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❝𝐋𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐨𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐟!❞

➺RυσƖσ:

Professoressa di lettere(italiano, latino e storia): Beatrice è una docente di ruolo, vincitrice di ben quattro concorsi abilitanti all'insegnamento, professione alla fine non così tanto amata.

Il liceo dove insegna è il Nomentano, scuola fatiscente e con numerosi problemi burocratici oltre che ad una struttura pericolante e per nulla adatta ad occupare così tanti alunni. Nessuno si reca a scuola con piacere, lo capisce bene, neanche lei è affezionata al punto da essere felice della scelta.

Lo fa semplicemente per i soldi, per il discreto stipendio che a fine mese viene accreditato sul suo conto corrente, alcuni dicono che non sia portata per il lavoro che svolge e lei non riesce a dare torto a quelle voci; in fondo sa bene che vi è un fondo di verità.

"𝐔𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐨𝐝𝐢𝐚𝐭𝐞, 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐦𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐨 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐭𝐨"

Il suo odio verso la professione che svolge lo riversa nei suoi atteggiamenti in classe, vi è chi spera di non essere mai suo alunno, chi invece pur di ottenere una minima sodisfazzione osando sfidarla sarebbe in grado di richiedere il cambio di sezione; coraggiosi o forse folli a livelli estremi?

Il suo rapporto è pessimo con tutti i suoi alunni, non ha mai fatto preferenze perchè non crede ci sia qualcuno degno di meritarli, le verifiche a sorpresa sono il suo forte, a detta sua bisogna essere sempre preparati sull'intero programma, specie se si parla della lingua italiana.

"𝐔𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨 𝐞' 𝐮𝐧 𝐯𝐨𝐭𝐨 𝐟𝐢𝐧 𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞𝐢"

In aggiunta, le sue valutazioni sono estremamente basse, non si fa scrupoli a mettere in difficoltà i suoi alunni alle verifiche per abbassargli la media, sempre che non sia già bassa di suo.

Con una media del genere a fine anno nelle sue classi sono più le persone che ricevono il debito che quelle promosse, il che potrebbe risultare parecchio insolito per le materie che insegna.

𝐑𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐝𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢

Per ciò che concerne il rapporto con gli altri docenti, non è ravvisabile una grande differenza di atteggiamenti, si limitano ad osservarla e parlarle alle spalle, provando a giustificarla per via delle sue giovane età. Nessuno che abbia realmente provato a parlarle per instaurare un simil-rapporto lavorativo, se non per farle presente che i suoi modi sono decisamente esagerati.

In tutta risposta, Beatrice rivolge un sorriso tirato al corpo docente, accompagnandolo da un'alzata di spalle e una frase criptica e strafottente al contempo-"E' il mio metodo di insegnamento, non lo cambierò".

In ogni caso, l'inesperienza non può e non dovrebbe essere un alibi per coprire le tracce di un problema di fondo legato alla sua relazione con gli altri ragazzi. Che vi sia un motivo? o è semplicemente un'altra banale scusa, infondata nel concreto?

➺Ɲσмє:

Beatrice, si tratta di uno dei nomi italiani per eccellenza, di derivazione latina, il significato è un paradosso bello e buono vista la sua personalità-"colei che rende felici", non potrebbe mai rendere felice alcuno.

Pensando ancora, al nome ricollegato con la sua professione, vi è una cosa che salta all'occhio immediatamente: Beatrice era la donna amata da Dante Alighieri, considerato il primo e anche il più grande poeta della lingua italiana e per questo definito "il sommo poeta".

Non vi è nulla di casuale, la madre scelse consapevolmente suddetto nome, sperando che un giorno avrebbe acquistato la medesima fama di sapere e soprattutto, passione per la letteratura italiana.

"𝐍𝐨𝐧 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐫𝐦𝐢 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐁𝐞𝐚, 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐨 𝐬𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐞 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐦𝐢 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞𝐫𝐚̀ 𝐚𝐝 𝐨𝐝𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐭𝐞"

Se vi è una cosa che proprio non riesce a sopportare sono gli stupidi nomignoli affettuosi con cui provano a chiamarla, che sia Bea o Trice o ancora Be, chiamarla in questo modo vi porterà soltando ad essere ignorati e messi in disparte per un tempo indefinito.

Per quanto lungo possa essere, preferisce il suo nome intero, senza diminutivi di alcun tipo, vi è un motivo se lo apprezza così tanto, perchè rovinarlo pur di non pronunciare qualche lettera in più?

