-12.

Lorenzo.

"Quando hai finito torna dentro e aiutami con le birre." dice Brian, affacciandosi sul balcone. Sto fumando una chesterfield blu accovacciato per terra con le spalle contro la ringhiera di cemento. "Ok bro." gli dico solamente, e a quanto pare gli basta, perché torna in casa e accosta le ante della portafinestra. Non ho visto né sentito Sofia per tutta la settimana, fino a questo sabato di metà febbraio. Ho continuato ad invidiare Alberico perché lui invece ha passato tutta la settimana con lei. Continuo a sperare come un matto che sta sera si presenti. Lo ammetto però, sono uscito molto poco in questi giorni, proprio per evitare di incontrarla. Forse sabato scorso mi sono spinto troppo oltre, avvicinandola a me in quel modo, e le parole di Brian continuano a ronzarmi insistentemente in testa. Vorrei solo spegnere i miei pensieri, e stare con Sofia come si deve, ma ho troppa paura di farle qualcosa di male. E' troppo pura, troppo bella, e anche troppo ingenua, ed io mi sono ripromesso che avrei cercato in tutti i modi di cambiare.

Tra le braccia tengo due cartoni di birra, uno sopra l'altro, e li sto spostando in salotto con Brian. Ad un certo punto, un Alberico vestito con una camicia nera e degli skinny neri strappati sul ginocchio, irrompe nella sala. "Vado a prendere Sofia e Lea." annuncia, avvicinandosi a passo svelto verso l'appendi abiti sulla porta, per prenderne poi una giacca. Sofia? Oddio, che bello. Ora ho la certezza che la vedrò. Detto questo, il moro si passa una mano sul ciuffo pettinato con cura di lato. "Beh, allora io vado." saluta, poi esce dalla porta e la richiude dietro di sé. Ora non resta che aspettarla.

Sofia.

Guardo il mio riflesso nello specchio. Quello che vedo è una ragazza alta, con il corpo fasciato da una tutina nera, i pantaloni lunghi le arrivano fino alle caviglie. La parte di sopra è un top scollato e senza maniche, ma i capelli lunghi, biondi, e lisci coprono perfettamente le spalle altrimenti nude. Mi guardo con una smorfia sulle labbra. Manca qualcosa. Mi avvicino all'armadio ed apro un'anta rossa. Comincio a rovistare tra i miei vestiti, scostando le stampelle che cigolano sull'asta di ferro, finché non vedo il cardigan nero, tagliato fino a sotto il seno, con le maniche lunghe. Lo infilo e torno allo specchio, ora ci siamo. Infilo un paio di Creepers nere, oggi il mio animo è total black. Mi avvio in bagno, dove metto una base di fondotinta, e disegno una linea nera con l'eye liner sulla palpebra dell'occhio. Finito il trucco mi guardo e sono abbastanza soddisfatta. Una passata di mascara dopo, sono seduta con le gambe accavallate sul divano bianco del soggiorno, aspettando che Alberico arrivi a prendermi. Mia mamma sta ascoltando Maria che le canta la nuove canzone che le hanno assegnato alla scuola di canto, quando il campanello suona, e mio mi alzo e corro alla porta. "Era ora!" dico, abbracciando forte Alberico. "Divertitevi!" è l'ultima cosa che dice mia madre, prima che chiuda la porta.

"Insomma come ti dicevo Sofia, mi sono divertita troppo!" ridacchia Lea, dando una pacca sul braccio di Alberico. Mi sta raccontando di quando erano al parco, io mi sono allontanata per andare in bagno, e Alberico è caduto come uno scemo in mezzo al marciapiede, scatenando una risata generale. Mi sforzo di sorridere, anche se in realtà i miei pensieri sono totalmente rivolti ad un'altra persona. Ci sarà? Ovvio che ci sarà. Momentaneamente è casa sua! Tuttavia, quando finalmente giungiamo alla porta dell'appartamento di Brian, sono un po' delusa nel vedere che nel salotto pare esserci solamente lui. "Entrate." ci accoglie, e Lea gli stampa un bacio gentile sulla guancia. Immediatamente mi ritrovo sola. Alberico è sparito in una camera, Lea è in cucina, e sta cercando qualcosa da bere, mentre io rimango immobile accanto alla porta. Improvvisamente, Brian mi si avvicina. "Sei molto carina questa sera." si complimenta. Non lo guardo, sono ancora un po' arrabbiata con lui. "Eddai mi dispiace, smettila di tenermi il broncio!" esclama esasperato. Ridacchio e finalmente gli rivolgo lo sguardo. "Tranquillo. Non so perché mi hai mentito quella sera, ma avrai avuto i tuoi motivi." Sta per controbattere la mia affermazione, quando la porta si spalanca dietro di noi, ed un volto familiare fa capolino nella stanza.

Lorenzo.

Dopo una settimana, ho di nuovo il piacere di confondere i miei occhi scuri nei suoi chiari. Finalmente la guardo, ed è bellissima. E' coperta da una tutina attillata e striminzita nera, che le assottiglia la vita e le fa risaltare il biondo cenere dei capelli. Mi accorgo che li ha lisciati, e così è ancora più bella. Gli occhi sono contornati da una riga nera allungata verso la fine dell'occhio, che le rende lo sguardo più fino ma anche intenso. La guardo meravigliato, mentre le sue guance si tingono di rosso. La trovo estremamente sexy, e fosse per me la abbraccerei, e non la lascerei andare più. "Ciao..." sussurra appena, e la sua vocina mi scatena delle convulsioni nel petto. Non mi accorgo di nulla. Non mi accorgo nella musica che comincia a tuonare dalle casse, non mi accorgo della casa che comincia a riempirsi di ragazzi, non mi accorgo di nessuno se non di lei. Non mi accorgo nemmeno di Alberico, che interrompe la nostra gara di sguardi frapponendosi tra di noi. "Jar, devo parlarti." mi chiama con il mio nomignolo. Per non ammazzarlo davanti alla cugina, lo seguo nella stanza di Brian. "Ascolta, non so che intenzioni hai con mia cugina, ma prova anche solo a farle del male, che ti spezzo le ossa." minaccia. Che? "Emh..." sposto il peso dalla mia gamba destra a quella sinistra, imbarazzato. "Hai capito. Le voglio bene, e qualcosa in te non mi convince. Dopotutto c'è un motivo se Brian ha mentito, no?" domanda impertinente. Che stronzo, ora lo picchio. Poi mi ricordo che è il cugino di Sofia. "Non sono affari tuoi." sbotto. "Sì che lo sono. E' mia cugina, cazzo!" sbraita. "E va bene, l'anno scorso ho fatto una cazzata, ma me ne sono pentito." spiego. "Dev'essere stata una cazzata veramente grossa se Brian ha deciso di mentirle." mi dice lui. "Non è stata l'unica, è questo il motivo." ammetto. Lui mi guarda sbigottito. "Che hai combinato?" sospira, buttando fuori l'aria. Sta provando a rimanere calmo, lo so. "Niente di ché. Ora ho da fare, grazie per la minaccia." e detto questo, torno in salotto a cercare Sofia.

Spazio Autrice.

Alloooora, visto che oggi ho aggiornato presto ed ho tanta voglia di scrivere, se riesco sta sera pubblico anche il prossimo capitolo. Ora vado a studiare, lol, ma se posso, e se con un commento o una stellina mi fate capire che vi sta piacendo, oggi ci sarà un doppio aggiornamento.

Bacini :*

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