𝑬𝒍 𝒄𝒉𝒊𝒄𝒐 𝒈𝒖𝒂𝒑𝒐 𝒚 𝒓𝒆𝒃𝒆𝒍𝒅𝒆

-odissea'𝒔 𝒘𝒐𝒓𝒌

𝑶𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒕𝒂𝒈𝒔: bipolarsvnshine
silvyamuzz   -fusillo  -chvshirekitten

➻𝑹𝒖𝒐𝒍𝒐:

Estudiante, studente.

Non ha mai amato studiare, è più un ragazzo da brivido, avventura e ciò che ne deriva.

Studente, ride quando lo chiamano in tal modo, è in un certo senso costretto a frequentare la scuola, altrimenti non potrà inserirsi all'interno della società come sogna. E' stato bocciato, al terzo anno, il che spiegherebbe anche come mai uno studente di diciotto anni sia all'ultimo anno.

In Messico il sistema scolastico è differente, l'età di termine delle scuole superiori è fissata ai diciassette anni, ecco risolto l'arcano mistero che circola intorno alla sua figura.

"𝑪𝒐𝒎'𝒆̀ 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒕𝒖 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒂𝒑𝒑𝒊𝒂 𝒊 𝒎𝒆𝒔𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒊𝒏 𝒐𝒓𝒅𝒊𝒏𝒆?'"

Va male in quasi tutte le materie, l'unica che sembra interessargli davvero è la biologia, insolito per un ragazzo che stenta a raggiungere la sufficienza persino nella sua lingua madre.

Non sembra avere stimoli per rimanere con il naso sui libri per più di dieci minuti.

Troppa fatica che non lo ripagherà in alcun modo.

I suoi genitori gli hanno pagato professori privati a non finire, nulla che si risolvesse come previsto.
I primi giorni sembrava pure frequentare con piacere, salvo stancarsi e non presentarsi all'orario accordato dopo circa cinque giorni.

"𝑭𝒐𝒔𝒔𝒊 𝒊𝒏 𝒗𝒐𝒊 𝒆𝒗𝒊𝒕𝒆𝒓𝒆𝒊 𝒅𝒊 𝒔𝒑𝒓𝒆𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒔𝒐𝒍𝒅𝒊 𝒊𝒏𝒖𝒕𝒊𝒍𝒊 𝒊𝒏 𝒕𝒂𝒍 𝒎𝒐𝒅𝒐"

Queste le parole ai suoi familiari:
non vuole studiare, cosa c'è di così difficile da comprendere?

Non perché gli manchino le capacità e neppure l'intelligenza, semplicemente non ritiene utile imparare a memoria poesie di autori deceduti da secoli o, ancora, il quadrato di binomio.

Non glielo chiederanno mica in un futuro, quindi non si prende neppure la briga di apprenderlo; ragionamento che non fa una piega, a pensarci meglio.

𝐼𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑒 𝑒𝑠𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟 𝑑𝑒 𝐽𝑜𝑒𝑙( 𝑃𝑎𝑔𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑜𝑙𝑎𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝐽𝑜𝑒𝑙):

𝐿𝑖𝑛𝑔𝑢𝑎 𝑆𝑝𝑎𝑔𝑛𝑜𝑙𝑎: 𝟻+
𝐿𝑖𝑛𝑔𝑢𝑎 𝑖𝑛𝑔𝑙𝑒𝑠𝑒: 𝟻-
𝑀𝑎𝑡𝑒𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎: 𝟻/
𝐵𝑖𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎: 𝟽+
𝐶𝘩𝑖𝑚𝑖𝑐𝑎: 𝟻
𝐸𝑑𝑢𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐹𝑖𝑠𝑖𝑐𝑎: 𝟿
𝑀𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎𝑟𝑒.

➻𝑵𝒐𝒎𝒆:

Joel, sin acento.

 Il nome originale è Gioele,  le sue origini sono ebraiche e  significa "Dio è Dio", è composto da Yeho e El (abbreviativo di Elohim) entrambi appellattivi di Dio. Come ogni nome che si rispetti le varianti nelle altre lingue non possono di certo mancare. 

E' il caso della variante spagnola Joèl, diffusa notevolemente nei paesi sudamericani, con note significative in Messico, Argentina e Cile. Tuttavia, la prima cosa che salta all'occhio non può che essere che il nome del ragazzo è Joel, senza accento di alcun tipo.

Ma questo cosa significa? Libera interpretazione?

Non è il termine propriamente corretto, a dirla tutta. E' vero, la madre ha creato una confusione tremenda affidandogli questo nome con un immenso spazio immaginativo, eppure la trascrizione fonetica precisa del nome vede l'accento sulla prima O, dunque qualcosa del tipo // Jòel//.