➺Ƈσgησмє:

"𝐐𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐢 𝐝𝐚 𝐁𝐞𝐚, 𝐩𝐮𝐧𝐠𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐜𝐜𝐢𝐨"

Ricci, cognome alquanto ambiguo in quanto deriva da un vocabolo dialettale, la cui traduzione potrebbe essere riconducibile tanto ad una caratteristica fisica( si presuppone i capelli) o caratteriale(persona pungente) del capostipite.

Il contesto familiare di appartenenza, come si può dedurre dal quartiere in cui abitano, non è dei migliori: la madre, un'umile casalinga, si ritrovò costretta ad abbandonare gli studi a causa di ristrettezze economiche della sua famiglia, nonstante fosse una delle migliori alunne della sua classe.

Al contrario, il padre, da giovane un donnaiolo e seduttore, senza un impiego fisso e alcuna voglia di procurarselo, quando una delle ragazze con con si frequentava rimase incinta, decise di starle vicino e aiutarla procurandosi un lavoro da magazziniere.

Tra i due inizialmente non vi era neppure un briciolo di amore, entrambi cercavano semplicemente divertimento e soprattutto un pretesto per sfuggire dalla difficcile, pesante e monotona realtà quotidiana.

Nonostante le difficoltà e i numerosi litigi iniziali,crebbero la figlia con cura e attenzione, provando, anche mediante grandi sacrifici, a non farle mancare nulla; non volevano commettere l'errore dei loro stessi genitori impedendogli di avere un futuro lavorativo dignitoso.

➺Ɛтὰ:

Venticinque anni, nata in una delle numerose calde estati romane, di quelle dove il vento caldo ti fa pentire di non essere nata in una nazione del circolo polare artico.

Non ci furono, fortunatamete, complicanze particolari durante il parto, al contrario tutto proseguì liscio come l'olio e in breve tempo la giovane madre si ritrovò tra le braccia un batuffolo dai neri capelli di tre chilogrammi abbondanti.

Beatrice, dal punto di vista dell'aspetto fisico, potrebbe addirittura risultare di qualche anno più piccola, all'incirca ventidue/ventitrè anni, giusto per farle credere si tratti ancora di una giovane donna, il che non è totalmente errato.

Caratterialmente, viceversa, potrebbe risultare addirittura più infantile del previsto, le verifiche a sorpresa, i voti bassi per danneggiare e far precipitare la media dei ragazzi,  o semplicemente i suoi comportamenti strafottenti.

"𝐂𝐚𝐩𝐫𝐢𝐜𝐜𝐢𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝐦𝐢𝐝𝐨𝐥𝐥𝐨, 𝐧𝐞 𝐬𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐢𝐚𝐯𝐨𝐥𝐨"

Le persone credono siano puri capricci, segni di una personalità poco matura e sprovveduta, potrebbe stupirvi il fatto che non si impegni miminamente nell'essere così crudele.

➺Aѕρєттσ fιѕιcσ:

Àstrid Bergès-Frisbey

"𝐈𝐥 𝐯𝐢𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀"

Beatrice, pur possedendo tratti mediterranei, rappresenta una bellezza particolare, nulla di già visto e rivisto, lo testimoniano in primis i tratti del viso spigolosi, seppur delicati, che la rendono all'apparenza fredda e distante da tutto e tutti.

Grandi occhioni verde scuro, motivo per cui le hanno attribuito lo spupido nomignolo "bambi perfida", solo uno dei tanti alla fine; i suoi occhi rendono il suo sguardo minaccioso, lo stesso con con cui fulmina sul posto i suoi alunni tra i corridoi e chiunque osi sfidarla o prendersi gioco di lei.

Naso a patata, orecchie leggermente a sventola, labbra carnose e leggermente più rosate della classica colorazione: questi sono i suoi tratti distintivi definiti "secondari", sicuramente il suo viso a diamante è ancora più bizzarro.

La professoressa ha dei capelli castani di media lunghezza, il cui colore naturale, tuttavia, si è sbiadito per via delle numerose tinte nere da lei fatte non per camuffare i capelli bianchi quanto per sentirsi meno legata ad un momento della sua vita specifico.

Ancora, presenta un fisico abbastanza slanciato, anche se leggermente scarno alcuni punti, ad esempio il punto vita o le gambe, in sintesi non possiede il classico fisico mediterraneo caratterizzato da forme importanti. Mentre la sua altezza si aggira intorno al metro e settanta, qualche centimetro in più rispetto la media nazionale.

Per qunto concerne, invece, i segni particolari, Beatrice possiede due tatuaggi, uno sulla spalla destra raffigurante una farfalla, l'altro invece sul polso sinistro, si tratta in questo caso di una piccola libellula.

