito a vedere cosa c'era sotto.

Il suo sguardo non muta più di tanto quando gli rivelo come sono messa realmente, ma i lineamenti duri del suo viso spariscono.

«Che cosa ci fai qui?» ripeto, incamminandomi verso il muro.

Mi siedo per terra e appoggio la schiena alla parete. Kai mi guarda dall'alto, e per un attimo resta immobile.

«Volevo parlare con te» dice infine.

Lo vedo deglutire, quasi impercettibilmente, poi si avvicina a me, e si abbassa al mio livello, piegando le ginocchia.

«Katherine... sei ancora in tempo» mormora.

Lo guardo confusa, perché non capisco che cosa vuole dire.

«Dì che hai cambiato idea. Nessuno saprà mai quello che è successo l'altro giorno, non verrai umiliata...» continua a parlare con voce bassa, come se pensasse che alzando la voce potrei rompermi come vetro.
«Sai che non posso farlo.»

Sono sorpresa che sia venuto qui per dirmi questo. E che lo stia dicendo... in questo modo. Sembra quasi gentile.

«E perché no? È inevitabile, non importa che cosa dirai, succederà lo stesso» stringe le labbra, «Puoi ancora salvarti, e nessuno saprà che il tuo voto stava per essere contato come zero.»

Lo guardo negli occhi, poi guardo i mobili rotto della stanza.

«Non posso. Qui non si tratta soltanto di potere, si tratta di onore. Io non accetterò. Aideen non me lo perdonerebbe mai.»

Un'espressione che sembra dispiaciuta passa sul viso di Kai, poi lui abbassa la testa e annuisce. Si siede accanto a me, e io comincio a giocare con gli anelli che ho sulle dita.

Sento che tira fuori qualcosa dalla sua tasca, e che me lo porge.

«Che cos'è?» mi giro verso di lui, prendendo in mano quella specie di pacchetto.

Sembra quasi un pacchetto regalo.

«Oggi è iniziata la stagione del tuo... com'è che lo chiamava Aideen? Compleanno

Spalanco gli occhi anche se cerco di contenere la mia reazione.

«E tu come lo sai?»

Nessuno è al corrente di questa... cosa. Insomma, qui all'Inferno non si festeggiano questo genere di cose se non si tratta del compleanno di Lucifero.

«Ho i miei segreti» si lascia scappare un'espressione divertita, dovuta alla mia faccia sorpresa.

Guardo il pacchetto, e lo rigiro tra le mani. È molto piccolo, ma sono comunque confusa. Nessuno mi regalava qualcosa da... un po' di tempo. Ed è strano che sia stato proprio lui a pensarci. Non Aideen, non Anakin. Kai.

«Aprilo, no?» sbuffa, leggermente impaziente.

Obbedisco, e aggrotto le sopracciglia anche se sorrido un poco.

«Un accendino? Certo che non ti sei-»
«Non è un accendino qualunque.»

Kai mi interrompe e lo accende, facendo spuntare una fiamma. Mi giro verso di lui, confusa.

«Non è un fuoco qualunque» dice mentre mi guarda negli occhi.

Torno a guardare la fiamma dell'accendino, e capisco. È il suo fuoco. Intrappolato in un barattolo. Spalanco gli occhi.

«Hai messo il tuo fuoco... qui dentro?»

Kai alza le spalle, ma annuisce.

«E come?»

Questa volta non risponde, mentre io fisso l'accendino. Non ci posso credere. Kai mi ha appena portato l'ultimo ingrediente dell'incantesimo... su un piatto d'argento.

Deglutisco mentre Kai mi porge una sigaretta. Me la mette in bocca, e io le metto fuoco con l'accendino che mi ha regalato.
Non ci credo.

«Grazie.»

Ispiro il fumo e lo espiro, alzando un po' la testa. Passo la sigaretta a Kai, che dopo qualche tiro me la ridà.

Dopo un po' lui si alza. Lo guardo mentre si allontana da me.

«L'incoronazione avverrà un giorno di pioggia» mi informa.

Spalanco gli occhi.

«Lucifero sta cercando in tutti modi di farla arrivare più tardi possibile» spiega, «Ma prima o poi pioverà anche all'Inferno.»

Rapidamente mi alzo, e gli lascio un bacio sulle labbra.

«Grazie per il regalo» gli dico.

Lui si tocca le labbra con un dito, poi sul suo viso prende spazio qualcosa che potrebbe somigliare ad un leggero sorriso.

«Non è niente.»

Detto questo mi lascia sola.

Non appena lascia la stanza, un sorriso si fa spazio sulla mie labbra. Ho la soluzione tra le mani. Aideen non penserà che sono patetica. Do un bacio all'accendino, ma non appena sento qualcuno entrare, lo metto subito in tasca.

Sto per rilassarmi quando mi accorgo che si tratta di Aideen, ma assottiglio gli occhi quando mi rendo conto che non sembra molto contenta.
I suoi occhi sono rossi.
È furiosa.

Ciaoo! Eccomi con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia!
Allora, si è rivista Ecate! Vi era mancata? E poi... che cosa ne pensate della stanza proibita di Kai? E Cassandra?
La parte dal punto di vista di Katherine è un regalo che ho scritto per il compleanno di EleeBernabei  anche se è passato qualche giorno 🥺💜
E nulla, che ne pensate del comportamento di Kai?
Detto questo, spero di poter tornare in fretta con un nuovo capitolo, in cui, come forse avete intuito dalla fine di questo, ci sarà un conflitto...
Baci 😈
-Gaia💜

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