Questo nome rivisitato gli piace, lo sente più suo rispetto la classica versione ispanica, quindi non mancherà l'occasione in cui orgogliosamente farà notare a chi lo circonda la particolarità del suo nome.

"𝑴𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒂𝒎𝒐 𝑱𝒐𝒆𝒍, 𝒏𝒐𝒏 𝑱𝒐𝒆𝒆𝒍"
"𝑬 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒕𝒊 𝒑𝒊𝒂𝒄𝒆? 𝑬' 𝒑𝒂𝒓𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒐 𝒊𝒏𝒖𝒔𝒖𝒂𝒍𝒆, 𝒔𝒂𝒊?"
"𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒑𝒊𝒖̀ 𝑱𝒐𝒆𝒍 𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒊 𝒊 𝑱𝒐𝒆̀𝒍 𝒎𝒆𝒔𝒔𝒊 𝒊𝒏𝒔𝒊𝒆𝒎𝒆."

Il nome, altresì, è tuttora oggetto di continui stravolgimenti: Joe, El, insomma tutti soprannomi che storpiano e non rendono giustizia al potenziale nascosto di Joel.

𝟏𝟖 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂...

"Joel, lo chiameremo così." la signora
Reyes era stata categorica a riguardo, niente nomi scontati.
Per quanto il marito avesse provato a farle cambiare idea circa quel nome, ella era irremovibile, mai avrebbe ammesso ripensamenti a riguardo.

"È un nome dalle mille sfaccettature, ciascuno può interpretarlo a suo modo.
Ciò che spero è che con il tempo si renda consapevole del motivo per cui abbiamo scelto questo nome e ci ringrazi, non desidero altro."

"Hai tesoro, non abbiamo..." il saggio capofamiglia sospiro scuotendo la testa, lui non aveva voce in capitolo, doveva accettare quanto deciso dalla moglie e basta.

Nulla di più.

➻𝑪𝒐𝒈𝒏𝒐𝒎𝒆:

Soy un Reyes.

Cognome Origine:  spagnolo

Il cognome Reyes veniva spesso conferito come soprannome per un uomo che si comportava in modo regale, o regale, dall'antico rey francese  , che significa "re". Potrebbe anche essere applicato a "uno che interpreta la parte di un re in un corteo" (tali spettacoli erano popolari nel 13 ° secolo) o "qualcuno che lavora nella casa del re".
Un'altra possibile origine è come cognome topografico per qualcuno che viveva in un rea , un pezzo di terreno duro all'interno di una palude. 

Breve parentesi sulle possibili origini del cognome, va precisato che a Joel del suo cognome non frega letteralmente nulla.
Non è strafottenza la sua, semplicemente se avesse voluto studiare la storia o quelle materie così noiose, avrebbe certamente raggiunto risultati più brillanti a scuola.

Non è mai successo chiedesse di sua spontanea volontà al padre di raccontargli qualcosa in più a riguardo, la curiosità non è mai stata il suo forte, purtroppo.

"No papà, non so cosa i tuoi antenati facevano in Spagna, mi dai cinquanta euro che devo uscire, però?'

Riesce a portare i suoi genitori all'esasperazione con un nonnulla. Sconsolati si guardarono rivolgendosi a vicenda la fatidica domanda-"Possibile non sia curioso di sapere dei suoi antenati?"
Ogni speranza di renderlo maggiormente curioso è andata a farsi benedire, con enorme dispiacere dei signori Reyes.

➻𝑬𝒕𝒂':

Fisicamente diciotto, mentalmente neanche due.

Joel ha diciotto anni, un'età ammirevole, non è mica così?
Peccato per la sua testa bacata, irresponsabile e piena di vizi vari; come stupirsi viene chiamato "bambino cresciuto"? Semplice, non desta più stupefazione alcuna.

Fisicamente nulla che possa far pensare ad un'età differente, qualcosa dalla sua parte sembra esserci, molto in fondo.

Nato il venti giugno, estati calde quelle messicane.
Il suo segno zodiacale è, irremediabilmente, quello dei gemelli.

I nati sotto questo segno sono ribelli, insofferenti, non amano le costrizioni, adorano viaggiare e comunicare ed hanno, radicata nella loro natura, una voglia di conoscenza irrefrenabile. A volte, però, nonostante queste nobili caratteristiche, possono risultare, per chi non li conosce bene, poco affidabili proprio in virtù dei loro connotati volubili.

Su ribelle e insofferente ci siamo, sulla voglia di conoscenza irrefrenabile un po' meno.
È, tuttavia, tra tutti il segno zodiacale che meglio gli si addice, tranne per la doppia faccia, quella non pensa di averla.
Altro pregio della sua parte.

"Sei gemelli, proprio il segno a cui pensavo"

"Eh? No, non ho gemelli, sono figlio unico, non lo sapevi scusa?"