Anche se privo di significato, la libellula simboleggia la capacità di adattarsi alle avversità e riuscire a rinascere, in genere dopo un evento traumatico o un'esperienza amorosa dolorosa.

➺Ɓαcкѕтσяу:

𝐈𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞

Beatrice, sebbene crebbe con una famigli amorevole, non ricorda la sua infanzia come uno dei periodi più felici della sua intera vita, più che altro fu duro per lei dover crescere con il peso delle responsabilità sulle spalle.

I soldi mancavano, lo stipendio del padre era praticamnte inesistente, l'unica luce di speranza, sin dai primi anni di vita, venne riposta interamente nelle sue mani. Medicina, ingegneria, giurisprudenza, i suoi genitori l'avrebbero accontentata in tutto, pur di uscire da quel tunnel buio di problemi economici e non solo.

Beatrice ricorda ancora, quando all'età di sei anni vide attaccate alla porta ben tre avvisi di sfratto dal loro minuscolo trilocale, -causa: mancato pagamento- dell'affitto mensile previsto vi era scritto; cercò subito il significato di quelle parole, non era ancora ad un livello di preparazione tale da poter cogliere l'effettivo contenuto.

𝐋'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐨...

Per quanto nelle sue possibilità si rimboccò le maniche, doveva e voleva aiutare i suoi genitori, garantendogli un futuro migliore.

Iniziò le medie e le concluse con la massima votazione, così come il diploma di scuola superiore di secondo grado, insomma passava moltissime ore con la testa sui libri, rifiutando le uscite e auto-confinandosi in casa. La scusa era semplice -devo studiare-, presto però quei pochi amici che possedeva lo capirono e decisero di allontanarsi, a quell'età non volevano un'amica senza iniziative o voglia di venire fuori dalle quattro mura della sua cameretta per scoprire la realtà circostante.

Iniziò l'universita, la facoltà scelta era Lettere classiche, vista la sua predisposizione per l'ambito umanistico, uno dei comuni giorni in biblioteca le si avvicinò un ragazzo, classico belloccio della situazione con capelli sistemati in un ciuffo disordinato e una giacca di pelle vecchio stile.

Non lo degnò di uno sguardo, nonostante i suoi banali modi per approcciarla, lei non aveva tempo per conoscere persone, ma soprattutto non voleva innamorarsi, non se questo l'avrebbe distratta dal suo unico obiettivo nella vita.

Tuttavia, più cercherai di allontanarti dall'amore, più questo verrà a bussare alla tua porta, per dirti cosa? Semplicemente "non reprimermi, non farlo ti prego".

"𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐡𝐚𝐢 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐢?"
"𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐟𝐟𝐚𝐫𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢, 𝐬𝐩𝐚𝐫𝐢𝐬𝐜𝐢"
"𝐅𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨: 𝐬𝐞 𝐢𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐨𝐯𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐭𝐮 𝐯𝐞𝐫𝐫𝐚𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐦𝐞 𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐟𝐟𝐞̀"

Chiaramente Mattia, con la sua solita furbizia da donnaiolo professionista, approfittando di un suo momento di distrazione, lesse il suo nome sull'agenda che portava sempre con sè, quindi Beatrice fu costretta ad accettare l'invito.

La cosa buffa era che più lei provava ad allontanarlo, più lui si sentiva attratto da lei, probabilmente perchè nessuna aveva mai osato rifiutarlo prima, o forse perchè Beatrice, tentando di isolarsi dal mondo intero, lo colpì sin dal primo giorno in cui la vide da sola in biblioteca.

Finito il simil-appuntamento, lei ritornò a passare giornate intere in biblioteca, lui a provarci sperando di riuscire ad ottenere una seconda uscita.

...𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞

L'unico problema delle persone silenziose ed introverse è che, quando finalmente riesci ad aprirti o ad affezzionarti a qualcuno, puntualmente per qualche motivo ti penti di averlo fatto.

Non fraintendete, Mattia era realmente innamorato di Beatrice, e anche lei nel profondo dei suo cuore provava qualcosa per lui, tuttavia delle volte devi prendere delle situazioni difficili e mettere te stessa davanti tutto e tutti, non hai alternative.

Era un giorno di primavera, il caldo tepore del sole illuminava il cortile principale della facoltà di lettere e filosofia, nell'aria si sentivano urla, era scoppiata una rissa, tutti i ragazzi erano radunati intorno ai due parlottando tra loro e provando ad immaginare il motivo del litigio.

Uno dei due ragazzi era proprio il belloccio con la giacca di pelle, finì per rompersi la mascella quel giorno, per un motivo ancora oggi sconosciuto. La povera Beatrice non ricevette mai una spiegazione, credendo potesse essere un litigio causato da una delle tante ragazze con cui era uscito in passato.

