-13.

Sofia.

Imbarazzata per quello che è appena successo, mi sposto in cucina, in cerca di qualcosa da mangiare. "Tieni, prova questo!" mi suggerisce Lea, passandomi un bicchiere dal contenuto trasparente. "Ma cos'è?" le chiedo. "Boh! Credo che sia teskila!" dice, poi comincia a ridere da sola. "Tequila vorrai dire!" la correggo divertita. Lei annuisce lentamente, poi torna a ridere di gusto. Perfetto. Siamo qui da dieci minuti e Lea ha già cominciato a bere. "Quanti ne hai bevuti di questi bicchieri, Lea?" le domando, prendendoglielo dalle mani e svuotandolo nel lavello, ignorando le sue proteste. "Pochi." lancia un gridolino, poi prende a braccetto un ragazzo che sta passando vicino a noi. "Ehi, sono Lea!" si presenta, con un sorriso smagliante. I due se ne vanno, e non posso fare a meno di ridere. "Ti cercavo!" sento una voce alle mie spalle, che mi fa sussultare. Mi giro, e vedo Lorenzo. "Mi hai trovata." ricambio il sorriso a trentadue denti che ha stampato in volto.

Siamo tutti seduti in cerchio, in mezzo alla sala. Tutti per terra sul tappeto rosso, tranne io e Lorenzo che siamo seduti vicini sul divano, e osserviamo gli altri giocare ad obbligo o verità. Quel gioco è micidiale, finisco sempre a pomiciare con dei ragazzi noiosissimi o troppo montati, e questa volta preferisco dissociarmi. Sono felice di vedere che Lorenzo la pensa come me. Nel cerchio ci sono in totale dieci persone, tra cui Lea, Alberico e Brian. Una ragazza dai capelli rossi comincia il giro, e obbliga una sua amica con i capelli di un blu acceso, a scegliere un ragazzo presente nella sala, ed a baciarlo. La ragazza sceglie un moretto dalla carnagione olivastra. Bella scelta, cara mia. La ragazza poi sceglie Lea. "Biondina, obbligo o verità?" le domanda. "Obbligo." spara lei audace. "Pomiciata di due minuti con il ragazzo alla tua destra." Impone. Reprimo una risata, quando vedo la faccia di Lea che realizza chi c'è alla sua destra. "Con Alberico?" dice, con tono grave. "Non ti piaccio, piccola?" la stuzzica lui, avvicinandosi alla bionda e unendo le labbra come a darle un bacio. "Ma per favore!" esclama lei divertita, prima di girarsi di scatto, afferrare le guance di mio cugino con le sue piccole mani, e cominciare a baciarlo con veemenza. Rimango di stucco davanti al coraggio di Lea. Si vede proprio che ha alzato un po' il gomito, da sobria si sarebbe imbarazzata da morire e avrebbe fatto di tutto per evitare l'obbligo. "Beh, sono carini." commenta Lorenzo rifilandomi una gomitata giocosa sul braccio. Il gioco procede senza nulla di stupefacente: pomiciate varie, Brian che viene costretto a fumarsi una canna, Lea a bere due shortini di Bacardi e Alberico a baciarla per altre due volte. "Ehi, voi due!" ci chiama la ragazza che ha cominciato il gioco. "Unitevi a noi, dai!" invita. "Oh, grazie ma io passo..." faccio per dire, quando Lea si alza, e barcollando mi raggiunge. "Dai, Sofia!" insiste. Mi prende per mano e mi tira a sedere vicino a lei sul tappeto, scacciando Alberico per farmi spazio. Mi giro verso Lorenzo, che capisce il mio sguardo e si va a sedere in un buco tra due ragazzi, difronte a me. "Tutina nera, obbligo o verità?" domanda un ragazzo vicino alla rossa di prima. "Verità." dico. Mi fido poco di queste persone, meglio andarci piano. "Che palle che sei! Già avevo in mente di divertirmi un po' con te!" sbuffa il ragazzo. Vedo Lorenzo con la coda dell'occhio irrigidire la mascella. "Luca, chiudi quella bocca da porco!" lo rimprovera la rossa. "Martina, zitta." e lei sembra arrabbiarsi di più, ma non ribadisce. "Allora... in questa stanza, c'è un ragazzo con cui faresti qualcosa?" sento le guance avvampare. "Sessualmente parlando." aggiunge. Cazzo. "Sì." rispondo insicura. "Chi è?" prosegue con una smorfia curiosa. "Nella domanda iniziale non hai specificato che avrei dovuto dire il nome." lo incastro. Lui sbuffa, e butta gli occhi al cielo. "Cazzo, che stronza." tutti ridono, mentre lui incrocia le braccia al petto indignato. Lorenzo non smette di guardarmi. "Tocca a te, secca." mi avverte Luca, quando tutti si girano verso di me, in attesa. "Passo a Lea l'onore, io non vi conosco." decido. Lei annuisce. "Lorenzo. Caro Lorenzo!" ghigna maliziosa, ed io comincio ad avere paura. Lea ubriaca + segreti = rivelazione dei segreti. "Obbligo o verità?" gli chiede. Panico. "Verità." risponde lui, senza smettere di guardarmi. "Baceresti Sofia, ora, in questo preciso istante?" gli domanda. Il mio cuore comincia a fare delle capriole nella cassa toracica, sperando dopotutto, che dica di sì. Il suo silenzio mi sta torturando, uccidendo, eppure a lui sembra piacere farsi attendere. "Insomma?" sbraita Martina. "Sì." risponde secco. "Fallo." gli ordina Lea. Sposto lo sguardo verso di lei, sto per protestare, dire che non ha scelto obbligo, ma non posso. Non posso perché in quel momento, lui si alza, e in men che non si dica lo ritrovo inginocchiato davanti a me. Mi guarda, ipnotizzandomi nei suoi occhi. Resto immobile, fino a quando le sue labbra non si congiungono alle mie.

Spazio autrice.

Capitolo corto maaaaa, molto intenso! Spero che vi piaccia. Amatemi, due aggiornamenti in un giorno!

Ci vediamo domani con un altro capitolo, sciao!

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