➻𝑨𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒇𝒊𝒔𝒊𝒄𝒐:

Aron Piper

Bellezza semplice.

Impensabile scrivere "è brutto", "è carino", oggettivamente è un bel ragazzo, nulla da fare.
Però, è un ragazzo che ha in suo ostaggio una qualità fondamentale: la semplicità.
Non è fisicamente "esagerato", ha dei tratti relativamente comuni, nulla di così estroso e che sia degno di approfondimenti ulteriori.

Ricci capelli corti, i suoi bambini, il tratto fisico che più ama, ironico visto che osservandolo è ciò che più passa in secondo piano.
A tal riguardo, una piccola chicca che lo riguarda è la seguente: ogni settimana egli conta i suoi ricci castani, singolarmente.
Per poi attribuirgli un nome, esatto, ai capelli.

Se sono più piccoli, allora il nome sarà femminile, in caso di ciocche più lunghe, maschile.

"María, Ada, Liz, Miguel, Angél"

Proseguendo, dei tratti non eccessivamente marcati contornano un viso dalla tonalità leggermente olivastra.

Non è pallido, non è neppure abbronzato, ma allora di che colore è la sua pelle?

Occhi marroni, profondi.
Non necessariamente il colore degli occhi deve essere chiaro per rendere lo sguardo magnetico, persino le tonalità più scure possono esserlo.

"Un colore come gli altri, una forma come le ho altre. Che ho di così speciale?"

Fisicamente, per concludere la descrizione fisica, vanta di un'altezza non indifferente, un metro e ottantacinque.
Gli sta bene, avrebbe accettato volentieri anche qualche centimetro in meno.
Così come avrebbe preferito un fisico leggermente più muscoloso e tonico, non perché il suo lo sia, ma poiché anni di continuo allenamento non hanno prodotto i risultati tanto ambiti.

"Neppure il mio corpo si degna di diventare più muscoloso, questo per farti capire la mia sfiga."

Un suo brutto vizio, a proposito, è quello di perdere la cognizione del tempo quando si prepara.
Non passa ore e ore davanti lo specchio, sono sufficienti dieci minuti, che per qualche assurdo motivo diventano ore interminabili.
Non conosce il perché, probabilmente è la sua lentezza in tutto ciò che fa a non semplificargli il compito.

Il consiglio è, pertanto, quello di dargli un falso orario che preceda quello dell'effettivo incontro, solo in questo modo si riuscirà a vederlo arrivare in perfetto orario.

➻𝑪𝒂𝒓𝒂𝒕𝒕𝒆𝒓𝒆:

Ribelle; anticonformista; permaloso; carismatico.

Per analizzare caratterialmente Joel direi di partire per tappe, in modo da spiegare dettagliatamente ogni sua sfaccettatura.

Ribelle

Gli è stato attribuito questo aggettivo, lo trova interessante, adeguato a lui.
Joel è insofferente verso ogni qualsivoglia forma di autorità esistente, in qualsiasi ambito della vita sociale.

A scuola, non sopporta quando gli vengono dati ordini da rispettare.
O si fa come si dice lui o non si fa proprio.

Non sembra essere proprio possibile mantenerlo mansueto, il suo animo è incapace di sottostare ad individui che non siano i suoi genitori, e neanche.
I primi anni non sembrava voler attribuire loro una responsabilità genitoriale, ripeteva che il suo unico capo fosse lui stesso.

"Non siete nessuno: solo io posso decidere cosa fare, io sono il padrone di me stesso"

Anticonformista

Ricollegandoci al punto precedente, egli è anche un convinto anticonformista.
Vale a dire non seguirà mai la massa di pecore bianche, dovrà sempre distinguersi, diventare la pecora nera del branco.
Non è disposto ad accettare idee, principi, usi e comportamenti convenzionali.

Detesta l'omologazione, le mode varie.
Crede le persone pur di seguire le altre sarebbero disposte a buttarsi da un ponte tutte insieme per provare quella sensazione.

"Ridicoli,siete solo dannatamente ridicoli.
Tutti schifosamente uguali"

Permaloso

Trattasi in questo caso più di un grattacapo e un difettaccio bello e buono.
Di suo, non è particolarmente violento, qualcosa di positivo lo ha dai. Tendenzialmente, quindi, per risolvere un litigio predilige le parole alle botte.

Nella maggiorparte delle volte non riuscirà a concludere nulla, non ha un'oratoria impeccabile, sbaglia persino le coniugazioni dei verbi.

E' quando capisce di non potere avere la meglio nello scontro verbale che diventa permaloso, giungendo sino ad offendersi, se non riesce a disintegrare il suo nemico, meglio rintanarsi dentro il proprio guscio.