Lo ignorò, non poteva e voleva stare con una persona del genere, vani furono i tentativi del ragazzo di spiegarle, ormai era troppo tardi.

"𝐏𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐢 𝐞̀ 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐬𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐪𝐮𝐚"

Fu l'ultima frase che i due si dissero, lei smise di frequentare la biblioteca e in quanto a lui, richiese il cambio di facoltà, i ricordi erano troppi, ma la consapevolezza di aver errato era maggiore.

"𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞̀ 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐡𝐚𝐢 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚̀?"
"𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞̀ 𝐁𝐞𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚 𝐚𝐝 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚𝐫𝐥𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚̀"

𝐋𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐚 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐧𝐭𝐞:

Lasciatosi quella dolorosa storia alle spalle, riuscì a laurearsi nel tempo regolamentale(senza finire fuori corso), ottenendo il massimo ossia 110 su 110 con lode; alla fine in qualcosa era riuscita ad eccellere.

Dopo la laurea, per trovare lavoro sicuro doveva vincere dei concorsi per l'abilitazione alla professione, in due anni riuscì a vincerne ben quattro.

➺Ƈαяαттєяє:

Chiunque abbia detto "le persone sono imprevedibili" non ha mai conosciuto Beatrice, lei rappresenta perfettamente questa frase, forse aggiungendo un "non ci si può fidare"; perchè l'unica cosa certa è che è talmente imprevedibile da cambiare tutte le carte in tavola se qualcuno riuscisse a leggerle in anticipo.

Non aspettatevi di riuscire a prevederla o peggio a fregarla, in quel caso diventerà più cattiva e stronza del normale; nessuno ci ha mai provato a metterle i bastoni tra le ruote, il che significa avere un minimo di prudenza.

È molto precisina e, al tempo stesso, preparata nel suo campo; ha raggiunto tutti i suoi traguardi senza alcun aiuto, facendo molti sacrifici per riuscirci, è il mimimo che poteva fare per i suoi genitori. Ciò la rende parecchio pignola, al punto da incaponirsi letteralmente su ogni minimo dettaglio.

Si dimostra, allo stesso modo, poco collaborativa e per nulla disposta ad accettare un cambiamento di rotta all'ultimo secondo, il suo motto è -una volta che prendi una scelta non si torna indietro-, irremovibile su ogni decisione così come sui voti ai suoi alunni in ambito scolastico; ciò che si dice in giro è che non abbia mai dubitato di qualche scelta, sa bene questa sia una balla autentica.

In ambito extra-scolastico, Beatrice appare maggiormente predisposta al dialogo e al confronto, tuttavia solamente con persone preparate e di un certo spessore, chiaramente su temi di suo interesse, ad esempio la storia, la letteratura o l'attualità; possa trattarsi di politica o episodi di cronaca nera, questo poco importa.  

Non è assolutamente vero che non prova la minima emozione, al contrario, tende a tascondere le sue preoccupazioni, ansie o problemi dietro una maschera di empietà, perchè cercare aiuto quando nessuno è stato realmente in  grado di aiutarla nel reale momento di difficoltà?

"𝐋𝐞𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐚 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞, 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞 𝐞̀ 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐚 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐞𝐫𝐢𝐚"

Altra frase completamente infondata e non veritiera, chiunque conosca la sua storia capirebbe già molte cose,  lei un tempo l'amore l'ha provato, ma questo lentamente l'ha consumata, facendo crollare ogni sua certezza, per una volta ha dovuto invertire la rotta, stravolgere i suoi piani all'ultimo e prendere una decisione dolorosa, ossia rinunciare ad amare ad essere amata.

Beatrice crede che quando si è prevenuti nei riguardi di una persona, neanche conoscere frammenti del suo passato riuscirebbe a far cambiare idea nei suoi riguardi, motivo per il quale è più facile per lei interpretare la cattiva della situazione, così che nessuno voglia avvicinarsi e provare a scarfire quella corazza di ghiaccio che oramai circonda il suo cuore.

➺Sυρєяєяσι:

Beatrice non crede minimamente a quei individui dotati di abilità straordinarie rispetto ai comuni esseri umani, come potrebbero esistere realmente?

Ritiene sia tutto frutto di qualche mentalità dotata di eccessiva creatività e originalità,  ma pur sempre al limite della bizzaria; chiunque li abbia inventati pensava che rifugiarsi nei sogni potesse essere un modo per evadere dalla grigia realtà.

