꧁【Chapter 8】꧂

Personaggi: Ichiro Okita (mio) - Hiroshi Niida (Felpato004)

Questo capitolo l'ho scritto veramente a caso, non c'è nemmeno un titolo e fa schifo c:
Boh, spero vi piaccia lo stesso :'D
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«Hiroshi?»
Ichiro rimase a fissare un libro di storia, seduto su una sedia, mentre scarabocchiava con una matita la foto di un tizio.
«Possiamo continuare domani?» domandò annoiato, poggiando la guancia sulla mano, il gomito poggiato al tavolo.
«No» gli rispose, invece, il più grande, intento ad osservare alcuni fogli, facendo così sbuffare il ragazzino.
«Perchè no?» domandò ancora.
Hiroshi, a quel punto, alzò lo sguardo dai fogli e guardò Ichiro.
«Perchè devi studiare. Quante volte devo ripeterlo?» sospirò, poggiò i fogli ed incrociò le braccia al petto. «Avanti, spiegami l'argomento. Di cosa stiamo parlando?»
Ichiro storse lievemente il naso. «Di roba inutile che solo tu sai. Che senso ha studiare se sono tutti morti?» ed incrociò anche lui le braccia al petto.
«Non è roba inutile, Ichiro. Si studia per una cosa chiamata "cultura" - si alzò dalla sedia e si avvicinò al ragazzino - Se non studi con me, devi andare a scuola» ormai sapeva benissimo che Ichiro non ci sarebbe mai e poi mai tornato, dopo ciò che gli era successo, in un posto con così tanta gente.
«Beh, allora i tizi che hanno inventato queste cose potevano semplicemente farsi i cavoli loro» protestò l'altro, rabbrividendo alla parola "scuola".
«Poi, lo studio è noioso! Tu studi in continuazione e sai già tante cose, potresti anche evitare di studiare» aggiunse, con un pizzico di gelosia nella voce. Eh, già. Ichiro era geloso anche dei libri... «Pensi solo a studiare e a me non pensi mai» gonfiò le guance, facendo ridacchiare lievemente il maggiore.
«Devo studiare per badare a te» e gli fece pat pat sulla testa.
Ichiro, allora, alzò lo sguardo dal libro. Per badare a lui? Non doveva badare a lui, era abbastanza grande da farlo da solo! Oppure... era riferito a qualcos'altro?
«Non ho bisogno che tu mi stia dietro» borbottò, abbracciandolo subito dopo. «Mi bastano le tue coccole»
Hiroshi rimase immobile per qualche secondo, ricambiando poi il suo abbraccio.
«Va bene» mormorò dopo un po'. «Smetti di fingere. Che c'è?»
Ormai Hiroshi lo conosceva fin troppo bene, sapeva benissimo che, quando lo abbracciava o diceva paroline dolci, voleva qualcosa da lui.
«Cavolo, mi hai scoperto...»
«Sei prevedibile» ridacchiò Hiroshi.
«... Posso scendere a giocare con Skate?» Ichiro si decise a parlare solo dopo qualche attimo, alzando lo sguardo e fecendo gli occhioni dolci. «In questo momento non c'è nessuno» pregò, lasciando pensare per qualche secondo il maggiore.
«Se scendi, dopo devi spiegarmi tutto l'argomento e mangiare ciò che cucino senza lamentarti» sottolineò le ultime due parole.
«Affare fatto»
Velocemente, Ichiro si staccò da lui e corse in camera sua a prendere il suo amato skate. Quando uscì dalla stanza, corse a mettersi le scarpe ed uscì dall'appartamento, salutando il maggiore, che gli rispose con un "Stai attento".
Hiroshi, a quel punto, ne approfittò.
Il momento perfetto per studiare, proprio quando non c'era la piccola peste in giro.
Andò a prendere un libro, anche abbastanza grande, e, con la coda dell'occhio, notò la camera aperta del ragazzino, tutta in disordine.
Hiroshi sospirò sonoramente. «Quel ragazzino mi farà impazzire» fu solo ciò che riuscì a mormorare, grattandosi la nuca con un sorriso sulle labbra.
Però gli stava bene così. Dopotutto, aveva deciso lui stesso di prendersi cura di Ichiro, no? Doveva aspettarselo da un bambino come lui.
«Dopo mi sente» ridacchiò, affacciandosi lievemente da una finestra lì vicino, giusto per vedere Ichiro che girava intorno sul suo skate.
Dopodichè, si sedette sul divano e, con tutta la pace del mondo, aprì il libro.

// owo //

«Hiroshi!» Ichiro entrò dalla porta, lo skate sottobraccio. «Ho fame!»
Il maggiore alzò solo in quel momento lo sguardo dal libro, circa un - o forse due? - ora dopo.
«Va bene» disse. «Va' a lavarti, prima» chiuse il libro e si alzò dal divano, guardando con la coda dell'occhio il ragazzino correre in bagno.
Prese il cellulare e controllò l'orario. Le 20:34.
Qualche minuto dopo, Ichiro uscì dal bagno, indosso aveva il suo bellissimo pigiama blu con sopra la maglia... un gatto. Sì, si vergognava parecchio di quel pigiama...
Con uno sbadigliò, raggiunse il maggiore, tirandolo per un braccio. «Ho fame» ripeté.
«Sì, lo so» rispose l'altro. «Ichiro, parlami di storia» aggiunse, girandosi verso il minore.
«Cosa?» Ichiro ci mise un po' per capire di ciò che Hiroshi stava parlando. «Oh...»
Si sedette su una sedia ed iniziò a parlare, abbastanza impacciatamente, Hiroshi che lo ascoltava con le braccia incrociate al petto.
Quando finì, il maggiore si lasciò sfuggire un sospiro esasperato. «Dobbiamo lavorarci ancora sopra ma...meglio di niente» mormorò.
Ichiro, allora, poggiò la testa sul tavolo. «Ora ho fame» ripeté di nuovo, ritrovandosi poi davanti un pacco di biscotti. Alzò di scatto lo sguardo verso Hiroshi, che gli fece un lieve sorriso. «Solo per oggi»
Per qualche minuto Ichiro rimase in silenzio. «Eh?» sbatté le palpebre varie volte.
Ancora sorpreso, abbracciò il pacco di biscotti, come se fosse la sua unica salvezza.
«Mangiane pochi» gli disse semplicemente il maggiore, prese di nuovo il suo libro e si sedette sul divano, iniziando a leggere.
Geloso, Ichiro prese giusto tre biscotti e si avvicinò ad Hiroshi, borbottò qualcosa sottovoce e si sedette di fianco a lui, poggiando una mano sulle pagine aperte, così da non far leggere l'altro, che spostò lo sguardo verso di lui con fare interrogativo.
«Voglio le coccole» borbottò, finendo di mangiare il primo biscotto.
«In cambio?» domandò l'altro.
Ichiro ci pensò su, dando un biscotto ad Hiroshi.
«Grazie» rispose semplicemente. Chiuse il libro e prese il biscotto, mentre Ichiro finiva il suo secondo ed ultimo, poggiando poi la testa sulla spalla del maggiore con uno sbadiglio, addormentandosi quasi subito.
Solo qualche minuto dopo, Hiroshi se ne rese conto.
«Ma vedi un po' te...» sospirò con un lieve sorriso. Si alzò dal divano e prese il ragazzino in braccio.
«Buonanotte anche a te»

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