"Non mi parlare. Zitto, ho detto muto. Non voglio ascoltarti, mi fai venire il voltastomaco."

Carismatico

Difetti esclusi, è giusto riservargli anche qualche parola positiva, altrimenti terrà il muso lungo per minimo due giorni.

Joel è un ragazzo che, pure con poco, è in grado di attirare su di sé le attenzioni della scuola intera.
Non lo fa volutamente, lui preferirebbe passare inosservato piuttosto che diventare vittima di chiacchiere e conversazioni altrui.

Definirlo popolare sarebbe più corretto, lui all'interno della sua scuola è uno dei ragazzi più carismatici.
Probabilmente anche per via della sua età, l'essere ripetente ha i suoi vantaggi dopotutto.

"Smettetela di osannarmi,sono  un ragazzo come voi.
Anzi no, meglio di no"

Indisciplinato e amante delle opzioni forti

Ultimo punto, ma non per importanza è quello che concerne il suo lato caratteriale più spericolato.

L'essere ribelle ha come conseguenza principale di trascinare con sé una scarsa disciplina, nella vita scolastica e non.
Joel è amante del brivido, dell'avventura, di tutto ciò che non comporta una lunga e attenta riflessione.

Una mattina potrebbe svegliarsi e recarsi a fare bunjee jamping, sol perché ha voglia di farlo.

"La vita è una e degna di essere vissuta."

❝ 𝑰'𝒎 𝒕𝒊𝒓𝒆𝒅 𝒐𝒇 𝒃𝒆𝒊𝒏𝒈 𝒘𝒉𝒂𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒘𝒂𝒏𝒕 𝒎𝒆 𝒕𝒐 𝒃𝒆
𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈 𝒔𝒐 𝒇𝒂𝒊𝒕𝒉𝒍𝒆𝒔𝒔, 𝒍𝒐𝒔𝒕 𝒖𝒏𝒅𝒆𝒓 𝒕𝒉𝒆 𝒔𝒖𝒓𝒇𝒂𝒄𝒆
𝑫𝒐𝒏'𝒕 𝒌𝒏𝒐𝒘 𝒘𝒉𝒂𝒕 𝒚𝒐𝒖'𝒓𝒆 𝒆𝒙𝒑𝒆𝒄𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒐𝒇 𝒎𝒆
𝑷𝒖𝒕 𝒖𝒏𝒅𝒆𝒓 𝒕𝒉𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒔𝒖𝒓𝒆 𝒐𝒇 𝒘𝒂𝒍𝒌𝒊𝒏𝒈 𝒊𝒏 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒔𝒉𝒐𝒆𝒔
𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒔𝒕𝒆𝒑 𝒕𝒉𝒂𝒕 𝑰 𝒕𝒂𝒌𝒆 𝒊𝒔 𝒂𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒎𝒊𝒔𝒕𝒂𝒌𝒆 𝒕𝒐 𝒚𝒐𝒖
(𝑪𝒂𝒖𝒈𝒉𝒕 𝒊𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒖𝒏𝒅𝒆𝒓𝒕𝒐𝒘, 𝒋𝒖𝒔𝒕 𝒄𝒂𝒖𝒈𝒉𝒕 𝒊𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒖𝒏𝒅𝒆𝒓𝒕𝒐𝒘)
𝑰'𝒗𝒆 𝒃𝒆𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒐 𝒏𝒖𝒎𝒃
𝑰 𝒄𝒂𝒏'𝒕 𝒇𝒆𝒆𝒍 𝒚𝒐𝒖 𝒕𝒉𝒆𝒓𝒆
𝑩𝒆𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒐 𝒕𝒊𝒓𝒆𝒅
𝑺𝒐 𝒎𝒖𝒄𝒉 𝒎𝒐𝒓𝒆 𝒂𝒘𝒂𝒓𝒆 ❞

➻𝑩𝒂𝒄𝒌𝒔𝒕𝒐𝒓𝒚:

Un po' uno schifo, fattuale.

# I primi anni, primi problemi.

I primi anni di vita di Joel trascorsero con estrema lentezza tra l'esasperazione dei genitori e un piccolo ma determinante errore medico.

Era un bambino vivace, fin troppo, non pensava ai compiti del giorno dopo, solo alla partita di calcetto che si sarebbe svolta con i suoi amichetti del quartiere quello stesso pomeriggio.

Astuto, ne pensava sempre una pur di non sedersi a quel tavolo e piegare la testa su quel "blocco di carta".

I genitori decisero di portarlo da una psicologa, sembrava essere l'ultima spiaggia, volevano solo sentirsi dire il motivo per cui egli non andava d'accordo con lo studio, non una pretesa esagerata in fin dei conti.

"𝑫𝒆𝒇𝒊𝒄𝒊𝒕 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝒂𝒕𝒕𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆" fu questa la diagnosi elaborata da quell'incompetente con una laurea, disse ai signori Meyer semplicemente ciò che desideravano.