I ragazzi non sopportano di vivere una vita in cui non sono gli assoluti protagonisti, in cui tutto finisce come nelle fiabe, ovvero con "e vissero tutti felici e contenti", creano quindi con la loro fantasia delle realtà parallele, dove possono diventare ciò che nel mondo reale non potranno mai essere.

Alla fine si tratta di una mera illusione, per quanto la realtà possa risultare noiosa, banale ed insignificante, cercare altri pretesti per sfuggirgli non farà altro che peggiorare la situazione, potrebbe sembrare una visione estremamente pessimista ma credete realmente sia così lontano dalla verità assoluta?

"𝐆𝐥𝐢 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐢 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐞𝐫𝐨𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐨 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐦𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐢 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢"

Non vi è alcun dubbio su questo, senza però dimenticare che Beatrice non ha mai pensato di fondere questi due universi, la realtà dove si vive è una cosa, la realtà generata dall'immaginazione un'altra.

➺Ƈυяισѕιтὰ:

𝑶𝒖𝒕𝒇𝒊𝒕𝒔:

Ricordiamo che in quegli anni andavano di moda i pantaloni a vita molto bassa, le camicette e le maglie leopardate, insomma l'abbigliamento non era di certo poco stravagante. 

Per ciò che concerne Beatrice, non si interessò particolarmente alla moda, volendo evitare di indossare abiti troppo eccentrici, senza però rinunciare alla comodità e ad un minimo di stile, come gli esempi nelle foto.

➳ Beatrice, nel tempo libero, si reca in un canile poco distante dalla sua abitazione per svolgere del volontariato. Il motivo è che si sente molto legata agli animali, da piccola avrebbe voluto tanto la compagnia da un cagnolino, purtroppo però la loro abitazione era molto piccola, al punto da non riuscire ad ospitare anche un cane.

➳ Dopo aver interrotto la conoscenza con il belloccio Mattia, Beatrice se lo ritrovò il giorno della sua laurea, fuori dall'università, il quale venne per potersi complimentare personalmente con lei.  Le disse di volerle raccontare la verità riguardo quel giorno ma era un giorno così importante per lei da non volere assolutamente rovinarselo,  quindi si rifiutò di ascoltarlo. 

➳Una volta diventata una docente di ruolo richiese un mutuo per una casa nuova, più grande e spaziosa, un piccolo ma importante regalo per i suoi genitori. 

➳ Segue il calcio da vera tifosa accanita, quando ne ha la possiilità si reca allo stadio per vedere le partite della sua squadra del cuore, la Roma.

➺Ƥυηтι ɗι fσяzα:

Beatrice, da brava secchiona che si rispetti, è dotata oltre che di una memoria eccellente anche di una una grande capacità logica e di intuizione, ciò le torna utile soprattutto nelle spiegazioni di latino.

Ancora è sempre informata su ciò che la circonda, segue i telegiornali pur conoscendo le notizie del giorno corrente e anche di quello precedente.

 ➺Ƥυηтι ɗєвσƖι:

Viceversa, il suo tallone d'achille per eccellenza è il suo orgoglio,  forse è proprio questo in cui non ha mai avuto amiche o persone a cui legarsi, oltre Mattia, il quale però non la mise mai in una simile condizione, almeno durante la loro conoscenza.

Altro punto debole, forse in questo caso scontato, è la sua famiglia, nel peggiore dei casi in cui qualcuno si sia rivolto con dei commenti sprezzanti o semplicemente ironici nei confronti dei suoi genitori, state certi che se inizialmente vi darà l'impressione di non averci fatto caso, in seguito non esiterà a ricambiare con la stessa moneta moltiplicata per venti.

Beatrice sta sempre attenta a non confondere ragione e sentimento, ragiona cioè con la mente e ama con il cuore, proprio per questa sua capacità di distacco dalle passioni potrebbe apparire come opportunista e distaccata.

➺Ƈσησѕcєηzє:

WORK IN PROGRESS(gigante quanto una casa)

➺Ƭнємє ѕσηg:

(Non io in fissa con Sia)

➺Ɲσтє αggιυηтινє:

Non ne ho perchè mi fido totalmente di te, solo se riuscissi a far ricordare all'interno della vicenda il suo primo amore, ovvero Mattia, sarebbe perfetto; nulla di più, nulla di meno.

MY SPACE:

Eccoci finalmente alla fine della scheda di Beatrice, inutile dire che è un personaggio che adoro(insieme a Mattia) e che è la mia scheda più lunga in assoluto(più di 4000 parole).
Ci sono anche molti riferimenti a me, perché è proprio un personaggio che ho sentito mio, spero vada bene, altrimenti fammi sapere cosa correggere Ninetta(ti taggo di nuovo per sicurezza hvllaback)