Prese i soldi, pur stravolgendo la vita del piccolo bambino.

# Non sono malato, non ho alcun deficit, idioti.

Gli vennero assegnati esercizi al fine di porre rimedio a quel suo piccolo "problemino". Li svolgeva egregiamente, a differenza di quanto si potesse credere.

A scuola tutti lo guardavano male, le maestre gli davano esercizi più semplici da svolgere.

A lui quello non stava bene, non li faceva mai quei compiti; sapeva di non avere alcun deficit, quello bastava.

#Le medie

Le elementari finirono, finalmente poteva dirsi finito quell'incubo durato anni.

Nuova scuola, non parlò con nessuno di quell'abnorme sbaglio terapeutico, non era fondamentale lo sapessero.

Le bambine nei corridoi gli facevano gli occhi dolci, lui ricambiava, ogni tanto.

Poi conobbe Alìa, una bambina buffa con più difetti che capelli(da che pulpito poi), ogni giorno lo fissava dalla finestra della sua aula con un panino al jamòn serrano (prosciutto crudo) tra le mani.

Sembrava più interessante lui di quel delizioso panino, assurdo.

"𝑷𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆̀ 𝒏𝒐𝒏 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒊 𝒄𝒊𝒐̀ 𝒄𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒏𝒈𝒊, 𝒑𝒊𝒖𝒕𝒕𝒐𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒇𝒊𝒔𝒔𝒂𝒓𝒎𝒊 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐?"
"𝑨𝒍𝒕𝒓𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒑𝒐𝒕𝒓𝒆𝒊 𝒅𝒂𝒓𝒕𝒊 𝒇𝒂𝒔𝒕𝒊𝒅𝒊𝒐, 𝑱𝒐𝒆𝒍, 𝒗𝒆𝒓𝒐?"

#La ragazza strana

I mesi passavano ma l'interesse di Alìa non sembrava voler diminuire, sembrava spaventosamente ossessionata da Joel.

Lui, dal canto suo, si divertiva a farle notare che trascorreva più tempo a fantasticare su loro due che studiare, in tutta risposta lei smetteva per qualche secondo per poi riprendere una volta che lui distoglieva lo sguardo.

"Sei proprio strana eh, non hai nulla di meglio da fare?" forse era stato troppo brusco, lo aveva capito dalla sua espressione, si era incupita d'improvviso.

# Ciò che i segreti comportano

Il giorno dopo Alìa non venne a scuola, neppure quello seguente, che fosse colpa della brusca domanda postale da Joel?

Trascorsero settimane, di lei nessuna traccia, sembrava essersi disintegrata, proprio come narravano i libri sul soprannaturale che teneva spesso sottobraccio.

Joel chiese ai suoi compagni di classe, solo una sua compagna gli spiegò la verità.

"𝑨𝒍𝒊̀𝒂 𝒉𝒂 𝒊𝒍 𝒄𝒂𝒏𝒄𝒓𝒐, 𝒍𝒆 𝒓𝒊𝒎𝒂𝒏𝒆 𝒑𝒐𝒄𝒐 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐; 𝒗𝒆𝒏𝒊𝒗𝒂 𝒂 𝒔𝒄𝒖𝒐𝒍𝒂 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂𝒓𝒕𝒊 𝒅𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒇𝒊𝒏𝒆𝒔𝒕𝒓𝒂, 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒔𝒊𝒏𝒈𝒐𝒍𝒐 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐. 

𝑨𝒗𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒗𝒐𝒍𝒖𝒕𝒐 𝒕𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒕𝒖𝒂 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒂, 𝒏𝒐𝒏 𝒉𝒂 𝒂𝒗𝒖𝒕𝒐 𝒊𝒍 𝒄𝒐𝒓𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒅𝒊𝒓𝒕𝒆𝒍𝒐 𝒆 𝒕𝒖 𝒏𝒐𝒏 𝒍'𝒉𝒂𝒊 𝒎𝒂𝒊 𝒅𝒆𝒈𝒏𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒐 𝒔𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒐. 𝑯𝒂 𝒍𝒂𝒔𝒄𝒊𝒂𝒕𝒐 𝒔𝒄𝒖𝒐𝒍𝒂, 𝒏𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒓𝒊𝒗𝒆𝒅𝒓𝒂𝒊 𝒑𝒊𝒖̀"

(Nelle gif, la piccola Alìa)

# Le conseguenze delle azioni.

La reale storia della ragazza sconvolse e non poco Joel, i suoi sensi di colpa aumentarono fino a trascinarlo in un tunnel buio e insidioso.

Iniziò a fumare, gli serviva per scaricare la tenzione, presto divenne un vero e proprio vizio, uno tra i tanti effettivamente. Comprò una replica del libro sul sovrannaturale a cui lei tanto teneva, in quel modo l'avrebbe sentita più vicina, probabilmente.

Non riuscì a liberarsi dei rimorsi, soprattutto considerato che lui l'aveva trovata interessante sin dal primo istante, la mancanza di coraggio lo portò a trattarla in quel modo. 

Non studiava più, passava le sue giornate rintanato in camera a leggere quel libro enorme sulle strane creature soprannaturali.

# Le superiori e la bocciatura

Anche il periodo delle medie trascorse, forse ancora più lentamente delle elementari.

Si iscrisse in una scuola superiore, quella più vicino casa, tanto lo studio non gli interessava, quindi neanche si prese la briga di scegliere un indirizzo interessante.

Da alcune voci apprese del traferimento di Alìa, aveva cambiato città per potersi sottoporre a cure più forti, era quasi giunta al capolinea.

I primi due anni a scuola venne promosso con debito, con quattro materie insufficienti, con fatica riuscì a superare l'esame di riparazione.

Il terzo anno non fu così fortunato, infatti venne bocciato all'unaminità del consiglio di classe, gli unici suoi voti insufficienti erano biologia ed educazione fisica. 

Non aveva stimoli per continuare, se non fosse stato per la lettera inviatagli da Alìa avrebbe certamente abbandonato gli studi, senza se e senza ma.

❝Caro Joel, probabilmente non ti ricorderai di me, come potresti d'altronde? Ero solo un'impicciona con un panino in mano che quotidianamente ti spiava dalla finestra.
Non ti biasimo, anche io ti avrei risposto in modo brusco a ruoli invertiti, quindi non sentirti in colpa per avermi trattato in quel modo.
Se hai ricevuto questa lettera è perchè ho chiesto ai miei genitori, una volta morta, di spedirtela, spero con tutto il cuore lo abbiano fatto.

Non è molto, ciò che ti andrò a scrivere, però ti prego di leggere con attenzione, solo così potrai ricordarti di me.
Ti volevo ringraziare Joel: scommetto ora ti starai chiedendo perchè, magari con quella strana espressione confusa che si dipinge sul tuo volto molto frequentemente.

Grazie perchè mi hai spinto a continuare a vivere, a lottare.

Con quel temperamento anticonvenzionale, non sembrava andarti bene nulla.
Non stavi mai attento, talvolta rispondendomi male perchè passavo buona parte del mio tempo a guardarti.
Però in te ho colto un desiderio represso, quello di vivere una vita d'eccezione, che tutti potranno ricordare.

Ti prego, sii più dedito allo studio, vedilo come un piccolo favore.
Non fingere di essere invincibile, nessuno lo è.
Non credere di essere il tuo unico capo, non è affatto così.
Ma soprattutto, la mia richiesta è una: vivi.
Fallo, senza chiederti il perchè, senza riempirti di interrogativi inutili.
Prometto che ovunque andrò continuerò a guardarti da una finestra con un panino di prosciutto in mano.

-Non proprio tua Alìa. ❞

❝ 𝐇𝐨𝐰 𝐜𝐚𝐧 𝐬𝐨𝐦𝐞𝐨𝐧𝐞
𝐁𝐞 𝐫𝐢𝐠𝐡𝐭 𝐡𝐞𝐫𝐞
𝐓𝐡𝐞𝐧 𝐰𝐢𝐭𝐡𝐨𝐮𝐭 𝐚 𝐰𝐚𝐫𝐧𝐢𝐧𝐠
𝐃𝐢𝐬𝐚𝐩𝐩𝐞𝐚𝐫
𝐋𝐢𝐤𝐞 𝐰𝐞 𝐰𝐞𝐫𝐞 𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐭𝐚𝐥𝐤𝐢𝐧𝐠
𝐎𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐡𝐨𝐧𝐞
𝐓𝐡𝐞𝐧 𝐢𝐧 𝐚 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭
𝐀 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐭 𝐭𝐨𝐧𝐞
𝐖𝐡𝐲'𝐝 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐞𝐚𝐯𝐞
𝐖𝐡𝐲'𝐝 𝐲𝐨𝐮 𝐠𝐨
𝐖𝐡𝐞𝐧 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐞𝐚𝐯𝐞
𝐖𝐡𝐞𝐫𝐞'𝐝 𝐲𝐨𝐮 𝐠𝐨𝐈 𝐬𝐞𝐞 𝐲𝐨𝐮 𝐰𝐡𝐞𝐧 𝐈 𝐥𝐨𝐨𝐤 𝐭𝐨 𝐭𝐡𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐬
𝐄𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐥, 𝐞𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐥 𝐰𝐞 𝐚𝐫𝐞𝐈 𝐟𝐞𝐞𝐥 𝐢𝐭 𝐫𝐢𝐠𝐡𝐭 𝐡𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐞𝐩 𝐢𝐧 𝐦𝐲 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭
𝐄𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐥, 𝐞𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐥 𝐰𝐞 𝐚𝐫𝐞. ❞

➻𝑹𝒂𝒑𝒑𝒐𝒓𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒊𝒍 𝒔𝒐𝒑𝒓𝒂𝒏𝒏𝒂𝒕𝒖𝒓𝒂𝒍𝒆: 

Si ma no.

Ne è attratto, è uno dei pochi argomenti che non lo fanno sbadigliare appena il libro viene aperto. 

Piaceva ad Alìa, conseguentemente ha iniziato ad informarsi a riguardo.Per quanto possa interessarlo, non crede esistano creature demoniache o soprannaturali, è tutta una montatura per spaventare i più fifoni e per mettere alla prova il coraggio dei più temerari.

"Coraggio vuoi dirmi che credi a quei mostri che ti rubano il sangue dal collo? 
Come hai detto che si chiamano? Vampiri? Ah si, ecco."

Non si convincerà del contrario, per lui non esista nulla di simile. 

Eccezzione fatta per l'eventuale e remoto in caso in cui dovesse ritrovarsi personalmente faccia a faccia con qualcosa del genere. In quel caso probabilmente si tirerà un pizzicotto forte, per poi rimanere impalato sul posto ad osservare quella diavoleria.

➻𝑪𝒖𝒓𝒊𝒐𝒔𝒊𝒕𝒂̀:

Ma quante cose volete sapere?Non penso di essere così interessante.

Ⅰ. 𝑰𝒏𝒕𝒐𝒍𝒍𝒆𝒓𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒂𝒍 𝒍𝒂𝒕𝒕𝒐𝒔𝒊𝒐, come se la sconfinata sfortuna avuta durante la sua breve vita non bastasse,sin dalla nascita Joel  è incapace di digerire correttamente il lattosio, lo zucchero contenuto nel latte, ed è causata da una presenza insufficiente dell'enzima lattasi.

Processo chimico di cui a lui non interessa un bel niente,  non a caso ha preso quattro alla verifica di chimica sugli enzimi.

Ⅱ. 𝑵𝒐𝒏 𝒔𝒂 𝒏𝒖𝒐𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒎𝒂 𝒗𝒖𝒐𝒍𝒆 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒃𝒊𝒐𝒍𝒐𝒈𝒐 𝒎𝒂𝒓𝒊𝒏𝒐: un paradosso bello e buono, a dirla tutta.

Joel non sa nuotare, nessuno glielo ha mai insegnato in verità,  ciononostante ambisce a diventare, in un futuro, un biologo marino.
Chissà, magari imparerà proprio per inseguire questo grande sogno, ancora chiuso nel cassetto.

Ⅲ. 𝑭𝒖𝒎𝒂 𝒎𝒂 𝒆̀ 𝒂𝒔𝒕𝒆𝒎𝒊𝒐, non è difficile da capirlo.

E' in balia del fumo, arrivando a fumare pure sei pacchetti di sigarette al giorno, però non ha mai provato neanche solo un goccio di alcool.

Possa essere un piccolo calice di champagne a qualche festa o una birra in compagnia di amici, rifiuterà senza pensarci due volte.

Ⅳ. 𝑶𝒕𝒕𝒊𝒎𝒂 𝒎𝒆𝒎𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒗𝒊𝒔𝒊𝒗𝒂, si tratta della tendenza a conservare vivacissime le impressioni visive( parole, linee, forme, colori, fisionomia di una persona incontrata una sola volta), ancora è sconosciuto il mistero per cui a scuola sia una frana, potendo vantare una simile capacità.

Ⅴ. 𝑭𝒂𝒎𝒊𝒈𝒍𝒊𝒂, composta da tre membri, Joel è l'unico figlio, avrebbe voluto una sorella, magari più piccola da poter coccolare.
Anche se probabilmente in questo caso la gelosia lo avrebbe accecato decisamente. 

La signora Meyes lavora come farmacista in città, a contatto con il pubblico, sempre.

"Non hai ancora dato medicine sbagliate a nessuno, mamma?"

Viceversa, il padre lavora come responsabile finanziario, in una grande azienda che si occupa di pezzi informatici.

"Perchè non rubi qualche pezzo? Potrebbero farci diventare ricchi"

𝐏𝐯 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐚: 𝐏𝐞𝐧𝐞𝐥𝐨𝐩𝐞 𝐂𝐫𝐮𝐳
𝐏𝐯 𝐩𝐚𝐩𝐚̀: 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐡𝐞𝐰 𝐏𝐞𝐫𝐫𝐲

➻𝑽𝒐𝒄𝒆 𝒆 𝒄𝒂𝒏𝒛𝒐𝒏𝒊:

Mah, nulla di che.

𝐶ℎ𝑖𝑎𝑟𝑎, 𝑝𝑢𝑟𝑎, 𝑝𝑢𝑙𝑖𝑡𝑎.

 ♩⟳ 𝑨𝒍𝒍 𝑰 𝒘𝒂𝒏𝒕 𝒊𝒔 𝒏𝒐𝒕𝒉𝒊𝒏𝒈 𝒎𝒐𝒓𝒆,𝑻𝒐 𝒉𝒆𝒂𝒓 𝒚𝒐𝒖 𝒌𝒏𝒐𝒄𝒌𝒊𝒏𝒈 𝒂𝒕 𝒎𝒚 𝒅𝒐𝒐𝒓,𝑪𝒂𝒖𝒔𝒆 𝒊𝒇 𝒊 𝒄𝒐𝒖𝒍𝒅 𝒔𝒆𝒆 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒇𝒂𝒄𝒆 𝒐𝒏𝒄𝒆 𝒎𝒐𝒓𝒆,𝑰 𝒄𝒐𝒖𝒍𝒅 𝒅𝒊𝒆 𝒂𝒔 𝒂 𝒉𝒂𝒑𝒑𝒚 𝒎𝒂𝒏 𝑰'𝒎 𝒔𝒖𝒓𝒆.𝑾𝒉𝒆𝒏 𝒚𝒐𝒖 𝒔𝒂𝒊𝒅 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒍𝒂𝒔𝒕 𝒈𝒐𝒐𝒅𝒃𝒚𝒆,𝑰 𝒅𝒊𝒆𝒅 𝒂 𝒍𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝒃𝒊𝒕 𝒊𝒏𝒔𝒊𝒅𝒆.𝑰 𝒍𝒂𝒚 𝒊𝒏 𝒕𝒆𝒂𝒓𝒔 𝒊𝒏 𝒃𝒆𝒅 𝒂𝒍𝒍 𝒏𝒊𝒈𝒉𝒕,𝑨𝒍𝒐𝒏𝒆 𝒘𝒊𝒕𝒉𝒐𝒖𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒃𝒚 𝒎𝒚 𝒔𝒊𝒅𝒆.

♩⟳𝑨 𝒃𝒓𝒐𝒌𝒆𝒏 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕 𝒊𝒔 𝒂𝒍𝒍 𝒕𝒉𝒂𝒕′𝒔 𝒍𝒆𝒇𝒕𝑰'𝒎 𝒔𝒕𝒊𝒍𝒍 𝒇𝒊𝒙𝒊𝒏𝒈 𝒂𝒍𝒍 𝒕𝒉𝒆 𝒄𝒓𝒂𝒄𝒌𝒔𝑳𝒐𝒔𝒕 𝒂 𝒄𝒐𝒖𝒑𝒍𝒆 𝒐𝒇 𝒑𝒊𝒆𝒄𝒆𝒔 𝒘𝒉𝒆𝒏𝑰 𝒄𝒂𝒓𝒓𝒊𝒆𝒅 𝒊𝒕, 𝒄𝒂𝒓𝒓𝒊𝒆𝒅 𝒊𝒕, 𝒄𝒂𝒓𝒓𝒊𝒆𝒅 𝒊𝒕 𝒉𝒐𝒎𝒆𝑰′𝒎 𝒂𝒇𝒓𝒂𝒊𝒅 𝒐𝒇 𝒂𝒍𝒍 𝑰 𝒂𝒎 𝑴𝒚 𝒎𝒊𝒏𝒅 𝒇𝒆𝒆𝒍𝒔 𝒍𝒊𝒌𝒆 𝒂 𝒇𝒐𝒓𝒆𝒊𝒈𝒏 𝒍𝒂𝒏𝒅.

MARY'S SPACE:

Non ci credo, l'ho finita, stappiamo una bottiglia di champagne per gentil cortesia.

Che dire di Joel? Non è uscito come mi immaginavo(e quando mai), l'ho stravolto totalmente durante il processo di scrittura.

Non volevo renderlo così complessato, ma volevo anche abbattere ogni clichè del tipo "ragazzo sportivo-asino a scuola", idem per la storia, non era proprio mia intenzione inserire il pezzo di Alìa, ma poi la lettera era troppo bella e non ho resistito (me lo dico pure da sola, ok champ)

Ci lavoro da un po', il che spiegherebbe anche la lunghezza, è la mia scheda pià lunga in assoluto, più di 5.000 parole, spero ne sia valso l'impegno, davvero.
Ovviamente  fammi sapere se va bene, se devo modificare qualcosa o se non ti convince pienamente, provvederò a sistemarlo all'istante.